Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 11


font

Titoli di gloria di Paolo

1- Oh, se sopportaste un po' di stoltezza da parte mia! ma sì la dovete sopportare!2perchè io son geloso di voi, d'una gelosia di Dio, poichè vi ho fidanzati per darvi, vergine casta, a un uomo solo, a Cristo;3e temo che, come il serpente ingannò Eva, colla sua scaltrezza, così i vostri pensieri si siano corrotti allontanandosi dalla semplicità e purezza che conduce a Cristo.4Poichè se il primo venuto predica, o se riceve uno Spirito diverso quale non avete ricevuto [da me], o se egli annunzia un altro Vangelo da quello che avete accettato, costui lo sopportate benissimo!5Or io penso di non essere rimasto in nulla addietro a questi straordinari apostoli.6Se sono rozzo nel parlare, non lo sono nella coscienza, e l'ho pienamente manifestato fra voi in ogni cosa.7Ho io commesso una colpa, umiliando me stesso perchè voi foste inalzati, in quanto gratuitamente vi annunziai il Vangelo di Dio?8Ho spogliato altre chiese ricevendone stipendio per il servizio vostro;9e venuto da voi, e pur essendo in bisogno, non fui d'aggravio a nessuno, chè ai miei bisogni provvidero i fratelli venuti dalla Macedonia; e in tutto ho fatto in modo di non esservi di peso; e lo farò ancora.10Verità di Cristo è in me; questo vanto non sarà spezzato per me nelle contrade dell'Acaia.11E perche? perchè non vi amo? Lo sa Iddio.12Quel che fo, lo farò ancora per troncare il pretesto di quelli che vogliono un pretesto per essere trovati come siam noi in ciò di cui si vantano.13Costoro sono falsi apostoli, operai ingannevoli, travestiti da apostoli di Cristo.14Nè è da meravigliarsene, poichè lo stesso Satana si traveste in angelo della luce;15non è dunque un gran che se i suoi ministri si travestono come ministri della giustizia. Ma la loro fine sarà conforme alle loro opere.16Lo ripeto, (non forse alcuno creda che io sia pazzo; e se no, anche come pazzo accettatemi, perchè anch'io un tantino mi vanti).17Quel che dico in questa fiducia di vantamento, non lo dico secondo il Signore, ma come in istoltezza.18Dal momento che molti si vantano secondo la carne, anch'io mi vanterò.19Voi volentieri sopportate i pazzi, pur essendo savi;20tollerate che uno vi renda schiavi, o vi divori o vi rubi o vi tratti superbamente, o vi pigli a schiaffi!21Lo dico a nostra vergogna; noi ci siam davvero mostrati deboli! Ma dove altri ardisce, (parlo sempre da stolto), ardisco anch'io!22Son essi Ebrei? anch'io; sono Israeliti? anch'io; sono seme di Abramo? anch'io.23Sono ministri di Cristo? (parlo da stolto), ancor di più io; da più nelle fatiche, da più nelle prigionie, molto più nelle battiture ricevute, e spesse volte in rischio di morte.24Dai Giudei cinque volte ho ricevuto i quaranta colpi meno uno;25tre volte fui battuto colle verghe; una volta fui lapidato; tre volte naufragai; una notte e un giorno passai nell'abisso.26In viaggi sono stato più volte, in pericoli di fiumi, in pericoli di pirati, in pericoli da parte della mia schiatta, in pericoli da parte dei Gentili; pericoli in città, e nel deserto, e sul mare; pericoli tra i falsi fratelli,27in fatiche e pene, nelle veglie tante volte, nella fame e nella sete, nei frequenti digiuni, nel freddo e nella nudità.28E oltre questi mali esteriori v'è il cruccio quotidiano che su me incombe, cioè la cura di tutte le Chiese.29Chi è infermo che anch'io nol sia? Chi è scandalizzato senza che io non arda?30Se c'è da vantarsi, io vanterò gli atti della mia debolezza;31Iddio e Padre del Signore Gesù, colui che è benedetto nei secoli, sa che io non mento.32A Damasco il governatore del re Areta aveva posto guardie intorno alla città de' Damasceni per pigliarmi,33e per una finestra fui calato giù in una cesta lungo il muro, e sfuggii così dalle mani di lui.