Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 4


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BIBBIA MARTINIDIODATI
1 Ma Gorgia prese seco cinque mila fonti e mille cavalli scelti, e si mosse di notte tempo,
2 Per avvicinarsi al campo de' Giudei, e assalirgli all'improvviso: e quelli della fortezza gli facevano da guide.
3 Ma Giuda n' ebbe vento, e si mosse egli coi più valorosi per assalire il grosso dell'esercito del re, che era in Emmaum.
4 Perocchè quell' esercito era tuttavia sparpagliato fuori degli alloggiamenti.
5 E Gorgia giunse di notte agli alloggiamenti di Giuda, e non vi trovò anima, egli andava cercando per la montagna, dicendo. Costoro ci fuggono.
6 Ma fattosi giorno comparve Giuda nella pianura con soli tre mila fanti, che non aveano scudo, ne spada:
7 E videro il forte campo delle genti, e attorno ad esso il corazzieri e soldati a cavallo ben esercitati nel mestiero dell'armi.
8 E Giuda disse a quelli, che eran con lui: Non abbiate paura del loro numero, e non ne temete l'incontro.
9 Ricordatevi in qual modo furon salvati i padri nostri al mar rosso, mentre il faraone gl'inseguiva con grande esercito.
10 E ora alziamo le voci al cielo, e il Signore avrà pietà di noi, e si ricorderà dell'alleanza fatta co' padri nostri, e distruggerà oggi dinanzi a noi quest'esercito:
11 E le genti tutte conosceranno, come havvi un Salvatore e un liberatore per Israele.
12 Ma gli stranieri alzarono gli occhi, e videro i Giudei, che andavano verso di loro:
13 E usciron fuori del campo per combattere; ma quelli che eran con Giuda diedero fiato alla tromba,
14 E vennero alle mani, e le genti furono messe in rotta e fuggiron per la campagna.
15 Ma gli ultimi periron tutti di spada, e (i vincitori) gl'inseguirono fino a Gezeron, e sino alle campagne dell'Idumea e di Azoto e di Jamnia e ne restarono morti sino a tre mila uomini.
16 E Giuda tornò indietro coll'esercito, che lo seguiva;
17 E disse alla gente: Non vi venga voglia di bottinare, perocche' la guerra non è finita,
18 E Gorgia e il suo esercito sono nella montagna vicino a noi; ora adunque state su contro i nostri nemici, e vinceteli, e poi raccorrete quietamente le spoglie.
19 Mentre queste cose diceva Giuda, eccoli apparire una parte delle schiere, che riguardavan dal monte.
20 E Gorgia riconobbe, come i suoi erano stati messi in fuga, ed era stato messo il fuoco agli alloggiamenti; perocché il fumo, che si vedeva, manifestava quello che era avvenuto.
21 Le quali cose veggendn quelli si intimidirono, mirando insieme anche Giuda coll'esercito nella pianura in ordine per la battaglia.
22 E tutti fuggirono alle campagne degli stranieri:
23 E Giuda tornò a spogliare il campo, dove messero insieme molto oro e argento e giacinto e porpora di mare e grandi ricchezze.
24 E dando volta indietro cantavano un inno benedicendo ad alla voce Iddio, perché egli è buono, perché la misericordia di lui e' eterna.
25 E grande fu la vittoria, che salvò Israele in quel giorno.
26 Or tutti quegli stranieri, che ebbero scampo andarono a dare le nuove a Lisia di quel che era accaduto.
27 Lo che udendo quegli, sbigottito era fuori di se, perché non era stato d'Israele quello che egli bramava, e quello che il re avea comandato.
28 E l'anno seguente Lisia raunò sessanta mila uomini scelti, e cinque mila cavalli per debellare i Giudei.
29 Ed entrarono nella Giudea, e posero il campo vicino a Bethoron e Giuda andò loro incontro con dieci mila uomini.
30 E videro un forte esercito, e (Giuda) orò, e disse: Benedetto se' tu, o Salvatore d'Israele che abbattesti la forza di un gigante per mano di Davidde tuo servo, e desti il campo degli stranieri in potere di Gionata figliuolo di Saul e del suo scudiere.
31 Rinserra questo esercito sotto il potere del popol tuo d'Israele, e sia la lor confusione il numero delle loro schiere e la loro cavalleria.
32 Infondi in loro la paura, e struggi in essi l'ardire e il valore; e colle proprie loro forze si distruggono.
33 Atterrali tu sotto la spada di color, che ti amano, e laude e inni cantino a te tutti quelli che conoscono il nome tuo.
34 E attaccata la zuffa perirono dell'esercito di Lisia cinque mila uomini.
35 Ma Lisia veduta la fuga de'suoi e l'ardir de' Giudei, e come erano disposti a vivere e morire da forti, se n'andò ad Antiochia, e fece leva di soldati scelti per tornar di nuovo nella Giudea con maggiori forze.
36 Ma Giuda e i suoi fratelli dissero: Or che i nostri nemici sono per terra andiamo a purificare e ristorare il santuario.
37 E raunata tutto l'esercito, salirono al monte di Sion.
38 E videro deserto il luogo santo, profanato l'altare, e bruciate le porte, e nei cortili spuntare i virgulti come in un bosco, o sopra un monte, e rovinati gli appartamenti.
39 E si stracciarono le vesti, e fecero gran lutto, e si gettaron la cenere sopra la testa.
40 E si prostraron boccone per terra, e dieder fiato alle trombe, colle quali davansi i segnali, e alzaron le strida al cielo.
41 Allora Giuda messe in ordine un numero di soldati, che combattessero contro quelli che eran nella fortezza, nel tempo che si andava purificando il santuario.
42 Ed elesse de' sacerdoti senza macchia amanti della legge di Dio.
43 E questi purificarono il santuario, e portaron le pietre contaminate in luogo profano.
44 E (Giuda) tenne consulta sopra quel che avesse da farsi dell'altare degli olocausti, che era stato profanato.
45 E presero il partito migliore di distruggerlo, perché non fosse per essi di scorno, avendolo contaminato le genti; e lo demolirono.
46 E ne riposero le pietre sul monte del tempio in luogo conveniente, per sino a tante che venisse un profeta, e decidesse quel che se n' avesse da fare.
47 E presero delle pietre intiere secondo la legge, ed eressero un altare nuovo simile a quel di prima:
48 E riedificarono il Santuario, e quel che era nell'interior della casa, e santificarono la casa e l'atrio.
49 E fecer nuovi i vasi santi, e portarono nel tempio il candelabro e l'altare degli incensi e la mensa.
50 E gettaron l'incenso sopra l'altare, e accesero le lucerne, che erano attorno al candelabro, le quali rischiaravano il tempio.
51 E posero i pani sopra la mensa, e attaccarono i veli, e ridussero a perfezione tutta l'opera incominciata.
52 E prima del far del giorno si alzarono ai venticinque del nono mese (vale a dire del mese Casleu) dell'anno cento quarant'otto:
53 E offersero il sacrifizio secondo la legge sopra l'altare degli olocausti fatto da essi di nuovo.
54 Egli fu dedicato di bel nuovo al suono dei cantici e delle cetere e delle lire e dei cimbali nel tempo stesso, e nello stesso giorno, in cui era stato profanato dalle nazioni.
55 E tutto il popolo si prostrò boccone per terra, e adorarono, e benedissero sino al cielo colui, che avea dato loro quella felicità.
56 E celebraron la dedicazione dell'altare per otto giorni, e offerirono olocausti con gaudio, e il sacrifizio di rendimento di grazie e di lode.
57 E adornarono la facciata del tempio di corone d'oro e di scudi, e dedicarono le porte e gli appartamenti, e ci messero le porte.
58 E stragrande fu l'allegrezza del popolo, e scossero da se l'obbrobrio delle nazioni.
59 E Giuda e i suoi fratelli e tutta la Chiesa d'Israele ordinò, che si celebrasse il giorno della consacrazione dell'altare nel tempo fisso, di anno in anno per otto giorni (che principiano dal di venticinque del mese di Casleu) con festa e gaudio.
60 In quel tempo ancora fortificarono il monte di sion, e fecer all'intorno muraglia alte, e forti torri, affinché non venissero le genti a conculcarlo, come avean fatto prima.
61 E vi pose un corpo di soldati di guardia, e le fortificò per sicurezza di Bethsura, affinché il popolo avesse questo luogo forte in faccia all'Idumea.