Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 19


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BIBBIA RICCIOTTIDIODATI
1 - Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, dopo aver percorse le province superiori, venne a Efeso; e, trovativi alcuni discepoli,1 OR avvenne, mentre Apollo era in Corinto, che Paolo, avendo traversate le provincie alte, venne in Efeso; e trovati quivi alcuni discepoli, disse loro:
2 domandò loro: «Nel divenire credenti, riceveste voi lo Spirito Santo?». Gli risposero: «Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo».2 Avete voi ricevuto lo Spirito Santo, dopo che avete creduto? Ed essi gli dissero: Anzi non pure abbiamo udito se vi è uno Spirito Santo.
3 E Paolo: «Che battesimo avete dunque ricevuto?». E quelli: «Il battestimo di Giovanni».3 E Paolo disse loro: In che dunque siete stati battezzati? Ed essi dissero: Nel battesimo di Giovanni.
4 Allora Paolo disse: «Giovanni battezzò il popolo col battesimo di penitenza, dicendo che credessero in colui che stava per venire dopo di lui, cioè in Gesù».4 E Paolo disse: Certo, Giovanni battezzò del battesimo del ravvedimento, dicendo al popolo che credessero in colui che veniva dopo lui, cioè in Cristo Gesù.
5 Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù;5 E, udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù.
6 e, dopo che Paolo ebbe loro imposte le mani, lo Spirito Santo scese su di loro, e parlavano in altre lingue e profetavano.6 E, dopo che Paolo ebbe loro imposte le mani, lo Spirito Santo venne sopra loro, e parlavano lingue strane, e profetizzavano.
7 Erano un dodici uomini in tutto.7 Or tutti questi uomini erano intorno di dodici
8 Poi entrato nella sinagoga, vi predicò liberamente per tre mesi, disputando e persuadendo intorno alle cose del regno di Dio.8 Poi egli entrò nella sinagoga, e parlava francamente, ragionando per lo spazio di tre mesi, e persuadendo le cose appartenenti al regno di Dio.
9 Ma siccome alcuni si ostinavano a non credere, e sparlavano della dottrina del Signore dinanzi alla moltitudine, egli, separatosi da loro, riunì a parte i discepoli, e tenne ogni giorno adunanza d'istruzione nella scuola d'un certo Tiranno.9 Ma, come alcuni s’induravano, ed erano increduli, dicendo male di quella professione, in presenza della moltitudine, egli, dipartitosi da loro, separò i discepoli, facendo ogni dì sermone nella scuola d’un certo Tiranno.
10 Cosa che continuò a fare per due anni, sì che tutti che abitavano nell'Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signore.10 E questo continuò lo spazio di due anni; talchè tutti coloro che abitavano nell’Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signor Gesù.
11 E Dio operava miracoli straordinari per mano di Paolo;11 E Iddio faceva delle non volgari potenti operazioni per le mani di Paolo.
12 al punto che prendevano asciugatoi e grembiuli, stati sul corpo di lui, e si mettevano su malati, i quali eran guariti dalle loro infermità e liberati dagli spiriti maligni.12 Talchè eziandio d’in sul suo corpo si portavano sopra gl’infermi degli sciugatoi, e de’ grembiuli; e le infermità si partivano da loro, e gli spiriti maligni uscivan di loro
13 E anche alcuni de' girovaghi esorcisti giudei si provarono a invocare il nome del Signore Gesù sopra di quelli che avevano degli spiriti cattivi, dicendo: «Io vi scongiuro per quel Gesù predicato da Paolo».13 Or alcuni degli esorcisti Giudei, che andavano attorno, tentarono d’invocare il nome del Signor Gesù sopra coloro che aveano gli spiriti maligni, dicendo: Noi vi scongiuriamo per Gesù, il quale Paolo predica.
14 Erano a far questo sette figli di Sceva, capo sacerdote giudeo.14 E coloro che facevano questo eran certi figliuoli di Sceva, Giudeo, principal sacerdote, in numero di sette.
15 Ma lo spirito maligno dette questa risposta: «Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?».15 Ma lo spirito maligno, rispondendo, disse: Io conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?
16 E l'uomo in cui era lo spirito pessimo, s'avventò su loro, li sopraffece ambedue e li malmenò con tal violenza da farli fuggire di quella casa ignudi e feriti.16 E l’uomo che avea lo spirito maligno si avventò a loro; e sopraffattili, fece loro forza; talchè se ne fuggiron di quella casa, nudi e feriti.
17 Il fatto si riseppe da tutti, Giudei e Greci, che erano in Efeso, e tutti furon presi da spavento; e il nome del Signore Gesù era glorificato.17 E questo venne a notizia a tutti i Giudei e Greci che abitavano in Efeso; e timore cadde sopra tutti loro, e il nome del Signor Gesù era magnificato.
18 Molti di quelli che avevan creduto, venivano a confessare e dichiarare i loro atti;18 E molti di coloro che aveano creduto venivano, confessando e dichiarando le cose che aveano fatte.
19 e non pochi di quelli ch'erano andati dietro a simili arti, portarono i libri e li bruciarono alla presenza di tutti; e, calcolatone il prezzo, si trovò che saliva a cinquantamila denari d'argento.19 Molti ancora di coloro che aveano esercitate le arti curiose, portarono insieme i libri, e li arsero in presenza di tutti; e fatta ragion del prezzo di quelli, si trovò che ascendeva a cinquantamila denari d’argento.
20 Così la parola di Dio cresceva potentemente e si rafforzava.20 Così la parola di Dio cresceva potentemente, e si rinforzava
21 Dopo questi fatti, Paolo stabilì in ispirito d'andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e l'Acaia. «Quando sarò stato là, diceva, bisogna ch'io veda anche Roma».21 Ora, dopo che queste cose furono compiute, Paolo si mise nell’animo di andare in Gerusalemme, passando per la Macedonia, e per l’Acaia, dicendo: Dopo che io sarò stato quivi, mi conviene ancora veder Roma.
22 E, mandati nella Macedonia due de' suoi discepoli, Timoteo ed Erasto, egli si trattenne ancora in Asia per alcun tempo.22 E mandati in Macedonia due di coloro che gli ministravano, cioè Timoteo ed Erasto, egli dimorò ancora alquanto tempo in Asia.
23 Durante il qual tempo, vi fu un tumulto non piccolo a causa della via del Signore.23 Or in quel tempo nacque non piccol turbamento a proposito della via del Signore.
24 Un argentiere di nome Demetrio faceva tempietti di Diana in argento, e procurava gran guadagno agli operai.24 Perciocchè un certo chiamato per nome Demetrio, intagliator d’argento, che faceva de’ piccoli tempii di Diana d’argento, portava gran profitto agli artefici.
25 Egli li raccolse tutti, uniti con gli altri dello stesso mestiere e disse loro: «Amici, voi sapete che di questa nostra arte noi viviamo;25 Costui, raunati quelli, e tutti gli altri che lavoravano di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene il nostro guadagno.
26 ora vedete e udite che questo Paolo sta persuadendo e sviando la moltitudine, non solo in Efeso ma in quasi tutta l'Asia, dicendo che quelli fatti con le mani non son dèi.26 Or voi vedete ed udite, che questo Paolo, con le sue persuasioni, ha sviata gran moltitudine, non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia, dicendo che quelli non son dii, che son fatti di lavoro di mani.
27 Onde non solo c'è pericolo che la nostra industria cada in discredito, ma che anche il tempio di Diana, la gran dea, non conti più nulla, e sia spogliata della sua maestà colei che tutta l'Asia e tutto il mondo adorano».27 E non vi è solo pericolo per noi, che quest’arte particolare sia discreditata; ma ancora che il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla; e che la maestà d’essa, la qual tutta l’Asia, anzi tutto il mondo adora, non sia abbattuta.
28 A udir tali parole, s'accesero tutti d'ira, e cominciarono a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!».28 Ed essi, udite queste cose, ed essendo ripieni d’ira, gridarono, dicendo: Grande è la Diana degli Efesi.
29 La città fu ripiena di confusione, e tutti d'accordo fecero impeto nel teatro, trascinandovi Gaio e Aristarco, macedoni, compagni di Paolo.29 E tutta la città fu ripiena di confusione; e tratti a forza Gaio, ed Aristarco, Macedoni, compagni del viaggio di Paolo, corsero di pari consentimento a furore nel teatro.
30 Anche Paolo voleva presentarsi al popolo, ma lo trattennero i discepoli.30 Or Paolo voleva presentarsi al popolo; ma i discepoli non gliel permisero.
31 Persino alcuni degli Asiarchi, amici suoi, mandarono a pregarlo che non s'avventurasse ad andare nel teatro.31 Alcuni eziandio degli Asiarchi, che gli erano amici, mandarono a lui, pregandolo che non si presentasse nel teatro.
32 Là, poi, chi gridava una cosa, chi un'altra. Era tutto una confusione, e i più non sapevano neppure il perchè di quella radunanza.32 Gli uni adunque gridavano una cosa, gli altri un’altra; perciocchè la raunanza era confusa; ed i più non sapevano per qual cagione fosser raunati.
33 Allora presero di tra la folla un tal Alessandro, che i Giudei spingevano avanti. E Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva ragionare al popolo.33 Ora, d’infra la moltitudine fu prodotto Alessandro, spingendolo i Giudei innanzi. Ed Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva arringare al popolo a lor difesa.
34 Ma quando l'ebbero riconosciuto per giudeo, tutti, a una voce, e per quasi due ore, ripresero a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!».34 Ma, quando ebber riconosciuto ch’egli era Giudeo, si fece un grido da tutti, che gridarono lo spazio d’intorno a due ore: Grande è la Diana degli Efesi.
35 Allora il segretario, riuscendo ad acquietare la folla, disse: «Uomini Efesini, chi è fra gli uomini che non sappia come la città di Efeso è adoratrice della grande Diana, prole di Giove?35 Ma il cancelliere, avendo acquetata la turba, disse: Uomini Efesi, chi è pur l’uomo, che non sappia che la città degli Efesi è la sagrestana della gran dea Diana, e dell’immagine caduta da Giove?
36 Non potendosi dunque contradire a questo, voi dovete esser tranquilli, e nulla fare irragionevolmente.36 Essendo adunque queste cose fuor di contradizione, conviene che voi vi acquetiate, e non facciate nulla di precipitato.
37 Questi uomini, che avete menato qui, non sono sacrileghi nè bestemmiatori della vostra dea.37 Poichè avete menati qua questi uomini, i quali non sono nè sacrileghi, nè bestemmiatori della vostra dea.
38 Che se Demetrio e quelli della sua industria hanno da dire contro qualcuno, ci sono le sedute forensi e i proconsoli; discutano tra di loro.38 Se dunque Demetrio, e gli artefici che son con lui, hanno alcuna cosa contro ad alcuno, si tengono le corti, e vi sono i proconsoli; facciansi eglino citar gli uni gli altri.
39 Se poi avete altro da regolare, potrà risolversi nell'assemblea legittima.39 E se richiedete alcuna cosa intorno ad altri affari, ciò si risolverà nella raunanza legittima.
40 Chè, pe' fatti d'oggi, corriamo rischio d'essere accusati di sedizione, mancando ogni motivo a giustificare tanto concorso». E, detto questo licenziò l'adunanza.40 Perciocchè noi siamo in pericolo d’essere accusati di sedizione per lo giorno d’oggi; non essendovi ragione alcuna, per la quale noi possiamo render conto di questo concorso.
41 E, dette queste cose, licenziò la raunanza