Scrutatio

Giovedi, 2 maggio 2024 - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi)

Daniele 14


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BIBBIA RICCIOTTILA SACRA BIBBIA
1 - E Daniele era commensale del re e onorato sopra tutti gli amici suoi.1 Dopo che il re Astiage si fu riunito ai suoi avi, Ciro il Persiano gli successe nel regno.
2 Ora, presso i Babilonesi, c'era un idolo di nome Bel, pel quale si spendevano ciascun giorno dodici artabe di fior di farina e quaranta pecore e sei anfore di vino.2 Daniele era un confidente del re, stimato al di sopra di tutti i suoi amici.
3 E anche il re gli prestava culto, e andava tutti i giorni ad adorarlo; Daniele però adorava il suo Dio. Onde il re gli disse: «Perchè non adori tu Bel?».3 Ora i Babilonesi avevano un idolo, di nome Bel, per cui consumavano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei anfore di vino.
4 Gli rispose dicendo: «Perchè idoli fabbricati con le mani io non ne adoro, ma bensì il Dio vivente che creò il cielo e la terra e ha signoria sopra tutti gli uomini».4 Il re lo venerava e andava ogni giorno a prostrarsi davanti a lui; Daniele invece si prostrava davanti al suo Dio.
5 Disse il re: «Non ti pare che Bel sia un dio vivo? non vedi quante cose mangia e beve tutti i giorni?».5 Il re gli domandò: "Perché non ti prostri davanti a Bel?". Gli rispose: "Perché non adoro gli idoli fatti da mano d'uomo, ma il Dio vivente, che ha creato il cielo e la terra e che ha potere sopra ogni carne!".
6 E Daniele in tono di derisione: «Non lasciarti ingannare, o re; poichè di dentro è di creta, di fuori è di metallo e non mangia mai!».6 Il re gli domandò: "Tu pensi che Bel non sia un dio vivente? Non vedi quanto mangia e beve ogni giorno?".
7 Irritato il re chiamò i sacerdoti del dio e disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto ciò che per lui qui si spende, voi morrete.7 Daniele ridendo rispose: "Non t'ingannare, o re! Costui infatti al di dentro è creta, benché di fuori sia bronzo, e non ha mai mangiato né bevuto!".
8 E se farete vedere che se lo mangia Bel, morirà Daniele, perchè ha bestemmiato contro Bel». Daniele soggiunse al re: «Sia fatto secondo la tua parola».8 Allora il re infuriato chiamò i suoi sacerdoti e disse loro: "Se voi non mi dite chi è che mangia quanto viene fornito, sarete messi a morte; se invece dimostrerete che Bel mangia tutto, allora sarà messo a morte Daniele, perché ha bestemmiato contro Bel!".
9 Or i sacerdoti di Bel, non contando le mogli, i bambini e i figliuoli, erano settanta. Si recò dunque il re e Daniele al tempio.9 Daniele disse al re: "Sia come tu hai detto!". I sacerdoti di Bel erano settanta, oltre le donne e i bambini.
10 Dissero i sacerdoti di Bel: «Eccoci, noi ce ne usciamo fuori, tu, o re, fa' apprestare le vivande, fa' mescere il vino e chiudere la porta e la sigillerai col tuo anello.10 Il re andò dunque con Daniele al santuario di Bel.
11 Domani, rientrato che sarai, se non troverai tutto consumato da Bel, morremo noi; in caso diverso, morrà Daniele come quegli che ha mentito contro di noi».11 I sacerdoti di Bel dissero: "Ecco, quando noi saremo usciti fuori, tu, o re, imbandisci le vivande e, attinto il vino, deponilo; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. La mattina poi, venuto di buon'ora, se non troverai tutto consumato da Bel, saremo fatti morire; altrimenti lo sarà il nostro calunniatore Daniele!".
12 Se ne facevano giuoco, perchè avevano praticato sotto la mensa un ingresso nascosto per il quale sempre entravano e divoravano quel che c'era.12 Costoro ragionavano con astuzia, perché avevano praticato sotto la mensa un accesso segreto, attraverso il quale entravano ogni giorno e portavano via ogni cosa.
13 Adunque dopo che quelli furono usciti il re fece porre le vivande davanti a Bel; e intanto Daniele ordinò ai suoi servi che recassero della cenere e la fece spargere in presenza del re per tutto il tempio, indi usciti, chiusero la porta e sigillatala coll'anello del re se ne andarono.13 Così, quando quelli furono usciti, il re mise davanti a Bel le vivande.
14 I sacerdoti, come solevano fare, entrarono durante la notte con le donne e i figli loro e mangiarono e bevettero tutto.14 Daniele ordinò ai suoi servi di portare della cenere e di seminarla per l'intero santuario alla presenza del re soltanto. Poi, dopo essere usciti, chiusero la porta e la sigillarono con l'anello del re e se ne andarono.
15 Levatosi il re, se ne venne mattiniero e Daniele con lui.15 I sacerdoti entrarono di notte, secondo il solito, con le loro mogli e i loro bambini e mangiarono e bevvero ogni cosa.
16 E il re disse: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». rispose: «Sono intatti, o re».16 Al mattino il re di buon'ora si alzò insieme a Daniele.
17 E appena ebbe aperta la porta, il re corse coll'occhio alla mensa ed esclamò ad alta voce: «Grande sei, o Bel, e non c'è intorno a te alcuna impostura!».17 Il re domandò: "Sono intatti i sigilli, Daniele?". Rispose: "Sono intatti, o re!".
18 Rise Daniele, e trattene il re che non si avanzasse più oltre e gli disse: «Ecco sul pavimento, guarda di chi siano queste orme!».18 Allora, appena il re ebbe aperti i battenti, avendo guardato sulla mensa, gridò a gran voce: "Sei grande, o Bel, e non c'è nessun inganno in te!".
19 E il re: «Veggo delle orme di piedi d'uomini, di donne e di bambini!». E andò su tutte le furie.19 Ma Daniele, messosi a ridere, trattenne il re, perché non entrasse e disse: "Guarda il pavimento e osserva di chi sono queste orme!".
20 Allora fece prendere i sacerdoti e le mogli e i figli loro, e dovettero mostrargli le porticine segrete per dove penetravano, consumando ciò che stava sopra la mensa.20 Il re rispose: "Vedo impronte di uomini, di donne e di bambini!".
21 Il re quindi li fece morire e diede Bel in potere di Daniele che lo atterrò insieme col suo tempio.21 Pieno d'ira il re fece prendere i sacerdoti, le mogli e i loro figli; essi allora gli mostrarono le porte segrete attraverso le quali entravano per consumare quello che era sopra la mensa.
22 In quello stesso luogo vi era un gran dragone, e quei di Babilonia gli prestavano culto.22 Il re quindi li fece uccidere e consegnò Bel in potere di Daniele, che lo distrusse insieme al suo santuario.
23 E il re disse a Daniele: «Ecco che ora non potrai dire, che questo non sia un dio vivente! Adoralo dunque!».23 C'era un grosso drago e i Babilonesi lo veneravano.
24 Rispose Daniele: «Io adoro il mio Signore Dio, perchè egli è davvero il Dio vivente, mentre questo non è dio vivente.24 Il re disse a Daniele: "Tu non puoi dire che questo non è un dio vivente! Adoralo dunque!".
25 Concedimi, o re, facoltà ed io ammazzerò questo dragone senza spada nè bastone». E il re disse: «Sì, te lo concedo».25 Ma Daniele rispose: "Io adoro il mio Signore Dio, perché egli è un Dio vivente! Tu dunque, o re, dammene il permesso e io ucciderò il drago senza spada e senza bastone!".
26 Allora Daniele prese della pece, del grasso e dei peli e li mise a bollire insieme; e fattine dei bocconi li gettò in bocca al dragone e il dragone crepò. Allora disse: «Ecco quello che voi adoravate!».26 Il re disse: "Te lo concedo!".
27 Udita questa cosa, quei di Babilonia s'indignarono fortemente e adunatisi contro il re dissero: «Il re è diventato giudeo; ha distrutto Bel, ha ammazzato il dragone e uccisi i sacerdoti».27 Allora Daniele prese pece, sego e peli e li fece cuocere insieme, poi ne preparò focacce e le gettò nella bocca del drago. Il drago, dopo averle mangiate, scoppiò. Allora disse: "Ecco ciò che voi adorate!".
28 E accorsi dal re dissero: «Consegna nelle nostre mani Daniele, altrimenti ammazziamo te e tutta la tua famiglia!».28 Quando i Babilonesi appresero la notizia, ne furono molto indignati e insorsero contro il re protestando: "Il re si è fatto giudeo! Ha distrutto Bel, ha ucciso il drago e ha massacrato i sacerdoti!".
29 Il re vide che volevano assalirlo colla violenza, e costretto dalla necessità diede loro nelle mani Daniele.29 Venuti poi dal re, dissero: "Consegnaci questo Daniele, altrimenti uccideremo te e la tua famiglia!".
30 Essi lo gettarono nella fossa dei leoni dove rimase sei giorni.30 Il re, visto che lo molestavano tanto, fu costretto a consegnare loro Daniele.
31 Or nella fossa vi erano sette leoni, e ogni giorno si gettavano loro due corpi e due pecore; ma in quei giorni non fu dato loro nulla, affinchè divorassero Daniele.31 Essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase per sei giorni.
32 Viveva in quel tempo in Giudea il profeta Abacuc, e aveva preparato una zuppa e dei pani da intingere nella salsa e se ne andava in campagna per recarli ai mietitori.32 Nella fossa c'erano sette leoni, ai quali ogni giorno si solevano dare due cadaveri e due pecore. Ma allora non si dettero, perché mangiassero Daniele.
33 L'angelo del Signore disse ad Abacuc: «Reca il pranzo che hai pronto, in Babilonia a Daniele che sta nella fossa dei leoni».33 C'era in Giudea il profeta Abacuc. Costui aveva fatto cuocere una minestra, spezzettato il pane in un piatto e si avviava verso il podere per portarlo ai mietitori.
34 Disse Abacuc: «Signore, io non ho mai visto Babilonia e non so nulla della fossa!».34 L'angelo del Signore disse ad Abacuc: "Porta questo desinare in Babilonia a Daniele, nella fossa dei leoni!".
35 Allora l'angelo del Signore lo afferrò alla sommità e lo trasportò per la chioma e lo depose in Babilonia sull'orlo della fossa colla rapidità del suo spirito.35 Abacuc osservò: "Signore, io non ho mai visto Babilonia e non conosco la fossa!".
36 E Abacuc gridò dicendo: «Daniele servo di Dio, prendi il pranzo che Dio ti ha mandato».36 Allora l'angelo del Signore, afferratolo per la testa e sollevandolo per i capelli del capo, lo portò a Babilonia sopra la fossa con il soffio del suo spirito.
37 Disse Daniele: «Ti sei ricordato di me, o Dio, e non hai lasciato in abbandono quelli che ti amano».37 Abacuc gridò forte: "Daniele, Daniele! Prendi il pranzo che Dio ti ha inviato!".
38 Allora Daniele si alzò e mangiò; e intanto l'angelo del Signore riportò in un istante Abacuc al suo luogo.38 Daniele esclamò: "Veramente ti sei ricordato di me, o Dio, e non hai abbandonato coloro che ti amano!".
39 Il settimo giorno venne il re per piangere sulla sorte di Daniele; si recò alla fossa e sporse dentro lo sguardo: ed ecco che Daniele stava seduto in mezzo ai leoni.39 Alzatosi, Daniele si mise a mangiare, mentre l'angelo di Dio riconduceva Abacuc al posto di prima.
40 Mandando allora una gran voce il re disse: «Grande sei, Signore Dio di Daniele!». E lo trasse fuori dalla fossa dei leoni.40 Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele. Arrivato alla fossa, guardò e vide Daniele seduto.
41 Ma quelli che avevano cercato la perdita di Daniele furono dal re gettati nella fossa, e sotto i suoi occhi in un momento furono divorati.41 Allora, gridando a gran voce, esclamò: "Sei grande, Signore, Dio di Daniele, e fuori di te non c'è un altro!".
42 Allora il re disse: «Gli abitanti di tutta la terra temano il Dio di Daniele, egli è che salva, egli che opera portenti e miracoli sulla terra; perchè ha liberato Daniele dalla fossa dei leoni».42 Quindi lo fece tirar fuori, mentre fece gettare i colpevoli della sua rovina nella fossa, dove furono subito sbranati davanti a lui.