Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giona 4


font
BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu sdegnato.1 Ma Giona si afflisse molto, e n'ebbe dispetto:
2 Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato.2 E fece orazione al Signore, e disse: Dimmi, ti prego, o Signore, non è egli questo quello, che io diceva, quando era ancora nel mio paese? E per questo mi affrettai a fuggire a Tharsis. Perocché io so, che tu se' un Dio clemente, e misericordioso, e paziente, e molto compassionevole, e che perdoni il mal fare.
3 Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!».3 Or tu, Signore, ripigliati di grazia l'anima mia, perchè è meglio per me il morire, che il vivere.
4 Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».
4 E il Signore disse: Credi tu di aver ragione d'indispettirti?
5 Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all’ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città.5 E Giona si parti dalla città, e si pose a sedere da levante della città, ed ivi si formò un frascato, e stava al coperto sotto di esso, per istare a vedere quel, che avvenisse alla città.
6 Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
6 E il Signore Dio avea preparato un'ellera, la quale si alzò a coprire la testa di Giona, e a fargli ombra, e custodirlo (perocché egli era scalmanato.) E fece grandissimo piacere a Giona quell'ellera.
7 Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò.7 E il Signore alla punta del dì seguente mandò un vermicciuolo, che punse l'ellera, ed ella si seccò.
8 Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere».
8 E nato che fu il sole, il Signore ordinò, che si levasse un vento caldo, che abbruciava: e il sole batteva sui capo di Giona, ed ei veniva meno, e si desiderava la morte, e disse: E' meglio per me il morire, che il vivere.
9 Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!».9 Ma il Signore disse a Giona: Credi tu di aver ragione di disgustarti per ragion di quell ellera? E quegli disse: Mai si, che io son disgustato fino alla morte.
10 Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita!10 E il Signore disse: Tu t'inquieti per l'ellera, per cui non hai avuto fatica alcuna, né la hai fatta crescere, ed è nata in una notte, e in una notte se n'è andata.
11 E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».11 E io non avrò compassione di Ninive città grande, nella quale sono più di cento venti mila uomini, i quali non sanno discernere dalla mano destra, e la sinistra, e gran numero di giumenti?