Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Amos 6


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1Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Questi notabili della prima tra le nazioni,
ai quali si rivolge la casa d’Israele!
2Andate a vedere la città di Calne,
da lì andate a Camat, la grande,
e scendete a Gat dei Filistei:
siete voi forse migliori di quei regni
o il loro territorio è più grande del vostro?
3Voi credete di ritardare il giorno fatale
e invece affrettate il regno della violenza.
4Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
5Canterellano al suono dell’arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
6bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
7Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l’orgia dei dissoluti.
8Ha giurato il Signore Dio, per se stesso!
Oracolo del Signore, Dio degli eserciti.
«Detesto l’orgoglio di Giacobbe,
odio i suoi palazzi,
consegnerò al nemico la città e quanto contiene».
9Se sopravvivranno in una sola casa dieci uomini,
anch’essi moriranno.
10Lo prenderà il suo parente e chi prepara il rogo,
per portare via le ossa dalla casa;
dirà a chi è in fondo alla casa:
«C’è ancora qualcuno con te?».
L’altro risponderà: «No».
Ed egli dirà: «Silenzio!»,
perché non si pronunci il nome del Signore.
11Poiché ecco: il Signore comanda
di fare a pezzi la casa grande,
e quella piccola di ridurla in frantumi.
12Corrono forse i cavalli sulla roccia
e si ara il mare con i buoi?
Poiché voi cambiate il diritto in veleno
e il frutto della giustizia in assenzio.
13Voi vi compiacete di Lodebàr dicendo:
«Non abbiamo forse conquistato Karnàim con la nostra forza?».
14«Ora, ecco, io susciterò contro di voi, casa d’Israele
– oracolo del Signore, Dio degli eserciti –,
un popolo che vi opprimerà dall’ingresso di Camat
fino al torrente dell’Araba».

Note:

Am 6,1:agli spensierati di Sion: è forse una rilettura giudea (cf. Am 3,1+; Os 1,7+). - si recano: per rendere loro omaggio, chiedere consiglio e domandare giustizia.

Am 6,2:Questo v è inteso come un'apostrofe dei notabili di Samaria a quelli che vengono a consultarli: voi siete più potenti di questi regni, non avete nulla da temere. Ma il testo è incerto (BJ segue il TM, hatobim, riferito alle città suindicate, «valgono esse meglio...»). Correggendo l'ultimo stico, si potrebbe intendere con BC: «Siete voi forse migliori di quei regni?»; così che il declino di queste città servirebbe da segno per Israele. Calnè (cf. Is 10,9), a nord di Aleppo, sarà presa dagli assiri nel 738, Amat sull'Oronte nel 720 e Gat in Filistea nel 711.

Am 6,3:violenza: quella dell'occupazione nemica.

Am 6,5:Canterellano: senso incerto.

Am 6,6:la rovina di Giuseppe: la fine imminente del regno d'Israele.

Am 6,8:la città: Samaria o qualsiasi città del regno del nord.

Am 6,10:Lo prenderà... il rogo: con il TM; BJ con i LXX traduce: «Non ci sarà che un piccolo numero di scampati». - non si deve menzionare: per rispetto religioso o forse per timore, davanti alla sventura causata dal Signore. Il passo è oscuro, ma il senso generale è chiaro: descrive la catastrofe che si abbatte sulla città e i morti che ingombrano le case come anche il terrore che s'impadronisce del gruppetto degli scampati, che devono occuparsi dei cadaveri.

Am 6,12:e si ara il mare con i buoi?: testo leggermente corretto (separando differentemente le parole, mutando le vocali e ponendo il plurale).

Am 6,13:Lo-debàr: gioco di parole su Lo-debàr che significa «nulla». Lo-debàr (2Sam 9,4) e Karnàim (1Mac 5,26), in Transgiordania, facevano forse parte delle città riconquistate da Geroboàmo II e da suo padre Ioas (cf. 2Re 13,25 e 2Re 14,25).

Am 6,14:un popolo: l'Assiria. - il torrente dell'Araba: non è identico al torrente d'Egitto che designa, con l'ingresso di Amat, i confini sud e nord della terra promessa (1Re 8,65). Si tratta d'uno degli «uadi» che si gettano nella valle inferiore del Giordano (la «Araba») presso il mar Morto. Il territorio così delimitato è quello del regno del nord dopo le conquiste di Geroboàmo II (cf. 2Re 14,25).