Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Lamentazioni 4


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1(Alef) Come si è annerito l’oro,
come si è alterato l’oro migliore!
Sono disperse le pietre sante
all’angolo di ogni strada.
2(Bet) I preziosi figli di Sion,
valutati come oro fino,
come sono stimati quali vasi di creta,
lavoro delle mani di vasaio!
3(Ghimel) Persino gli sciacalli porgono le mammelle
e allattano i loro cuccioli,
ma la figlia del mio popolo è divenuta crudele
come gli struzzi nel deserto.
4(Dalet) La lingua del lattante si è attaccata
al palato per la sete;
i bambini chiedevano il pane
e non c’era chi lo spezzasse loro.
5(He) Coloro che si cibavano di leccornie
languiscono lungo le strade;
coloro che erano allevati sulla porpora
abbracciano letame.
6(Vau) Grande è stata l’iniquità della figlia del mio popolo,
più del peccato di Sòdoma,
la quale fu distrutta in un attimo,
senza fatica di mani.
7(Zain) I suoi giovani erano più splendenti della neve,
più candidi del latte;
avevano il corpo più roseo dei coralli,
era zaffìro la loro figura.
8(Het) Ora il loro aspetto s’è fatto più scuro della fuliggine,
non si riconoscono più per le strade;
si è raggrinzita la loro pelle sulle ossa,
è divenuta secca come legno.
9(Tet) Più fortunati gli uccisi di spada
che i morti per fame,
caduti estenuati
per mancanza dei prodotti del campo.
10(Iod) Mani di donne, già inclini a pietà,
hanno cotto i loro bambini,
che sono divenuti loro cibo
nel disastro della figlia del mio popolo.
11(Caf) Il Signore ha esaurito la sua collera,
ha rovesciato l’ira ardente;
ha acceso in Sion un fuoco
che ha divorato le sue fondamenta.
12(Lamed) Non credevano i re della terra
e tutti gli abitanti del mondo
che l’avversario e il nemico sarebbero penetrati
entro le porte di Gerusalemme.
13(Mem) Fu per i peccati dei suoi profeti,
per le iniquità dei suoi sacerdoti,
che versarono in mezzo ad essa
il sangue dei giusti.
14(Nun) Costoro vagavano come ciechi per le strade,
insozzati di sangue,
e non si potevano neppure
toccare le loro vesti.
15(Samec) «Scostatevi! Un impuro!», si gridava per loro,
«Scostatevi! Non toccate!».
Fuggivano e andavano randagi tra le genti,
non potevano trovare dimora.
16(Pe) La faccia del Signore li ha dispersi,
egli non continuerà più a guardarli;
non si è avuto riguardo dei sacerdoti,
non si è usata pietà agli anziani.
17(Ain) Ancora si consumavano i nostri occhi,
in cerca di un vano soccorso.
Dal nostro osservatorio scrutavamo
verso una nazione che non poteva salvarci.
18(Sade) Hanno spiato i nostri passi,
impedendoci di andare per le nostre piazze.
Prossima è la nostra fine, sono compiuti i nostri giorni!
Certo, è arrivata la nostra fine.
19(Kof) I nostri inseguitori erano più veloci
delle aquile del cielo;
sui monti ci hanno inseguiti,
nel deserto ci hanno teso agguati.
20(Res) Il soffio delle nostre narici, il consacrato del Signore,
è stato preso in un agguato,
lui, di cui dicevamo: «Alla sua ombra
vivremo fra le nazioni».
21(Sin) Esulta pure, gioisci, figlia di Edom,
che abiti nella terra di Us;
anche a te arriverà il calice,
ti inebrierai ed esporrai la tua nudità.
22(Tau) È completa la tua punizione, figlia di Sion,
egli non ti manderà più in esilio;
ma punirà la tua iniquità, figlia di Edom,
svelerà i tuoi peccati.

Note:

Lam 4,1:L'oro e le pietre sante simboleggiano la popolazione di Gerusalemme.

Lam 4,7:i suoi giovani: ne`areha, conget.: il TM ha nezireha, «i suoi nazirei». - la loro figura: BJ con sir.es. e Origene traduce: «la loro tinta»; il TM ha gizerah, termine che deriva da una radice che significa «tagliare» o «separare» e che qui rimane incomprensibile.

Lam 4,9:son caduti estenuati: alla lettera: «si sciolgono trafitti», forse nel senso di... resi come trasparenti dalla carestia.

Lam 4,15:non potevano trovare dimora: i colpevoli sono trattati alla stregua dei lebbrosi. - Dopo Fuggivano, il TM aggiunge: «si diceva»; si potrebbe anche comprendere: «Si diceva fra le genti: non potranno soggiornare».

Lam 4,17:una nazione: allusione all'Egitto, l'alleato dell'ultima guerra.

Lam 4,20:l'unto del Signore: Sedecia (cf. 2Re 25,6). - il nostro respiro: lett. «il soffio delle nostre narici», cioè la vita stessa .

Lam 4,21:nella terra di Uz: per Uz cf. Gen 36,28; Gb 1,1 . I popoli vicini, Moab, Ammon e soprattutto Edom, lungi dal sostenere Israele vinto, approfittarono della sua sconfitta (cf. Is 34,5+). Con questa situazione si spiegano gli anatemi contro Edom, frequenti nella letteratura profetica postesilica (cf. Is 34; Ez 25).