Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 8


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA TINTORI
1 - Ma Giuda Maccabeo, e quelli che eran con lui, entrarono di nascosto nei castelli, e radunando pareati ed amici, e prendendo seco quelli rimasti fedeli al giudaismo, trassero a sè da seimila uomini.1 Intanto Giuda Maccabeo e i suoi compagni andavano di nascosto per i castelli, e, convocando i parenti e gli amici, prendendo seco quelli restati costanti nel giudaismo, attirarono a sè sei mila uomini.
2 Ed invocavano il Signore, che guardasse benignamente il popolo conculcato da tutti, avesse misericordia del tempio contaminato dagli empii,2 E pregavano il Signore a volger lo sguardo al popolo da tutti calpestato, ad aver pietà del suo tempio profanato dagli empi,
3 si commovesse allo sterminio della città prossima ad essere spianata al suolo, ed ascoltasse la voce del sangue che a lui gridava;3 ad aver compassione anche della città devastata, che ben presto sarebbe rasa al suolo, ad ascoltare la voce del sangue che alzava a lui le grida,
4 ricordasse anche la scellerata uccisione di innocenti fanciulli, e le bestemmie proferite contro il suo nome, e le punisse.4 a ricordarsi inoltre delle iniquissime stragi di pargoletti innocenti e delle bestemmie scagliate contro il suo nome, per farne vendetta.
5 Il Maccabeo dunque, radunate le sue forze, divenne invincibile agli stranieri, perchè lo sdegno del Signore [contro il suo popolo] s'era cambiato in misericordia.5 Intanto Maccabeo, radunata molta gente, diventava insopportabile per le nazioni, perchè l'ira del Signore s'era mutata in misericordia.
6 Piombando all0improvviso su castelli e città, vi dava fuoco; ed occupando le posizioni più adatte, faceva non poca strage dei nemici.6 Ed egli, piombando all'improvviso sopra i castelli e sopra le città, le dava alle fiamme, e, occupate le posizioni migliori, faceva non piccole stragi dei nemici;
7 Massimamente, si dava di notte a tali scorrerie, e la fama del suo valore si spargeva per tutto.7 specialmente durante le notti si portava a fare scorrerie, e la fama del suo valore si spargeva per ogni parte.
8 Filippo dunque, vedendo che quegli s'avvantaggiava sempre più, e che le cose gli riuscivano quasi sempre seconde, scrisse a Tolomeo duce della Celesiria e Fenicia, che venisse in aiuto alla causa del re.8 Or Filippo, vedendo che quest'uomo, a poco a poco, faceva progressi, e che il più delle volte le cose gli riuscivano felicemente, scrisse a Tolomeo, governatore della Celesiria e della Fenicia, di mandargli aiuti per la causa del re.
9 Quegli mandò subito Nicanore di Patroclo, de' grandi di corte, avendogli dati non meno di ventimila uomini armati di diverse nazioni, acciò disperdesse l'intera razza del Giudei, ed aggiuntogli Gorgia uomo d'armi espertissimo nelle cose di guerra.9 E Tolomeo mandò subito Nicànore di Patroclo, dei primi (della corte) e suo amico, dandogli non meno di venti mila armati di diverse nazioni, affinchè sterminasse tutta la razza dei Giudei, e aggiunse a lui anche Gorgia, uomo di guerra ed espertissimo nelle cose di guerra.
10 Nicanore poi si propose di supplire al tributo che il re doveva ai Romani con duemila talenti ricavati dal Giudei fatti prigionieri;10 Nicanore aveva fissato di supplire, colla vendita degli schiavi Giudei, al tributo di due mila talenti che il re doveva dare ai Romani;
11 perciò, mandò subito alle città di mare, invitando a comprare schiavi giudei, promettendo di darne novanta per ogni talento, senza pensar al castigo che gli sovrastava da parte dell'onnipotente.11 e subito mandò per le città marittime a invitare alla compra di schiavi Giudei, promettendo di dare novanta schiavi per un talento, senza pensare al castigo che gli sarebbe piombato addosso dall'Onnipotente.
12 Giuda poi, quando lo seppe, avvertì i suoi della venuta di Nicanore.12 Giuda, appena lo seppe, informò i Giudei che aveva con sè della venuta di Nicànore.
13 D'essi, alcuni impauriti, non fiduciosi della giustizia di Dio, si dettero alla fuga;13 Di essi alcuni impauriti e senza fede nella giustizia di Dio si davano alla, fuga;
14 altri poi vendevano quel che era a loro rimasto, ed insieme pregavano il Signore a liberarli da quell'empio Nicanore, che li aveva messi in vendita prima ancora di vederli in viso;14 altri poi vendevano tutto ciò che loro restava, e insieme pregavano il Signore a liberarli dall'empio Nicànore, il quale, prima di venire loro vicino, li aveva venduti,
15 che se non per amor di loro, [li esaudisse] almeno per il patto che aveva conchiuso coi loro padri, e per l'invocazione del santo e magnifico nome suo sopra di loro.15 e a far ciò, se non per amore di essi, almeno per riguardo all'alleanza fatta coi loro padri, e perchè il suo nome santo e magnifico era invocato sopra di essi.
16 Radunati dunque i settemila che eran con lui, il Maccabeo li scongiurava a non patteggiar coi nemici, nè temer la moltitudine de' medesimi che empiamente li assaliva; ma combattessero da forti,16 Or Maccabeo, radunati i sette mila uomini che eran con lui, li scongiurò a non venire mai a patti coi nemici, a non temere la moltitudine dei nemici che ingiustamente venivano contro di loro, ma di combattere da forti,
17 tenendo presente la profanazione da quelli iniquamente recata al luogo santo, e l'ingiuria e l’obbrobrio fatto alla città, ed anche l’abolizione delle leggi degli avi.17 avendo davanti agli occhi gli insulti fatti da essi iniquamente al luogo santo, e l'ingiurie alla città, resa ludibrio, e la rovina delle istituzioni degli antichi.
18 «Perchè costoro» disse «confidano nell'armi, e nel loro ardire; ma noi confidiamo in quell’onnipotente Signore, che può con un sol cenno distruggere i nostri assalitori ed il mondo tutto. »18 « Essi — disse — confidano nelle armi, ed anche nell'audacia; ma noi invece confidiamo nel Signore Onnipotente, il quale, con un cenno, può distruggere e quelli che vengono contro di noi e l'universo mondo ».
19 Ricordò loro i soccorsi da Dio dati ai loro avi ; e come, sotto Sennacherib, perirono centottantacinquemila [nemici] ;19 Rammentò loro gli aiuti di Dio, dati in favore dei padri, e come sotto Scnnachcrib perirono cent'ottantacinquo mila uomini;
20 e la battaglia che ebbero contro i Galati, in Babilonia, ove, quando si venne alle mani, i Macedoni loro alleati stando per cedere, essi soli, seimila in tutto, ne uccisero centomila con l'aiuto dato loro dal cielo, e ne ritrassero grandi benefizi.20 e come in Babilonia, nella battaglia contro i Galati, quando i Macedoni loro alleati nella mischia esitavano, essi soli, in tutti sei mila uomini, coll'aiuto dato loro dal cielo, ne uccisero centoventi mila, ottenendo per questo grandi benefici.
21 A queste parole, si animarono, pronti a morire per le leggi e la patria.21 Dopo averli con queste parole resi costanti e pronti a morire per le leggi e per la patria,
22 Allora [Giuda] mise a capo di ciascuna divisione i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Gionata, dando a ciascuno millecinquecento uomini.22 diede il comando di una parte del suo esercito a ciascuno dei suoi fratelli, Simone, Giuseppe, Gionata, dando a ciascuno mille cinquecento uomini.
23 Dopo, ciò letto ancora da Esdra il libro santo, e data per parola d'ordine «Iddio ci aiuta », egli stesso, il duce, con la prima schiera, attaccò Nicanore.23 Letto poi da Esdra il libro santo, e dato il segno dell'aiuto divino, stando egli stesso a capo del primo corpo d'esercito, attaccò la battaglia con Nicànore.
24 E con l'aiuto dell' Onnipotente, uccisero più di novemila uomini, e misero in fuga la maggior parte dell'esercito di Nicanore indebolita per le ferite.24 Ed essendo venuto in loro aiuto l'Onnipotente, uccisero più di nove mila uomini, e dopo avere colle ferite indebolita la maggior parte dell'esercito di Nicànore, lo costrinsero alla fuga.
25 Ed impossessatisi del danaro di quelli che eran venuti per comprarli, li inseguirono senza tregua ;25 E tolsero il danaro a quelli che eran venuti a comprarli, e di più l'inseguirono per lungo tratto.
26 ma poi dovettero tornar indietro, pressati dall'ora, perchè era la vigilia del sabato; per questo non proseguirono nelT inseguimento.26 Ma tornarono indietro costretti dall'ora: perchè era la vigilia del sabato non continuarono ad inseguirli.
27 Raccolte poi le armi e le spoglie di loro, celebrarono il sabato benedicendo il Signore che in quel giorno li aveva liberati, piovendo su loro il principio della sua misericordia.27 Avendo dunque radunate le armi e le spoglie dei nemici, celebrarono il sabato, benedicendo il Signore, il quale li aveva in quel giorno liberati, stillando sopra di essi le prime gocce di misericordia.
28 Dopo il sabato poi, fecero parte delle spoglie ai mutilati, agli orfani, alle vedove; ed essi coi loro presero il rimanente.28 Passato il sabato, fecero parte delle spoglie ai deboli, agli orfani, alle vedove; il resto lo ritennero per sè e per la loro gente.
29 Compiute queste cose, fecero tutti insieme una supplicazione, pregando il misericordioso Signore che conducesse a termine la sua riconciliazione co’ servi suoi.29 Compite queste cose, si misero a pregare tutti insieme, e scongiuravano il misericordioso Signore a placarsi per sempre coi suoi servi.
30 Di poi, di quelli condotti contro di loro da Timoteo e Bacchide, ne uccisero oltre a ventimila; occuparono fortezze importantissime, e si spartirono molte prede, facendone giusta porzione ai mutilati, al pupilli, alle vedove, ed anche ai seniori, ai e raccolte diligentemente le armi dei nemici, le ammassarono in luoghi adattati, c trasportarono a Gerusalemme le rimanenti spoglie.30 Di quelli che sotto gli ordini di Timoteo e di Bacchide combattevano contro di loro ne uccisero più di venti mila, e s'impadronirono di alte fortezze, e divisero immense spoglie, dandone uguali porzioni ai deboli, agli orfani, alle vedove ed anche ai vecchi.
31 E misero a morte Filarche, uomo scellerato che era con Timoteo, ed aveva fatto molto male a’ Giudei.31 Racoolte con diligenza le armi dei nemici, le riposero in luoghi opportuni, e il resto delle spoglie le portarono a Gerusalemme.
32 Celebrando poi la vittoria in Gerusalemme, a colui che aveva incendiato le porte del tempio, chiamato Callistene, e s’era rifugiato in una certa casa, dettero fuoco, rendendogli cosi degna mercede per le sue empietà.32 Uccisero Filarco, il quale aveva seguito Timoteo, ed era un uomo scellerato che aveva fatto molto male ai Giudei.
33 Lo scelleratissimo Nicanore poi, che aveva condotti seco mille mercanti per vender loro i Giudei,33 E quando furono a Gerusalemme a cantar inni per la vittoria, essendosi quel Callistene che aveva bruciate le porte sante, rifugiato in una casa, ve lo bruciarono, rendendogli giusta mercede delle sue iniquità.
34 umiliato con l’aiuto di Dio da quelli ch’egli reputava un niente, deposta la ricca veste, fuggendo solo per le vie traverse, venne ad Antiochia in somma afflizione per la perdita del suo esercito.34 E lo scelleratissimo Nicànore, che aveva fatti venire mille mercanti alla vendita dei Giudei,
35 Ed egli che aveva promesso ai Romani di pagar loro il tributo con la vendita de' prigionieri di Gerusalemme, andava ora predicando che i Giudei avevano Dio per protettore, e per ciò erano Invulnerabili perchè seguivano le leggi da lui stabilite.35 umiliato, coll'aiuto del Signore, da quelli che egli stimava uomini da nulla, lasciate le vesti d'onore, fuggendo per mezzo ai campi, arrivò solo solo ad Antiochia, ridotto a somma infelicità per la distruzione del suo esercito.
36 Ed egli, che aveva promesso di pagare il tributo ai Romani colla vendita degli schiavi di Gerusalemme, ora diceva pubblicamente che i Giudei avevano Dio per protettore, e per questo erano in vulnerabili, perchè obbedivano alle leggi da lui stabilite.