Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Qoelet 1


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 1974
1 - Detti dell'Ecclesiaste, figliuolo di David, re di Gerusalemme.1 Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re di Gerusalemme.

2 Vanità delle vanità - dice l'Ecclesiaste - vanità delle vanità! e tutto è vanità.2 Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità, tutto è vanità.
3 Che vantaggio ha l'uomo di tutta la sua fatica con cui si travaglia sotto il sole?3 Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno
per cui fatica sotto il sole?
4 Passa una generazione e ne succede un'altra, e la terra sussiste sempre.4 Una generazione va, una generazione viene
ma la terra resta sempre la stessa.
5 Sorge il sole e tramontae s'affretta al suo posto, donde si leva ancora.5 Il sole sorge e il sole tramonta,
si affretta verso il luogo da dove risorgerà.
6 S'avanza verso mezzodì e volge a settentrione[e] va intorno il vento, girando per ogni dove, e torna quindi sui suoi giri.6 Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana;
gira e rigira
e sopra i suoi giri il vento ritorna.
7 Tutti i fiumi sboccano nel mare e il mare non trabocca: al luogo donde i fiumi scaturiscono, ivi fan ritorno per rifluir novamente.7 Tutti i fiumi vanno al mare,
eppure il mare non è mai pieno:
raggiunta la loro mèta,
i fiumi riprendono la loro marcia.
8 Ogni cosa è in travaglio, nè può l'uomo spiegarlo a parole: l'occhio non si sazia di vedere, nè mai è pieno l'orecchio d'ascoltare.8 Tutte le cose sono in travaglio
e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.
Non si sazia l'occhio di guardare
né mai l'orecchio è sazio di udire.
9 [Eppure] che è ciò ch'è stato? quello stesso che sarà che è ciò ch'è accaduto? quello stesso che accadrà.9 Ciò che è stato sarà
e ciò che si è fatto si rifarà;
non c'è niente di nuovo sotto il sole.
10 Non c'è nulla di nuovo sotto il sole, nè alcuno può dire:«Guarda, questa cosa è nuova!», poichè essa esisteva già ne' tempi andati, prima di noi.10 C'è forse qualcosa di cui si possa dire:
"Guarda, questa è una novità"?
Proprio questa è già stata nei secoli
che ci hanno preceduto.
11 Non resta memoria delle cose antiche!ma neppur di quelle che son per accadere vi sarà ricordopresso quei che verran più tardi.11 Non resta più ricordo degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso coloro che verranno in seguito.

12 Io, l'Ecclesiaste, fui re d'Israele in Gerusalemme.12 Io, Qoèlet, sono stato re d'Israele in Gerusalemme.
13 E mi detti con tutto l'animo a cercare ed esplorar per mezzo della sapienzatutto quanto si fa sotto il sole. Questa triste occupazioneDio ha dato agli uomini, perché si travaglino in essa!13 Mi sono proposto di ricercare e investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. È questa una occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini, perché in essa fatichino.
14 Tutto io vidi quel che si fa sotto il sole, ed ecco tutto è vanità e afflizione di spirito!14 Ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è vanità e un inseguire il vento.

15 I perversi difficilmente si raddrizzano, e degli stolti il numero è infinito.15 Ciò che è storto non si può raddrizzare
e quel che manca non si può contare.

16 Dissi in cuor mio: «Ecco ch'io son diventato grande, e ho sorpassato in sapienza quanti furon prima di me in Gerusalemme. Molte cose ha approfondito con sapienza la mente mia, e ho imparato [molto].16 Pensavo e dicevo fra me: "Ecco, io ho avuto una sapienza superiore e più vasta di quella che ebbero quanti regnarono prima di me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza".
17 Ho applicato il mio cuore ad apprender la saggezza, e a conoscer l'insipienza e la stoltezza, e mi sono accorto che anche in questo è travaglio e afflizione di spirito».17 Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho compreso che anche questo è un inseguire il vento,
18 Perchè in molta sapienza, molta inquietudine, e chi aumenta il sapere, aumenta il travaglio.18 perché

molta sapienza, molto affanno;
chi accresce il sapere, aumenta il dolore.