Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Giudici 21


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1Gli Israeliti avevano giurato a Mizpa: "Nessuno di noi darà in moglie la figlia a un Beniaminita".2Il popolo venne a Betel, dove rimase fino alla sera davanti a Dio, alzò la voce prorompendo in pianto3e disse: "Signore, Dio d'Israele, perché è avvenuto questo in Israele, che oggi in Israele sia venuta meno una delle sue tribù?".
4Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino, costruì in quel luogo un altare e offrì olocausti e sacrifici di comunione.5Poi gli Israeliti dissero: "Chi è fra tutte le tribù d'Israele, che non sia venuto all'assemblea davanti al Signore?". Perché c'era stato questo grande giuramento contro chi non fosse venuto alla presenza del Signore a Mizpa: "Sarà messo a morte".6Gli Israeliti si pentivano di quello che avevano fatto a Beniamino loro fratello e dicevano: "Oggi è stata soppressa una tribù d'Israele.7Come faremo per le donne dei superstiti, perché abbiamo giurato per il Signore di non dar loro in moglie nessuna delle nostre figlie?".
8Dissero dunque: "Qual è fra le tribù d'Israele quella che non è venuta davanti al Signore a Mizpa?". Risultò che nessuno di Iabes di Gàlaad era venuto all'accampamento dove era l'assemblea;9fatta la rassegna del popolo si era trovato che là non vi era nessuno degli abitanti di Iabes di Gàlaad.10Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini dei più valorosi e ordinò: "Andate e passate a fil di spada gli abitanti di Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i bambini.11Farete così: ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini".12Trovarono fra gli abitanti di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini, che non avevano avuto rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nel paese di Canaan.13Allora tutta la comunità mandò messaggeri per parlare ai figli di Beniamino che erano alla roccia di Rimmon e per proclamar loro la pace.14Così i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a cui era stata risparmiata la vita fra le donne di Iabes di Gàlaad; ma non erano sufficienti per tutti.
15Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto a Beniamino, perché il Signore aveva aperto una breccia fra le tribù d'Israele.16Gli anziani della comunità dissero: "Come procureremo donne ai superstiti, poiché le donne beniaminite sono state distrutte?".17Soggiunsero: "Le proprietà dei superstiti devono appartenere a Beniamino perché non sia soppressa una tribù in Israele.18Ma noi non possiamo dar loro in moglie le nostre figlie, perché gli Israeliti hanno giurato: Maledetto chi darà una moglie a Beniamino!".19Aggiunsero: "Ecco ogni anno si fa una festa per il Signore a Silo", che è a nord di Betel, a oriente della strada che va da Betel a Sichem e a mezzogiorno di Lebona.20Diedero quest'ordine ai figli di Beniamino: "Andate, appostatevi nelle vigne21e state a vedere: quando le fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro, uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo e ve ne andrete nel paese di Beniamino.22Quando i loro padri o i loro fratelli verranno a discutere con voi, direte loro: Concedetele a noi: abbiamo preso ciascuno una donna come in battaglia... ma se ce le aveste date voi stessi, allora avreste peccato".23I figli di Beniamino fecero a quel modo: si presero mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nel loro territorio, riedificarono le città e vi stabilirono la dimora.
24In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno nella sua tribù e nella sua famiglia e da quel luogo ciascuno si diresse verso la sua eredità.25In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio.

Note:

Gdc 21:Questo capitolo fonde due tradizioni collegate dalle ultime parole del v 14. E' possibile che la prima parte provenga dal santuario di Mizpa e la seconda da quello di Betel, ma l'opera del redattore postesilico è così grande che è difficile poterle distinguere con certezza. L'episodio di Iabes di Gàlaad serve a spiegare i legami esistenti tra questa città e Beniamino all'epoca di Saul (cf. 1Sam 11,1; 1Sam 30,11-13). Il racconto del ratto delle donne di Silo utilizza un ricordo cultuale: un'antica festa di vendemmia, alla quale partecipavano tutte le donne in cerca di marito.

Gdc 21,3:I conflitti tra le tribù non sopprimono i seritimenti di solidarietà che uniscono il popolo di Israele e che il redattore postesilico sottolinea parlando spesso della «comunità».

Gdc 21,11:risparmierete le vergini: BC segue qui la volg.; BJ aggiunge ancora, con altre versioni: «cosa che fecero». Le due espressioni sono omesse dal TM.

Gdc 21,17:le proprietà dei superstiti: con il TM; BJ traduce con i LXX «come conservare un resto»; alla lettera: «far restare dei superstiti».

Gdc 21,19:Si tratta di una festa cananea (cf. Gdc 9,27) che fu identificata con la festa del raccolto (Es 23,16) o la festa delle capanne (Dt 16,13).

Gdc 21,22:Questo versetto, il cui testo è oscuro, sembra far allusione all'episodio di Iabes e al giuramento di Mizpa; dev'essere redazionale.

Gdc 21,25:Il racconto di Gdc 19,1-21,25 è incorniciato dalla stessa osservazione che si trova in Gdc 17,6 e Gdc 18,1 . Qui è forse dovuta alla mano del redattore; potrebbe essere una riflessione dei sacerdoti del santuario ufficiale di Betel, che danno lo stesso giudizio dei sacerdoti del santuario regale di Dan nel racconto precedente (cf. Gdc 17,1+).