Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Baruc 6


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Lettera di Geremia agli esuli d'Israele.Copia della lettera mandata da Geremia a quelli che dovevano, come prigionieri, esser deportati a Babilonia dal re dei Babilonesi, per annunziare loro ciò che Dio gli aveva comandato di dire.

1« Per i peccati da voi commessi dinanzi a Dio voi sarete condotti schiavi a Babilonia da Nabucodonosor, re dei Babilonesi.2Entrati che sarete in Babilonia, vi starete per moltissimi anni, per lungo tempo, fino a sette generazioni, e dopo ciò vi farò venir via in pace.3Or voi vedrete a Babilonia degli dèi d'oro, d'argento, di pietra, di legno, portali sulle spalle per incutere timore alle nazioni.4Guardate di non imitare il far degli stranieri, di non aver paura, di non temerli.5E quando vedrete che la folla davanti e di dietro li adora, dite nel vostro cuore: « Bisogna adorare Te, o Signore».6Il mio angelo è con voi ed io stesso prenderò cura della vostra vita.7Infatti la loro lingua è limata dall'artefice, ed essi, sebbene siano dorati e inargentati, sono menzogne, e non possono parlare.8E come a fanciulla che ama gli ornamenti, preso l'oro, sono stati fatti.9Certo i loro dèi hanno sul capo delle corone d'oro, e da essi i sacerdoti tolgono l'oro e l'argento e se l'appropriano,10e di esso fanno parte alle prostitute, e con esso adornano le meretrici, e poi, quando l'hanno riavuto dalle meretrici, di nuovo ne abbelliscono i loro dèi.11Questi poi sono incapaci di liberarsi dalla ruggine e dalla tignola,12e quando li hanno rivestiti di porpora, lavan loro la faccia, per la polvere del tempio che è in abbondanza addosso a loro.13(Uno di questi idoli) tiene in mano lo scettro, come un uomo, come un governatore del paese, e non può far morir chi l'offende.14Ha ancora la spada e la scure in mano, ma non può salvarsi dalla guerra e dai ladri. Per questo sia a voi noto che non son dèi.15Non li temete, adunque. Come diviene per l'uomo inutile un vaso rotto, così sono i loro dèi.16Collocati che sono nel tempio, loro si copron gli occhi di polvere smossa dai piedi di chi entra,17e come per colui che ha offeso il re son chiuse da ogni parte le porte, come pure al morto messo nel sepolcro, così i sacerdoti assicurano le porte con serrature e sbarre, perchè non siano spogliati dai ladri.18Accendono pure loro delle lampade, e molte, delle quali non ne possono vedere nemmeno una: sono dunque nel tempio come travi.19Dicono che i vermi, i quali vengon su dalla terra, mangiano loro il cuore, quando rodono loro e i loro vestimenti, ed essi non sentono.20Le loro facce diventano nere dal fumo che si fa nel tempio.21Sopra il loro corpo e sopra il loro capo volano le civette e le rondini e gli altri uccelli e fanno lo stesso anche i gatti.22Da ciò imparate che non son dèi: non li temete adunque.23Ed anche l'oro che hanno addosso è per mostra, e se uno non li ripulisce dalla ruggine, non brilleranno, ed anche quando furono fusi non sentirono niente.24Furono comperati a prezzi favolosi, essi che non hanno vita.25Non avendo piedi son portati sulle spalle, mostrando cosi la loro vergognosa impotenza agli uomini. Sian confusi anche quelli che li adorano.26Così se cascan per terra, da se stessi non si rialzano, e se qualcuno non li mette ritti, da se non ci staranno, e come a morti son messe davanti ad essi delle offerte.27Le loro vittime le vendono i sacerdoti e a loro profitto, ed anche le loro donne ne prendono il meglio, senza dar nulla all'ammalato e al mendico.28Le donne che da poco hanno partorito e quelle che hanno il corso toccano i loro sacrifizi. Da ciò dunque ricavate che non son dèi, e non li temete.29E perchè son chiamati dèi? Perchè le donne portano a questi dèi d'argento, d'oro, di legno,30e nei loro templi stanno i sacerdoti con tuniche stracciate, col capo e la barba rasa, col capo nudo,31e dan ruggiti, alzando la voce davanti ai loro dèi, come si fa nella cena di un morto.32I sacerdoti tolgon loro le vesti e ne ricoprono le mogli e i figlioli.33E vien fatto loro del male o del bene, non possono rendere il contraccambio: sono incapaci di stabilire un re e di toglierlo.34Parimenti non possono dare ricchezze nè rendere il male. Se uno fa ad essi un voto e non l'adempie, anche di questo non se ne curano.35Sono incapaci di liberare l'uomo dalla morte, di salvare il debole dal prepotente.36Non rendono la vista al cieco, non tolgono l'uoino dalla miseria.37Non avran pietà della vedova, non faran del bene agli orfani.38Son simili alle pietre della montagna questi loro dèi di legno, di pietra, d'oro, d'argento, e coloro che li adorano saranno confusi.39Come dunque si potrà credere o dire che sono dèi?40Inoltre gli stessi Caldei non li rispettano: quando sentono che uno è muto e non può parlare, lo presentano a Bel, chiedendogli che parli,41come se potessero sentire quelli che non hanno moto: e quando han capito lo abbandonano, perchè i loro dèi non han sentimento.42Delle donne cinte di corde stanno a seder per le strade, bruciando noccioli d'ulive,43e quando una di esse, condotta via da uno che passa, ha dormito con lui, rinfaccia alla sua vicina di non essere stata stimata da tanto come essa, e che la sua fune non è stata rotta.44Così tutto ciò che si fa a loro riguardo è menzogna. Come dunque si potrà credere o dire che siano dèi?45Sono stati fatti da artigiani, orefici, e non saranno altro che quello che vogliono i sacerdoti.46Gli stessi operai che li fanno non son di lunga durata, e potranno dunque esser dèi i lavori Ditti da i loro?47Hanno lasciato imposta­ra e obbrobrio ai loro posteri.48Quando loro sovrasta guerra o sventure, i sacerdoti van pensando dove rifugiarsi coi loro (dèi).49Come dunque si può credere che sian dèi quelli che non liberano dalla guerra, non salvano dalle sventure?50Essendo non altro che legno indorato e inargentato, si conoscerà il futuro da tutte le nazioni e dai re che son falsità, essendo chiaro che non son dèi, ma opere delle mani degli uomini, e che in essa non v'è alcuna operazione di Dio.51E da che dunque conoscesi che non son dèi, ma opera delle mani degli uomini, e che in essi non v'è alcuna operazione di Dio?52Non danno il re ad un regno, e non daranno agli uomini l'acqua.53Non sapranno giudicare le cause, e non libereranno le province dalle ingiustizie, perchè nulla possono, simili a cornacchie tra il cielo e la terra.54E quando s'appiccherà il fuoco al tempio degli dèi di legno, d'argento e d'oro, gli stessi loro sacerdoti certo fuggiranno e si metteranno in salvo, ma essi, come travi, vi bruceranno dentro.55Essi poi non faran resistenza nè al re, nè alla guerra. Come adunque si può credere e ritenere che sian dèi?56Non si potranno salvare nè lai ladri nè dai briganti gli dèi di legno, di pietra, indorati, inargentati; quelli, più forti di loro,57torranno ad essi l'oro, l'argento, il vestito del quale son copersi e se ne andranno, ed essi non si potranno dare alcun aiuto.58Così val più un re che mostra le sue forze, un vaso utile nella casa, di cui il padrone si potrà vantare, la porta d'una casa, che custodisce ciò che in essa si trova, dei falsi dèi.59Così il sole, la luna, le stelle, col loro splendore, mandate per essere utili, obbediscono;60così pure il fulmine, quando apparisce, si fa distinguere, e il vento soffia su tutti i paesi,61e le nubi, quando è loro comandato da Dio di percorrere tutto il globo, eseguiscono gli ordini avuti,62ed anche il fuoco, mandato dall'alto a consumare i monti e le selve, eseguisce quanto gli è ordinato, questi (idoli) invece non son da paragonarsi ad una di queste cose, nè per bellezza nè per forza.63Dunque non si può nè credere, nè dire che essi siano dèi, quando non possono nè discernere il giusto, nè far qualche cosa agli uomini.64Conoscendo adunque che non son dèi, non li temete.65Essi sono incapaci di maledire i re o di benedire;66e non faran vedere alle nazioni dei segni nel cielo, non splenderanno come il sole, non faran lume come la luna.67Le bestie son da più di loro, perchè posson fuggire al coperto, e giovare a se stesse.68É' dunque a noi manifesto che in nessuna maniera possono essere dèi; dunque non li temete.69E come in un campo di cocomeri uno spauracchio non guarda niente, così sono i loro dèi di legno, d'argento e d'oro.70E come in un orto il biancospino, sul quale vanno a posarsi tutti gli uccelli, e come un morto gettato nelle tenebre sono i loro dèi di legno indorati, inargentati.71Anche dalla porpora e dallo scarlatto, che intigna addosso a loro, potete capire che non son dèi. Ed anche essi stessi finalmente saranno divorati, e saranno la vergogna del paese.72In miglior condizione è l'uomo giusto, che non ha idoli, perchè sarà lontano dall'ignominia ».