Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 5


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Si vedono a Gerusalemme per quaranta giorni nell'aria eserciti armati azzuffarsi. Giasone, occupata Gerusalemme, fa strage dei cittadini, e muore infelicemente in paese straniero. Antioco dopo aver trucidati, e fatti schiavi, e venduti infiniti uomini in Gerusalemme, spoglia il tempio, e partendo lascia governatori crudeli a straziare il popolo, e mandato di nuovo il capitano Apollonio, uccide moltissima gente. Giuda Maccabeo co' suoi si ritira in luogo deserto.

1Nello stesso tempo Antioco si preparava alla seconda spedizione d'Egitto.2Ora avvenne che per quaranta giorni in tutta la città di Gerusalemme si videro dei cavalieri, che scorrevan per l'aria vestiti di tela d'oro, e armati di lancia come i soldati a cavallo,3E cavalli disposti a file attaccarsi gli uni gli altri, e agitazione di scudi, e una turba di gente con celate in testa, e un lanciare di dardi, e uno splendore di armi d'oro, e corazze di ogni maniera.4Laonde tutti pregavano, che tali prodigj tornassero in bene.5Ma divulgatasi la falsa voce della morte di Antioco, Giasone messi insieme mille uomini repentinamente assalì la città, e benché volassero i cittadini alle mura, alla fine restò padrone della città, e Menelao si fuggì nella cittadella:6Ma Giasone faceva strage de' cittadini senza riguardo, e non pensava che grandissimo male ell'è la vittoria sopra quelli del proprio sangue; considerando che i suoi trofei fossero di nemici, e non di cittadini.7Egli però non rimase in possesso del principato, ma ebbe per fine de' suoi tradimenti la confusione, e se n'andò nuovamente fuggiasco nel paese degli Ammoniti.8E finalmente per istrana catastrofe imprigionato da Areta tiranno degli Arabi, e fuggitosi andava di città in città odioso a tutti, e come violator delle leggi, ed esecrabile, e nemico della patria, e de'cittadini fu, cacciato nell'Egitto:9Ed egli, che molti avea discacciati dalla lor patria, mori sbandito, essendosi portato a Sparta come se a titolo di consanguinità fosse per trovarvi rifugio:10Ma egli, che avea di molte persone gettati i corpi senza sepoltura, fu gettato insepolto senza esser pianto, non avendo né fuori, né nella patria trovato un sepolcro.11Dopo tali avvenimenti venne il re in sospetto che i Giudei fossero per ritirarsi dalla confederazione, onde irritato in cuor suo partito d'Egitto prese armata mano la città.12E comandò a' soldati, che uccidessero senza pietà tutti quelli, che incontravano, e che entrando per le case trucidasser la gente.13Si fece pertanto un macello di giovani, e di vecchi, di donne, e ragazzi, e fanciulle, e bambini.14E in tutti que' tre giorni furono ottanta mila i morti, quaranta mila gli schiavi, e altrettanti i venduti.15Né questo bastandogli ebbe anche ardimento di entrare nel tempio più santo di tutta la terra, condottovi da Menelao traditore della patria, e delle leggi:16E prendendo con mani scellerate i vasi santi messi da altri re, e dalle città per ornato, e splendor di quel luogo, li maneggiava indegnamente, e li profanava.17Cosi Antioco, perduta la luce dell'intelletto, non considerava, che a motivo dei peccati de' cittadini era Dio adirato per qualche tempo, e che per questo era avvenuto che fosse mancato di rispetto a quel luogo:18Imperocché se quelli non si fosser trovati involti in molti peccati, come già avvenne ad Eliodoro mandato dal re Seleuco a spogliare l'erario, cosi egli pure al primo ingresso sarebbe stato rispinto, e avrebbe deposto l'ardire.19Ma Dio non la nazione elesse per amore del luogo, ma il luogo per amore della nazione.20Quindi il luogo stesso ebbe parte ai mali del popolo, e avrà dipoi parte ai beni; e dopo essere stato in abbandono per l'effetto dell'ira di Dio onnipotente, placato che sia il gran Signore, a somma gloria sarà innalzato.21Ma Antioco levati dal tempio mille ottocento talenti tornò in fretta ad Antiochia invasato a tal segno dalla superbia, e presunzione di niente, che si credeva di poter navigare sulla terra, e camminare a piedi sopra del mare.22Lasciò per altro de' ministri, che vessassero la nazione, in Gerusalemme Filippo nativo della Frigia, di costumi più crudeli del suo signore:23In Garizim Andronico, e Menelao, il quale era peggiore degli altri contro i suoi concittadini.24Ma essendo arrabbiato contro i Giudei, mandò l'odiato principe Apollonio con un esercito di vcntidue mila uomini, dandogli ordine di trucidare tutti gli adulti, e di vendere le donne, e i giovanetti.25E quegli giunto che fu a Gerusalemme fingendo pace stette in riposo fino al santo giorno del sabato, e allora essendo i Giudei in riposo ordinò alla sua gente di prender l'armi.26E tutti quelli, che si erano raunati a quello spettacolo li trucidò, e correndo la città colle schiere in arme, uccise una gran moltitudine.27Ma Giuda Maccabeo con nove persone si era ritirato in luogo deserto, e ivi vivea co' suoi tralle fiere nelle montagne cibandosi di erbe per non entrare a parte alle profanazioni.

Note:

5,11:Venne il re in sospetto che i Giudei ec. Quello che avea fatto Giasone alla prima nuova della sua morte, e l'allegrezza mostrato pubblicamente da' Giudei per tal nuova furono il fondamento di tali sospetti.

5,26:A quello spettacolo. A vedere l'esercito di Apollonio, che avea prese le armi: perocchè non aveano verun sospetto di quello che avvenne. Il Greco legge in tal guisa: Tutti quelli, che erano concorsi alla festa, ec.