Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Jó 11


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VULGATABIBBIA TINTORI
1 Respondens autem Sophar Naamathites, dixit :1 Prese allora la parola Sofar di Naama, e disse:
2 Numquid qui multa loquitur, non et audiet ?
aut vir verbosus justificabitur ?
2 « Può essere che il parolaio non abbia risposta, e che il linguacciuto abbia ragione?
3 Tibi soli tacebunt homines ?
et cum ceteros irriseris, a nullo confutaberis ?
3 Tu solo farai tacere gli uomini, e dopo aver scherniti gli altri, da nessuno sarai confutato?
4 Dixisti enim : Purus est sermo meus,
et mundus sum in conspectu tuo.
4 Tu hai detto: La mia parola è pura e sono senza macchia nel tuo cospetto.
5 Atque utinam Deus loqueretur tecum,
et aperiret labia sua tibi,
5 Oh! volesse Dio parlar lui con te, e aprirti le sue labbra,
6 ut ostenderet tibi secreta sapientiæ,
et quod multiplex esset lex ejus :
et intelligeres quod multo minora exigaris ab eo
quam meretur iniquitas tua !
6 per manifestarti i segreti della sapienza, i molteplici aspetti della sua legge! Allora capiresti che esige da te molto meno di quello che non meritino le tue colpe.
7 Forsitan vestigia Dei comprehendes,
et usque ad perfectum Omnipotentem reperies ?
7 Pretendi forse di investigare le vie di Dio, e di comprendere perfettamente l'Onnipotente?
8 Excelsior cælo est, et quid facies ?
profundior inferno, et unde cognosces ?
8 E' più alto del cielo, e come farai (ad arrivarci)? E' più profondo dell'inferno, e come potrai scrutarlo?
9 Longior terra mensura ejus,
et latior mari.
9 La sua misura è più lunga della terra, e più larga del mare.
10 Si subverterit omnia, vel in unum coarctaverit,
quis contradicet ei ?
10 Se mette sossopra tutte le cose, o le confonde insieme, chi potrà dirgli nulla?
11 Ipse enim novit hominum vanitatem ;
et videns iniquitatem, nonne considerat ?
11 Egli ben conosce la vanità degli uomini ed è possibile che vedendo l'iniquità non se ne curi?
12 Vir vanus in superbiam erigitur,
et tamquam pullum onagri se liberum natum putat.
12 L'uomo stolto si leva in superbia, e si crede nato libero come il puledro dell'asino salvatico.
13 Tu autem firmasti cor tuum,
et expandisti ad eum manus tuas.
13 Ma se tu, che hai indurato il cuore nello stendere le mani verso di lui,
14 Si iniquitatem quæ est in manu tua abstuleris a te,
et non manserit in tabernaculo tuo injustitia,
14 toglierai l'iniquità dalla tua mano, e non farai rimaner l'ingiustizia nella tua dimora,
15 tunc levare poteris faciem tuam absque macula ;
et eris stabilis, et non timebis.
15 allora potrai alzare la tua faccia senza macchia, sarai incrollabile e senza paura,
16 Miseriæ quoque oblivisceris,
et quasi aquarum quæ præterierunt recordaberis.
16 dimenticherai la miseria; te ne ricorderai come d'acqua passata.
17 Et quasi meridianus fulgor consurget tibi ad vesperam ;
et cum te consumptum putaveris, orieris ut lucifer.
17 Sul far della sera ti sorgerà una specie di luce meridiana, e quando ti crederai finito, sorgerai come la stella del mattino.
18 Et habebis fiduciam, proposita tibi spe :
et defossus securus dormies.
18 Sarai pieno di fiducia per la speranza che ti attende, e anche sotterrato dormirai tranquillo.
19 Requiesces, et non erit qui te exterreat ;
et deprecabuntur faciem tuam plurimi.
19 Riposerai, e non verrà nessuno a spaventarti, e moltissimi supplicheranno la tua faccia.
20 Oculi autem impiorum deficient,
et effugium peribit ab eis :
et spes illorum abominatio animæ.
20 Ma gli occhi degli empi verranno meno, non vi sarà scampo per essi, e la loro speranza diverrà l'abominazione della loro anima ».