Scrutatio

Mercoledi, 1 maggio 2024 - San Giuseppe Lavoratore ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 7


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BIBBIA RICCIOTTILA SACRA BIBBIA
1 - Accadde ancora che sette fratelli presi con la loro madre venivano sforzati dal re con flagelli e nerbi a mangiare, contro la legge, carne porcina.1 Ci fu anche il fatto di sette fratelli che, arrestati con la loro madre, furono costretti dal re a prendere carni proibite di porco, tormentati con flagelli e nerbi.
2 Ma uno di loro, il primogenito disse: «Che cerchi, e che aspetti da noi? Siam pronti a morire, piuttosto che trasgredire le leggi date da Dio ai nostri padri ».2 Uno di essi, facendosi portavoce di tutti, disse: "Cosa vorresti domandare e apprendere da noi? Noi, infatti, siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri".
3 Irato dunque il re comandò che si accendesse il fuoco sotto alle padelle e caldaie di bronzo. Ed appena furono arroventate,3 Il re, adiratosi, ordinò di riscaldare padelle e caldaie.
4 comandò che a quegli che aveva parlato per primo fosse tagliata la lingua, strappata la pelle del capo, e mozze le cime delle mani e dei piedi, sotto gli occhi degli altri fratelli c della madre.4 Poi, appena divennero bollenti, ordinò che a quello che si era fatto loro portavoce fosse tagliata la lingua e, dopo averlo scorticato, gli tagliassero le estremità, sotto gli sguardi degli altri fratelli e della madre.
5 E quando era ormai reso del tutto impotente, comandò che, attizzato il fuoco, quegli che ancor respirava fosse abbrustolito nella padella; nella quale essendo lungamente straziato, gli altri con la madre a vicenda si esortavano a morir coraggiosamente,5 Quando fu reso completamente impotente, comandò di avvicinarlo al fuoco e di gettarlo sulla padella, mentre ancora respirava. Mentre il vapore si diffondeva abbondantemente dalla padella, gli altri si esortavano a vicenda con la madre a morire nobilmente dicendo:
6 dicendo: «Il Signore Dio vedrà la verità e si consolerà in noi, come dichiarò Mosè nel cantico della protesta: - E sarà consolato ne’ servi suoi - ».6 "Il Signore Dio ci osserva e sicuramente egli ha pietà di noi, come ha dichiarato Mosè nel suo cantico, che attesta apertamente: "Egli avrà pietà dei suoi servi".
7 Morto dunque in questo modo quel primo, conducevano al ludibrio il secondo, e strappatagli la pelle del capo col capelli: gli domandavano se volesse mangiare, prima che essere piagato per tutto il corpo e in tutte le membra.7 Passato il primo all'altra vita in tale maniera, condussero il secondo al ludibrio. Dopo avergli strappata la pelle della testa con i capelli, gli domandarono: "Vorresti mangiare, prima che ti sia torturato il corpo, membro per membro?".
8 Ma egli rispose nella lingua de' padri suoi: «Non lo farò ». Perciò anch’egli alla sua volta soffrì i tormenti del primo;8 Rispose nella lingua dei padri e disse: "No". Perciò anch'egli subì il supplizio come il primo.
9 e stando per esalare lo spirito, disse: « Tu ora, o scelleratissimo, ci fai perire alla vita presente; ma il re del mondo risusciterà nella vita eterna noi che saremo morti per le sue leggi ».9 Giunto però all'ultimo respiro, disse: "Tu, scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo ci farà risorgere ad una risurrezione eterna di vita, noi che moriamo per le sue leggi".
10 Dopo di quello, fu torturato il terzo; appena richiesto, mise fuori la lingua, stese coraggiosamente le mani,10 Dopo di lui fu torturato il terzo. Come ne fu richiesto, egli subito mise fuori la lingua e stese avanti le mani coraggiosamente,
11 e disse: « Dal cielo le ho ricevute; ma per la legge di Dio lo ora le disprezzo, perchè da lui spero di riaverle ».11 dicendo con fierezza: "Dal cielo ho queste membra, ma a causa delle sue leggi le trascuro, perché spero di esserne di nuovo da lui adornato".
12 Ed il re, e quelli che erano con lui si maravigliavano del coraggio di un giovane il quale contava per nulla i tormenti.12 Lo stesso re, con quelli che erano con lui, restò ammirato per l'animo di questo giovane, che non si curava affatto delle sofferenze.
13 Morto anche lui, tormentavano nella stessa maniera il quarto;13 Passato anche lui all'altra vita, tormentarono il quarto allo stesso modo con supplizi.
14 il quale, vicino a morire, disse: « È bello che chi vien messo a morte dagli uomini abbia in Dio la speranza d’esser di nuovo risuscitato da luì ; ma la tua non sarà resurrezione alla vita ».14 Giunto quasi a morire, disse: "E' meglio essere messi a morte dagli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui risuscitati. Per te, però, non ci sarà davvero risurrezione alla vita".
15 Fatto venire il quinto, lo torturavano. Ma egli, mirando in faccia il re, disse:15 Subito dopo condussero il quinto e lo tormentarono.
16 «Avendo fra gli uomini questa potestà, sebbene tu sii uomo corruttibile, fai quel che vuoi. Ma non credere che la nostra gente sia abbandonata da Dio;16 Ma lui, fissando il re, disse: "Avendo autorità sugli uomini, tu, benché mortale, fai ciò che vuoi. Non credere però che la nostra gente sia stata abbandonata da Dio.
17 aspetta un poco, e vedrai la grande potenza di lui, come punirà te e la tua stirpe ».17 Quanto a te, aspetta e vedrai la sua grande potenza, come tormenterà te e la tua razza".
18 Dopo lui, conducevano il sesto; e sul punto di morire, diceva: « Non t'ingannare. Noi per colpa nostra soffriamo queste cose, avendo peccato contro il nostre Dio; per questo cl accadono cose degne di ammirazione.18 Dopo di lui condussero il sesto. Stando per morire, disse: "Non ti illudere stoltamente! Noi, infatti, soffriamo queste cose a causa nostra, avendo peccato contro il nostro Dio. E' per questo che ci accadono cose da destar meraviglia.
19 Ma tu non credere di tentare impunemente di combattere contro Dio ».19 Ma tu non credere di restare impunito, dopo aver intrapreso a combattere contro Dio".
20 Era poi sopra modo ammirabile e degna della memoria del buoni la madre, la quale, vedendosi in un sol giorno perire sette figliuoli, lo sopportava di buon animo per la speranza che aveva in Dio.20 Oltre ogni modo ammirevole e degna di una felice memoria fu poi la madre la quale, vedendosi uccisi i suoi sette figli nello spazio di un sol giorno, sopportò di buon animo, per la speranza che ella aveva nel Signore.
21 Li esortava da forte ad uno ad uno, nella lingua paterna; e ripiena di sapienza, unendo alle tenerezze di donna un coraggio da uomo,21 Esortava ciascuno di essi nella lingua dei padri e piena di nobili sentimenti animava il suo parlare femminile con animo virile, dicendo loro:
22 diceva loro: « Io non so come siate comparsi nel mio seno; non io Infatti v’ho dato e spirito e anima e vita; nè lo ho formato le membra di ciascuno di voi.22 "Non so come voi compariste nel mio seno; non sono stata io a donarvi lo spirito e la vita, né io a disporre organicamente gli elementi di ciascuno di voi.
23 Ma il creatore del mondo, che ha disposta la nascita dell’uomo, ed a tutte le cose ha dato origine, renderà a voi di nuovo misericordiosamente l’anima e la vita, poiché ora per le sue leggi non vi curate di voi medesimi ».23 Perciò il Creatore del mondo, che formò il genere umano e dispose l'origine di tutte le cose, nella sua misericordia vi darà di nuovo lo spirito e la vita, poiché ora trascurate voi stessi per le sue leggi".
24 Antioco allora, credendosi disprezzato, e che quella voce lo rimproverasse, rimanendo ora il più giovane dei figli, non solo con le parole lo esortava, ma anche con giuramento affermava che lo farebbe ricco e felice e che se rinunzlasse alle patrie leggi lo Avrebbe per amico, e gli fornirebbe tutto quel che gli abbisognasse.24 Antioco, credendosi vilipeso perché pensava che quel linguaggio fosse offensivo, mentre il più giovane era ancora vivo, prese non solo ad esortarlo con parole ma anche ad assicurarlo con giuramento che lo avrebbe fatto ricco e felice, e che se si fosse staccato dalle tradizioni dei padri, l'avrebbe ritenuto come amico e gli avrebbe affidato alti incarichi.
25 Ma siccome da queste cose il giovane non si lasciava adescare, il re chiamò la madre, e voleva persuaderla a salvar il figliuolo.25 Poiché il giovane non gli prestava attenzione, il re, chiamata la madre, l'invitava a farsi consigliera di salvezza del ragazzo.
26 Avendola egli esortata con parola, promise che persuaderebbe il figlio suo.26 Dopo averla tanto invitata, ella accettò di persuadere il figliolo.
27 Pertanto, inclinata su lui, irridendo il crudele tiranno, disse nella lingua paterna: « Figlio mio, abbi pietà di me, che t’ ho portato per nove mesi in seno, e per tre anni t'ho dato latte, e t'ho nutrito, e condotto a questo punto.27 Curvatasi su di lui, beffandosi del crudele tiranno, disse nella lingua dei padri: "Figlio, abbi pietà di me che per nove mesi ti ho portato in seno e per tre anni ti ho allattato, ti ho nutrito, allevato e portato a questa età.
28 Ti prego, figliuolo, guarda il cielo e la terra, e tutto quel che contengono, ed intendi che, essi e la stirpe degli uomini, li ha fatti Iddio dal nulla.28 Ti prego, figliolo, guarda il cielo e la terra e osserva tutte le cose che sono in essi. Sappi che non da cose esistenti Dio le ha fatte e che anche il genere umano è stato fatto allo stesso modo.
29 Così avverrà che tu non tema questo carnefice; ma fatto degno imitatore de’ tuoi fratelli, tu riceva la morte, si che lo ti riabbia insieme ai tuoi fratelli nel giorno della misericordia ».29 Non temere questo carnefice, ma, resoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, affinché io ti riacquisti con i tuoi fratelli nel tempo della misericordia".
30 Mentre essa ancora parlava, disse il giovinetto:«Chi aspettate? non obbedisco ai comandi del re, ma a quelli della legge che ci fu data per mezzo di Mosè.30 Mentre ella ancora parlava, il giovane disse: "Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma al comando di quella legge, io obbedisco, che fu data ai nostri padri per mezzo di Mosè.
31 Tu poi, che ti sei fatto inventore di tanti mali contro gli Ebrei, non sfuggirai alla mano di Dio.31 Tu, però, che ti sei fatto inventore di ogni male contro gli Ebrei, non sfuggirai alle mani di Dio.
32 Noi veramente soffriamo queste cose pei nostri peccati ;32 Noi, infatti, soffriamo per i nostri stessi peccati.
33 ma sebbene il Signore Dio nostro, per castigarci e correggerci, si sia per un po’di tempo sdegnato con noi, pure di nuovo si riconcilierà co * suoi servi.33 E se ora, a scopo di castigo e di correzione, il vivente Signore nostro per breve tempo si è irritato con noi, di nuovo egli si riconcilierà con i suoi servi.
34 Tu poi, o scellerato, il più malizioso degli uomini, non tl gonfiare di vana speranza così sfogandoti contro i suoi servi,34 Ma tu, o empio, e più scellerato di tutti gli uomini, non ti esaltare stoltamente, agitandoti in vane speranze, mentre alzi la mano contro i figli del cielo,
35 perchè non sci ancora sfuggito al giudizio dell’onnipotente Iddio che tutto vede.35 poiché non sei ancora sfuggito al giudizio dell'Onnipotente che tutto vede.
36 I miei fratelli, sopportato un breve dolore, sono entrati nell’alleanza dell’eterna vita; ma tu per divino giudizio pagherai giuste pene della tua superbia.36 Già ora, infatti, i nostri fratelli, dopo aver sopportato un breve tormento, sono pervenuti all'eterna vita nell'alleanza di Dio; tu invece nel giudizio di Dio riporterai i giusti castighi della tua superbia.
37 Io, al pari dei miei fratelli, do la vita ed il corpo per le patrie leggi, pregando che Dio torni al più presto propizio alla nostra gente, e che tu fra i tormenti e le percosse riconosca esser egli il solo Dio.37 Io, come i miei fratelli, dono il corpo e la vita per le leggi dei padri, invocando Dio che si faccia presto misericordioso con la mia gente e che, mediante prove e flagelli, costringa te a confessare che egli solo è Dio.
38 In me, e ne' miei fratelli avrà fine lo sdegno dell' Onnipotente, che giustamente s’era aggravato su tutta la nostra nazione ».38 Possa, infine, arrestarsi in me e nei miei fratelli l'ira dell'Onnipotente, che giustamente si è abbattuta su tutta la nostra stirpe!".
39 Allora il re, acceso di collera, infierì su lui più crudelmente che sugli altri, non potendo sopportare d’esser deriso.39 Adirato, il re infierì su di lui più crudelmente che sugli altri, mal sopportando lo scherno.
40 Così anche questi morì senza macchia, fidando in tutto nel Signore.40 Così anch'egli, puro, passò di vita confidando totalmente nel Signore.
41 In ultimo, dopo i figli, fu uccisa anche la madre.41 Ultima, dopo i figli, morì la madre.
42 Ed ora di sacrifici e di crudeltà eccessive s’è detto abbastanza.42 Ma intorno ai banchetti sacrificali e a queste terribili persecuzioni sia sufficiente quanto esposto.