Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Tessalonicesi 3


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1Per questo, non potendo più resistere, abbiamo deciso di restare soli ad Atene2e abbiamo inviato Timòteo, nostro fratello e collaboratore di Dio nel vangelo di Cristo, per confermarvi ed esortarvi nella vostra fede,3perché nessuno si lasci turbare in queste prove. Voi stessi, infatti, sapete che questa è la nostra sorte;4infatti, quando eravamo tra voi, dicevamo già che avremmo subìto delle prove, come in realtà è accaduto e voi ben sapete.5Per questo, non potendo più resistere, mandai a prendere notizie della vostra fede, temendo che il tentatore vi avesse messi alla prova e che la nostra fatica non fosse servita a nulla.
6Ma, ora che Timòteo è tornato, ci ha portato buone notizie della vostra fede, della vostra carità e del ricordo sempre vivo che conservate di noi, desiderosi di vederci, come noi lo siamo di vedere voi.7E perciò, fratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità e tribolazioni, ci sentiamo consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede.8Ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore.9Quale ringraziamento possiamo rendere a Dio riguardo a voi, per tutta la gioia che proviamo a causa vostra davanti al nostro Dio,10noi che con viva insistenza, notte e giorno, chiediamo di poter vedere il vostro volto e completare ciò che manca alla vostra fede?
11Voglia Dio stesso, Padre nostro, e il Signore nostro Gesù guidare il nostro cammino verso di voi!12Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi,13per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.

Note:

1Ts 3,2:collaboratore di Dio: C om.; alcuni hanno: «servo di Dio»; A, S e altri portano: «servo di Dio e nostro collaboratore».

1Ts 3,5:il tentatore: è «satana» di 1Ts 2,18 (cf. Mc 1,13); (per «tentatore», «satana», «diavolo»: cf. Gb 1,6+; Ap 12,9+).

1Ts 3,10:completare ciò che manca alla vostra fede: le lacune della fede interessano tanto l'istruzione da completare che «l'opera» (1Ts 1,3) di tutta la vita da rettificare sempre più (cf. Rm 14,1; 2Cor 10,15; Fil 1,25).

1Ts 3,12:nell'amore vicendevole e verso tutti: la carità deve esercitarsi prima dentro la comunità, ma poi deve estendersi a tutti gli uomini (Gal 6,10+).

1Ts 3,13:con tutti i suoi santi: i codici sinaitico, alessandrino, di Beza, la volg., ecc. aggiungono: amen. - La santità (1Ts 4,3+), frutto della carita fraterna, si rivelerà nella parusia. I «santi» possono essere qui sia gli eletti, i salvati, sia gli angeli (cf. At 9,13+).