Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Jó 35


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Igitur Eliu hæc rursum locutus est :1 Indi Eliu riprese a parlare in tal guisa:
2 Numquid æqua tibi videtur tua cogitatio,
ut diceres : Justior sum Deo ?
2 Sembra a te forse giusto quel tuo pensamento quando dicesti: Io son più giusto che Dio?
3 Dixisti enim : Non tibi placet quod rectum est :
vel quid tibi proderit, si ego peccavero ?
3 Perocché tu dicesti: Non piace a te quello, che è retto, o che gioverà a te se io fo del male?
4 Itaque ego respondebo sermonibus tuis,
et amicis tuis tecum.
4 Io pertanto risponderò alle tue parole, e a' tuoi amici insieme con te.
5 Suspice cælum, et intuere :
et contemplare æthera quod altior te sit.
5 Alza gli occhi al cielo, e mira in contemplando l'etere come quegli è più alto di te.
6 Si peccaveris, quid ei nocebis ?
et si multiplicatæ fuerint iniquitates tuæ, quid facies contra eum ?
6 Se tu peccherai, qual danno farai a lui; e moltiplicando i tuoi delitti, che farai tu contro di lui?
7 Porro si juste egeris, quid donabis ei ?
aut quid de manu tua accipiet ?
7 Che se opererai giustamente, che donerai a lui, o che riceverà egli dalla tua mano?
8 Homini qui similis tui est, nocebit impietas tua :
et filium hominis adjuvabit justitia tua.
8 A un uomo simile a te nuocerà la tua empietà, e al figliuolo dell'uomo sarà utile la tua giustizia.
9 Propter multitudinem calumniatorum clamabunt,
et ejulabunt propter vim brachii tyrannorum.
9 Alzeran quelli le strida contro la moltitudine de'calunniatori, e urleranno oppressi dalla potenza dei tiranni.
10 Et non dixit : Ubi est Deus qui fecit me,
qui dedit carmina in nocte ;
10 E nissuno di essi dice: Dov' è Dio che mi creò, il quale ispira cantici nella notte?
11 qui docet nos super jumenta terræ,
et super volucres cæli erudit nos ?
11 Il quale e fa noi più sapienti degli animali della terra, e ci da senno più che agli uccelli dell'aria.
12 Ibi clamabunt, et non exaudiet,
propter superbiam malorum.
12 Allora alzeranno le strida a cagione della superbia de' malvagj, ed ei non gli esaudirà.
13 Non ergo frustra audiet Deus,
et Omnipotens causas singulorum intuebitur.
13 Non invano adunque il Signore udirà, e mirerà l'Onnipotente la causa di ciascheduno.
14 Etiam cum dixeris : Non considerat :
judicare coram illo, et expecta eum.
14 Anche quando tu avrai detto: Ei non pon mente; giudica te medesimo dinanzi a lui, e aspettalo:
15 Nunc enim non infert furorem suum,
nec ulciscitur scelus valde.
15 Perocché non adesso egli esercita il suo furore, e non punisce a rigore i delitti.
16 Ergo Job frustra aperit os suum,
et absque scientia verba multiplicat.
16 Invano adunque ha Giobbe aperta la bocca, e non rifina di parlare da ignorante.