Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 10


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BIBBIA RICCIOTTILA SACRA BIBBIA
1 - L’anno centosessanta si mosse Alessandro, figlio d’Antioco, soprannominato l'Illustre, e occupò Tolemaide; vi fu ben accolto, e vi regnò.1 L'anno 160 Alessandro Epifane, figlio di Antioco, s'imbarcò e occupò Tolemaide, dove fu ben accolto e incominciò a regnare.
2 Quando il re Demetrio lo seppe, mise insieme un esercito molto numeroso, ed andò contro a lui per combatterlo.2 Avendolo saputo, il re Demetrio radunò forze in grande quantità e uscì per combattere contro di lui.
3 E Demetrio mandò a Gionata una lettera tutta pacifica, magnificandolo.3 Allo stesso tempo Demetrio inviò lettere a Gionata in termini pacifici per esaltarlo.
4 Pensava infatti: «Affrettiamoci a fare pace con lui, prima ch’ei la faccia con Alessandro contro di noi ;4 Pensava, infatti: "Affrettiamoci a concludere la pace con costoro, prima che egli la concluda con Alessandro contro di noi.
5 giacché egli ricorderà tutti i mali che noi abbiamo fatto a lui, al suo fratello, alla sua nazione ».5 Poiché egli si ricorderà di tutti i mali che abbiamo compiuto contro di lui, i suoi fratelli e la sua nazione".
6 Gli dette dunque podestà di radunare un esercito, di fabbricar armi, di dirsi suo alleato, ed ordinò gli fossero resi gli ostaggi che erano nella rocca.6 Pertanto gli diede il potere di radunare truppe, di fabbricarsi armi e di considerarsi suo alleato; inoltre comandò che gli fossero consegnati gli ostaggi che erano nell'Acra.
7 Gionata venne a Gerusalemme, e lesse quella lettera innanzi a tutto il popolo ed a quelli che erano nella rocca,7 Gionata, allora, venne a Gerusalemme e lesse le lettere davanti a tutto il popolo e a quelli dell'Acra,
8 i quali ebbero una gran paura al sentire che il re gli dava facoltà di radunare un esercito.8 i quali furono presi da gran timore all'udire che il re gli aveva dato il potere di arruolare un esercito.
9 Furon consegnati a Gionata gli ostaggi, e li rese al loro genitori.9 Quelli dell'Acra perciò consegnarono a Gionata gli ostaggi ed egli li restituì ai loro genitori.
10 Gionata prese stanza in Gerusalemme, e cominciò a restaurarla e rinnovarla.10 Gionata, pertanto, stabilitosi a Gerusalemme, cominciò a ricostruire e a rinnovare la città,
11 Disse al lavoranti che edificassero le mura ed il monte di Sion tutto all'intorno con pietre squadrate, per difesa, e così fecero.11 ordinando a quelli che eseguivano i lavori di costruire le mura e la cinta muraria del monte Sion con pietre quadrate come per una fortezza. Quelli fecero così.
12 Gli stranieri che erano nelle fortezze edificate da Bacchide, fuggirono;12 Allora gli stranieri che erano nelle fortezze costruite da Bàcchide fuggirono
13 ciascuno lasciò il suo posto, e tornò nella sua terra.13 e abbandonarono ciascuno il suo posto per far ritorno alla propria terra,
14 In Betsura soltanto rimasero alcuni di quelli che avevano abbandonato la legge ed i precetti di Dio; era quello il loro rifugio.14 ad eccezione di alcuni di quelli che avevano abbandonato la legge e i comandamenti, i quali rimasero a Bet-Zur e ne fecero il loro rifugio.
15 Ora il re Alessandro seppe delle promesse fatte da Demetrio a Gionata, e gli raccontarono le battaglie e gli atti di valore fatti da lui e da' suoi fratelli, ed i travagli che avevan sofferto,15 Il re Alessandro venne a sapere delle promesse che Demetrio aveva fatto a Gionata. Gli parlarono pure delle guerre e degli atti di valore compiuti da lui e dai suoi fratelli, nonché delle pene che essi avevano sopportato.
16 E disse: «Troveremo noi forse un altro uomo come lui? facciamocelo presto amico ed alleato ».16 Allora disse: "Troveremo forse un altro uomo siffatto? Faremo perciò di lui un nostro amico e alleato".
17 E scrisse e gli mandò una lettera, in questi termini:17 Scrisse pertanto una lettera e gliela inviò, esprimendosi in questi termini:
18 «Il re Alessandro al fratello Gionata, salute.18 "Re Alessandro al fratello Gionata, salute!
19 Abbiamo udito che sei uomo forte e valente, degno d'essere nostro amico.19 Abbiamo saputo di te che sei un uomo valoroso e che sei disposto ad essere nostro amico.
20 Perciò, ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo, acciò tu sii riconosciuto per amico del re » (e gli mandò un manto di porpora ed una corona d'oro) «e ti interessi con noi alle cose nostre, e ti conservi nostro amico ».20 Perciò ti costituiamo oggi sommo sacerdote della tua nazione e amico del re -- e gli inviò la porpora e una corona d'oro -- affinché tu pensi alle nostre cose e conservi con noi amicizia".
21 Gionata dunque rivestì l’abito santo nel settimo mese dell’anno centosessanta, il giorno solenne della scenopegia; radunò un esercito, e fece fare armi in quantità.21 Gionata incominciò a rivestirsi delle sacre vesti il settimo mese dell'anno 160, nella festa delle Capanne. Radunò truppe e si fabbricò armi in quantità.
22 Quando Demetrio ebbe queste notizie, si rattristò grandemente, e disse:22 Avendo saputo queste cose, Demetrio se ne rattristò e disse:
23 « Che abbiamo fatto? Alessandro c’ è passato avanti nel conquistare a suo vantaggio l’amicizia de' Giudei.23 "Che cosa abbiamo fatto! Alessandro ci ha prevenuti nello stringere amicizia con i Giudei a suo vantaggio.
24 Anch'io scriverò loro con parole d'invito, privilegi e doni,acciò mi vengano in aiuto».24 Scriverò loro anch'io parole di incitamento con promesse di onori e di doni, affinché mi prestino aiuto".
25 E scrisse a loro così: « Il re Demetrio alla nazione Giudea salute.25 Inviò loro una lettera con queste parole: "Il re Demetrio alla nazione dei Giudei, salute!
26 Abbiamo udito, e ce ne siamo rallegrati, che voi ci avete serbato fede, siete rimasti nostri amici, nè vi siete accostati a' nostri nemici.26 Abbiamo sentito con gioia che avete osservato i patti stabiliti con noi, che siete rimasti fedeli alla nostra amicizia e che non siete passati dalla parte dei nostri nemici.
27 Continuate ancora a serbarci fede, e vi ricambieremo con beneflzii per ciò che avete fatto verso di noi;27 Perseverate, dunque, ancora nel conservarci fedeltà; noi in contraccambio a quanto fate per noi, vi beneficheremo,
28 vi rimetteremo molte gravezze, e vi faremo delle donazioni.28 vi concederemo molte immunità e vi invieremo doni.
29 Sciolgo fin d’ora voi e tutti i Giudei da’tributi; vi condono il prezzo del sale, e le corone ; la terza parte del seme,29 Già da ora sciolgo ed esento tutti i Giudei dai tributi, dalla tassa del sale e dalle corone.
30 e la metà del frutto degli alberi che m’appartiene, ve la rilascio fln da oggi e per l’avvenire; non verrà più riscossa dalla terra di Giuda e dalle tre città che vi sono state aggregate dalla Samaria e dalla Galilea, da oggi e per sempre;30 Rinunzio anche da oggi alla terza parte del seminato e alla metà dei frutti degli alberi che mi toccherebbe, lasciando di prendere tutto ciò dalla terra di Giudea e dai tre distretti che le sono stati annessi, dalla Samaria e dalla Galilea, a partire dal giorno di oggi e per sempre.
31 Gerusalemme sia santa e libera con le sue adiacenze, e siano sue le decime ed i tributi.31 Gerusalemme con il suo territorio sia santa ed esente dalle decime e dai tributi.
32 Rinunzio anche al possesso della rocca che è in Gerusalemme, e la do al sommo sacerdote, acciò vi ponga a guardia chi vorrà.32 Rinunzio ad ogni potestà sull'Acra che è in Gerusalemme e la cedo al sommo sacerdote affinché vi ponga gli uomini che vorrà scegliere per custodirla.
33 Chiunque de’ Giudei si trovi prigioniero fuor della terra di Giuda, in tutto il mio regno, lo lascio libero senz’altro, ed esento tutti da’ tributi, anche del loro bestiame.33 Infine, rendo la libertà gratuitamente a qualunque persona giudea, condotta in schiavitù dalla terra di Giudea in qualunque parte del mio regno, e tutti siano esenti dai tributi, anche da quello sul loro bestiame.
34 Tutti i giorni solenni e sabati e neomenie e feste di precetto, i tre giorni prima ed i tre giorni dopo una solennità, siano tutti giorni d’immunità e di remissione per tutti i Giudei che sono nel mio regno;34 Tutte le feste, i sabati, le neomenie, i giorni stabiliti, i tre giorni prima della festa e i tre dopo la festa, siano tutti giorni di esenzione e di remissione per tutti i Giudei che sono nel mio regno;
35 nessuno abbia facoltà di far azione alcuna o di muover questioni contro alcuno di loro, per nessun motivo.35 e nessuno abbia autorità di intentare causa o di molestare qualcuno di loro per qualunque motivo.
36 Inoltre, s’arroleranno nell’esercito del re sino a trentamila Giudei, ai quali si darà il soldo come conviene a tutte le milizie del re; da essi se ne sceglieranno alcuni per stare nelle fortezze del gran re,36 Saranno reclutati tra i Giudei per gli eserciti del re circa trentamila uomini, ai quali sarà pagato il soldo che è dovuto a tutte le truppe del re.
37 ed altri per esser preposti ai negozii di maggior fiducia del regno; i capi saranno dei loro, c si governeranno con le loro leggi come ha ordinato il re per la terra di Giuda.37 Alcuni di essi saranno posti nelle maggiori fortezze del re ed altri saranno preposti agli affari di fiducia del regno. I loro superiori e comandanti siano scelti fra essi e possano vivere secondo le loro leggi, come il re ha prescritto anche nella terra di Giudea.
38 Le tre città annesse alla Giudea dalla Samaria, saranno considerate come di Giudea, cosicché siano sotto un solo capo, e non obbediscano ad altra potestà che del sommo sacerdote.38 I tre distretti, che dalla regione di Samaria sono stati annessi alla Giudea, siano annessi alla Giudea in modo da essere considerati dipendenti da uno solo e che non ubbidiscano ad altra autorità che a quella del sommo sacerdote.
39 Tolemaide, e le sue appartenenze, le ho date in dono al luoghi santi di Gerusalemme, per le necessarie spese del santuario.39 Faccio dono di Tolemaide e delle sue dipendenze al tempio di Gerusalemme per le spese necessarie del santuario.
40 Ed io darò ogni anno quindicimila sicli d’argento, di sul proventi del re che a me spettano;40 Da parte mia dono ogni anno quindicimila sicli d'argento, da prendersi dalle casse del re sui proventi dei luoghi più confacenti.
41 e tutti gli arretrati che negli anni precedenti non furon corrisposti dagli addetti ai negozii, da ora innanzi andranno per i lavori del tempio.41 Tutto il sovrappiù che i preposti ai negozi non hanno consegnato negli ultimi anni, da questo momento lo daranno per le opere del tempio.
42 Oltre a ciò, i cinquemila sicli d’argento che quelli riscotevano ogni anno sulle entrate del tempio, spettino essi pure ai sacerdoti addetti al ministero.42 Oltre a ciò, i cinquemila sicli d'argento che venivano riscossi sui proventi del santuario dal conto di ogni anno, siano rimessi anch'essi perché appartengono ai sacerdoti che prestano servizio.
43 E tutti quelli che si rifugeranno nel tempio di Gerusalemme ed in tutti i suoi annessi, se per qualsiasi titolo avranno da render conto al re, siano prosciolti, e tutto quel che posseggono nel regno mio resti loro libera proprietà.43 Tutti quelli che si rifugiano nel tempio di Gerusalemme e dentro tutte le sue dipendenze, perché gravati da debiti verso il re o da qualunque altra obbligazione, siano lasciati liberi con tutti i beni che possiedono nel mio regno.
44 Le spese per edificare o restaurare il santuario verran fatte dal regio erario;44 Anche per i lavori di ricostruzione e di restauro del santuario si provvederà alla spesa a conto del re.
45 come pure dal regio erario verran fatte le spese per fabbricare le mura di Gerusalemme, fortificarle tutte in giro, e costruire altre mura in Giudea ».45 Similmente per ricostruire le mura di Gerusalemme e per le fortificazioni all'intorno si provvederà alla spesa a conto del re, come pure per ricostruire le altre mura in Giudea".
46 Quando Gionata ed il popolo udirono queste proposte, non vi credettero, né le accettarono, perchè ricordavano il gran male che [Demetrio] aveva fatto ad Israele, e quanto li aveva tribolati.46 Quando Gionata e il popolo ebbero udito queste parole, non vi prestarono fede né le accettarono, poiché si ricordavano del grande male che egli aveva fatto in Israele e come li aveva oppressi fortemente.
47 Invece, si compiacquero d’Alessandro che era stato il primo a far proposte pacifiche; a lui dunque recavano aiuto ogni giorno.47 Si decisero, invece, in favore di Alessandro, perché egli si era loro rivolto per primo con parole pacifiche e divennero suoi alleati per tutti i giorni.
48 Il re Alessandro pertanto mise insieme un grand’esercito, e mosse il campo contro Demetrio.48 Allora il re Alessandro radunò grandi forze e marciò contro Demetrio.
49 E i due re vennero a battaglia; l’esercito di Demetrio fuggi, ed Alessandro lo inseguì e gli fu addosso.49 I due re attaccarono battaglia, ma l'armata di Demetrio si diede alla fuga e Alessandro l'inseguì, prevalendo su di essi.
50 La battaglia fu accanita, sinché tramontò il sole, ed in quel giorno cadde morto Demetrio.50 La battaglia si fece aspra fino al tramonto del sole e anche Demetrio cadde ucciso in quel giorno.
51 Allora Alessandro mandò ambasciatori a Tolomeo re d’Egitto, con queste proposte:51 Alessandro mandò ambasciatori a Tolomeo, re d'Egitto, per dirgli:
52 « Io sono tornato nel mio regno, mi son assiso sul trono dei padri miei, ho ottenuto il principato, sconfitto Demetrio, e conquistata la nostra regione;52 "Ecco, sono tornato nel mio regno e mi sono assiso sul trono dei miei padri. Ho preso il potere, ho sconfitto Demetrio e sono diventato padrone del nostro paese.
53 venuto con lui a battaglia, egli ed il suo campo son stati disfatti da noi, e ci siamo assisi nella sede del regno suo.53 Ho attaccato battaglia contro di lui; la sua armata e lui stesso sono stati battuti da noi e ci siamo assisi sul suo trono regale.
54 Ora dunque stringiamoci a vicenda in amicizia: dammi in isposa la tua figliuola; io sarò tuo genero, e darò a te ed a lei doni degni di te ».54 Stringiamo amicizia tra noi; tu dammi tua figlia in moglie, io diventerò tuo genero e darò a te e a lei dei regali degni di te".
55 Ed il re Tolomeo gli rispose cosi: «Felice il giorno nel quale sei tornato nella terra de’ padri tuoi, e ti sei assiso nella sede del loro regno!55 Il re Tolomeo rispose dicendo: "Fausto il giorno in cui sei tornato nella terra dei tuoi padri e ti sei assiso sul loro trono regale!
56 Ed ora, farò con te come m'hai scritto; ma vienmi incontro a Tolemaide, perchè ci vediamo l’un altro, ed io ti dia la sposa che hai chiesta ».56 Farò per te quanto mi hai scritto, ma vienimi incontro a Tolemaide affinché possiamo vederci l'un l'altro, e ti farò mio genero, come hai detto".
57 Tolomeo si parti dall’Egitto, egli e Cleopatra sua figlia, e venne in Tolemaide, l’anno centosessantadue.57 Tolomeo uscì dall'Egitto con Cleopatra sua figlia e venne a Tolemaide nell'anno 162.
58 Il re Alessandro gli andò incontro, e Tolomeo gli dette la figlia Cleopatra, e celebrò le nozze di lei in Tolemaide, con grande sfarzo, da re.58 Il re Alessandro gli andò incontro ed egli gli diede sua figlia Cleopatra, celebrando le sue nozze come sogliono fare i re, con grande sfarzo.
59 Ed il re Alessandro scrisse a Gionata, che gli venisse incontro.59 Il re Alessandro scrisse pure a Gionata affinché gli andasse incontro
60 Questi andò a Tolemaide in gran pompa, ed ivi s’incontrò coi due re, e dette loro argento in gran quantità, oro e donativi, e trovò favore innanzi a loro.60 e questi si recò a Tolemaide con grande pompa. Incontrò i due re e diede loro, al pari dei loro amici, argento e oro e altri doni, trovando grazia ai loro occhi.
61 Ma contro lui tramarono degli uomini pestiferi d'Israele, uomini Iniqui che fecero rapporti contro di lui. Il re però non li ascoltò.61 Contro di lui, tuttavia, convennero alcuni uomini pestiferi d'Israele, uomini iniqui, che volevano intervenire contro di lui; ma il re non prestò loro attenzione.
62 Ed ordinò che Gionata deponesse le sue vesti, e si rivestisse di porpora; il che fu fatto. Ed il re lo fece sedere accanto a sè,62 Il re, anzi, comandò che togliessero di dosso a Gionata i suoi vestiti e lo rivestissero di porpora; e così fecero.
63 e disse ai suoi magnati: « Uscite con lui per mezzo alla città, e bandite che nessuno faccia Istanza contro di lui per qualsiasi titolo, nè gli rechi molestia per qualsiasi motivo ».63 Poi il re lo fece sedere accanto a sé e disse ai suoi ufficiali: "Uscite con lui al centro della città e fate proclamare che nessuno cerchi di intervenire contro di lui per qualunque motivo e nessuno gli rechi molestia per qualsiasi ragione".
64 Or avvenne che i suoi accusatori, quando videro pubblicamente bandita la sua gloria, e lui vestito di porpora, fuggirono tutti.64 Or quando gli accusatori videro che egli era onorato conforme a quanto il re aveva fatto proclamare, e come era stato rivestito di porpora, se ne fuggirono tutti.
65 Ed il re lo coprì d’onore, lo scrisse fra i suoi primi amici, e lo costituì principe, e partecipe del suo principato.65 Il re lo colmò d'onori, lo iscrisse tra i suoi primi amici e lo costituì stratega e governatore della provincia.
66 Gionata dunque tornò a Gerusalemme In pace e con giubilo.66 Dopo di che Gionata ritornò a Gerusalemme con serenità e gioia.
67 L’anno centosessantacinque, Demetrio figlio di Demetrio venne da Creta nella terra de’ padri suoi.67 Nell'anno 165 Demetrio, figlio di Demetrio, da Creta venne nella terra dei suoi padri.
68 Alessandro re lo seppe, e se ne contristò molto, e tornò in Antiochia.68 Appena lo seppe, il re Alessandro fu assai preoccupato e fece ritorno in Antiochia.
69 Il re Demetrio fece suo capitano Apollonio governatore della Celesiria, il quale, riunito un grand’esercito, s’accostò a Jamnia, e mandò a Gionata sommo sacerdote,69 Demetrio pertanto costituì Apollonio capo della Celesiria e questi, radunato un grosso esercito, andò ad accamparsi a Iamnia. Quindi mandò a dire al sommo sacerdote Gionata:
70 dicendogli: « Tu solo resisti a noi, ed io son divenuto oggetto di derisione e di scherno, perchè tu stando sul monti fai il forte contro di noi.70 "Tu sei il solo a levarti contro di noi e io son diventato oggetto di derisione e di scherno a causa tua. Perché ti fai forte contro di noi sui monti?
71 Ora però, se hai fede nelle tue forze, scendi verso di noi al piano, e lì misuriamoci a vicenda, perchè io ho con me flore di combattenti.71 Se hai fiducia nelle tue truppe, scendi verso di noi nella pianura e misuriamoci l'un l'altro, poiché con me sta la forza delle città.
72 Informati, ed impara chi son io, e quelli che stanno con me in mio aiuto; anch’essi dicono che non potrà il vostro piede star fermo dinanzi alla nostra faccia, perchè già due volte i padri tuoi son stati messi in fuga nella loro terra;72 Interroga e apprenderai chi sono io e chi sono quelli che ci aiutano. Ti diranno: "Non vi è per voi stabilità di piede davanti a noi". Già due volte, infatti, i padri tuoi sono stati messi in fuga nella loro terra.
73 ed ora, come potrai reggere alla cavalleria e ad un tanto esercito, in una pianura dove non c’è nè masso nè rupe [per ripararsi] nè luogo dove fuggire? ».73 Non potrai perciò resistere davanti alla cavalleria e a un tale esercito nella pianura, dove non v'è né pietra né rupe né luogo per fuggire".
74 Quando Gionata udì le parole di Apollonio, ne fu punto. Scelse diecimila uomini, ed uscì di Gerusalemme. Simone suo fratello gli s’aggiunse in aiuto,74 Quando Gionata udì le parole di Apollonio il suo animo ne restò agitato. Scelti perciò diecimila uomini, uscì da Gerusalemme e Simone suo fratello gli andò incontro per aiutarlo.
75 e misero il campo a Joppe. Ma la cl * tà non lo ricevè, essendovi in Joppe una guarnigione d’Apollonio. Allora vi mise l’assedio.'75 Si accampò davanti a Giaffa, ma quelli della città gli chiusero le porte, giacché in Giaffa vi era una guarnigione di Apollonio. Egli allora l'attaccò
76 Quelli della città, spaventati, l’aprirono, e così Gionata l’ebbe in possesso.76 e, spaventati, quelli della città gli aprirono. Così Gionata si impadronì di Giaffa.
77 Apollonio lo seppe, e mosse tremila cavalieri ed un grand’esercito,77 Quando lo seppe, Apollonio equipaggiò tremila cavalieri e un grande esercito e si diresse verso Asdòd, come se volesse andarvi, ma subito piegò verso la pianura, poiché aveva moltissima cavalleria e aveva fiducia in essa.
78 e andò come diretto verso Azoto; ma subito piegò verso la pianura, perchè, avendo gran quantità di cavalieri, in essi fidava. Gionata lo inseguì verso Azoto, ed attaccaron battaglia.78 Gionata lo seguì in direzione di Asdòd e i due eserciti attaccarono battaglia.
79 Apollonio aveva lasciato di nascosto negli accampamenti mille cavalieri [per mandarli] dietro a Gionata.79 Apollonio aveva lasciato mille cavalieri nascosti alle loro spalle,
80 Ma Gionata seppe d’aver alle spalle questa Insidia. I nemici circondarono il suo campo, e da mattina a sera scagliarono frecce contro le sue schiere.80 i quali, benché Gionata si fosse accorto che vi era un pericolo dietro alle sue spalle, circondarono il suo esercito, lanciando frecce contro il popolo dalla mattina alla sera.
81 Ma le schiere non si mossero, seoondo che Gionata aveva ordinato, e la cavalleria nemica si stancò.81 Il popolo però resistette, come aveva ordinato Gionata, e perciò i loro cavalli si stancarono.
82 Allora Simone fece avanzare il suo esercito, e lo mandò contro la fanteria nemica; questa, essendo stanchi i cavalieri, fu da lui sbaragliata, e si dette alla fuga.82 Allora Simone fece avanzare il suo esercito e attaccò la falange; e poiché la cavalleria era stremata, furono sconfitti e fuggirono,
83 E quelli furono dispersi per la pianura, fuggirono in Azoto, e si rifugiarono nel tempio di Dagon loro idolo, per scamparvi la vita.83 mentre la cavalleria si disperse per la pianura. Fuggirono verso Asdòd e per salvarsi entrarono nel Bet-Dagon, che è il loro tempio idolatrico.
84 Ma Gionata incendiò Azoto ed i suoi sobborghi, e li depredò, e dette fuoco al tempio di Dagon con tutti quelli che vi s’erano rifugiati.84 Gionata allora incendiò Asdòd e le città circonvicine, prese le loro spoglie e incendiò pure il tempio di Dagon con quelli che vi si erano rifugiati.
85 Quelli che caddero per la spada, e quelli che perirono nell'incendio furono quasi ottomila uomini.85 Quelli che perirono di spada insieme a quelli bruciati furono circa ottomila.
86 Di lì Gionata levò il campo, e s’indirizzò ad Ascalon, e gli abitanti gli uscirono incontro dalla città facendogli grande onore.86 Partito di lì, Gionata andò ad accamparsi davanti ad Ascalòna e quelli della città gli andarono incontro con grande onore.
87 E Gionata ritornò in Gerusalemme co' suoi, carichi di gran preda.87 Poi Gionata se ne tornò a Gerusalemme con i suoi, carichi di copioso bottino.
88 Or quando il re Alessandro udì questi eventi, si dette ancor più a glorificar Gionata;88 Il re Alessandro, conosciuti questi fatti, volle glorificare ancora di più Gionata.
89 gli mandò una fibbia d’oro, com’è costume di dare a’ parenti dei re, e gli dette il possesso di Accaron e di tutte le sue adiacenze.89 Gli inviò una fibbia d'oro, di quelle che è uso donare ai parenti del re, e gli diede in proprietà Accaron con tutti i suoi territori.