Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Lettera di Giacomo 3


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BIBBIA RICCIOTTINOVA VULGATA
1 - Fratelli miei, non vogliate esser molti a far da maestri, sapendo che vi addossate un giudizio più severo.1 Nolite plures magistri fieri, fra tres mei, scientes quoniam maiusiudicium accipiemus.
2 Infatti tutti manchiamo in molte cose! Chi non manca nel parlare, è un uomo perfetto e può tenere a freno anche tutto quanto il corpo.2 In multis enim offendimus omnes. Si quis in verbo nonoffendit, hic perfectus est vir, potens etiam freno circumducere totum corpus.
3 Se noi mettiamo il freno in bocca ai cavalli, perchè ci siano ubbidienti, teniamo a freno anche tutto il loro corpo.3 Si autem equorum frenos in ora mittimus ad oboediendum nobis, et omne corpusillorum circumferimus.
4 Ecco, anche le navi, benchè siano grandi e sospinte da venti gagliardi, vengono dirette da un piccolo timone dovunque ordini il timoniere.4 Ecce et naves, cum tam magnae sint et a ventis validisminentur, circumferuntur a minimo gubernaculo, ubi impetus dirigentis voluerit;
5 Così pure la lingua è un piccolo membro e si vanta di grandi cose. Ecco un piccolo fuoco che gran selva incendia!5 ita et lingua modicum quidem membrum est et magna exsultat. Ecce quantus ignisquam magnam silvam incendit!
6 Anche la lingua è un fuoco, un mondo d'iniquità. Posta tra le nostre membra, la lingua contamina tutto il corpo, ed essendo infiammata dall'inferno, mette in fiamme la ruota del viver nostro.6 Et lingua ignis est, universitas iniquitatis;lingua constituitur in membris nostris, quae maculat totum corpus et inflammatrotam nativitatis et inflammatur a gehenna.
7 Infatti ogni specie di bestie, di uccelli, di serpenti e d'altri animali si doma ed è stata domata dall'uomo;7 Omnis enim natura et bestiarum etvolucrum et serpentium et etiam cetorum domatur et domita est a natura humana;
8 ma la lingua non c'è uomo che possa domarla; è un male che non si può frenare; è piena di mortale veleno.8 linguam autem nullus hominum domare potest, inquietum malum, plena venenomortifero.
9 Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini, che son stati creati a immagine di Dio.9 In ipsa benedicimus Dominum et Patrem et in ipsa maledicimushomines, qui ad similitudinem Dei facti sunt;
10 Dalla stessa bocca esce la benedizione e la maledizione. Non bisogna, fratelli, che sia così.10 ex ipso ore procedit benedictioet maledictio. Non oportet, fratres mei, haec ita fieri.
11 Forse che la fonte getta dalla stessa apertura acqua dolce e amara?11 Numquid fons deeodem foramine emanat dulcem et amaram aquam?
12 Può forse, fratelli miei, un fico dar uva o una vite [dar] fichi? E neppure [una fonte] salata può dare acqua dolce.12 Numquid potest, fratres mei,ficus olivas facere, aut vitis ficus? Neque salsa dulcem potest facere aquam.
13 Chi è saggio e intelligente tra voi? Faccia vedere con la buona vita le sue opere fatte con la mansuetudine [propria] della saggezza.13 Quis sapiens et disciplinatus inter vos? Ostendat ex bona conversationeoperationem suam in mansuetudine sapientiae.
14 Ma se avete in cuor vostro uno zelo amaro e litigioso, non vi gloriate e non mentite contro la verità.14 Quod si zelum amarum habetis etcontentiones in cordibus vestris, nolite gloriari et mendaces esse adversusveritatem.
15 Poichè non è questa una sapienza che vien dall'alto; ma terrena, carnale, diabolica.15 Non est ista sapientia desursum descendens, sed terrena, animalis,diabolica;
16 Dove infatti vi è tale zelo e dissensi, là è scompiglio e ogni opera perversa.16 ubi enim zelus et contentio, ibi inconstantia et omne opus pravum.
17 Ma la sapienza che vien dall'alto, prima di tutto, è pura, di poi pacifica, modesta, arrendevole, condiscendete ai buoni, piena di misericordia e di buoni frutti, aliena dal criticare e dall'ipocrisia.17 Quae autem desursum est sapientia primum quidem pudica est, deinde pacifica,modesta, suadibilis, plena misericordia et fructibus bonis, non iudicans, sinesimulatione;
18 Ora il frutto della giustizia si semina nella pace da coloro che praticano la pace.18 fructus autem iustitiae in pace seminatur facientibus pacem.