Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 15


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1Noi, che siamo i forti, abbiamo il dovere di portare le infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi.2Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo nel bene, per edificarlo.3Anche Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma, come sta scritto: Gli insulti di chi ti insulta ricadano su di me.4Tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.5E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù,6perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
7Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio.8Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri;9le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
Per questo ti loderò fra le genti
e canterò inni al tuo nome.
10E ancora:
Esultate, o nazioni, insieme al suo popolo.
11E di nuovo:
Genti tutte, lodate il Signore;
i popoli tutti lo esaltino.
12E a sua volta Isaia dice:
Spunterà il rampollo di Iesse,
colui che sorgerà a governare le nazioni:
in lui le nazioni spereranno.
13Il Dio della speranza vi riempia, nel credere, di ogni gioia e pace, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo.
14Fratelli miei, sono anch’io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l’un l’altro.15Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio16per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo.17Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio.18Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere,19con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito. Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo.20Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui,21ma, come sta scritto:
Coloro ai quali non era stato annunciato, lo vedranno,
e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno.
22Appunto per questo fui impedito più volte di venire da voi.23Ora però, non trovando più un campo d’azione in queste regioni e avendo già da parecchi anni un vivo desiderio di venire da voi,24spero di vedervi, di passaggio, quando andrò in Spagna, e di essere da voi aiutato a recarmi in quella regione, dopo avere goduto un poco della vostra presenza.
25Per il momento vado a Gerusalemme, a rendere un servizio ai santi di quella comunità;26la Macedonia e l’Acaia infatti hanno voluto realizzare una forma di comunione con i poveri tra i santi che sono a Gerusalemme.27L’hanno voluto perché sono ad essi debitori: infatti le genti, avendo partecipato ai loro beni spirituali, sono in debito di rendere loro un servizio sacro anche nelle loro necessità materiali.28Quando avrò fatto questo e avrò consegnato sotto garanzia quello che è stato raccolto, partirò per la Spagna passando da voi.29So che, giungendo presso di voi, ci verrò con la pienezza della benedizione di Cristo.30Perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo e l’amore dello Spirito, vi raccomando: lottate con me nelle preghiere che rivolgete a Dio,31perché io sia liberato dagli infedeli della Giudea e il mio servizio a Gerusalemme sia bene accetto ai santi.32Così, se Dio lo vuole, verrò da voi pieno di gioia per riposarmi in mezzo a voi.33Il Dio della pace sia con tutti voi. Amen.

Note:

Rm 15,5:gli stessi sentimenti: di piacere al prossimo. - Altre traduzioni: «(vi conceda) di vivere in buoni rapporti», «di essere d'accordo tra voi».

Rm 15,9:per la sua misericordia: accogliendo i pagani, il Cristo ha procurato la gloria di Dio. Ma limitandosi, durante la sua vita mortale, all'evangelizzazione di Israele (cf. Mt 15,24), egli ha testimoniato soprattutto la fedeltà di Dio alle promesse, lasciando per così dire ai pagani convertiti il compito di essere testimoni vivi della misericordia divina. A loro volta, essi siano misericordiosi verso i loro fratelli (cf. Rm 12,1 e la nota).

Rm 15,13:per la virtù dello Spirito Santo: clausola che riprende i temi centrali della parte dogmatica della lettera: la fede, fonte di giustificazione, e la speranza della salvezza, fonte di pace e frutto dello Spirito.

Rm 15,15:Tuttavia vi ho scritto: Paolo si giustifica di nuovo per aver rivolto una lettera a una chiesa che non ha fondato (cf. Rm 1,5-6; Rm 1,13).

Rm 15,16:esercitando l'ufficio sacro: alla lettera: «compiendo una funzione cultuale». Effettivamente, più ancora che la semplice vita cristiana (Rm 12,1 ; cf. Fil 2,17), l'apostolato è una liturgia (cf. Rm 1,9+) in cui l'apostolo--più esattamente il Cristo per mezzo di lui (v 18)--offre gli uomini a Dio.

Rm 15,19:da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria: i due termini estremi dell'apostolato di Paolo in questo momento. Secondo le interpretazioni, si include o si esclude il secondo termine.

Rm 15,22:più volte oppure «spesso»; una variante legge: «ogni volta».

Rm 15,23:in queste regioni: non che tutti i pagani siano convertiti; ma il compito di Paolo è di porre i fondamenti, lasciando ai discepoli la cura di continuare l'opera (cf. 1Cor 3,6; 1Cor 3,10; Col 1,7 ; ecc.).

Rm 15,28:presentato ufficialmente: alla lettera: «sigillato».

Rm 15,30:rivolgete per me a Dio: Paolo domanda spesso ai suoi fedeli di pregare per lui (cf. Rm 8,27+). Circa la preghiera concepita come una lotta con Dio, vedere gli esempi di Abramo (Gen 18,17s), di Giacobbe (Gen 32,29), di Mosè (Es 32,11-14; Es 32,30-32; Dt 9,18; Dt 9,25) e del vangelo (Lc 11,1-8; Mc 7,24-30).