Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 18


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Ezechia re di Giuda

1L'anno terzo di Osea figlio di Eia re d'Israele, regnò Ezechia figlio di Acaz re di Giuda.2Egli aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ahi, figlia di Zaccaria.3Egli fece quel che era buono nel cospetto del Signore, secondo tutto quello che aveva fatto David suo padre:4distrusse gli alti luoghi, spezzò le statue, tagliò i boschetti sacri; fece in pezzi il serpente di bronzo che aveva fatto Mosè, perchè fino a quel tempo i figli d'Israele gli bruciavano incensi, e lo chiamò Nohestan.5Egli sperò nel Signore Dio d'Israele, tanto che non ci fu uno simile a lui tra i re di Giuda, nè tra quelli che gli successero, nè tra quelli che lo precedettero.6Unito al Signore, senza allontanarsi da lui, osservò i comandamenti che il Signore aveva dati a Mosè.7Per questo il Signore era con lui che saggiamente riusciva in tutto quello che intraprendeva. Egli si ribellò al re d'Assiria, e non gli stette più soggetto;8percosse i Filistei fino a Gaza e tutti i loro territori, dalla torre di guardia alla città fortificata.

Fine del regno d'Israele

9L'anno quarto del re Ezechia, che era l'anno settimo di Osea figlio di Eia re d'Israele, Salmanasar re degli Assiri salì a Samaria e l'assediò10e la prese. Samaria fu presa dopo tre anni, l'anno sesto d'Ezechia, che era l'anno nono di Osea,11il re d'Assiria trasportò Israele tra gli Assiri, e lo collocò in Hala, in Habor, presso il fiume Gozan e nelle città dei Medi;12perchè essi non diedero ascolto alla voce del Signore Dio loro, ne trasgredirono il patto, non ascoltarono e non fecero nulla di quello che Mosè servo del Signore aveva comandato.

Invasione di Sennacherib

13L'anno decimoquarto del re Ezechia, Sennacherib re d'Assiria salì contro tutte le città forti di Giuda e le prese.14Allora Ezechia re di Giuda mandò ambasciatori al re d'Assiria a Lachis, a dirgli: « Ho peccato; pàrtiti da me, ed io sopporterò tutto quello che m'imporrai ». Avendo il re d'Assiria imposto ad Ezechia re di Giuda trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro,15il re Ezechia diede tutto l'argento che potè trovare nella casa del Signore e nei tesori del re.16Fu allora che Ezechia spezzò le porte del tempio del Signore e le lamine d'oro che egli stesso vi aveva fisse, e le diede al re d'Assiria.17Ma il re di Assiria mandò da Lachis il Tartan, il Rabsaris e il Rabsace al re Ezechia a Gerusalemme con forte armata. Questi, saliti e venuti a Gerusalemme, si fermarono presso l'acquedotto della piscina superiore, che è sulla strada del campo del Gualchieraio,18e chiamarono il re. Il maggiordomo Eliacim figlio di Elcia, con Sobna segretario e coll'archivista Ioahe figlio di Asaf, uscì verso di essi.19Il Rabsace disse loro: «Dite ad Ezechia: Ecco quanto dice il gran re, il re d'Assiria: Qual'è mai la speranza su cui ti fondi?20Forse hai deciso di prepararti alla battaglia? E in che confidi, per ardire di ribellarti?21Speri forse in quel pezzo di canna rotta che è l'Egitto, sopra il quale se uno s'appoggia, essa si romperà, gli si ficcherà nella mano e la forerà? Tale è Faraone re d'Egitto per tutti quelli che si fidano in lui.22Forse mi direte: Noi abbiamo fiducia nel Signore Dio nostro. E non è quello stesso di cui Ezechia ha distrutti gli alti luoghi e gli altari, intimando a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete soltanto dinanzi a quest'altare in Gerusalemme?23Or dunque passate al mio signore, al re d'Assiria e vi darò due mila cavalli. Guardate di poter trovare chi li cavalchi.24E come potreste voi resistere davanti ad un solo satrapo preso tra i minimi servi del re mio signore? Ti fidi nell'Egitto per i carri e i cavalieri?25Afa è forse senza la volontà del Signore, che io son salito in questo luogo per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Va in quel paese e devastalo ».26Eliacim figlio di Elcia, e Sobna e Ioahe dissero al Rabsace: « Parla a noi tuoi servi in siriaco, te ne preghiamo, chè intendiamo bene tal lingua, non ci parlare in ebraico, da far capire al popolo che sta sulle mura ».27Ma il Rabsace rispose loro dicendo: « Il mio signore mi ha forse mandato a dir queste cose al tuo signore e a te, o non piuttosto a quegli uomini che stanno sopra le mura a mangiare i propri escrementi e a bere con voi la propria orina? »28Allora Rabsace si alzò e gridò ad alta voce in ebraico: « Udite le parole del grande re di Assiria.29Ecco quanto dice il re: Non vi seduca Ezechia, il quale non potrà liberarvi dalla mia mano;30non vi ispiri fiducia nel Signore, col dire: Il Signore ci libererà di sicuro, e questa città non sarà data in mano del re di Assiria.31Non date retta ad Ezechia. Ecco adunque quello che dice il re d'Assiria: Fate con me ciò che vi è utile e arrendetevi, e ciascuno potrà mangiare della sua vigna e del suo fico, e bere le acque delle vostre cisterne,32finchè io venga a trasportarvi in una terra simile alla vostra, in una terra feconda e fertile di vino, in una terra abbondante di pane e di uve, in una terra di ulive e di olio, e di miele e voi vivrete e non morrete. Non date retta ad Ezechia il quale vi inganna col dire: Il Signore ci libererà.33Han forse gli dèi delle genti liberato la loro terra dalla mano del re degli Assiri?34D'ov'è il Dio di Emat e di Arfad? Dov'è il Dio di Sefarvaim, di Ana, di Ava? Han forse liberata Samaria dalla mia mano?35Quali sono fra tutti gli dèi della terra quelli che abbiano liberato il loro paese dalla mia mano, perchè il Signore possa liberare dalla mia mano Gerusalemme? »36Il popolo tacque e non gli rispose nulla, perchè dal re aveva ricevuto l'ordine di non rispondere.37Il maggiordomo Eliacim figlio d'Elcia, il segretario Sobna e l'archivista Ioahe figlio di Asaf, tornarono da Ezechia colle vesti stracciate a riferire le parole del Rabsace.