Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 7


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 O forse ignorate, fratelli – parlo a gente che conosce la legge – che la legge ha potere sull’uomo solo per il tempo in cui egli vive?1 Forse ignorate, o fratelli (siccome parlo con periti nella legge) che l'uomo è sotto l'impero della legge finché vive?
2 La donna sposata, infatti, per legge è legata al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è liberata dalla legge che la lega al marito.2 Così la donna inaritata è legata per legge al marito vivente; ma se le muore è sciolta dalla legge del marito.
3 Ella sarà dunque considerata adultera se passa a un altro uomo mentre il marito vive; ma se il marito muore ella è libera dalla legge, tanto che non è più adultera se passa a un altro uomo.3 Infatti sarà chiamata adultera se, vivente il marito, starà con mi altro uomo; se poi le muore il marito, è liberata dalla legge del marito, in modo da non essere adultera, dato che stia con altro nomo.
4 Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla Legge per appartenere a un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché noi portiamo frutti per Dio.4 Così, anche voi, miei fratelli, siete morti alla legge pel corpo di Cristo, per appartenere ad un altro, che è risuscitato da morte, affinchè portiamo dei frutti a Dio.
5 Quando infatti eravamo nella debolezza della carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla Legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte.5 Mentre vivevamo secondo la carne, le passioni peccaminose, occasionate dalla legge, agivano nelle nostre membra in maniera da produrre frutti per ia morte.
6 Ora invece, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati dalla Legge per servire secondo lo Spirito, che è nuovo, e non secondo la lettera, che è antiquata.
6 Ma ora siamo stati liberati dalla legge, essendo morti alla legge che ci legava, e possiamo servire Dio secondo il nuovo spirito e non secondo l'antiquata lettera.
7 Che diremo dunque? Che la Legge è peccato? No, certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non mediante la Legge. Infatti non avrei conosciuto la concupiscenza, se la Legge non avesse detto: Non desiderare.7 Che diremo dunque? La legge è peccato? No, certamente. Ma io non ho conosciuto il peccato se non per mezzo della legge. Infatti non avrei conosciuto la concupiscenza se la legge non avesse detto: Non desiderare.
8 Ma, presa l’occasione, il peccato scatenò in me, mediante il comandamento, ogni sorta di desideri. Senza la Legge infatti il peccato è morto.8 Ma il peccato, presa l'occasione da quel comandamento, fé' nascere in me ogni sorta di concupiscenza; mentre senza la legge il peccato non esisteva.
9 E un tempo io vivevo senza la Legge ma, sopraggiunto il precetto, il peccato ha ripreso vita9 Io poi una volta vivevo senza legge; ma, venuto il comandamento, ebbe vita il peccato,
10 e io sono morto. Il comandamento, che doveva servire per la vita, è divenuto per me motivo di morte.10 ed io morii, ed il comandamento che doveva darmi la vita mi risultò cagione di morte.
11 Il peccato infatti, presa l’occasione, mediante il comandamento mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte.11 Perchè il peccato, presa l'occasione dal comandamento, mi sedusse, e per mezzo di esso mi diè la morte.
12 Così la Legge è santa, e santo, giusto e buono è il comandamento.12 E santa dunque la legge, e santo e giusto e buono il comandamento.
13 Ciò che è bene allora è diventato morte per me? No davvero! Ma il peccato, per rivelarsi peccato, mi ha dato la morte servendosi di ciò che è bene, perché il peccato risultasse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento.
13 Una cosa buona m'è dunque divenuta causa di morte? Non può essere. Ma il peccato, per apparire peccato, mi ha data la morte per mezzo d'una cosa buona, in modo da mostrarsi estremamente colpevole attraverso il precetto.
14 Sappiamo infatti che la Legge è spirituale, mentre io sono carnale, venduto come schiavo del peccato.14 Noi sappiamo di fatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto e soggetto al peccato.
15 Non riesco a capire ciò che faccio: infatti io faccio non quello che voglio, ma quello che detesto.15 Io non so quello che faccio: non fo il bene che voglio, ma il male che odio.
16 Ora, se faccio quello che non voglio, riconosco che la Legge è buona;16 Or se faccio quel che non voglio, riconosco che la legge è buona;
17 quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.17 però in questo caso non sono io che opero, ma il peccato che abita in me.
18 Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo;18 Difatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: è in me certamente la volontà di fare il bene, ma non trovo la via di compierlo,
19 infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio.19 poiché, non il bene che voglio io fo, ma il male che non voglio quello io faccio.
20 Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.20 Or se io fo quello che non voglio, non son più io che lo faccio, ma il peccato che abita in me.
21 Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me.21 Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male mi è già a lato.
22 Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio,22 Infatti, mi diletto nella legge di Dio, secondo l'uomo interiore;
23 ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra.23 ma vedo nelle mie membra un'altra legge che si oppone alla legge della mia mente, e mi fa schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra.
24 Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?24 Oh, me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?
25 Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mia ragione, servo la legge di Dio, con la mia carne invece la legge del peccato.25 La grazia di Dio per Gesù Cristo Signor nostro. Dunque io stesso colla mente servo alla legge di Dio, colla carne invece alla legge del peccato.