Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 1


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1Ai fratelli Giudei dimoranti in Egitto, salute! I fratelli Giudei che sono a Gerusalemme e nella regione della Giudea augurano una pace sincera.2Dio voglia concedervi i suoi benefici e ricordarsi della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe, suoi servi fedeli.3Doni a tutti voi un cuore per adorarlo e per compiere i suoi voleri con spirito generoso e animo pronto.4Vi apra il cuore alla sua legge e ai suoi precetti e vi conceda pace.5Esaudisca le vostre preghiere, si riconcili con voi e vi sia propizio e non vi abbandoni nell’ora dell’avversità.6Così ora noi qui preghiamo per voi.
7Sotto il regno di Demetrio, nell’anno centosessantanove, noi Giudei vi abbiamo scritto: «Nelle calamità e nell’angustia che si è abbattuta su di noi in questi anni, da quando Giasone e i suoi partigiani hanno tradito la terra santa e il regno,8incendiando il portale e versando sangue innocente, noi abbiamo pregato il Signore e siamo stati esauditi; abbiamo offerto un sacrificio e del fior di farina, abbiamo acceso le lampade e presentato i pani».9Vi scriviamo per esortarvi a celebrare i giorni delle Capanne nel mese di Chisleu. L’anno centoottantotto.
10I Giudei che sono a Gerusalemme e nella Giudea, il consiglio degli anziani e Giuda, ad Aristòbulo, maestro del re Tolomeo, appartenente alla stirpe dei sacerdoti consacrati con l’unzione, e ai Giudei dell’Egitto salute e prosperità.
11Da grandi pericoli salvati da Dio, lo ringraziamo molto, in quanto abbiamo potuto schierarci contro il re.12In realtà è lui che ha respinto quanti si erano schierati contro la santa città.13Infatti il loro capo, recatosi in Persia con il suo esercito creduto invincibile, fu fatto a pezzi nel tempio della dea Nanea, grazie a un tranello tesogli dai sacerdoti di Nanea.14Con il pretesto di celebrare le nozze con lei, Antioco con i suoi amici si era recato sul posto per prelevarne le immense ricchezze a titolo di dote.15Dopo che i sacerdoti del tempio di Nanea gliele ebbero mostrate, egli entrò con pochi nel recinto sacro e quelli, chiuso il tempio alle spalle di Antioco16e aperta una porta segreta nel soffitto, scagliarono pietre e fulminarono il condottiero e i suoi. Poi, fattili a pezzi e tagliate le loro teste, le gettarono a quelli di fuori.17In tutto sia benedetto il nostro Dio, che ha consegnato alla morte i sacrileghi.
18Apprestandoci a celebrare la purificazione del tempio il venticinque di Chisleu, abbiamo creduto necessario darvi qualche spiegazione, perché anche voi celebriate la festa delle Capanne e del fuoco, apparso quando Neemia offrì sacrifici dopo la ricostruzione del tempio e dell’altare.19Infatti, quando i nostri padri furono deportati in Persia, i pii sacerdoti di allora, preso il fuoco dall’altare, lo nascosero con cautela nella cavità di un pozzo che aveva il fondo asciutto e là lo misero al sicuro, in modo che il luogo rimanesse ignoto a tutti.20Dopo un buon numero di anni, quando piacque a Dio, Neemia, inviato dal re di Persia, mandò i discendenti di quei sacerdoti, che avevano nascosto il fuoco, a farne ricerca; quando però ci riferirono che non avevano trovato il fuoco, ma un’acqua spessa, comandò loro di attingerne e portarne.21Poi, quando furono pronte le offerte per i sacrifici, Neemia comandò ai sacerdoti di aspergere con quell’acqua la legna e quanto vi era sopra.22Appena questo avvenne e fu trascorso un po’ di tempo, il sole, che prima era coperto da nubi, cominciò a risplendere e si accese un gran rogo, con grande meraviglia di tutti.
23Mentre il sacrificio veniva consumato, i sacerdoti facevano la preghiera e con loro tutti gli altri: Giònata intonava, gli altri continuavano in coro insieme a Neemia.24La preghiera era formulata in questo modo: «Signore, Signore Dio, creatore di tutto, tremendo e potente, giusto e misericordioso, tu solo re e buono,25tu solo generoso, tu solo giusto e onnipotente ed eterno, che salvi Israele da ogni male, che hai fatto i nostri padri oggetto di elezione e santificazione,26accetta il sacrificio offerto per tutto Israele, tuo popolo, custodisci la tua porzione e santificala.27Riunisci i nostri dispersi, libera quelli che sono schiavi in mano alle nazioni, guarda benigno i disprezzati e gli oltraggiati; sappiano così le nazioni che tu sei il nostro Dio.28Punisci quelli che ci opprimono e ci ingiuriano con superbia.29Trapianta il tuo popolo nel tuo luogo santo, come ha detto Mosè».
30I sacerdoti a loro volta cantavano inni.31Poi, quando le vittime furono consumate, Neemia ordinò che il resto dell’acqua venisse versato sulle pietre più grosse.32Fatto questo, si accese una fiamma, la quale tuttavia fu assorbita dal bagliore del fuoco acceso sull’altare.33Quando il fatto fu divulgato e al re dei Persiani fu annunciato che, nel luogo dove i sacerdoti deportati avevano nascosto il fuoco, era comparsa acqua, con la quale poi i compagni di Neemia avevano purificato le cose necessarie al sacrificio,34il re fece cingere il luogo e lo dichiarò sacro, dopo aver accertato il fatto.35Il re ricevette molti doni da quelli che aveva favorito e ne diede loro a sua volta.36I compagni di Neemia chiamarono questo liquido neftar, che significa purificazione; ma i più lo chiamano nafta.

Note:

2Mac 1,1-2,18:Queste due lettere sono un invito a celebrare la festa della dedicazione (cf. 1Mac 4,59+). La prima parte del libro, fino a 2Mac 10,8 , sarà una giustificazione storica di tale festa.

2Mac 1,1:sparsi nell'Egitto: già da molto tempo c'erano colonie giudaiche in Egitto. La meglio conosciuta è quella di Elefantina, che risale al principio del VI sec. a.C. Verso il 150 a.C., il sacerdote Onia IV, figlio di Onia III, massacrato a Dafne (2Mac 4,33), costituì a Leontopoli un tempio, sul modello di quello di Gerusalemme (cf. 1Mac 10,20+). I giudei di Gerusalemme ci tengono a mantenere l'unità di culto con i fratelli d'Egitto, allora perseguitati da Tolomeo VIII.

2Mac 1,7:vi abbiamo scritto: si richiama qui una lettera precedente, scritta agli egiziani nel 169 seleucida (142 a.C., cf. 1Mac 1,10+) che riferiva le disgrazie toccate ai giudei in seguito alla defezione di Giasone (cf. 2Mac 4,7s). Tale flagello cessò con la riconciliazione del tempio e dei fedeli. Di qui la decisione di celebrare la nuova dedicazione del tempio di Gerusalemme.

2Mac 1,9:(gr. 10) centottantotto: siamo nel 124 a.C.; questa «festa delle capanne» (cf. anche v 18) in casleu (dicembre) è la dedicazione (cf. 1Mac 4,59+); quest'altro nome le deriva dalla somiglianza con la grande festa delle capanne del mese di tishri (ottobre) (cf. 2Mac 10,6; Lv 23,34s).

2Mac 1,10:La seconda lettera si presenta come un documento di quarant'anni posteriore al precedente; è un invito (v 18) alla stessa dedicazione del tempio che ebbe luogo il 25 casleu del 148 seleucida (15 dicembre del 164 a.C.). Il racconto associa a voci correnti sulla morte di Antioco Epifane tradizioni popolari su Neemia e Geremia. L'autore sacro, inserendo tale lettera prima della sua opera, non si fa garante del suo valore storico. - Giuda: Giuda Maccabeo. - Aristòbulo: giudeo alessandrino, noto per le sue spiegazioni allegoriche del Pentateuco. Dedico la sua opera a Tolomeo VI Filometore (180-145).

2Mac 1,13:Nanea: dea mesopotamica assimilata alla Artemide di Efeso. Il tempio che Antioco IV voleva saccheggiare era quello di Artemide in Elimaide.

2Mac 1,16:teste: con gr. e lat. (distrazione dello scriba, provocata dal plurale «pezzi»); BJ con un ms, sir. sceglie: «testa». Questo racconto popolare della fine di Antioco non corrisponde né a quello di 2Mac 9,1s , né a quello di 1Mac 6,1s . Le circostanze reali della sua morte non erano ancora note e forse sono state ricalcate fittiziamente su quelle di Antioco III, che morì in un'imboscata con tutto il suo esercito, dopo aver saccheggiato un tempio di Bel, sempre in Elimaide.

2Mac 1,18-36:L'aneddoto vuole dimostrare che il santuario di Gerusalemme non ha perduto alcuno dei suoi privilegi, dal momento che ha conservato anche l'antico fuoco sacro (cf. 1v 2Mac 6,5-6).

2Mac 1,18:Neemia: a Neemia, che insieme a Esdra fondò la nuova comunità giudaica (445-425), memorie apocrife attribuiscono la restaurazione dell'altare e del tempio (2Mac 2,13), mentre in realtà l'altare venne dedicato nel 538 e il tempio nel 515 (Esd 3,1s; Esd 6,14s). E' da notare che anche l'inaugurazione dell'altare per opera di Zorobabele viene messa in relazione con la festa delle capanne (Esd 3,4).

2Mac 1,20:re di Persia: probabilmente si tratta del re Artaserse I (464-423).

2Mac 1,20:(gr. 21) ci (riferirono): hemìn del gr. e lat.; BJ congettura: «di fatto», emen.

2Mac 1,23:e con i sacerdoti, tutti gli altri: con gr. e vet. lat.; BJ con volg. traduce: «tutti i sacerdoti». - C'è un anacronismo: i sommi sacerdoti del tempo di Neemia sono Eliasib e Ioiada (Ne 3,1; Ne 13,28 ; ma cf. Ne 12,11).

2Mac 1,27:i nostri dispersi: alla lettera «la nostra dispersione» (diaspora) (cf. Dt 30,11; Ne 1,5; Ne 1,8s; Sal 147,2; Is 49,6).

2Mac 1,33:E' la versione riferita al re, diversa da quella riferita sopra.

2Mac 1,36:Neftai: etimologia popolare, non molto chiara, dalla parola persiana naft. - Questa storia combina insieme il ricordo del culto del fuoco presso i persiani (v 34) e una certa conoscenza delle proprietà della nafta, petrolio allo stato grezzo, che destò l'ammirazione dei geografi e naturalisti greci e romani.