Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 5


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BIBBIA TINTORIBIBBIA RICCIOTTI
1 In quel medesimo tempo Antioco preparava la sua seconda, spedizione contro l'Egitto.1 - Nel medesimo tempo, Antioco preparava una seconda spedizione in Egitto.
2 Or avvenne che per quaranta giorni in tutta la città di Gerusalemme si videro dei cavalieri che scorrevano per l'aria, coperti di vestiti d'oro, armati di lance, come coorti;2 Accadde allora che per quaranta giorni, in tutta la città di Gerusalemme, si videro correre in aria cavalieri con mantelli dorati, armati d’aste come le coorti ;
3 e uno scorrazzar di cavalli ordinati a squadroni, e assalti da una parte e dall'altra, e un agitar di scudi, ed eserciti coll'elmo in testa e la spada sguainata, e un lanciar di dardi, e splendore d'armi d'oro e d'ogni sorta di corazze.3 ed incursioni di cavalli schierati a fila, scontri a corpo a corpo, cozzo di scudi, moltitudine d’uomini con elmi e spade sguainate, lancio di frecce, e splendore d’armi dorate e d’ogni genere di corazze.
4 Tutti pregavano che tali apparizioni tornassero in bene.4 Laonde, tutti pregavano che quei portenti riuscissero a bene.
5 Or divulgatasi la falsa notizia della morte di Antioco, Giasone, presi non meno di mille uomini, all'improvviso attaccò la città, e sebbene i cittadini volassero alle mura, alla fine la città fu presa, e Menelao se ne fuggì nella cittadella.5 Ma essendosi sparsa falsamente la voce che Antocò fosse morto, Giasone, presi con sè non meno che mille uomini, assalì all'improvviso la città e sebbene i cittadini accorressero alle mura, in ultimo, presa la città, Menelao si rifugiò nella cittadella.
6 Ma Giasone non risparmiò le stragi ai suoi cittadini, non riflettendo che la vittoria contro il proprio sangue è la più grande sventura, e credeva che i suoi trofei fossero di nemici e non di cittadini.6 Giasone poi non risparmiò stragi a’ suoi concittadini, senza pensare che un successo riportato contro quelli della propria gente è il massimo male; e credendo di riportar un trioonfo su nemici e non su connazionali.
7 Egli però non ottenne il principato: ebbe invece per fine dei suoi tradimenti la confusione, e di nuovo andò fuggiasco nel paese degli Ammoniti,7 Non però ottenne il principato e per fine del suo tradimento trovò il disonore; e di nuovo fuggiasco, riparò tra gli Ammoniti.
8 finalmente, per sua rovina, fu messo in prigione da Areta tiranno degli Arabi, e, fuggendo di città in città, odiato da tutti come violatore delle leggi, esecrabile come nemico della patria e dei cittadini, fu cacciato nell'Egitto.8 In ultimo, per sommo di sua sciagura, fatto prigioniero da Areta, tiranno degli Arabi, fuggi, e ramingo di città in città, odioso a tutti come esecrabile violator delle leggi, nemico delta patria e della nazione, fu cacciato in Egitto.
9 Egli, che aveva cacciati tanti dalla loro patria, morì in terra straniera, essendo andato a Sparta colla speranza di avervi rifugio in vista della parentela.9 Ed egli, che tanti aveva scacciato dalla loro patria, mori fuggitivo in Lacedemone, dove s’era recato sperando di trovarvi un rifugio in nome della fratellanza.
10 Ma egli che aveva gettata tanta gente senza sepoltura, senza pianti, fu lasciato insepolto: non ebbe nemmeno il sepolcro degli stranieri, e non potè aver posto nel sepolcro dei padri.10 Ed egli, che molti aveva fatto gettare insepolti, fu gettato alla sua volta illacrimato ed insepolto, senza aver in sorte nè una sepoltura straniera né quella de' padri suoi.
11 Dopo tali avvenimenti, il re, sospettando che i Giudei abbandonassero la sua alleanza, parti dall'Egitto coll'animo inferocito, e prese la città colle armi.11 Per queste cose, il re sospettò che i Giudei volessero romper l’alleanza con lui. Perciò partitosi dall' Egitto con l’animo inferocito, prese a forza la città.
12 E comandò ai soldati di uccidere senza pietà tutti quelli che incontravano, di trucidare quelli che salivan sopra le case.12 Ed ai soldati comandò che uccidessero senza misericordia quanti incontravano, e trucidassero quelli che salivano per le case.
13 Così fu fatta strage di giovani e di vecchi, di donne e di ragazzi, di fanciulle e di pargoletti.13 Fu dunque un macello di giovani e vecchi, uno sterminio di donne e bambini, una strage di fanciulli e ragazzi.
14 In tutti quei tre giorni ci furono ottanta mila uccisi, quaranta mila furono incatenati, e altrettanti furono venduti.14 Furono in quei tre giorni ottantamila gli uccisi, quarantamila i prigionieri, circa altrettanti i venduti schiavi.
15 Non sazio di questo, ardì entrare nel tempio più santo di tutta la terra, condotto da Menelao, traditore delle leggi e della patria.15 Nè gli parve abbastanza, che osò entrare nel tempio più santo di tutta la terra, condottovi da quel Menelao che aveva tradito le leggi e la patria.
16 E, prendendo con mani scellerate i vasi sacri che da altri re e dalle città erano stati posti ad ornamento e splendore del luogo, li brancicava indegnamente e li contaminava.16 E presi con mani scellerate gli arredi santi che da altri re e città eran stati posti ad ornamento ed onore del tempio, indegnamente li maneggiava e contaminava.
17 Antioco era così fuori di senno da non considerare che per i peccati degli abitanti della città, Dio era per un po' di tempo adirato. Per questo avvenne che fosse mancato di rispetto a quel luogo,17 Cosi Antioco, perso il bene dell' intelletto, non considerava che Dio s’era per un poco sdegnato a causa de' peccati de' cittadini, e che per questo avveniva quella profanazione del tempio.
18 infatti se essi non si fossero trovati involti in molti peccati, come già avvenne a Eliodoro, mandato dal re Seleuco a spogliare l'erario, così lui pure, percosso dal flagello appena entrato, sarebbe stato certamente impedito nella sua audacia.18 Che se non fosse stato che quelli eran macchiati di molti peccati, anch’egli Antioco, come già Eliodoro mandato dal re Seleuco a saccheggiare l’erario, subito al suo arrivo sarebbe stato flagellato, ed Impedito di consumare la sua audacia.
19 Ma Dio non ha scelto il popolo per amore del luogo, ma il luogo per amore della nazione.19 Iddio infatti non s’ è scolto un popolo per amor del tempio, ma un tempio per amore del popolo.
20 Quindi lo stesso luogo ebbe parte alle sventure del popolo, come poi avrà parte ai beni, e dopo essere stato in abbandono a causa dell'ira di Dio onnipotente, di nuovo, placato che sia il Signore, sarà innalzato a somma gloria.20 Perciò, anche il tempio è divenuto partecipe del mali del popolo; ma in seguito, diverrà compartecipe del beni, e dopo essere stato abbandonato per lo sdegno dell’onnipotente Dio, sarà di nuovo con gran gloria esaltato: quando il Signore grande si riconcilierà.
21 Antioco, tolti al tempio mille e ottocento talenti, se ne tornò in fretta ad Antiochia, immaginando nel suo orgoglio di mente esaltata di poter rendere navigabile la terra e pieno di vie da farsi a piedi il mare.21 Antioco dunque, rapiti al tempio milleottocento talenti, tornò prestamente in Antiochia, pensandosi nella sua superbia di poter ridurre la terra ad esser navigabile, ed il mare a potervi camminare, tanto s’era gonfiato d’orgoglio.
22 Ma lasciò dei governatori a straziare la nazione: in Gerusalemme, Filippo, nativo della Frigia, di costumi più crudele del suo stesso signore;22 E lasciò dei ministri a vessazione del popolo: in Gerusalemme, Filippo, Frigio di stirpe, d’animo più crudele di quel medesimo che ve lo deputò;
23 in Garizim, Andronico, e Menelao poi, il quale peggio di tutti gli altri, stava addosso ai cittadini.23 in Garizlm poi, Andronico e Menelao, più accaniti degli altri contro i loro cittadini.
24 Essendo arrabbiato contro i Giudei, mandò l'odiato principe Apollonio con un esercito di ventidue mila uomini, comandandogli di uccidere tutti gli adulti e di vendere le donne e i giovani.24 Ed essendo pieno di odio contro i Giudei, mandò l'iniquo generale Apollonio con un esercito di ventiduemila soldati, ingiungendogli di uccider tutti gli adulti, e di vender le donne e i ragazzi.
25 (Apollonio) giunto a Gerusalemme, fingendo pace, stette in riposo fino al santo giorno del sabato, e allora, essendo i Giudei nel riposo della festa, ordinò alla sua gente di prendere le armi.25 Quegli, venuto a Gerusalemme, simulando pace, non si mosse fino al giorno santo del sabato; allora, essendo i Giudei in riposo, comandò ai suol di prender le armi,
26 E tutti quelli che eran venuti fuori allo spettacolo li fece trucidare, poi, scorrendo la città cogli armati, uccise gran moltitudine.26 trucidò tutti quelli che eran usciti allo spettacolo, e scorrendo con gli armati la città, uccise gran moltitudine.
27 Or Giuda Maccabeo con nove altri si era ritirato in luogo deserto, ed ivi, sulle montagne, viveva coi suoi tra le fiere, e vi dimoravano nutrendosi delle erbe dei campi, per non aver parto alle contaminazioni.27 Ma Giuda Maccabeo, che era il decimo, ritiratosi in luogo deserto, ivi coi suoi conduceva la vita tra le fiere, pei monti; e continuava a nutrirsi d’erbe, per non partecipare all’altrui contaminazione.