Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 12


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 1974
1 Vedendo Gionata che le circostanze lo favorivano, scelse alcuni, e li mandò a Roma a confermare e rinnovare l’amicizia coi Romani.1 Giònata, vedendo che le circostanze gli erano propizie, scelse uomini adatti e li inviò a Roma per ristabilire e rinnovare l'amicizia con quel popolo.
2 Anche agli Spartani ed in altri luoghi mandò lettere allo stesso scopo.2 Anche presso gli Spartani e in altre località inviò lettere sullo stesso argomento.
3 Quelli dunque andarono a Roma, entrarono nella curia, e dissero: «Gionata sommo sacerdote, e la nazione giudea, cl hanno mandati per rinnovare con voi amicizia ed alleanza come per il passato ».3 Partirono dunque per Roma e là entrarono nel consiglio e dissero: "Giònata sommo sacerdote e il popolo dei Giudei ci hanno inviati a rinnovare la comune amicizia e l'alleanza come la prima volta".
4 Ed i Romani dettero a loro delle lettere pel loro ministri di diversi luoghi, acciò li riconducessero in sicurtà nella terra di Giuda.4 E i Romani diedero loro lettere di raccomandazione per le autorità dei vari luoghi, perché favorissero il loro ritorno pacifico in Giudea.
5 Ed ecco il testo della lettera scritta da Gionata agli Spartani:5 Questa è invece la copia della lettera che Giònata scrisse agli Spartani:
6 « Gionata sommo sacerdote, i seniori della nazione, i sacerdoti, e tutto il popolo de' Giudei, agli Spartani fratelli, salute.6 "Giònata sommo sacerdote e il consiglio degli anziani del popolo e i sacerdoti e tutto il resto del popolo giudaico, agli Spartani loro fratelli salute.
7 Già prima, da Ario che era vostro re, fu mandata ad Onia sommo sacerdote una lettera, che diceva voi essere nostri fratelli, come si esprime il rescritto qui portato.7 Già in passato era stata spedita una lettera ad Onia sommo sacerdote da parte di Areo, che regnava fra di voi, con l'attestazione che siete nostri fratelli, come risulta dalla copia annessa.
8 Ed Onia accolse con onore il personaggio inviato, ed accettò la lettera ove si parlava di alleanza ed amicizia.8 Onia aveva accolto con onore l'inviato e aveva accettato la lettera nella quale vi erano le dichiarazioni di alleanza e di amicizia.
9 Noi però, non avendo di ciò alcun bisogno, perchè abbiamo per nostro sostegno i libri santi che sono in mano nostra,9 Noi dunque, pur non avendone bisogno, avendo a conforto le scritture sacre che sono nelle nostre mani,
10 abbiamo tuttavia voluto mandare a rinnovare con voi la fraternità e l'amicizia, acciò non v'avessimo a divenir estranei; è infatti molto tempo da che mandaste a noi.10 ci siamo indotti a questa missione per rinnovare la fraternità e l'amicizia con voi in modo da non diventare per voi degli estranei; molti anni infatti sono passati da quando mandaste messaggeri a noi.
11 Noi dunque, in ogni occasione, senza mai tralasciarlo, nei giorni solenni, ed in quelli altri nel quali è di regola, ci ricordiamo di voi nei sacriflzil che offriamo, e nelle supplicazioni, com' è giusto e conveniente ricordarsi de' fratelli.11 Noi dunque fedelmente in tutte le feste e negli altri giorni prescritti ci ricordiamo di voi nei sacrifici che offriamo e nelle nostre invocazioni, com'è doveroso e conveniente ricordarsi dei fratelli.
12 Godiamo dunque della vostra gloria.12 Ci rallegriamo della vostra gloria.
13 Ma noi siamo stati stretti da molte tribolazioni e da molte guerre, ed assaliti dai re circonvicini. ’13 Noi invece siamo stati circondati da tante oppressioni e molte guerre: ci hanno combattuti i re dei paesi vicini,
14 In queste guerre, però, non abbiamo voluto esser molesti a voi nè agli altri nostri alleati ed amici ;14 ma non abbiamo voluto disturbare né voi né gli altri nostri alleati e amici in queste lotte:
15 avemmo infatti aiuto dal cielo, e noi siamo stati liberati, ed umiliati i nostri nemici.15 abbiamo infatti dal cielo un valido aiuto per il quale noi siamo stati liberati dai nostri nemici ed essi sono stati umiliati.
16 Abbiamo dunque scelto Numenio figlio d'Antioco, ed Antipatro figlio di Giasone, e li abbiamo mandati al Romani, a rinnovar con loro l'amicizia e l'alleanza di prima ;16 Ora abbiamo designato Numenio figlio di Antioco e Antìpatro figlio di Giàsone e li abbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanza con loro.
17 ed abbiamo loro dato ordine di venire anche a voi, a salutarvi, e presentarvi le nostre lettere di rinnovamento della nostra fraternità.17 Abbiamo quindi dato loro disposizioni di passare anche da voi, per salutarvi e consegnarvi la nostra lettera, riguardante la ripresa dei nostri rapporti e la nostra fraternità.
18 Ed ora farete bene rispondendoci in proposito ».18 Voi dunque farete cosa ottima comunicandoci una risposta su queste cose".
19 Questo poi è il tenore della lettera mandata ad Onta:19 Segue ora copia della lettera che essi avevano inviato ad Onia:
20 « Ario re degli Spartani, ad Onla gran sacerdote, salute.20 "Areo, re degli Spartani, a Onia sommo sacerdote salute.
21 Degli Spartani e de' Giudei, s’è trovato in un certo scritto che sono fratelli, e che vengono dalla stirpe d'Abramo.21 Si è trovato in una scrittura, riguardante gli Spartani e i Giudei, che essi sono fratelli e che discendono dalla stirpe di Abramo.
22 Ed ora, avendo noi scoperto questa cosa, farete bene a scriverci della vostra prosperità,22 Ora, dal momento che siamo venuti a conoscenza di questa cosa, ci farete cosa gradita scrivendoci sui vostri sentimenti di amicizia.
23 come anche noi abbiamo scritto a voi. Il nostro bestiame ed i nostri possedimenti son vostri, ed i vostri son nostri. Abbiamo dunque mandato a parteciparvi queste cose ».23 Noi intanto vi rispondiamo: I vostri armenti e i vostri averi ci appartengono e i nostri appartengono a voi. Abbiamo quindi disposto perché vi sia riferito in questo senso".
24 Di poi Gionata seppe che i generali di Demetrio eran tornati con un esercito più grande di prima, per combatter con lui.24 Giònata ebbe notizia che i generali di Demetrio erano ritornati con forze più numerose di prima per ritentare la guerra contro di lui.
25 Uscì di Gerusalemme, ed andò incontro a loro nella terra di Amat, non volendo dar loro tempo d’entrar nella terra sua.25 Egli si mosse da Gerusalemme e andò loro incontro nella regione di Amat, perché non volle dar loro il tempo di entrare nel suo paese.
26 E mandò esploratori sul loro campo, i quali tornarono a riferire che quelli avevano stabilito d’attaccarll all’ improvviso, la notte.26 Mandò nel loro campo delle spie, le quali tornarono annunciando che essi stavano disponendosi per dar loro l'assalto di notte.
27 Quando dunque il sole fu tramontato, Gionata ordinò ai suoi di vegliare, e star in armi preparati a battaglia per tutta la notte; e mise delle guardie tutt’ intorno all’accampamento.27 Quando fu il tramonto, Giònata comandò ai suoi di vegliare tutta la notte e di stare con le armi pronte per la battaglia e dispose sentinelle intorno al campo.
28 Ed i nemici seppero che Gionata co’ suoi stava pronto a battaglia, ed ebber timore, e si persero d'animo; accesero dei fuochi ne’ loro accampamenti [e si ritirarono].28 Ma anche gli avversari seppero che Giònata e i suoi uomini stavano pronti per la battaglia e furon presi da timore ed esitazione d'animo e allora accesero fuochi nel loro campo.
29 Gionata ed i suoi non se n’avvidero sino alle mattina, vedendo risplendere i fuochi.29 Giònata e i suoi uomini non si accorsero di nulla fino al mattino, perché continuavano a vedere il bagliore dei fuochi.
30 Allora Gionata li Inseguì; ma non li raggiunse, perchè avevan passato il fiume Eleutero.30 Allora si diede a inseguire le loro tracce, ma non poté raggiungerli, perché avevano passato il fiume Elèutero.
31 Poi, deviò Gionata versogli Arabi chiamati Zabadel, li sconfisse, e ne prese le spoglie.31 Giònata piegò sugli Arabi chiamati Zabadei, li assalì e si impadronì delle loro spoglie.
32 Di lì mosse, e venne a Damasco, e percorreva tutta quella regione.32 Poi ripartì e andò a Damasco e si diede a percorrere tutto il paese.
33 Simone pure si mosse, e venne sino ad Ascalon ed alle fortezze vicine; poi si diresse ad Joppe, e l’occupò;33 Anche Simone fece una spedizione, marciando fino ad Ascalòna e ai vicini posti di guarnigione, poi piegò su Giaffa e se ne impadronì;
34 aver infatti saputo che quelli volevan consegnare la piazza a Demetrio, e vi collocò una guarnigione che la custodisse.34 aveva sentito infatti che avevano intenzione di consegnare la fortezza ai partigiani di Demetrio; perciò vi pose una guarnigione per presidiarla.
35 Tornato che fu Gionata, convocò i seniori del popolo, e pensò con loro di edificar fortezze in Giudea,35 Quando Giònata fu di ritorno, radunò in assemblea gli anziani del popolo e deliberò con loro di costruire fortezze in Giudea,
36 alzar muri in Gerusalemme, ed uno di grande altezza fra la cittadella e la città, per separar quella da questa, acciò rimanesse isolata, e [quei di dentro] non potessero comprare nè vendere.36 di sopraelevare le mura di Gerusalemme e di alzare una grande barriera tra la città e l'Acra per separare questa dalla città affinché fosse isolata, così che non potessero più né comperare né vendere.
37 Si trovaron dunque d’accordo per riedificar la città; e cadde il muro posto sopra il torrente, a levante; e Gionata ricostruì quello chiamato Cafeteta.37 Si organizzarono dunque per ricostruire la città e poiché era rovinato parte del muro sul torrente dal lato orientale, Giònata allestì il cosiddetto Kafenata.
38 Simone poi edificò Adiada in Sefela, e la fortificò, e vi mise le porte ed i serramenti.38 Simone a sua volta ricostruì Adida nella Sefela fortificandola e applicandovi porte e sbarre.
39 Ma Trifone pensava di farsi re dell’Asia, prender la corona, e disfarsi dei re Antioco.39 Intanto Trifone cercava di diventare re dell'Asia, cingere la corona e stendere la mano contro il re Antioco,
40 Temendo però che Gionata non glielo permettesse ma prendesse le armi contro di lui, cercava d'averlo nelle mani ed ucciderlo. Si mosse dunque, ed andò In Betsan.40 ma sospettava che Giònata glielo impedisse e, nel caso, gli muovesse guerra. Perciò cercava di averlo nelle mani e di eliminarlo; si mosse dunque e venne a Beisan.
41 Allora Gionata gli uscì incontro con quarantamila soldati scelti, e venne a Betsan.41 Giònata gli uscì incontro con quarantamila uomini scelti e inquadrati e venne a Beisan.
42 Quando Trifone vide che Gionata era venuto con esercito grande per attaccarlo, ebbe paura.42 Trifone, vedendo che era venuto con numeroso esercito, si guardò bene dal mettergli le mani addosso.
43 Lo ricevè con onore, lo raccomandò a tutt’i suoi amici, gli fece regali, e dette ordine a’ suol soldati che gli obbedissero come a lui medesimo.43 Anzi lo ricevette con molti onori, lo presentò a tutti i suoi amici, gli offrì doni e ordinò ai suoi amici e alle sue truppe di obbedirgli come a lui stesso.
44 E disse a Gionata: « Perchè hai tu disturbato tutto il tuo popolo, mentre non v'è guerra fra noi?44 Disse a Giònata: "Perché mai hai disturbato tutta questa gente, non essendoci guerra tra di noi?
45 Rimandali alle loro case, scegliti pochi uomini per scorta, e vieni con me in Tolemaide; io te la darò, con le rimanenti piazze forti e l’esercito e tutti gli addetti al governo; poi tornerò indietro e me n'andrò; chè solo per questo sono venuto ».45 Su, dovresti rimandarli alle loro case; tu scegli per te pochi uomini che ti accompagnino e vieni con me a Tolemàide e io la consegnerò a te insieme con le altre fortezze e il resto dell'esercito e tutti i funzionari, poi tornerò indietro e partirò: sono venuto appunto per questo".
46 Gionata gli credè; fece come gli aveva detto, e congedò l'esercito che se ne tornò nella terra di Giuda.46 Giònata, fidatosi di lui, fece quanto aveva detto e rimandò le truppe che tornarono nella Giudea.
47 Ritenne con sè tremila uomini, de’ quali poi rimandò duemila In Galilea; gli altri mille andaron con lui.47 Fece rimanere tremila uomini, di cui duemila lasciò in Galilea e gli altri mille andarono con lui.
48 Or quando Gionata fu entrato In Tolemaide, i cittadini chiusero le porte, e lo fecero prigioniero, ed uccisero di spada tutti quelli ch’eran entrati con lui.48 Ma quando Giònata fu entrato in Tolemàide, i cittadini chiusero le porte e si impadronirono di lui e passarono a fil di spada quanti erano entrati con lui.
49 Poi Trifone mandò l’esercito e la cavalleria In Galilea e nella gran pianura, a sterminare tutti i compagni di Gionata.49 Trifone mandò poi fanti e cavalli in Galilea e nella grande pianura per liquidare tutti gli uomini di Giònata.
50 Ma questi, quando seppero che Gionata era stato catturato ed ucciso con tutti quelli che eran con lui, s’incoraggiarono l’un l’altro, e si misero in ordine di battaglia.50 Ma essi avevano sentito dire che Giònata era stato catturato e che era finita per lui e per quelli che erano con lui e, incoraggiatisi l'un l'altro, si presentarono inquadrati, pronti alla battaglia.
51 Or quelli che li avevano inseguiti, vedendo che questi giocavan la vita, tornaron indietro.51 Gli inseguitori li videro decisi a difendere la loro vita e se ne tornarono.
52 Ed essi giunsero tutti senza ostacolo nella terra di Giuda. E piansero molto Gionata e quelli ch’eran stati con lui: pianse di gran pianto Israele.52 Così tutti giunsero senza molestie in Giudea; fecero lutto per Giònata e per quelli della sua scorta e furono presi da grande timore. Tutto Israele si immerse in un lutto profondo.
53 Allora tutte le genti circonvicine pensavano di schiacciarli, dicendo:53 Tutti i popoli intorno a loro cercarono subito di sterminarli, dicendo appunto: "Non hanno più né capo né sostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro e cancelleremo anche il loro ricordo dagli uomini".
54 «Non hanno un capo, nè chi li aiuti. Ora dunque distruggiamoli, e disperdiamo di fra gli uomini la loro memoria »