Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Qoelet 4


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 Tornai poi a considerare tutte le oppressioni che si fanno sotto il sole. Ecco le lacrime degli oppressi e non c’è chi li consoli; dalla parte dei loro oppressori sta la violenza, ma non c’è chi li consoli.1 Verti me ad alia et vidi calumnias, quae sub sole geruntur, et eccelacrimae oppressorum, et nemo consolator; et ex parte opprimentium violentia, etnemo consolator.
2 Allora ho proclamato felici i morti, ormai trapassati, più dei viventi che sono ancora in vita;2 Et laudavi magis mortuos, qui iam defuncti sunt, quamviventes, qui adhuc vitam agunt,
3 ma più felice degli uni e degli altri chi ancora non esiste, e non ha visto le azioni malvagie che si fanno sotto il sole.
3 et feliciorem utroque iudicavi, qui necdumnatus est nec vidit opera mala, quae sub sole fiunt.
4 Ho osservato anche che ogni fatica e ogni successo ottenuto non sono che invidia dell’uno verso l’altro. Anche questo è vanità, un correre dietro al vento.
4 Rursum contemplatus sum omnes labores et omnem successum operis, et hoc essezelum in proximum suum. Et in hoc ergo vanitas et afflictio spiritus.
5 Lo stolto incrocia le sue braccia
e divora la sua carne.
5 Stultus complicat manus suas
et comedit carnes suas.
6 Meglio una manciata guadagnata con calma
che due manciate con tormento e una corsa dietro al vento.
6 Melior est pugillus cum requie
quam plena utraque manus cum labore et afflictione spiritus.
7 E tornai a considerare quest’altra vanità sotto il sole:7 Iterum repperi et aliam vanitatem sub sole:
8 il caso di chi è solo e non ha nessuno, né figlio né fratello. Eppure non smette mai di faticare, né il suo occhio è mai sazio di ricchezza: «Per chi mi affatico e mi privo dei beni?». Anche questo è vanità e un’occupazione gravosa.
8 unus est et secundum non habet,non filium, non fratrem, et tamen laborare non cessat, nec satiantur oculi eiusdivitiis, nec recogitat dicens: “ Cui laboro et fraudo animam meam bonis?”.In hoc quoque vanitas est et occupatio pessima.
9 Meglio essere in due che uno solo, perché otterranno migliore compenso per la loro fatica.9 Melius est duos esse simulquam unum: habent enim emolumentum in labore suo,
10 Infatti, se cadono, l’uno rialza l’altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi.10 quia si unus ceciderit, abaltero fulcietur. Vae soli! Cum ceciderit, non habet sublevantem se.
11 Inoltre, se si dorme in due, si sta caldi; ma uno solo come fa a riscaldarsi?11 Insuper,si dormierint duo, fovebuntur mutuo; unus quomodo calefiet?
12 Se uno è aggredito, in due possono resistere: una corda a tre capi non si rompe tanto presto.
12 Et, si quispiampraevaluerit contra unum, duo resistent ei. Et fu niculus triplex non citorumpitur.
13 Meglio un giovane povero ma accorto,
che un re vecchio e stolto,
che non sa più accettare consigli.
13 Melior est puer pauper et sapiens
rege sene et stulto,
qui iam nescit erudiri.
14 Il giovane infatti può uscire di prigione ed essere fatto re, anche se, mentre quello regnava, era nato povero.14 Ille enim de domo carceris exivit, ut regnaret, etiamsi in regno istius natussit pauper.
15 Ho visto tutti i viventi che si muovono sotto il sole stare con quel giovane, che era subentrato al re.15 Vidi cunctos viventes, qui ambulant sub sole, cum adulescenteillo secundo, qui consurgebat pro eo.
16 Era una folla immensa quella che gli stava davanti. Ma coloro che verranno dopo non si rallegreranno neppure di lui. Anche questo è vanità, un correre dietro al vento.
16 Infinitus numerus erat populi, omnium,quos ipse praecedebat; sed qui postea futuri sunt, non laetabuntur in eo. Et hocvanitas et afflictio spiritus.
17 Bada ai tuoi passi quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicìnati per ascoltare piuttosto che offrire sacrifici, come fanno gli stolti, i quali non sanno di fare del male.17 Custodi pedem tuum ingrediens domum Dei, nam accedere, ut audias, melius estquam cum stulti offerunt victimas: multo enim melior est oboedientia quamstultorum victimae, qui nesciunt se malum facere.