Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Prima lettera di Pietro 3


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1Allo stesso modo voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti, perché, anche se alcuni non credono alla Parola, vengano riguadagnati dal comportamento delle mogli senza bisogno di discorsi,2avendo davanti agli occhi la vostra condotta casta e rispettosa.3Il vostro ornamento non sia quello esteriore – capelli intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti –4ma piuttosto, nel profondo del vostro cuore, un’anima incorruttibile, piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio.5Così un tempo si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti,6come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di lei siete diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia.
7Così pure voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così le vostre preghiere non troveranno ostacolo.
8E infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili.9Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione.
10Chi infatti vuole amare la vita
e vedere giorni felici
trattenga la lingua dal male
e le labbra da parole d’inganno,
11eviti il male e faccia il bene,
cerchi la pace e la segua,
12perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti
e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere;
ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male.
13E chi potrà farvi del male, se sarete ferventi nel bene?14Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi,15ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.16Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.17Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male,18perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.19E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere,20che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua.21Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo.22Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.

Note:

1Pt 3,4:l'interno del vostro cuore: alla lettera «ma l'uomo nascosto in fondo al cuore».

1Pt 3,7:partecipano con voi: i cod. A, C e altri della koinè leggono: «voi (siete) compartecipi (con loro)». - della grazia di vita: una variante legge: «di una grazia multiforme di vita» (cf. 1Pt 4,10). Marito e moglie hanno ricevuto lo stesso dono della grazia, che richiede da una parte e dall'altra rispetto e dedizione nell'amore (cf. Ef 5,33; Col 3,19) e rende possibile ed efficace la preghiera comune.

1Pt 3,8:siate tutti: quest'ultima esortazione riassume tutte le precedenti: fraternità (1Pt 2,17), armonia dei cuori (cf. Rm 12,9-13 , ecc.), perdono ai nemici (Mt 5,44p; 1Ts 5,15; Rm 12,14; Rm 12,17-21). umili: con il gr.; volg. legge: modesti, humiles; BJ ha: «(nello) spirito di umiltà».

1Pt 3,14:né vi turbate: una variante omette.

1Pt 3,15:Signore: una variante ha: «Dio». - della speranza: una variante aggiunge: «e della fede». - I cristiani testimoniano la loro appartenenza al Cristo (cf. Lc 12,11-12; 1Tm 6,12-15; 2Tm 4,17) di fronte ai pagani che ignorano ogni speranza (Ef 2,12; 1Ts 4,13); come nel caso di persecuzioni locali.

1Pt 3,18-4,6:Questo passo contiene tutti gli elementi di un'antica professione di fede: morte di Cristo (1Pt 3,18), discesa agli inferi (1Pt 3,19), resurrezione (1Pt 3,21(d)), il sedere alla destra di Dio (1Pt 3,22), giudizio sui vivi e sui morti (1Pt 4,5).

1Pt 3,18:per i peccati: una variante ha: «per i nostri peccati». - a Dio: una variante omette.

1Pt 3,19:agli spiriti. . . in prigione: allusione probabile alla discesa di Cristo negli inferi (cf. Mt 16,18+) tra la sua morte e la sua resurrezione (Mt 12,40; At 2,24; At 2,31; Rm 10,7; Ef 4,9; Eb 13,20), dove è andato in «spirito» (cf . Lc 23,46) o meglio secondo lo Spirito (Rm 1,4+), essendo morta sulla croce la sua «carne» (Rm 8,3s). Gli «spiriti in prigione», ai quali egli ha «predicato» (o «annunziato») la salvezza, sono, secondo alcuni, i demoni incatenati di cui parla il libro di Enoch (altri, correggendo il testo, attribuiscono anche questa predicazione a Enoch e non a Cristo): infatti allora essi sono stati sottomessi al suo potere di Kyrios (v 22; cf. Ef 1,21s; Fil 2,8-10) in attesa della loro sottomissione definitiva (1Cor 15,24s). Altri vi vedono gli spiriti dei defunti che, castigati al tempo del diluvio, sono però chiamati alla vita dalla «pazienza di Dio» (cf. 1Pt 4,6). Mt 27,52s contiene una allusione analoga alla liberazione dei «santi» da parte del Cristo, tra la sua morte e la sua resurrezione, cioè dei giusti che lo attendevano (cf. Eb 11,39s; Eb 12,23) per entrare al suo seguito nella «santa città» escatologica. Questa discesa del Cristo agli inferi costituisce uno degli articoli del simbolo degli apostoli.

1Pt 3,21:figura questa: lett.: «l'antitipo», realtà prefigurata dal «tipo» (cf. 1Cor 10,6+). Qui il «tipo» è il passaggio attraverso l'acqua, per mezzo dell'arca. deposizione di sporcizia del corpo: l'acqua del diluvio, da cui solo alcuni si salvarono, simboleggia l'economia dell'antica legge, le cui prescrizioni rituali ottenevano molto spesso solo una purificazione esteriore e «carnale». Al contrario, non vi sono limiti all'efficacia del battesimo che opera la rigenerazione dell'anima. -invocazione di salvezza: formulata dal neofita al momento del battesimo. Si potrebbe anche tradurre: «la richiesta».

1Pt 3,22:destra di Dio: volg. aggiunge: «accettando la morte affinché diventiamo eredi della vita eterna». - Principati e Potenze designavano funzionari del potere civile (Lc 20,20; Lc 12,11; Tt 3,1). La corte celeste è paragonata a una corte umana (Col 2,10; Col 2,15; Ef 3,10). Questi «principati» erano incaricati in modo particolare di funzioni giudiziarie, cosa che spiega il ruolo di accusatore che Satana aveva presso Dio (Gb 1; Zc 3,1-5; Ap 12,7-12). Al contrario, Gesù potrà essere designato come nostro «avvocato» presso Dio (1Gv 2,1-2).