Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Giona 4


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1Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu sdegnato.2Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato.3Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!».4Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».
5Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all’ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città.6Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
7Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò.8Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere».
9Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!».10Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita!11E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».

Note:

Gn 4,1-11:Quest'ultimo capitolo completa l'illustrazione dell'universale misericordia divina. Dio ha avuto pietà del suo profeta inghiottito (Gn 2,7) e di Ninive pentita; ha anche pietà di Giona afflitto nel suo egoismo. La sua risposta (Gn 4,10-11) è piena di ironia dolce e benevola; la sollecitudine divina si estende fino agli animali; a maggior ragione si inquieta per gli uomini, compresi i bambini in tenera età, «che non distinguono la destra dalla loro sinistra». Tutto il libro prepara così la rivelazione evangelica di Dio-Amore.

Gn 4,8:afoso: BJ con i LXX traduce: «bruciante»; il TM ha una parola incomprensibile.