Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Cantico 5


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BIBBIA CEI 2008VULGATA
1 Sono venuto nel mio giardino, sorella mia, mia sposa,
e raccolgo la mia mirra e il mio balsamo;
mangio il mio favo e il mio miele,
bevo il mio vino e il mio latte.
Mangiate, amici, bevete;
inebriatevi d’amore.
1 Veniat dilectus meus in hortum suum,
et comedat fructum pomorum suorum.
(Sponsus)Veni in hortum meum, soror mea, sponsa ;
messui myrrham meam cum aromatibus meis ;
comedi favum cum melle meo ;
bibi vinum meum cum lacte meo ;
comedite, amici, et bibite,
et inebriamini, carissimi.
2 Mi sono addormentata, ma veglia il mio cuore.
Un rumore! La voce del mio amato che bussa:
«Aprimi, sorella mia,
mia amica, mia colomba, mio tutto;
perché il mio capo è madido di rugiada,
i miei riccioli di gocce notturne».
2 (Sponsa)Ego dormio, et cor meum vigilat.
Vox dilecti mei pulsantis :
(Sponsus)Aperi mihi, soror mea, amica mea,
columba mea, immaculata mea,
quia caput meum plenum est rore,
et cincinni mei guttis noctium.
3 «Mi sono tolta la veste;
come indossarla di nuovo?
Mi sono lavata i piedi;
come sporcarli di nuovo?».
3 (Sponsa)Expoliavi me tunica mea : quomodo induar illa ?
lavi pedes meos : quomodo inquinabo illos ?
4 L’amato mio ha introdotto la mano nella fessura
e le mie viscere fremettero per lui.
4 Dilectus meus misit manum suam per foramen,
et venter meus intremuit ad tactum ejus.
5 Mi sono alzata per aprire al mio amato
e le mie mani stillavano mirra;
fluiva mirra dalle mie dita
sulla maniglia del chiavistello.
5 Surrexi ut aperirem dilecto meo ;
manus meæ stillaverunt myrrham,
et digiti mei pleni myrrha probatissima.
6 Ho aperto allora all’amato mio,
ma l’amato mio se n’era andato, era scomparso.
Io venni meno, per la sua scomparsa;
l’ho cercato, ma non l’ho trovato,
l’ho chiamato, ma non mi ha risposto.
6 Pessulum ostii mei aperui dilecto meo,
at ille declinaverat, atque transierat.
Anima mea liquefacta est, ut locutus est ;
quæsivi, et non inveni illum ;
vocavi, et non respondit mihi.
7 Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città;
mi hanno percossa, mi hanno ferita,
mi hanno tolto il mantello
le guardie delle mura.
7 Invenerunt me custodes qui circumeunt civitatem ;
percusserunt me, et vulneraverunt me.
Tulerunt pallium meum mihi custodes murorum.
8 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme,
se trovate l’amato mio
che cosa gli racconterete?
Che sono malata d’amore!
8 Adjuro vos, filiæ Jerusalem,
si inveneritis dilectum meum,
ut nuntietis ei quia amore langueo.
9 Che cosa ha il tuo amato più di ogni altro,
tu che sei bellissima tra le donne?
Che cosa ha il tuo amato più di ogni altro,
perché così ci scongiuri?
9 (Chorus)Qualis est dilectus tuus ex dilecto, o pulcherrima mulierum ?
qualis est dilectus tuus ex dilecto, quia sic adjurasti nos ?
10 L’amato mio è bianco e vermiglio,
riconoscibile fra una miriade.
10 (Sponsa)Dilectus meus candidus et rubicundus ;
electus ex millibus.
11 Il suo capo è oro, oro puro,
i suoi riccioli sono grappoli di palma,
neri come il corvo.
11 Caput ejus aurum optimum ;
comæ ejus sicut elatæ palmarum, nigræ quasi corvus.
12 I suoi occhi sono come colombe
su ruscelli d’acqua;
i suoi denti si bagnano nel latte,
si posano sui bordi.
12 Oculi ejus sicut columbæ super rivulos aquarum,
quæ lacte sunt lotæ, et resident juxta fluenta plenissima.
13 Le sue guance sono come aiuole di balsamo
dove crescono piante aromatiche,
le sue labbra sono gigli
che stillano fluida mirra.
13 Genæ illius sicut areolæ aromatum,
consitæ a pigmentariis.
Labia ejus lilia,
distillantia myrrham primam.
14 Le sue mani sono anelli d’oro,
incastonati di gemme di Tarsis.
Il suo ventre è tutto d’avorio,
tempestato di zaffiri.
14 Manus illius tornatiles, aureæ,
plenæ hyacinthis.
Venter ejus eburneus,
distinctus sapphiris.
15 Le sue gambe, colonne di alabastro,
posate su basi d’oro puro.
Il suo aspetto è quello del Libano,
magnifico come i cedri.
15 Crura illius columnæ marmoreæ
quæ fundatæ sunt super bases aureas.
Species ejus ut Libani,
electus ut cedri.
16 Dolcezza è il suo palato;
egli è tutto delizie!
Questo è l’amato mio, questo l’amico mio,
o figlie di Gerusalemme.
16 Guttur illius suavissimum,
et totus desiderabilis.
Talis est dilectus meus,
et ipse est amicus meus, filiæ Jerusalem.
17 (Chorus)Quo abiit dilectus tuus, o pulcherrima mulierum ?
quo declinavit dilectus tuus ?
et quæremus eum tecum.