Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 12


font
BIBBIA MARTINIBIBBIA TINTORI
1 Dopo pattuite quelle cose Lisia: se ne tornò a trovare il re; e i Giudei si diedero a coltivare le loro terre.1 Conclusi questi patti, Lisia se ne tornò dal re, e i Giudei si diedero a coltivare la terra.
2 Ma quelli che eran rimasi nel paese, Timoteo, e Apollonio figliuolo di Genneo, e anche Girolamo, e Demofonte, e oltre a questi Nicanore governatore di Cipro non li lasciavano ben avere, nè viver tranquilli.2 Ma quelli che eran rimasti nella regione, Timoteo, Apollonio, figlio di Genneo, e Girolamo e Demofonte, e oltre a questi Nicànore, governatore di Cipro, non li lasciavano bene avere nè vivere in pace.
3 Quelli poi di Joppe giunsero a commettere questa barbarie: invitarono i Giudei abitanti in quella città ad entrare nelle barche da lor preparate, non essendovi tra gli uni, e gli altri nissuna nimicizia.3 Or quelli di loppe commisero questo delitto: invitarono i Giudei che abitavano in mezzo a loro a salire colle mogli e coi figli sulle barche da loro preparate, come se non ci fosse nessuna inimicizia tra di loro.
4 E questi avendo a ciò condiscesa senza sospetto alcuno di male per ragion della pace, e della pubblica convenzione fatta colla città, allorché si trovarono in alto mare furono annegati non meno di dugento.4 E per decreto fatto in comune dalla città, al quale essi accondiscesero, non avendo a causa della pace alcun sospetto, quando furono in alto mare li sommersero in numero non minore di duecento.
5 La qual crudeltà esercitata contro quei suoi nazionali appena giunse a notizia di Giuda, mise in ordine la sua gente, e invocato Dio giusto giudice,5 Giuda appena seppe la crudeltà commessa contro uomini della sua nazione, diede gli ordini alla sua gente, e, invocato Dio, giusto giudice,
6 Andò a punire gli uccisori de' fratelli, e di notte tempo mise a fuoco, e fiamma il porto, e abbrugiò le barche, e trucidò quelli, che erano scampati dal fuoco.6 marciò contro gli uccisori dei (suoi) fratelli, e di notte diede alle fiamme il porto, bruciò le barche, e trucidò colla spada quelli che erano scampati al fuoco.
7 E fatto questo parti per poi ritornarvi, e sterminare tutti i cittadini di Joppe.7 Fatto questo partì, ma coll'intenzione di tornare di nuovo e sterminare tutti i cittadini di loppe.
8 Ma avendo saputo, che anche quelli di Jamnia meditavano di trattare in simil guisa i Giudei che abitavano tra di loro,8 Ma avendo saputo che anche quelli di Iamnia volevano trattare nella medesima maniera i Giudei che abitavano tra loro,
9 Sopraggiunse anche a Jamnia di notte tempo, e diede fuoco al porto, e alle navi, onde il chiaror delle fiamme si vedeva a Gerusalemme in distanza di dugento quaranta stadj.9 piombò pure di notte sopra quelli di Iamnia, e diede fuoco al porto e alle navi, in modo che le fiamme dell'incendio si vedevano da Gerusalemme, alla distanza di duecentoquaranta stadi.
10 E partito che fu di là, e avendo camminato dieci stadj, e avanzandosi contro Timoteo, fu egli assalito dagli Arabi in numero di cinque mila fanti, e di cinque cento cavalli.10 Partito di lì, dopo aver fatto nove stadi per andare contro Timoteo, lo attaccarono gli Arabi con cinque mila fanti e cinquecento cavalieri.
11 E dopo un aspro combattimento, il quale coll'aiuto di Dio ebbe felice esito per lui, quelli che restavano dell'esercito vinto degli Arabi, chieser la pace a Giuda, promettendo di cedergli dei pascoli, e di giovargli in ogni altra cosa.11 Dopo aspro combattimento, che coll'aiuto di Dio andò a finir bene, quelli che restavano degli Arabi vinti chiedevano a Giuda che desse loro la destra, promettendo di cedergli dei pascoli e di essergli utili in ogni altra cosa.
12 E Giuda credendo che veramente poteano essergli utili in molte cose, promise la pace; e fatto l'accordo se n'andaron quegli alle loro tende.12 Giuda, persuaso che veramente potevano essergli utili in molte cose, promise la pace, e quelli, ricevute le destre, se ne andarono alle loro tende.
13 Indi egli diede l'assalto ad una città forte, chiusa intorno di ponti, e di mura, abitata da una turba di varie nazioni, la quale chiamavasi Casphin.13 Poi (Giuda) attaccò una città forte, circondata di ponti e di mura, abitata da turbe di diverse nazioni e chiamata Casfin.
14 Ma quelli di dentro affidati sulla saldezza della mura, e avendo provvisione di viveri, non se ne mettevano in pena, e provocavano Giuda colle villanie, e colle bestemmie, e con parole da non ridirsi.14 Or quelli che vi eran dentro, fidando sulla saldezza delle mura e sulle provvisioni di viveri, non si davan pena d'agire, e provccavan Giuda cogli insulti, colle bestemmie e con parole nefande.
15 Ma Maccabeo, invocato il gran Re dell'Universo, il quale senza arieti, né macchine atterrò Gerico a tempo di Giosuè, sali furiosamente sopra le mura:15 Ma Maccabeo, invocato il gran Re del mondo, il quale senza arieti e senza macchine al tempo di Giosuè atterrò Gerico, balzò fieramente sopra le mura;
16 E presa per divino volere la città, vi fece immensa strage, talmente che il lago adiacente largo due stadj appariva tinto del sangue degli uccisi.16 e, presa per volontà del Signore la città, vi fece immensa strage, tale che il vicino lago, largo due stadi, sembrava tinto del sangue degli uccisi.
17 E partiti di là dopo un viaggio di settecento cinquanta stadj giunsero a Characa presso que' Giudei, che sono detti Tubianei:17 Partiti di là, dopo un viaggio di settecentocinquanta stadi, giunsero a Caraca, presso quei Giudei che sono detti Tubianei.
18 Ma non trovaron ivi Timoteo, il quale senza aver fatto nulla tornò indietro, lasciando in un dato luogo una guarnigione assai forte.18 Ma non poteron prendere in quei luoghi Timoteo, il quale senza aver fatto nulla, tornò indietro, lasciando in dato luogo fortissima guarnigione.
19 E Dositeo, e Sosipatro, che erano capitani de' soldati insieme con Maccabeo, uccisero dieci mila uomini lasciati da Timoteo in quella fortezza.19 Allora Dositeo e Sosipatro, che eran capitani dei soldati insieme con Maccabeo, uccisero dieci mila uomini lasciati da Timoteo in quella fortezza.
20 E Maccabeo riuniti seco sei mila uomini, e divisigli in coorti si avanzò contro Timoteo, che avea seco cento venti mila fanti, e due mila cinque cento cavalli.20 invece Maccabeo, messi in ordine intorno a sè sei mila uomini, divisi per coorti, si avanzò contro Timoteo, che aveva seco centoventi mila fanti e due mila cinquecento cavalieri.
21 Ma Timoteo avendo saputo l'arrivo di Giuda, mandò innanzi le donne, e i ragazzi, e tutto il bagaglio in una fortezza chiamata Charnion; perocché questa era inespugnabile, e di difficile accesso a causa delle strettezze dei luoghi.21 Saputo dell'arrivo di Giuda, Timoteo mandò innanzi le donne e i ragazzi e il resto dei bagagli in una fortezza chiamata Carnion, chè era inespugnabile e di difficile accesso per la strettezza dei luoghi.
22 Ma all'apparire della prima coorte di Giuda la paura entrò addosso a' nemici a causa della presenza di Dio, che vede il tutto, e furono messi in fuga gli uni dagli altri, talmente che il maggior danno lo ricevevan dalla loro gente, e restavan feriti dalle spade de' suoi.22 Ma all'apparire della prima coorte di Giuda, lo spavento s'impadronì dei nemici, per la presenza di Dio che tutto vede, e furon messi in fuga gli uni dagli altri, in modo che erano più che altro rovesciati dalla loro gente, e feriti dalle proprie spade.
23 E Giuda vigorosamente gl'inseguiva gastigando que' profani, e ne uccise trenta mila.23 E Giuda li inseguiva accanitamente, per punir quei profani; e ne prostrò trentamila.
24 E lo stesso Timoteo si imbattè nelle schiere guidate da Dositeo, e da Sosipatro, e istantemente si raccomandava che gli salvasser la vita, perocché aveva in suo potere molti o parenti, o fratelli de' Giudei, i quali, morto lui, avverrebbe che resterebbero senza speranza.24 Lo stesso Timoteo, caduto in potere delle schiere guidate da Dositeo e da Sosipatro, con molte preghiere si raccomandava di aver salva la vita, (dicendo) d'avere in suo potere molti parenti e fratelli dei Giudei, che, morto lui, sarebbero senza speranza.
25 E data parola di restituirli seconda la convenzione fatta, fu lasciato andarsene sano, e salvo par salvare i fratelli.25 Siccome dette la parola di restituirli secondo i patti convenuti, lo lasciarono andare sano e salvo per la salute dei fratelli.
26 E Giuda si mosse contro Carnion, e vi uccise venticinque mila uomini.26 Intanto Giuda marciava contro Camion, e vi uccideva venticinque mila uomini.
27 Dopo la sconfitta, e la strage di quelli andò contro Ephron, città forte abitata da una turba di diverse nazioni, e la gioventù robusta stando a difesa, delle muraglie faceano gran resistenza, e vi erano molte macchine, e gran provvisione di armi.27 Dopo avere messi in fuga e sterminati questi, mosse l'esercito contro Efron, città fortificata e abitata da una moltitudine di diverse nazioni; dei giovani robusti, stando a difesa delle mura, facevano grande resistenza; vi erano molte macchine e grandi depositi di frecce.
28 Ma i Giudei, invocato l'Onnipotente, il quale con sua possanza abbatte le forze de' nemici, espugnarono la città, e stesero al suolo venticinque mila uomini di quelli che v'eran dentro.28 Ma (i Giudei), invocato l'Onnipotente, Colui che colla sua potenza schiaccia le forze dei nemici, presero la città, e di quelli che v'eran dentro ne stesero al suolo venticinque mila.
29 Indi andarono alla città degli Sciti, distante secento stadj da Gerusalemme.29 Partiti di là marciarono contro la città degli Sciti, distante seicento stadi da Gerusalemme.
30 Ma protestando i Giudei, che dimoravano tragli Scitopolitani, come essi erano trattati da quelli benignamente, e anche nei tempi della calamità, aveano trovata presso di loro molta umanità,30 Ma, siccome i Giudei che abitavano tra quelli di Scitopoli testimoniavano di essere da essi trattati benignamente e che anche nei tempi tristi erano stati trattati con moderazione,
31 I Giudei rendettero grazie a quelli, è gli esortarono a continuare nel loro buon animo verso la loro nazione: e partiron per Gerusalemme, essendo imminente il di solenne delle settimane.31 Li ringraziarono e li esortarono a continuare nella loro benignità verso la loro nazione, e tornarono a Gerusalemme mentre era imminente la festa delle settimane. Giuda vince Gorgia e fa sacrifici per i morti
32 E dopo la Pentecoste si mossero contro Gorgia governatore dell'Idumea.32 Dopo la Pentecoste marciarono contro Gorgia governatore dell'Idumea,
33 E si mossero in viaggio in numero di tre mila fanti, e quattrocento cavalli.33 Il quale avanzava con tre mila fanti e quattrocento cavalieri.
34 E attaccata la zuffa alcuni pochi Giudei rimasero uccisi.34 Attaccata la battaglia, alcuni dei Giudei rimasero uccisi.
35 Ma un certo Dositheo soldato a cavallo di quei di Bacenore, uomo valoroso, avea messe le mani addosso a Gorgia; ma volendo egli prenderlo vivo, un soldato a cavallo, Trace di nazione, andò sopra di lui, e gli tagliò la spalla; e in tal modo Gorgia si fuggì a Maresa.35 Or mentre un certo Dositeo, cavaliere di Bacenore e valoroso, metteva le mani addosso a Gorgia per prenderlo vivo, un cavaliere Trace gli fu addosso e gli tagliò una spalla, e cosi Gorgia fuggì a Maresa.
36 Ma combattendo per lunga pezza di tempo i soldati che eran sotto il comando di Esdrin, ed essendo già stanchi, Giuda invocò il Signore, affinchè egli fosse lor protettore, e condottiere nella battaglia:36 Or siccome gli uomini di Esdrin dopo aver lungamente combattuto erano stanchi, Giuda invocò il Signore, affinchè fosse loro protettore e duce nella battaglia,
37 E avendo cominciato a cantare ad alta voce degli inni nel linguaggio natìo messe in fuga i soldati di Gorgia.37 e poi, cantando ad alta voce inni nel lin­guaggio natio, mise in fuga i soldati di Gorgia.
38 E Giuda, riunito l'esercito, giunse alla città di Odollam, e venuto il settimo giorno purificatisi secondo il rito, celebrarono il sabato in quel medesimo luogo.38 In seguito Giuda radunato l'esercito, giunse alla città di Odollam, e giunto il settimo giorno della settimana, purificatisi secondo il rito, celebrarono il sabato in quel medesimo luogo.
39 E il dì seguente Giuda andò colla sua gente a prendere i corpi degli uccisi per riporli co' loro parenti nei sepolcri de' loro nazionali.39 Il giorno seguente Giuda coi suoi andò a prendere i corpi degli uccisi, per seppellirli coi loro parenti nelle tombe paterne.
40 E in seno degli uccisi trovarono delle cose donate agli idoli, che erano già in Jamnia, le quali sono cose proibite pe' Giudei secondo la legge; e tutti conobbero evidentemente, che per questo quegli eran periti.40 Sotto le tuniche degli uccisi trovarono degli oggetti consacrati agl'idoli che erano stati in Iamnia, cose dalla legge proibite ai Giudei, e tutti furori persuasi che ciò fosse stato causa della loro morte.
41 E tutti benedissero i giusti giudizi del Signore, il quale avea manifestato il male nascosto.41 E tutti benedissero il giusto giudizio del Signore che aveva manifestato il male nascosto.
42 E perciò rivoltisi all'orazione, pregarono, che fosse posto in dimenticanza il delitto commesso. Ma il fortissimo Giuda esortava il popolo a conservarsi senza peccato, mentre avean veduto co' proprj occhi quel che era avvenuto a causa del peccato di quelli, che rimasero uccisi.42 E poi si misero a pregare perchè fosse perdonato il delitto commesso. Allora il valorosissimo Giuda esortò il popolo a conservarsi senza peccato, giacché aveva visto coi propri! occhi quanto era accaduto per il peccato di quelli che erano stati uccisi.
43 E fatta una colletta mandò a Gerusalemme dodici mila dramme d'argento, perchè si offerisse sagrifizio pei peccati di quei defunti, rettamente, e piamente pensando intorno alla risurrezione,43 Fatta poi una colletta, mandò a Gerusalemme dodici mila dramme d'argento, perchè fosse offerto il sacrifizio per i peccati di quei defunti, rettamente e piamente pensando intorno alla risurrezione.
44 (Perocché s'ei non avesse avuto speranza, che que' defunti avessero a risuscitare, superflua cosa, e inutile sarebbe paruta a lui l'orazione pei morti),44 Infatti se non avesse sperai o nella loro risurrezione, superfluo e inutile sarebbe (a lui) sembrato pregare per i morti.
45 E considerando, che per quelli si erano addormentati nella pietà, serbavasi una grande misericordia.45 Egli invece pensò che grande ricompensa è riserbata a coloro che muoiono piamente.
46 Santo adunque, e salutare è il pensiero di pregare pei defunti, affinchè siano sciolti da' loro peccati.46 Santo adunque e salutare è il pensiero di pregare per i morti, affinchè siano sciolti dai loro peccati.