Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 6


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Eliseo fa venire a galla il ferro della scure: i soldati del re di Siria fatti come ciechi sono condotti a Samaria da Eliseo, cui quelli voleano pigliare, perchè manifestava al re d'Israele i segreti del re di Siria. Mentre i Siri assediano Samaria, le madri per la fame mangiano i proprj figliuoli; per la qual cosa il re da ordine, che sia ucciso Eliseo.

1Or i figliuoli de' profeti dissero ad Eliseo: Tu sai, come il luogo, dove noi abitiamo presso di te, è angusto per noi.2Andiamo presso al Giordano, e ciascun di noi si prenda dal bosco la sua porzione di legname, onde ci fabbrichiamo un luogo da abitare. Ed egli disse: Andate.3Ma disse un di loro: Vieni adunque anche tu co' tuoi servi. Rispose: Verrò.4E andò con loro, e giunti che fu erono al Giordano, tagliavano del legname.5Or egli avvenne, che mentre uno troncava una pianta, il ferro della scure cadde nell'acqua: e quegli sclamò, e disse: Ahi, ahi, ahi, signor mio! Questa me l'era io fatta imprestare.6E l'uomo di Dio disse: Dov'è ella caduta? E quegli additò a lui il luogo. Egli allora tagliò un pezzo di legno, e gettollo colà; e il ferro venne a galla,7Ed egli disse: Prendilo: e quegli stese la mano, e lo prese.8Or il re di Siria faceva guerra contro Israele, e tenne consiglio co' suoi servi, e disse: Mettiamo un'imboscata nel tale, e nel tal luogo.9Ma l uomo di Dio mandò a dire al re d'Israele: Guardati dal passare pel tal luogo; perocché vi sono i Siri in aguato.10Per la qual cosa il re d'Israele mandò preventivamente ad occupare il luogo indicatogli dall'uom di Dio; ed ivi si premunì non una volta, né11E questa cosa turbò lo spirito del re della Siria, e raunati i suoi servi, disse: Perchè non mi fate voi sapere chi sia, che mi tradisce presso il re d'Israele.12E uno de' suoi servi disse: Non è cosi, o re mio signore, ma il profeta Eliseo, che si trova in Israele, fa sapere al re d'Israele tutte le parole, che tu dirai nella tua camera.13Ed egli disse loro: Andate, e informatevi dov' egli sia, affinchè io mandi a pigliarlo. E quelli gli diedero avviso, com' egli era in Dothan.14Egli adunque vi mandò cavalli, e cocchi, e il meglio dell'esercito; i quali arrivaron di notte tempo, e circondarono la città.15E il servo dell'uomo di Dio alzatosi alla punta del di, uscendo fuora, vide l'esercito attorno alla città, e i cavalli, e i cocchi; e portonne a lui la nuova, dicendo: Ahi, ahi, ahi, signor mio, che farem noi?16E quegli rispose: Non temere: perocché abbiam più gente con noi, che non ne han quelli.17E dopo aver fatta orazione, Eliseo disse: Signore, apri gli occhi a lui, affinchè egli vegga. E il Signore aperse gli occhi del servo, e vide a un tratto pieno il monte di cavalli, e di cocchi di fuoco intorno ad Eliseo.18Or i nemici andavano verso di lui, ed Eliseo fece orazione al Signore, e disse: Signore acceca questa gente. E il Signore li punì togliendo loro il vedere, secondo la preghiera di Eliseo.19E disse loro Eliseo: Non è questa la strada, e non è questa la città: venitemi appresso, e mostrerovvi colui, che voi cercate. Li menò adunque a Samaria:20Ed entrati che furono in Samaria, disse Eliseo: Signore, apri gli occhi loro, affinchè veggano. E il Signore aperse gli occhi loro, e videro come erano nel mezzo di Samaria.21E il re d'Israele avendoli veduti, disse ad Eliseo: Padre mio, li farò io morire?22Ma quegli disse: Tu non gli ucciderai: perocché non gli hai superati colla spada, e coll'arco tuo, onde tu abbi a ucciderli; ma fa loro portare del pane, e dell'acqua, affinchè mangino, e bevano, e se ne tornino al loro signore.23E fu portata loro gran copia di cibi, e mangiarono, e bevvero, ed ei e li licenziò, e se n'andarono al loro signore; e i ladroni di Siria non entraron più sulle terre d'Israele.24Or dopo queste cose egli avvenne, che Benadad re di Siria raunò tutto il suo esercito, e andò ad assediare Samaria.25E fu gran fame in Samaria, e continuò tanto l'assedio, che arrivò a vendersi la testa di un asino ottanta monete d'argento, e la quarta parte di un cabo di sterco di colombi, cinque monete d'argento.26E passando il re d'Israele sopra le mura, una donna esclamò, e disse a lui: Salvami, o re signor mio.27Ed egli disse: Non ti salva il Signore; come poss' io salvarti? forse con quel, che si cava dall'aia, o dallo strettoio? E soggiunse il re: Che vuoi tu? Ed ella rispose:28Questa donna mi disse: Dà il tuo figliuolo, che lo mangiamo oggi, e do mani mangeremo il mio figliuolo.29Noi adunque cuocemmo il mio figliuolo, e lo mangiammo; e il dì seguente io le dissi: Dà il tuo figliuolo, che lo mangiamo, ed ella ha nascosto il suo figliuolo.30Udita tal cosa il re, stracciò le sue vesti; e in andando per le mura, tutto il popolo vide il cilicio, di cui era interiormente vestito sopra la carne.31Ma il re disse: Dio mi faccia questo, e peggio, se oggi la testa di Eliseo figliuolo di Saphat rimane sul suo busto.32Or Eliseo stava sedendo a sua casa, e stavano a sedere con lui i seniori. (il re) adunque mandò innanzi un uomo, e prima che questo messo giungesse, disse (Eliseo) a que' seniori: Non sapete voi, che questo figliuolo di un omicida manda a farmi tagliare il capo? Badate adunque all'arrivo del messo di tener chiusa la porta, e di non lasciarlo entrare; perocché io sento il calpestio de' piedi del suo signore, che viene dietro a lui.33Mentr'ei parlava tutt'ora comparve il messo spedito a lui, e quegli disse: Tu vedi quanto male ci viene dal Signore: che più aspetterò io dal Signore?

Note:

6,5:Questa me l'era io fatta imprestare. Argomento della somma povertà, in cui viveano que' discepoli di Eliseo. Questi, che men perduto la scure, si duole, perchè ella era d'altrui, ed egli non avea da pagarla. Vedi Teodoreto e s. Girolamo, ep. 4. ad Rustic.

6,13:In Dothan. È la stessa città, che Dothain, Gen. XXXVII, 17., dodici miglia lontana da Samaria a settentrione.

6,16:Abbiam più gente con noi, che non ne han quelli. Le milizie di Dio, gli Angeli sono in nostra difesa. Così Giacobbe in fuggendo Esaù li vide spediti dal Signore a custodirlo. Gen. XXXII. I. 2.

6,18:Il Signore li punì togliendo ec. A somiglianza di quello, che avvenne ai cittadini di Sodoma, i quali a occhi veggenti cercavano la casa di Loth, senza ne vederla, ne trovarla (Gen. XIX. II.) il Signore intorbidò l'immaginazione di questa gente in guisa, che piu non riconoscevano ne dove fossero, ne con chi parlassero.

6,19:Non è questa la strada, ec. Coloro cercavano di Eliseo per menarlo al re di Siria; il profeta dice loro, che se voglion vedere Eliseo non e buona la strada, che avean preso, ne quella è la città, in cui lo vedranno; perocchè solo in Snmaria dovean vederlo.

6,22:Tu non gli ucciderai: ec. Se fossero stati uccisi (dice Teodoreto) non sarebbono stati per tutta la Siria testimonj della possanza del vero Dio.

6,23:E i ladroni di Siria non entraron più ec. Alcuni s'intendono di quegli stessi, de' quali si e parlato finora, che piu non vollero muoversi a fare le solite scorrerie nel paese d'Israele, tanto potè sopra di loro la memoria del pericolo, che avean corso, e da cui la sola carità di Eliseo gli avea salvati. Altri intendono del tempo di quella guerra, ovvero di tutto il tempo che seguito a vivere Eliseo.

6,25:La testa di un asino. L'asino era un animale impuro presso gli Ebrei; onde è gran segno di estrema necessità il vedere, che non solo ne mangiassero, ma lo pagassero il prezzo esorbitante, di ottanta sicli.
La quarta parte di un cubo di sterco di colombi, ec. il calvo era una misura di circa quattro libbre e mezzo; onde il quarto di un cubo faceva una libbra e un'oncia e mezzo. Quanto allo sterco di colombi il Bochart, e altri credono, che la voce Ebrea significhi una specie di ceci, cibo vile, onde è posto in ultimo luogo, 2. Reg. XVII, e generalmente presso gli autori greci e latini nissun cibo è notato come più vile, che le fave, i ceci e i lupini.

6,27:Con quel, che si cava dall'aia ec. vale a dire: Che posso io darti, non restandomi più ne pane, ne vino?

6,29:Noi adunque cuoceremmo il mio figliuolo, ec. Così si adempivano le minacce del Signore, Deut. XXVIII. 56.57 il simile avvenne ai tempi di Sedecia, Ezech. v. 10., e nell'ultimo assedio di Gerusalemme. Vedi Giuseppe, de B. VII 8.

6,30:Tutto il popolo vide il cilicio, ec. Quell'abito ruvido, di grosso panno e di scuro colore, che portavasi in tempo di duolo e di penitenza. Cosi questo re malvagio e idolatra, flagellato da Dio, ricorreva alla penitenza.

6,32:Questo figliuolo di un omicida ec. Joram figliuolo di Achab, il quale Achab avea ucciso Naboth, e i profeti del Signore, 3. Reg. XXI 9., XXVIII. 4.
Badate... di non lasciarlo entrare; perocchè, ec. Eliseo dice a quei seniori, che eran con lui, di non lasciar entrare quell'uomo mandato dal re per tagliare a lui la testa, perché Dio gli avea fatto conoscere come lo stesso re pentito dell'ordine dato, veniva a parlargli. Quindi è, che le parole del seguente versetto, tu vedi quanto ma le ec. per generale opinione degl'Interpreti sono parole dello stesso re, il quale probabilmente dopo raccontato il fatto delle due donne, le quali avean mangiato il bambino, soggiunge: Tu Vedi come non v'ha più speranza per noi. Di qui ancora apparisce, che Eliseo avea consigliato al re di non render la città, ma aspettare il soccorso di Dio.