Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Corinzi 8


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 Riguardo alle carni sacrificate agli idoli, so che tutti ne abbiamo conoscenza. Ma la conoscenza riempie di orgoglio, mentre l’amore edifica.1 De idolothytis autem, scimus quia omnes scientiam habemus. Scientiainflat, caritas vero aedificat.
2 Se qualcuno crede di conoscere qualcosa, non ha ancora imparato come bisogna conoscere.2 Si quis se existimat scire aliquid, nondumcognovit, quemadmodum oporteat eum scire;
3 Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto.3 si quis autem diligit Deum, hiccognitus est ab eo.
4 Riguardo dunque al mangiare le carni sacrificate agli idoli, noi sappiamo che non esiste al mondo alcun idolo e che non c’è alcun dio, se non uno solo.4 De esu igitur idolothytorum, scimus quia nullum idolum estin mundo, et quod nullus deus nisi Unus.
5 In realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra – e difatti ci sono molti dèi e molti signori –,
5 Nam et si sunt, qui dicantur dii sivein caelo sive in terra, si quidem sunt dii multi et domini multi,
6 per noi c’è un solo Dio, il Padre,
dal quale tutto proviene e noi siamo per lui;
e un solo Signore, Gesù Cristo,
in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui.
6 nobis tamenunus Deus Pater, ex quo omnia et nos in illum, et unus Dominus Iesus Christus,per quem omnia et nos per ipsum.
7 Ma non tutti hanno la conoscenza; alcuni, fino ad ora abituati agli idoli, mangiano le carni come se fossero sacrificate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com’è, resta contaminata.7 Sed non in omnibus est scientia; quidam autem consuetudine usque nunc idoliquasi idolothytum manducant, et conscientia ipsorum, cum sit infirma, polluitur.
8 Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio: se non ne mangiamo, non veniamo a mancare di qualcosa; se ne mangiamo, non ne abbiamo un vantaggio.8 Esca autem nos non commendat Deo; neque si non manducaverimus, deficiemus,neque si manducaverimus, abundabimus.
9 Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli.9 Videte autem, ne forte haec licentiavestra offendiculum fiat infirmis.
10 Se uno infatti vede te, che hai la conoscenza, stare a tavola in un tempio di idoli, la coscienza di quest’uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni sacrificate agli idoli?10 Si enim quis viderit eum, qui habetscientiam, in idolio recumbentem, nonne conscientia eius, cum sit infirma,aedificabitur ad manducandum idolothyta?
11 Ed ecco, per la tua conoscenza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto!11 Peribit enim infirmus in tuascientia, frater, propter quem Christus mortuus est!
12 Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo.12 Sic autem peccantes infratres et percutientes conscientiam eorum infirmam, in Christum peccatis.
13 Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.13 Quapropter si esca scandalizat fratrem meum, non manducabo carnem in aeternum,ne fratrem meum scandalizem.