Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 2


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1Si trova scritto nei documenti che il profeta Geremia ordinò ai deportati di prendere del fuoco, come si è detto,2e che il medesimo profeta, dando agli stessi deportati la legge, raccomandò loro di non dimenticarsi dei precetti del Signore e di non lasciarsi traviare nei loro pensieri, vedendo i simulacri d’oro e d’argento e il fasto di cui erano circondati,3e che con altre simili espressioni li esortava a non ripudiare la legge nel loro cuore.4Si diceva anche nello scritto che il profeta, avuto un oracolo, ordinò che lo seguissero con la tenda e l’arca. Quando giunse presso il monte, dove Mosè era salito e aveva contemplato l’eredità di Dio,5Geremia salì e trovò un vano a forma di caverna e vi introdusse la tenda, l’arca e l’altare dell’incenso e sbarrò l’ingresso.6Alcuni di quelli che lo seguivano tornarono poi per segnare la strada, ma non riuscirono a trovarla.7Geremia, quando venne a saperlo, li rimproverò dicendo: «Il luogo deve restare ignoto, finché Dio non avrà riunito la totalità del popolo e si sarà mostrato propizio.8Allora il Signore mostrerà queste cose e si rivelerà la gloria del Signore e la nube, come appariva sopra Mosè, come già avvenne quando Salomone chiese che il luogo fosse solennemente santificato».9Si narrava anche come questi, dotato di sapienza, offrì il sacrificio per la dedicazione e il compimento del tempio.10E come Mosè aveva pregato il Signore ed era sceso il fuoco dal cielo a consumare le vittime immolate, così anche Salomone pregò e il fuoco sceso dal cielo consumò gli olocausti.11Mosè aveva detto: «Poiché non è stata mangiata la vittima offerta per il peccato, essa è stata consumata».12Allo stesso modo anche Salomone celebrò gli otto giorni.
13Si descrivevano le stesse cose nei documenti e nelle memorie di Neemia e come egli, fondata una biblioteca, avesse curato la raccolta dei libri dei re, dei profeti e di Davide e le lettere dei re relative alle offerte.14Anche Giuda ha raccolto tutti i libri andati dispersi per la guerra che abbiamo avuto e ora si trovano presso di noi.15Se ne avete bisogno, mandate qualcuno che ve li porti.
16Vi abbiamo scritto mentre stiamo per celebrare la purificazione; farete ottima cosa se celebrerete anche voi questi giorni.17Poiché Dio ha salvato tutto il suo popolo e ha concesso a tutti l’eredità e il regno e il sacerdozio e la santificazione,18come ha promesso mediante la legge, noi poniamo in Dio la speranza che egli ci usi presto misericordia e ci raduni nel luogo santo, da ogni regione posta sotto il cielo; egli infatti ci ha liberati da grandi mali e ha purificato questo luogo.
19I fatti riguardanti Giuda Maccabeo e i suoi fratelli, la purificazione del grande tempio e la dedicazione dell’altare,20come anche le guerre contro Antioco Epìfane e il figlio di lui Eupàtore,21le manifestazioni venute dal cielo sopra coloro che si erano battuti con valore per il giudaismo, riuscendo in pochi a impadronirsi di tutta la regione e a scacciare una moltitudine di barbari,22a riconquistare il tempio famoso in tutto il mondo, a liberare la città e a ristabilire le leggi che stavano per essere soppresse, quando il Signore si rese loro propizio con ogni benevolenza:23questi fatti, narrati da Giasone di Cirene nel corso di cinque libri, cercheremo di riassumerli in uno solo.24Considerando infatti la caterva delle cifre e l’effettiva difficoltà per chi desidera inoltrarsi nei meandri delle narrazioni storiche, a causa della vastità della materia,25ci siamo preoccupati di offrire diletto a coloro che amano leggere, facilità a quanti intendono fissare nella memoria, utilità a tutti gli eventuali lettori.26Per noi, certo, che ci siamo sobbarcati la fatica di questo riassunto, l’impresa non si presenta facile: ci vorranno sudori e veglie,27così come non è facile preparare un banchetto e accontentare le esigenze altrui. Allo stesso modo per fare cosa gradita a molti, ci sarà dolce sopportare la fatica,28lasciando all’autore la completa esposizione dei particolari, preoccupandoci invece di procedere secondo le linee essenziali di un riassunto.29Come infatti l’architetto di una casa nuova deve pensare a tutta la costruzione, mentre chi è incaricato di decorarla con pitture a encausto deve badare solo all’ornamentazione, così, penso, è per noi.30Certo, l’addentrarsi a spaziare nei fatti, investigandone i particolari, spetta all’ideatore dell’opera storica;31ma a chi ne fa un riassunto si deve concedere di guardare alla brevità del discorso e di trascurare la completezza della trattazione.32Di qui dunque cominceremo la narrazione, senza nulla aggiungere a ciò che già abbiamo detto: sarebbe certo sciocco abbondare nei preamboli e abbreviare poi la narrazione storica.

Note:

2Mac 2,1:Geremia è una delle grandi figure riconosciute dal giudaismo (cf. 2Mac 15,13-15). Vengono attribuite a lui le Lamentazioni, la lettera contro l'idolatria di Bar 6 (volg.), oltre numerosi testi apocrifi. Uno di questi, a noi non pervenuto, conteneva i particolari qui riportati. Non concordano con la realtà storica: la tenda non esiste più dalla costruzione del tempio di Salomone; l'arca è scomparsa con la distruzione dello stesso tempio, e il Geremia della storia non ne rimpiange la perdita (cf. Ger 3,16). Ma l'intento del racconto è di affermare, nonostante l'assenza della tenda e dell'arca, la continuità del culto legittimo (cf. 2Mac 1,18+) e di ricollegare questa dedicazione a quella del primo tempio, fatta da Salomone, e a quella della tenda, fatta da Mosè (cf. i vv 8-12).

2Mac 2,8:il luogo: come in 2Mac 2,18; 2Mac 3,2; 2Mac 3,18; 2Mac 3,30; 2Mac 3,38; 2Mac 5,16-20; 2Mac 10,7; 2Mac 13,23; 2Mac 15,34 , espressione più frequente di «il luogo santo» (BJ), 2Mac 1,29; 2Mac 2,18; 2Mac 8,17 ; ma il senso è lo stesso.

2Mac 2,13:memorie di Neemia: opera non canonica, peraltro sconosciuta. - raccolta: non si tratta ancora di una raccolta degli scritti considerati canonici; sono opere utili alla vita della comunità. Questa iniziativa viene messa in rapporto con quella di Giuda Maccabeo (v 14).

2Mac 2,23:I due regni (v 20) coprono gli anni dal 175 al 162. In realtà l'arco storico considerato da Giasone (un letterato della importante comunità giudaica di Cirene) era più vasto: la vittoria su Nicànore è del marzo del 160, sotto Demetrio I. L'episodio di Eliodoro, con cui l'autore apre il racconto, si colloca ancora sotto il regno di Seleuco, primogenito di Epifane e padre di Demetrio I.