Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 15


font
BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA TINTORI
1 - Dalle Isole del mare, il re Antioco figlio di Demetrio mandò lettere a Simone sommo sacerdote e principe della nazione de' Giudei, ed a tutta la nazione;1 Il re Antioco, figlio di Demetrio, scrisse dalle isole del mare a Simone, sommo sacerdote e principe del popolo dei Giudei, e a tutta la nazione, una lettera
2 e dicevano cosi: «Il re Antioco, a Simone gran sacerdote, ed alla nazione de' Giudei, salute.2 che cosi diceva: « Il re Antioco a Simone sommo sacerdote e alla nazione dei Giudei, salute.
3 Essendo che uomini pestiferi si son impadroniti del regno de' padri nostri, voglio ora rivendicar questo regno, e rimetterlo come era prima; perciò mi son fatto un esercito scelto e numeroso, ed ho costruito navi da guerra.3 Alcuni uomini pestilenziali hanno invaso il regno dei nostri padri; ma io voglio rivendicarlo, e rimetterlo nel suo primiero stato: ho messo insieme numeroso e scelto esercito, ho fatto costruire navi da guerra;
4 Voglio avanzarmi per la regione, a punire quelli che han devastato la nostra terra, e desolato molte città nel mio regno.4 ed ho intenzione di entrare nello stato, per vendicarmi contro quelli che hanno rovinate le nostre provincie ed han desolate molte città nel mio regno.
5 Io dunque ti condono tutti i tributi che prima di me ti condonarono gli altri re; e così pure tutti gli altri donativi che essi ti rimisero.5 Or dunque ti condono tutti i tributi a te condonati da tutti i re miei predecessori, e tutti gli altri doni che essi ti hanno rimessi
6 Ti permetto di far batter moneta tua propria nella tua terra.6 E ti permetto di batter moneta di tua impronta nel tuo paese.
7 Gerusalemme sia sacra ed immune; tutti gli arnesi di guerra da te costruiti, e le fortezze da te fabbricate ed occupate, restino a te.7 Gerusalemme sia santa e libera. Tutte le armi che hai fatte, e le fortezze che hai costruite e che hai in tuo potere, rimangan tue.
8 Ogni debito col re, e ciò che dovresti al re in avvenire; ti vien rimesso da ora e per sempre.8 E tutto ciò che devi al re, tanto pel passato che pel futuro, ti è rimesso da questo momento per sempre.
9 Quando poi avremo ripreso il nostro regno, glorificheremo te, il tuo popolo ed il tempio, con sì grande onore che la vostra gloria diverrò nota per tutto il mondo ».9 Quando poi saremo entrati nel possesso del nostro regno, renderemo grandi onori a te e alla tua nazione e al tempio, in modo che la vostra gloria sarà conosciuta per tutta la terra ».
10 L’anno centosettantaquattro, venne Antioco nella terra de' padri suoi, e tutti gli eserciti passaron dalla sua parte, così che pochi rimasero con Trifone.10 L'anno centosettantaquattro, Antioco entrò nella terra dei suoi padri, e corsero a lui tutti gli eserciti, in modo che pochi restarono con Trifone,
11 Il re Antioco lo inseguì, e quegli fuggendo lungo mare venne a Dora;11 che, inseguito dal re Antioco, giunse a Dora, fuggendo lungo la spiaggia del mare,
12 vedeva infatti che tutto volgeva male per lui, e che l'esercito l'aveva abbandonato.12 perché vedeva addensarsi sopra di sè le sventure, dacché l'esercito l'aveva abbandonato.
13 Antioco s'accampò contro Dora con centoventimila uomini armati ed ottomila cavalieri,13 Ma Antioco si accampò intorno a Dora con centoventi mila combattenti e otto mila cavalieri;
14 e circondò la città; anche le navi dal mare s’accostarono; la città era stretta da terra e dal mare, e nessuno poteva entrare nè uscire.14 e circondò la città, aggiungendo le navi dalla parte del mare. Così la città era battuta per terra e per mare, e a nessuno era permesso entrare o uscire.
15 Ritornarono dunque da Roma Numenio e quelli che v'erano stati con lui, recando lettere scritte al re ed ai popoli, le quali dicevan così:15 Intanto Numenio coi suoi compagni giunse da Roma, portando lettere scritte al re o ai popoli e che dicevan così:
16 « Lucio console dei Romani, al re Tolomeo, salute.16 « Lucio, console dei Romani, al re Tolomeo, salute.
17 Ambasciatori de' Giudei nostri amici son venuti a noi per rinnovare l’antica amicizia ed alleanza, mandati da Simone principe de' sacerdoti, e dal popolo de' Giudei.17 Son venuti a noi gli ambasciatori dei Giudei, nostri amici, a rinnovare l'amicizia e l'alleanza, mandati da Simone, principe dei sacerdoti, e dal popolo dei Giudei,
18 Ci hanno anche portato uno scudo d’oro di mille mine.18 ed hanno portato uno scudo d'oro di mille mine.
19 C'è parso bene pertanto di scrivere ai re ed al popoli che non rechino loro alcun male, nè attacchino loro o le loro città o contrade, nè diano aiuto a chi combatte contro di loro.19 Per questo ci è piaciuto di scrivere ai re e ai popoli, di non fare ad essi del male, di non far guerra a loro, alle loro città, alle loro regioni, e di non dare aiuto a quelle che loro movessero guerra.
20 C’è piaciuto ricever da loro quello scudo.20 E abbiamo creduto bene di accettare da essi lo scudo.
21 Se dunque dei sediziosi si son rifugiati presso di voi dal loro territorio, consegnateli a Simone sommo sacerdote, che li punirà secondo la sua legge ».21 Se pertanto vi fossero degli uomini malvagi, fuggiti dal loro paese nel vostro, consegnateli a Simone, principe dei sacerdoti, affinchè li punisca secondo la sua legge ».
22 Queste medesime cose furon scritte al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate, ad Arance;22 Le stesse cose furono scritte al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate, ad Arsace,
23 e per tutte le contrade, a Lampsaco, agli Spartani, in Deio, a Mindo, a Sidone, nella Caria, in Sanio, nella Panfilia e nella Licia, ad Alicarnasso, in Coo, a Side, ad Aradon, in Rodi, a Fasellde, a Gortina, a Gnido, in Cipro ed a Cirene.23 e a tutte le provincie: a Lampsaco, agli Spartani, a Deio, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Panfilia, alla Licia, a Alicarnasso, a Coo, a Side, a Aradon, a Rodi, a Faselide, a Gortina, a Guido, a Cipro, a Cirene.
24 Una copia poi ne fu scritta per Simone principe de' sacerdoti, e per il popolo de' Giudei.24 E mandarono copia della lettera a Simone principe dei sacerdoti e al popolo dei Giudei.
25 Ora il re Antioco mise per la seconda volta il campo incontro a Dora, stringendola sempre più, facendo macchine di guerra, e serrando Trifone in modo che non scampasse.25 Or il re Antioco il secondo giorno attaccò Dora, battendola continuamente e alzando macchine, e chiuse Trifone in modo che non poteva uscire.
26 E Simone gli mandò in aiuto duemila uomini scelti, argento, oro ed arnesi in gran quantità.26 Simone mandò in suo aiuto due mila uomini scelti, argento, oro e molti vasi.
27 Ma Antioco non volle riceverli, e ruppe tutti i patti proposti prima a Simone, e si distaccò da lui.27 Ma il re non volle accettarli, e mancò a tutti i patti fatti con Simone, e diventò suo nemico.
28 Mandò poi Atenoblo, de' suoi amici, a trattare con lui, e dirgli: « Voi occupate Joppe e Gazara e la rocca di Gerusalemme, che sono città del mio regno;28 E gli mandò Atenobio, uno dei suoi amici, a trattare con lui e a dire: « Voi occupate Ioppe, Gazara e la cittadella di Gerusalemme, città del mio regno.
29 voi avete devastato il loro territorio, avete arrecato danni alla regione, e vi siete impadroniti di molti luoghi del regno mio.29 Avete devastati i loro territori, avete fatti grandi mali nel paese, vi siete impadroniti di molti luoghi del mio regno.
30 Or dunque consegnate le città che avete occupate, ed i tributi ricavati da' luoghi dei quali vi siete impadroniti, fuori de' confini di Giudea.30 Or dunque consegnate le città da voi occupate, e i tiibuti dei luoghi dei quali vi siete impadroniti fuori dei confini della Giudea,
31 Altrimenti, date per le città cinquecento talenti d'argento; e per lo sterminio arrecato, e pei tributi delle città, altri cinquecento; se no, verremo, e vi faremo guerra ».31 oppure date per quelli cinquecento talenti d'argento, e pei guasti fatti da voi e pei tributi della città altri cinquecento talenti, altrimenti verremo a farvi guerra ».
32 Venne Atenobio, l’amico del re, a Gerusalemme; vide la gloria di Simone, la sua magnificenza In oro e in argento, la ricchezza del suo apparato, e ne rimase stupito. E gli riferì le parole del re.32 Atenobio, amico del re, venne a Gerusalemme, e, vista la magnificenza di Simone, lo splendore nell'oro e nell'argento, e la quantità dei mobili preziosi, ne restò stupefatto, e riferì a lui le parole del re.
33 Ma Simone gli rispose, dicendo: «Noi non abbiamo conquistato territorio altrui, nè riteniamo roba d'altri, ma sì quel che era de' padri nostri, e che ingiustamente ci fu rapito per qualche tempo 15:dai nostri nemici.33 Simone gli rispose dicendo: « Noi nè abbiamo usurpato terra straniera, nè riteniamo roba altrui, ma l'eredità dei nostri padri, la quale, per qualche tempo, fu ingiustamente posseduta dai nostri nemici.
34 Noi ora, essendoci favorevole l’occasione, abbiamo rivendicata l’eredità de’ padri nostri.34 Noi, presa l'occasione, abbiamo rivendicata l'eredità dei nostri padri.
35 Quanto poi a Joppe e Gazare, ed a ciò che tu richiedi, furon loro che fecero al nostro popolo ed alla nostra terra gran male; [tuttavia] tl daremo per esse cento talenti ». Atenobio non gli rispose parola.35 Quanto poi a Ioppe e a Gazara, che tu reclami, essi facevano molti danni al popolo e al nostro paese: per questo noi diamo cento talenti ». Atenobio non gli rispose parola;
36 E tornato irritato al re, gli riferì queste parole, e la gloria di Simone, e tutto quello che aveva veduto; ed il re montò in gran furore.36 ma tornò sdegnato dal re, al quale riferì queste parole, e la magnificenza di Simone, e tutto quello che aveva visto. E il re si accese di grande sdegno.
37 Trifone intanto, su una nave, fuggì in Ortosiada.37 Intanto Trifone fuggì su una nave a Ortosia,
38 Allora il re pose Cendebeo a capo della zona marittima, e gli affidò un esercito di fanti e di cavalieri.38 e il re diede il governo del litorale a Cendebeo, consegnandogli un esercito di fanti e di cavalieri.
39 Gli ordinò di muover le schiere contro la Giudea, fortificare Gedor, bloccar le porte della città, e debellar il popolo. Il re poi si dette ad inseguire Trifone.39 Gli comandò di marciare contro la Giudea, gli comandò di edificare Gedor, di serrare le porte della città e debellare il popolo, mentre il re inseguiva Trifone.
40 Cendebeo dunque giunse a Jamnia, e cominciò a vessar il popolo, a desolar la Giudea, a far prigionieri e morti fra il popolo. Si dette a fortificare Gedor,40 Cendebeo, arrivato a Iamnia, cominciò a irritare il popolo, a invadere la Giudea, a fare dei prigionieri, a trucidare. E fortificò Gedor,
41 e vi collocò cavalieri e fanti, che uscendo facevano incursioni per la Giudea, come gli aveva ordinato il re.41 e vi pose fanti e cavalieri, perchè, uscendo fuori, facessero scorrerie verso la Giudea, secondo gli ordini del re.