Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 10


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA TINTORI
1 - Or io stesso Paolo, vi esorto per la mansuetudine e mitezza di Cristo, io che di presenza fra voi sono così umile, e assente poi sono sì ardito con voi,1 Or io, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e la modestia di Cristo, io « che ho l'apparenza d'umile quando son tra voi, ma che fo l'ardito con voi quando son lontano »,
2 vi prego di far in modo che io non debba, venendo, farmi forte di quella franchezza della quale si crede che io sia audace, contro quelli che fan conto di noi come gente che vive secondo la carne.2 vi supplico a fare in modo che, quando sarò presente, non ardisca agire con quella franchezza che mi si attribuisce, riguardo a certuni i quali si figurano che noi camminiamo secondo la carne.
3 Giacchè pur vivendo nella carne non militiamo però secondo la carne;3 Anche vivendo nella carne, noi non militiamo secondo la carne.
4 poichè le armi della nostra milizia non sono carnali, ma potenti in Dio a distruggere anche delle fortezze, distruggendo noi i falsi ragionamenti4 Infatti le armi con le quali combattiamo non son carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze. Noi distruggiamo i disegni
5 e ogni rocca elevata contro la conoscenza di Dio, e facendo schiava ogni intelligenza all'obbedienza di Cristo;5 e qualunque altura che s'innalza contro la scienza di Dio e assoggettiamo ogni intelletto all'obbedienza di Cristo,
6 avendo in pronto anche il punire ogni disobbedienza quando la vostra obbedienza non sia completa.6 e siam pronti a punire qualunque disobbedienza, quando l'obbedienza vostra sarà completa.
7 Voi badate a quello che è l'apparenza delle cose. Se uno confida in sè d'essere di Cristo, questo di nuovo entro di sè rifletta, che com'è di Cristo lui, così anche noi.7 Voi guardate all'apparenza. Se alcuno dentro di sè confida d'esser di Cristo, pensi ancora che come è lui siam di Cristo anche noi.
8 Poichè se anche mi vantassi un po' di più della podestà nostra che il Signore ci diede, a edificazione vostra, e non a rovina, non avrei da vergognarmene;8 Inoltre, quand'anche mi gloriassi un po' troppo dell'autorità che il Signore ci ha data a vostra edificazione e non a vostra rovina, non avrei da provarne vergogna.
9 che non abbia a sembrare ch'io vi voglia intimidire con le lettere.9 E non s'abbia a credere che io voglia spaventarvi colle lettere,
10 Le sue lettere, dice taluno, sono gravi e forti, ma la presenza di persona è debole, e la parola non val nulla.10 come dicono alcuni: « Eh! le sue lettere son gravi e forti; ma la presenza del corpo è meschina, e il discorso non vai nulla ».
11 Chi dice così rifletta, che quali siamo assenti colla parola per mezzo delle lettere, tali siamo presenti coll'opera.11 Quel tale che parla cosi pensi bene che quali siamo a parole, per lettera, da lontano, tali saremo a fatti quando saremo presenti.
12 Non abbiamo certo il coraggio di metterci nel novero o di paragonarci ad alcuno di quelli che mettono avanti se stessi, ma misuriamo noi stessi in noi stessi, e paragoniamo noi a noi stessi;12 Certo non abbiamo l'ardire di metterci in mezzo o di paragonarci con certuni che si lodano da loro stessi; noi invece ci misuriamo su noi medesimi, e con noi stessi ci paragoniamo.
13 noi non ci vanteremo senza misura, ma staremo alla misura di quel limite di cui Iddio ci ha fatto parte sì da giungere fino anche a voi.13 Però non ci glorieremo oltre misura, ma secondo il limite del campo che Dio ci ha misurato e che arriva fino a voi.
14 Poichè noi non è che ci arroghiamo troppo, come sarebbe se non fossimo arrivati sino a voi, perchè sino a voi siam venuti nel predicare l'evangelo di Cristo;14 E non passiamo i limiti, come chi non è arrivato fino a voi, perchè fino a voi ci siamo arrivati col Vangelo di Cristo.
15 non ci vantiamo fuor di luogo in fatiche altrui, e nutriamo speranza che crescendo la fede vostra in noi, il nostro campo d'azione potrà essere ingrandito secondo il limite nostro largamente,15 E nemmeno ci vantiamo di fatiche altrui, ma speriamo che, crescendo la vostra fede, anche noi c'ingrandiremo in mezzo a voi, seguendo i nostri limiti accresciuti,
16 sino a evangelizzare anche luoghi posti oltre i vostri confini, senza però invadere limiti altrui, sì da menar vanto di cose già apparecchiate da altri.16 e potremo portare il Vangelo anche nei paesi che sono al di là del vostro, senza entrare nel campo altrui, e senza gloriarci di lavori fatti da altri.
17 E chi si vanta, nel Signore si vanti,17 Ma «chi si gloria, si glorii nel Signore »,
18 giacchè non colui che raccomanda se stesso è approvato, ma quegli cui raccomanda il Signore.18 perchè non è approvato chi si loda, ma chi è lodato dal Signore.