Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 5


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BIBBIA MARTINIDIODATI
1 Naaman capitano delle milizie del re di Siria era uomo in grande stima, ed onore presso il suo padrone: perocché per mezzo di lui il Signore avea salvata la Siria: ed egli era uom valoroso, e ricco, ma lebbroso.1 OR Naaman, capo dell’esercito del re di Siria, era uomo grande appo il suo signore, e molto onorato; perciocchè per lui il Signore avea date delle vittorie a’ Siri; ma quest’uomo, possente e prode, era lebbroso.
2 Or dalla Siria erano usciti dei ladroncelli, i quali avean condotta prigioniera dalla terra d'Israele una piccola fanciulla, la quale era al servizio della moglie di Naaman:2 Or alcune schiere de’ Siri uscirono per fare una correria, e menarono prigione dal paese d’Israele una piccola fanciulla; ed ella, essendo al servigio della moglie di Naaman,
3 Or questa disse alla sua padrona: Volesse Dio, che il mio signore fosse andato a trovar il profeta, che è in Samaria: certamente questi lo avrebbe guarito dalla sua lebbra.3 disse alla sua signora: Piacesse a Dio che il mio signore fosse appresso del profeta, ch’è in Samaria; egli l’avrebbe tosto liberato dalla sua lebbra.
4 Naaman pertanto andò a trovare il suo signore, e gli diede tal nuova, e disse: In questa, e questa maniera ha parlato una figlia nata in Israele.4 E Naaman venne al suo signore, e gli dichiarò la cosa, dicendo: Quella fanciulla, ch’è del paese d’Israele, ha parlato così e così.
5 E il re di Siria gli disse: Va, che io scriverò al re d'Israele. E quegli si parti, e portò seco dieci talenti d'argento, e seimila pezze d'oro, e dieci mute di abiti,5 E il re di Siria gli disse: Or su, vacci; ed io ne manderò lettere al re d’Israele. Egli adunque andò, e prese in mano dieci talenti d’argento, e seimila sicli d’oro, e dieci mute di vestimenti.
6 E portò lettera al re d'Israele di questo tenore: Quando riceverai questa lettera, sappi, che ho mandato a te Naaman mio servo, affinchè tu il guarisca dalla sua lebbra.6 E portò le lettere al re d’Israele, il cui tenore era questo: Ora, come queste lettere saranno pervenute a te, sappi che io ti ho mandato Naaman, mio servitore, acciocchè tu lo liberi dalla sua lebbra.
7 Or il re d'Israele, letta questa lettera, stracciò le sue vesti, e disse: Sono forse un Dio, onde io possa uccidere, e risuscitare, mentre colui mi manda un uomo, perchè io lo guarisca dalla sua lebbra? Ponete mente, e vedrete, ch'ei cerca pretesti contro di me.7 E quando il re d’Israele ebbe lette le lettere, stracciò i suoi vestimenti, e disse: Sono io Dio, da far morire, e da tornare in vita, che costui mi manda che io liberi un uomo dalla sua lebbra? ma del certo sappiate ora, e vedete ch’egli cerca occasione contro a me.
8 La qual cosa essendo giunta alle orecchie dell'uom di Dio Eliseo, viene a dire, che il re d'Israele avea stracciate le sue vesti, mandò a dirgli: Per qual motivo hai tu stracciate le tue vesti? Venga colui da me, e sappia, che v'ha un profeta in Israele.8 Ma come Eliseo, uomo di Dio, ebbe inteso che il re d’Israele avea stracciati i suoi vestimenti, gli mandò a dire: Perchè hai stracciati i tuoi vestimenti? venga pur Naaman a me, e conoscerà che vi è un profeta in Israele
9 Andò adunque Naaman co' suoi cavalli, e co' suoi cocchi, e si fermò alla porta della casa di Eliseo:9 Naaman adunque venne, co’ suoi cavalli, e col suo carro, e si fermò alla porta della casa di Eliseo.
10 Ed Eliseo mandò un uomo a dirgli: Va, e lavati sette volte nel Giordano, e la tua carne tornerà sana, e tu sarai mondato.10 Ed Eliseo mandò a dirgli per un messo: Va’, lavati sette volte nel Giordano, e la carne ti ritornerà sana e netta.
11 Naaman si partiva sdegnato, e diceva: Io avea creduto, che egli sarebbe venuto a me, e stando in piedi avrebbe invocato il nome del Signore Dio suo, e avrebbe toccate colla sua mano le parti, dov' è la lebbra, e mi avrebbe guarito.11 Ma Naaman si adirò, e se ne andò, e disse: Ecco, io diceva fra me stesso: Egli del tutto uscirà fuori, e si fermerà, ed invocherà il Nome del Signore Iddio suo, e menerà la mano sopra il luogo, e libererà il lebbroso.
12 Non son eglino di tutte le acque d'Israele migliori i fiumi di Damasco Abana, e Pharphar per lavarmi, ed essere mondato? Mentre egli adunque volgea le spalle, e se n'andava sdegnato.12 Abana e Parpar, fiumi di Damasco, non vagliono essi meglio che tutte le acque d’Israele? non mi potrei io lavare in essi, ed esser nettato? Egli adunque si rivolse indietro, e se ne andava via tutto cruccioso.
13 I suoi servi se gli appressarono, e dissero a lui: Padre, quand' anche il profeta avesse ordinata a te una qualche cosa difficile, tu certo dovresti farla: quanto più ora, che egli ti ha detto: Lavati, e sarai mondato?13 Ma i suoi servitori si accostarono, e gli fecero motto, e dissero: Padre mio, se il profeta ti avesse detta qualche gran cosa, non l’avresti tu fatta; quanto più devi tu far ciò ch’egli ti ha detto: Lavati, e sarai netto?
14 Ando egli, e lavossi sette volte nel Giordano secondo l'ordine dell'uomo di Dio, e la sua carne tornò come la carne di un piccol fanciullo, e restò mondo.14 Egli adunque scese, e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell’uomo di Dio; e la carne gli ritornò simile alla carne di un piccol fanciullo, e fu netto
15 E tornò con tutto il suo accompagnamento all'uom di Dio, e si presentò inanzi a lui, e disse: Veramente io conosco, che non v'ha altro Dio in tutta la terra, fuorché quello d'Israele. Io ti prego adunque dì accettare l'offerta del tuo servo.15 Allora egli ritornò all’uomo di Dio, con tutto il suo seguito, e venne, e si presentò davanti a lui, e disse: Ecco, ora io conosco che non vi è alcun Dio in tutta la terra, se non in Israele; ora dunque, ti prego, prendi un presente dal tuo servitore.
16 E quegli rispose: Viva il Signore, al cospetto del quale io sto; non la accetterò. E per quanto quegli lo pressasse, non si arrendè in verun modo.16 Ma Eliseo disse: Come il Signore, al quale io servo, vive, io nol prenderò. E benchè Naaman gli facesse forza di prenderlo, pure lo ricusò.
17 E Naaman disse: Sia come vuoi: ma ti prego, che permetta a me tuo servo di prendere tanta terra, quanta ne portano due muli: perocché il tuo servo non offerirà più olocausti, e vittime a dei stranieri, ma solo al Signore.17 E Naaman disse: Or non potrebbesi egli dare al tuo servitore il carico di due muli di terra? conciossiachè il tuo servitore non sia più per fare olocausto, nè sacrificio, ad altri dii, ma solo al Signore.
18 La sola cosa, della quale pregherai tu il Signore pel tuo servo, si è, che quando il mio padrone entrerà nel tempio di Remmon, per fare adorazione, appoggiandosi sulla mia mano, se io adoro nel tempio di Remmon, mentre egli adora nel luogo stesso, il Signore perdoni a me tuo servo tal cosa.18 Il Signore voglia perdonar questa cosa al tuo servitore, se io m’inchino nel tempio di Rimmon, quando il mio signore entrerà in esso per adorare, e si appoggerà sopra la mia mano; il Signore perdoni al tuo servitore questa cosa, se io m’inchino nel tempio di Rimmon.
19 E quegli disse a lui: Va in pace. Egli adunque se n'andò nella stagion migliore della terra.19 Ed Eliseo gli disse: Vattene in pace. Ed egli si partì da lui. Ed era già camminato un miglio di paese
20 Ma Giezi servitore dell'uomo di Dio, disse: Il mio padrone è stato troppo buono con questo Siro Naaman, non accettando da lui quel, che gli avea presentato: viva il Signore; io gli correrò dietro, e qualche cosa ne caverò.20 E Ghehazi, servitore di Eliseo, uomo di Dio, disse: Ecco, il mio signore si è astenuto di prendere di mano di questo Naaman Siro ciò ch’egli avea portato; come vive il Signore, io gli correrò dietro, e prenderò da lui qualche cosa.
21 E Giezi andò dietro a Naaman: e questi avendolo veduto correre dietro a se, saltò giù dal cocchio, e andogli incontro, e disse: Va egli tutto bene?21 Ghehazi dunque corse dietro a Naaman; e come Naaman vide ch’egli gli correva dietro, si gittò giù dal carro incontro a lui, e disse: Va ogni cosa bene?
22 E quegli disse: Benissimo: il miopadrone mi manda perchè io dica a te, come or ora sono arrivati da lui due giovinotti de' figliuoli de' profeti dal monte Ephraim: dà loro un talento d'argento, e due mute di vesti.22 Ed egli disse: Bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: Ecco, pure ora son venuti a me dal monte di Efraim due giovani, de’ figliuoli de’ profeti; deh! da’ loro un talento d’argento, e due mute di vestimenti.
23 E Naaman disse: E' meglio, che tu prenda due talenti: e sforzollo a prenderli, e legò i due talenti d'argento in due sacchi colle due mute di vesti, e li fece porre sulle spalle di due de' suoi servi, i quali li portarono andando avanti a Giezi.23 E Naaman disse: Prendi pur due talenti; e gliene fece forza; e fece legare due talenti di argento in due sacchetti, e piegar due mute di vestimenti; e diede queste cose a due suoi servitori, che le portassero davanti a lui.
24 E giunto (a casa) che era già sera, li prese dalle lor mani, e li ripose nella casa, e licenziò quegli uomini, i quali se n'andarono:24 E quando egli fu giunto alla rocca, tolse quelle cose di man di coloro, e le ripose in una casa; poi rimandò quegli uomini, ed essi se ne andarono.
25 Ed egli andò, e si presentò dinanzi al suo padrone. Ed Eliseo disse: Donde vieni, o Giezi? Ed ci rispose: Il tuo servo non è andato in verun luogo.25 Ed egli venne, e si presentò al suo signore. Ed Eliseo gli disse: Onde vieni, Ghehazi? Ed egli rispose: Il tuo servitore non è andato nè qua nè là.
26 Ma quegli disse: Non era forse presente il mio spirito, quando queir uomo scese dal suo cocchio per venirti incontro? Orsù, tu hai ricevuto dell'argento, e delle mute di abiti, per comperare degli uliveti, e delle vigne, e delle pecore, e de' buoi, e degli schiavi, e delle schiave.26 Ma egli gli disse: Il cuor mio non era egli andato là, quando quell’uomo ti si voltò incontro d’in sul suo carro? È egli tempo di prender danari, e vestimenti, e ulivi, e vigne, e pecore, e buoi, e servi, e serve?
27 Ma anche la lebbra di Naaman si appiccherà a te, e alla tua stirpe in eterno. E quegli si partì da lui con lebbra simile alla neve.27 Perciò, la lebbra di Naaman si attaccherà a te, e alla tua progenie, in perpetuo. Ed egli se ne uscì dalla presenza di esso, tutto lebbroso, bianco come neve