Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Giudici 9


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1Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua madre:2"Dite agli orecchi di tutti i signori di Sichem: È meglio per voi che vi governino settanta uomini, tutti i figli di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo? Ricordatevi che io sono del vostro sangue".3I fratelli di sua madre parlarono di lui, ripetendo a tutti i signori di Sichem quelle parole e il cuor loro si piegò a favore di Abimèlech, perché dicevano: "È nostro fratello".4Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero dal tempio di Baal-Berit; con essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati e audaci che lo seguirono.5Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal, scampò, perché si era nascosto.6Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem.
7Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò: "Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!
8Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all'ulivo:
Regna su di noi.
9Rispose loro l'ulivo:
Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
10Dissero gli alberi al fico:
Vieni tu, regna su di noi.
11Rispose loro il fico:
Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
12Dissero gli alberi alla vite:
Vieni tu, regna su di noi.
13Rispose loro la vite:
Rinuncerò al mio mosto
che allieta dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
14Dissero tutti gli alberi al rovo:
Vieni tu, regna su di noi.
15Rispose il rovo agli alberi:
Se in verità ungete
me re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano.

16Ora voi non avete agito con lealtà e onestà proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal e la sua casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni...17Perché mio padre ha combattuto per voi, ha esposto al pericolo la vita e vi ha liberati dalle mani di Madian.18Voi invece oggi siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem Abimèlech, figlio della sua schiava, perché è vostro fratello.19Se dunque avete operato oggi con sincerità e con integrità verso Ierub-Baal e la sua casa, godetevi Abimèlech ed egli si goda voi!20Ma se non è così, esca da Abimèlech un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori di Sichem e da Bet-Millo un fuoco che divori Abimèlech!".21Iotam corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech suo fratello.
22Abimèlech dominò su Israele tre anni.23Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlech.24Questo avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di Sichem, che gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli.25I signori di Sichem posero agguati contro di lui sulla cima dei monti, rapinando chiunque passasse vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa.26Poi Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i signori di Sichem riposero la fiducia in lui.27Usciti nella campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlech.28Gaal, figlio di Ebed, disse: "Chi è Abimèlech e che è Sichem, perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e Zebul, suo luogotenente, servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem? Perché dovremmo servirlo noi?29Se avessi in mano questo popolo, io scaccerei Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in campo".
30Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira31e mandò messaggeri ad Abimèlech in Aruma per dirgli: "Ecco Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sollevano la città contro di te.32Alzati dunque di notte con la gente che hai con te e tendi un agguato nella campagna.33Domattina, non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai quel che troverai opportuno".34Abimèlech e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato contro Sichem, divisi in quattro schiere.35Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città; allora Abimèlech uscì dall'agguato con la gente che aveva.36Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: "Ecco gente che scende dalle cime dei monti". Zebul gli rispose: "Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini".37Gaal riprese a parlare e disse: "Ecco gente che scende dall'Ombelico della terra e una schiera che giunge per la via della Quercia dei Maghi".38Allora Zebul gli disse: "Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi è Abimèlech, perché dobbiamo servirlo? Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora esci in campo e combatti contro di lui!".39Allora Gaal uscì alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlech.40Ma Abimèlech lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta.41Abimèlech ritornò ad Aruma e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem.
42Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna e Abimèlech ne fu informato.
43Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva dalla città, si mosse contro di essi e li batté.44Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono.45Abimèlech combatté contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi distrusse la città e la cosparse di sale.
46Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo, entrarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit.47Fu riferito ad Abimèlech che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati.48Allora Abimèlech salì sul monte Zalmon con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla; poi disse alla sua gente: "Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!".49Tutti tagliarono ciascuno un ramo e seguirono Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la sala con quelli che vi erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.
50Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese.51In mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si rifugiarono tutti i signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre.52Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco.53Ma una donna gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli spaccò il cranio.54Egli chiamò in fretta il giovane che gli portava le armi e gli disse: "Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica di me: L'ha ucciso una donna!". Il giovane lo trafisse ed egli morì.55Quando gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono ciascuno a casa sua.
56Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli.57Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva fatto; così si avverò su di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.

Note:

Gdc 9,1:Abimèlech: questa storia è stata messa qui perché Abimèlech era il figlio di Gedeone=Ierub-Baal; in realtà non si tratta della storia di un giudice, nemmeno della storia di Israele; Abimelech è figlio di una sichemita; è scelto come re dai cananei di Sichem; si circonda di avventurieri: le sue uniche imprese furono: il massacro dei suoi fratelli, la sua lotta contro i rivoltosi di Sichem e l'assalto alla città israelita di Tebes, dove fu ucciso ignominiosamente. Il racconto è certamente storico e ci chiarisce le condizioni dell'epoca: Israele e Canaan vivono in buon vicinato e il regime politico rappresentato da questo regno è uguale alla situazione che le lettere di Amarna ci fanno conoscere a proposito di questa regione nel sec. XIV a.C. Lo scacco di Abimèlech serviva allo scopo del redattore deuteronomista: non ci può essere, in Israele, se non un re scelto da Jahve.

Gdc 9,6:Bet-Millo: probabilmente è identica a Migdal-Sichem dei vv 46 e 49. stele: ha-maccebah conget.; il TM ha: «eretta», muccab.

Gdc 9,7ss:Iotam: si tratta di un apologo che, nella Bibbia, è il primo esempio di favola in cui si fanno parlare piante o animali (cf. 2Re 9; Ez 17,3-10 e più volte nei Proverbi). Ma questo genere letterario è universale (Mesopotamia, Egitto, Grecia, ecc.). Questa favola ha potuto avere un'esistenza indipendente prima di essere utilizzata per illustrare la storia di Ierub-Baal e di Abimèlech.

Gdc 9,16-20:I vv 16-20 applicano la favola alla situazione creata dal regno di Abimèlech e si concludono con un appello alla «sincerità».

Gdc 9,16:le sue azioni: la frase, interrotta da un inciso, continua nel v 19.

Gdc 9,22:Israele: nota redazionale. Abimèlech non ha mai regnato su «Israele».

Gdc 9,24:ricevesse il castigo: alla lettera «per far ricadere (il crimine)». . ., secondo i LXX; «perché venga» secondo il TM.

Gdc 9,26:figlio di Ebed: con il TM: alla lettera «figlio di uno schiavo» (`ebed); BJ con volg. ha: «figlio di Obed»; idem nei versetti seguenti. Si tratta di un cananeo, alleato ai sichemiti, o forse egli stesso sichemita (v 28). Aizza gli abitanti di Sichem contro Abimèlech che non risiede nella città e vi è rappresentato da Zebul.

Gdc 9,27:Festa religiosa alla fine della rivolta

Gdc 9,28:servire: «non dovrebbero piuttosto. . . servire», conget.; il TM ha: «servite».

Gdc 9,29:e direi: con i LXX; il TM legge: «ed egli disse ad Abimèlech».

Gdc 9,31:sollevano: me`irim, conget.; il TM ha: «assediano», carim.

Gdc 9,37:ombelico della terra: è forse la montagna sacra del Garizim; lo stesso titolo è applicato a Gerusalemme da Ez 38,12 . - Quercia dei Maghi: dev'essere identificata con la «quercia di More», cioè «quercia dell'istruttore» o dell'«indovino» (Gen 12,6; Dt 11,30).

Gdc 9,45:cosparse di sale: gesto simbolico che deve rendere la terra sterile. Gli scavi di Sichem conservano segni di una distruzione della città durante il XII sec. a.C.

Gdc 9,46:torre di Sichem: è possibile che Migdal-Sichem (la «torre di Sichem») sia una località differente da Sichem. Oppure abbiamo qui due tradizioni messe una accanto all'altra (vv 41-45; 46-49) che si riferiscono alla distruzione della città; oppure il v 45 è una anticipazione, e i vv 46-49 ci tramandano un particolare dell'assedio. - El-Berit: «sotterraneo» o forse «torre». Questo tempio è nello stesso tempo una trincea e un luogo d'asilo. Migdal-Sichem e il tempio di El-Berit vengono identificati con il tempio fortificato ritrovato durante gli scavi.

Gdc 9,50:Tebes: oggi Tubas, una quindicina di Km a nord di Sichem.