Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Daniele 8


font
BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA MARTINI
1 - Nell'anno terzo del regno del re Baltassar mi apparve una visione. Io, Daniele, dopo quello che aveva veduto da prima,1 L'anno terzo del regno di Baltassarre apparve a me Daniele una visione dopo quel, che aveva veduto a principio.
2 ebbi una visione trovandomi nel castello di Susa, che è nella contrada di Elam, e nella visione mi pareva di essere sulla Porta Ulai.2 Vidi la mia visione trovandomi nel castello di Susa, che è nel paese di Elam: e nella visione parvemi di essere sopra la porta di Ulai.
3 E alzai gli occhi e stava osservando: quando ecco un ariete, fermo davanti alla palude, aveva corna enormi e uno più alto dell'altro che veniva su crescendo. Dopo3 E alzai gli occhi miei, e osservai: ed ecco un ariete stava dinanzi alla palude, ed aveva altissime corna, e uno più alto dell'altro, e che andava crescendo. Indi
4 vidi l'ariete scuotere le sue corna contro l'occidente e contro il settentrione e contro il mezzodì e tutte le bestie non potevano fargli resistenza nel liberarsi dalle sue mani e fece quello che volle e diventò strapotente.4 Vidi l'ariete dare de' colpi colle sue corna contro l'occidente, e contro il settentrione, e contro il mezzodì, e tutte le bestie non potevan resistergli, né liberarsi dalla sua possanza, e fece quello, che volle, e si fece grande.
5 Io stava in attenzione, ed ecco un capro veniva dall'occidente scorrendo sulla faccia di tutta la terra e non toccava il suolo: egli aveva un corno prominente tra i due occhi.5 Ed io stava in attenzione, ed eccoti un capro dall'occidente scorreva tutta la superficie della terra, e non toccava la terra. Or il capro avea un insigne corno trai due occhi.
6 E arrivò fino presso quell'ariete bicorne che aveva veduto fermo davanti alla porta, e gli si scagliò contro con tutto l'impeto della sua forza.6 E si mosse contro quell'ariete ben armato di corna, cui io avea veduto stare vicino alla porta, e corse sopra di lui con tutto l'impeto della sua forza:
7 E quando fu addosso all'ariete, lo attaccò ferocemente e a colpi ripetuti gli spezzò le due corna, lo rese impotente a resistergli e dopo averlo atterrato, lo calpestò e nessuno fu capace di liberare l'ariete dalle mani di lui.7 E avvicinatosi all'ariete, lo attaccò furiosamente, e lo percosse, e gli ruppe due corna, e l'ariete non potea resistergli, ed egli avendolo gettato per terra, lo calpestò, è nissuno potea liberare l'ariete dal suo potere.
8 Poi il capro diventò grande fuor di misura e cresciuto così, il suo gran corno si ruppe e quattro altre corna spuntarono sotto di esso, verso i quattro vènti del cielo.8 E il capro divenne grande formisura, e, cresciuto ch'ei fu, il suo gran corno si ruppe, e nacquero quattro corna in luogo di esso volte ai quattro venti del cielo.
9 Da uno di questi uscì un altro corno piccolo che s'ingrandì contro il mezzogiorno e contro l'oriente e contro la schiera.9 E da uno di questi scappò fuori un piccol corno, e s'ingrandì verso il mezzo giorno, e verso l'oriente, e verso la terra forte;
10 E si sollevò fino alla schiera del cielo, e atterrò parte della schiera e parte delle stelle e le calpestò.10 E s'innalzò anche contro la milizia del cielo: e gettò a terra dei forti, e delle stelle, e le conculcò.
11 E si levò fino al principe della schiera e gli tolse il sacrificio perenne e abbattè il luogo del suo sacrificio.11 E s'innalzò fin contro il principe dei forti, e tolse a lui il sacrifizio perenne, e avvilì il suo luogo santo.
12 Gli fu concesso di esercitare la sua prepotenza contro il sacrifizio perenne a causa dei peccati; e che la verità resti schiacciata al suolo ed egli faccia imprese e abbia successi.12 E fu a lui data possanza contro il sacrifizio perenne a motivo de' peccati: e la verità sarà abbattuta sopra la terra: ed egli intraprenderà, e sarà prosperato:
13 E udii qualcuno dei santi parlare: e disse un santo a un altro, chi fosse non so, col quale parlava: - Fino a quando staranno in previsione le cose intorno al sacrifizio perenne e al peccato, causa della desolazione avvenuta al santuario e alla schiera per restare calpestata? -13 E udii uno de' santi, che parlava: e un santo disse all'altro non conosciuto da me, che parlava: Quanto tempo avrà luogo la visione intorno al sagrifizio perenne, e intorno al peccato, causa della desolazione, e alla conculcazione del santuario, e della terra forte?
14 E gli rispose: - Quanti giorni fanno sere e mattine duemilatrecento e il santuario sarà purificato. -14 E quei gli rispose: Per due mila trecento giorni da sera a mattina: e poi sarà mondato il santuario.
15 Or avvenne mentre che io Daniele era assorto in visione e ne ricercava il significato, ecco si fece davanti a me come la sembianza d'un uomo.15 E mentre io Daniele aveva questa visione, e cercava d'intenderla, ecco che mi fu davanti come una figura di uomo.
16 E udii una voce umana, fra mezzo a Ulai, e gridò e disse: - Gabriele, fagli intendere la visione. -16 E udii la voce di un uomo dentro l'Ulai, il quale sclamò, e disse: Spiegagli, o Gabriel, la visione.
17 E venne e si fermò vicino al luogo dov'io stava, e alla sua venuta intimorito caddi sulla faccia, ma egli mi disse: - Sappi, o figlio dell'uomo, che nel tempo della fine la visione avrà il suo compimento. -17 E questi venne, e si stette dove io mi stava: e arrivato ch'ei fu, io caddi boccone per il timore, ed ei mi disse: Comprendi, o figliuolo dell'uomo, come nel tempo definito la visione sarà adempiuta.
18 E mentre mi parlava così, io giaceva bocconi per terra, ma mi toccò e mi rimise ritto in piedi.18 E mentre ei mi parlava, io caddi boccone per terra: ed ei toccommi, e fè rizzarmi su' miei piedi;
19 Poi mi disse: - Io ti mostrerò ciò che sarà per avvenire nell'ultimo termine della maledizione, perchè il tempo ha il suo fine.19 E mi disse: lo ti dimostrerò le cose, che avverranno nell'ultimo della maledizione; perocché questo tempo ha il suo fine.
20 L'ariete che hai veduto, armato di corna, è il re dei Medi e dei Persiani.20 L'ariete, che tu hai veduto, che avea le corna, egli è il re de' Medi, e de' Persiani.
21 Il capro è il re dei Greci, il gran corno che aveva fra i due occhi è il re stesso, il primo.21 Il capro poi egli è il re de' Greci, e il corno grande, che egli ha trai due occhi, questi è il primo re.
22 Rotto quello, quei quattro altri che poi sorsero al suo posto sono quattro re della sua nazione che sorgeranno, ma non della sua potenza.22 Que' quattro corni, i quali, rotto quello, sono spuntati in sua vece, sono quattro regi, i quali s'innalzeranno dalla sua nazione, ma non avranno la fortezza di lui.
23 E dopo il loro regno, quando saranno cresciute le iniquità, sorgerà un re sfrontato e perspicace di argomenti;23 E dopo il regno di questi quando saran cresciute le iniquità, si leverà su un re impudente, e intelligente di enimmi:
24 e la sua potenza crescerà, ma non per la sua valentia; e menerà il guasto su tutto oltre ogni credere; e prospererà e agirà. E ucciderà gli uomini di valore e il popolo dei santi24 E la possanza di lui si fortificherà, ma non pelle sue forze. E oltre ogni credenza, devasterà tutte le cose, e otterrà il suo intento, e sarà intraprendente: e ucciderà i valorosi, e il popolo de' santi.
25 a grado della sua volontà, e l'inganno andrà in auge tra le sue mani; e si magnificherà in cuor suo e nell'abbondanza di ogni cosa farà perire moltissimi; e si leverà contro il principe dei principi; poi, senza la mano di nessuno, sarà infranto.25 Conforme a lui piacerà, ed egli sarà orditore d'inganni, e si gonfiera in cuor suo, e nella abbondanza di tutte le cose darà morte a moltissimi, e s'inalbererà contro il principe de' principi, e non per opera d'uomo sarà annichilato.
26 E la visione delle giornate in sere e mattine che è stata esposta è vera: tu dunque sigilla la visione che dopo molti giorni si compirà. -26 E la visione della sera, e del mattino, che è stata esposta, è verità. Tu adunque sigilla la visione: perocché ella avrà luogo dopo molti giorni.
27 E io, Daniele, rimasi senza forze e stetti ammalato parecchi giorni: e quando mi levai attendeva agli affari del re; era rimasto sbalordito dalla visione, ma nessuno seppe spiegare il perchè.27 Ed io Daniele mi stetti languente, e ammalato per dei giorni. E risanato trattava gli affari del re; ed era stupefatto della visione, e non era chi la interpretasse.