Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 28


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NOVA VULGATABIBBIA TINTORI
1 Et cum evasissemus, tunc cognovimus quia Melita in sula vocatur.1 E usciti che fummo dal pericolo, sapemmo che l'isola si chiamava Malta. E gli abitanti ci trattarono con molta umanità.
2 Barbari vero praestabant non modicam humanitatem nobis; accensa enim pyra,suscipiebant nos omnes propter imbrem, qui imminebat, et frigus.2 Infatti, acceso un gran fuoco, ci ristoraron tutti dall'umidità che avevamo addosso e dal freddo.
3 Cumcongregasset autem Paulus sarmentorum aliquantam multitudinem et imposuissetsuper ignem, vipera, a calore cum processisset, invasit manum eius.3 Ma avendo Paolo raccolto dei sarmenti e messili sul fuoco, una vipera, saltata fuori per il calore, gli si attaccò alla mano.
4 Ut veroviderunt barbari pendentem bestiam de manu eius, ad invicem dicebant: “ Utiquehomicida est homo hic, qui cum evaserit de mari, Ultio non permisit vivere ”.
4 Or ap­pena gli abitanti videro il serpente pendergli dalla mano, dicevan tra loro: Certo che costui deve essere qualche omicida, chè scampato dal mare, la giustizia non lo lascia vivere.
5 Et ille quidem excutiens bestiam in ignem, nihil mali passus est;5 Egli, però, scosso il serpe nel fuoco, non ne risentì alcun male.
6 at illiexspectabant eum in tumorem convertendum aut subito casurum et mori. Diu autemillis exspectantibus et videntibus nihil mali in eo fieri, convertentes sedicebant eum esse deum.
6 Ma quelli aspettavano che avesse a gonfiare e cadere morto ad un tratto. Avendo però aspettato molto, e non vedendo venirgli alcun male, cangiato parere, dicevano che era un Dio.
7 In locis autem illis erant praedia principis insulae nomine Publii, qui nossuscipiens triduo benigne hospitio recepit.7 Intorno a quel luogo aveva i suoi possessi il principale dell'isola chiamato Publio, il quale ci accolse e ci trattò amorevolmente per tre giorni.
8 Contigit autem patrem Publiifebribus et dysenteria vexatum iacere, ad quem Paulus intravit et, cum orassetet imposuisset ei manus, sanavit eum.8 Or avvenne che il padre di Publio stava in letto tormentato da febbri e dissenteria. Paolo, andato da lui ed avendo pregato, impostegli le mani, lo guarì.
9 Quo facto, et ceteri, qui in insulahabebant infirmitates, accedebant et curabantur;9 Dopo questo fatto tutti quelli che nell'isola avevano malattie, venivano ed erano risanati.
10 qui etiam multis honoribusnos honoraverunt et navigantibus imposuerunt, quae necessaria erant.
10 Essi poi ci resero molti onori e quando entrammo in mare ci fornirono il necessario.
11 Post menses autem tres, navigavimus in navi Alexandrina, quae in insulahiemaverat, cui erat insigne Castorum.11 Dopo tre mesi ci imbarcammo su nave alessandrina che aveva svernato nell'isola, e portava l'insegna dei Castori.
12 Et cum venissemus Syracusam, mansimusibi triduo;12 Arrivati a Siracusa, ci fermammo tre giorni.
13 inde solventes devenimus Rhegium. Et post unum diem,superveniente austro, secunda die venimus Puteolos,13 E di lì, sempre costeggiando, toccammo Reggio, e, levatosi poi il giorno dopo il vento del mezzodì, in due giorni arrivammo a Pozzuoli:
14 ubi, inventis fratribus,rogati sumus manere apud eos dies septem; et sic venimus Romam.14 dove, avendo trovati dei fratelli, fummo pregati a rimaner presso di loro sette giorni; e così ci incamminammo per Roma.
15 Et inde cumaudissent de nobis fratres, occurrerunt nobis usque ad Appii Forum et TresTabernas; quos cum vidisset Paulus, gratias agens Deo, accepit fiduciam.
15 E di là i fratelli avendone avuta notizia, ci vennero incontro fino al foro d'Appio e alle tre Taverne. Paolo, veduti che li ebbe, ringraziò Dio e prese animo.
16 Cum introissemus autem Romam, permissum est Paulo manere sibimet cumcustodiente se milite.16 E arrivati che fummo a Roma, fu permesso a Paolo di starsene da sè con un soldato a custode.
17 Factum est autem, ut post tertium diem convocaretprimos Iudaeorum; cumque convenissent dicebat eis: “ Ego, viri fratres, nihiladversus plebem faciens aut mores paternos, vinctus ab Hierosolymis traditus sumin manus Romanorum,17 E tre giorni dopo Paolo convocò i principali Giudei, ai quali, convenuti, disse: Fratelli, io senza aver fatto nulla di male nè contro il popolo, nè contro le patrie consuetudini, incatenato, da Gerusalemme fui dato in potere dei Romani.
18 qui cum interrogationem de me habuissent, volebantdimittere, eo quod nulla causa esset mortis in me;18 Questi, avendomi esaminato e non trovato in me alcuna colpa degna di morte, volevan lasciarmi.
19 contradicentibus autemIudaeis, coactus sum appellare Caesarem, non quasi gentem meam habens aliquidaccusare.19 Ma, opponendo visi i Giudei, son stato costretto ad appellare a Cesare, senza però alcuna intenzione d'accusare la mia nazione.
20 Propter hanc igitur causam rogavi vos videre et alloqui; propterspem enim Israel catena hac circumdatus sum ”.20 Per questo motivo dunque, ho chiesto di vedervi e di parlare con voi, chè io porto questa catena per la speranza d'Israele.
21 At illi dixerunt ad eum: “Nos neque litteras accepimus de te a Iudaea, neque adveniens aliquis fratrumnuntiavit aut locutus est quid de te malum.21 Però essi gii risposero: Noi nè abbiamo ricevute intorno a te lettere? dalla Giudea, nè è venuto alcuno dei fratelli ad avvisarci o a dirci di te alcun male.
22 Rogamus autem a te audire quaesentis; nam de secta hac notum est nobis quia ubique ei contradicitur ”.
22 Vorremmo però sentir da te come la pensi, chè riguardo a questa setta ci è noto come essa abbia dappertutto contradditori.
23 Cum constituissent autem illi diem, venerunt ad eum in hospitium plures,quibus exponebat testificans regnum Dei suadensque eos de Iesu ex Lege Moysis etProphetis a mane usque ad vesperam.23 E fissatogli il giorno, molti andarono al suo alloggio; ed egli da mane a sera espose e dimostrò loro il regno di Dio, convincendoli di quel che riguardava Gesù, per mezzo della legge e dei profeti.
24 Et quidam credebant his, quae dicebantur,quidam vero non credebant;24 E chi credeva a quello che era detto e chi non credeva.
25 cumque invicem non essent consentientes,discedebant, dicente Paulo unum verbum: “ Bene Spiritus Sanctus locutus estper Isaiam prophetam ad patres vestros25 E non trovandosi d'accordo tra loro, se ne partirono, mentre Paolo non diceva loro che queste parole: Bene lo Spirito Santo ha parlato per mezzo del profeta ai padri nostri,
26 dicens:
“Vade ad populum istum et dic:
Auditu audietis et non intellegetis,
et videntes videbitis et non perspicietis.
26 dicendo: Va a questo popolo e di' loro: Colle orecchie ascolterete, e non intenderete, e cogli ocelli vedrete e non distinguerete,
27 Incrassatum est enim cor populi huius,
et auribus graviter audierunt
et oculos suos compresserunt,
ne forte videant oculis
et auribus audiant
et corde intellegant et convertantur,
et sanabo illos”.
27 poichè il cuore di questo popolo è divenuto insensibile; son duri d'orecchi ed han chiusi i loro occhi, onde non avvenga che vedan cogli occhi e sentano cogli orecchi e col cuore intendano e si convertano ed io li sani.
28 Notum ergo sit vobis quoniam gentibus missum est hoc salutare Dei; ipsi etaudient! ”.28 Vi sia dunque noto che questa salute di Dio è stata mandata ai Gentili, ed essi l'ascolteranno.
29 29 E, dette che ebbe loro queste cose, si partirono da lui i Giudei, altamente questionando tra loro.
30 Mansit autem biennio toto in suo conducto; et suscipiebatomnes, qui ingrediebantur ad eum,30 Paolo dimorò per due anni interi nella casa che aveva presa a pigione e vi riceveva tutti quelli che andavano da lui,
31 praedicans regnum Dei et docens quae suntde Domino Iesu Christo cum omni fiducia sine prohibitione.
31 predicando il regno di Dio ed insegnando con tutta libertà, e senza alcuna proibizione, le cose che riguardavano nostro Signore Gesù Cristo.