Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 12


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 1974
1 Per la qual cosa noi pure avendo d'ogni parte sì gran nugolo di testimoni, sgravatici d'ogni incarco, e del peccato, che ci sta d'intorno, corriamo per la pazienza nella carriera, che ci è proposta:1 Anche noi dunque, circondàti da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti,
2 Mirando all'autore, e consumatore della fede Gesù, il quale propostosi il gaudio sostenne la croce, non avendo fatto caso dell'ignominia, e siede alla destra del trono di Dio.2 tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e 'si è assiso alla destra' del trono di Dio.
3 Imperocché ripensate attentamente a colui, che tale contro la sua propria persona sostenne contraddizione da' peccatori: affinchè non vi stanchiate, perdendovi d'animo.3 Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo.
4 Dappoiché non avete per anco resistito fino al sangue, pugnando contro il peccato:4 Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato
5 E vi siete scordati di quella esortazione, la quale a voi parla come a' figliuoli, dicendo: figliuol mio, non trascurare la disciplina del Signore: e non ti venga a noia, quando da lui s'è ripreso.5 e avete già dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli:

'Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d'animo quando sei ripreso da lui;'
6 Imperocché il Signore corregge quei che ama: e usa la sferza con ogni figliuolo, cui riconosce per suo.6 'perché il Signore corregge colui che egli ama
e sferza chiunque riconosce come figlio'.

7 Siate perseveranti sotto la disciplina. Dio si diporta con voi come con figliuoli: imperocché qual è il figliuolo, cui il padre non corregge?7 È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre?
8 Che se siete fuori della disciplina, alla quale tutti hanno parte: siete adunque bastardi, e non figliuoli.8 Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete bastardi, non figli!
9 Di più i padri nostri secondo la carne abbiamo avuti per precettori; e gli abbiam rispettati: e non saremo molto più ubbidienti al padre degli spiriti, per aver vita?9 Del resto, noi abbiamo avuto come correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo perciò molto di più al Padre degli spiriti, per avere la vita?
10 Imperocché quelli per il tempo di pochi giorni ci facevano i pedagoghi, secondo che lor pareva: ma questi in quello, che giova a divenir partecipi della di lui santità.10 Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di renderci partecipi della sua santità.
11 Or qualunque disciplina pel presente non sembra apportatrice di gaudio, ma di tristezza: dopo però, tranquillo frutto di giustizia rende a coloro, che in essa siano stati esercitati.11 Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
12 Per la qual cosa rinfrancate le languide mani, e le vacillanti ginocchia,12 Perciò 'rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite'
13 E fate diritta carreggiata co' vostri piedi: affinchè alcuno zoppicando non esca di strada, ma piuttosto si ammendi.13 e 'raddrizzate le vie storte per i' vostri 'passi', perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.

14 Cercate la pace con tutti, e la santità, senza di cui nissuno vedrà Dio:14 Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore,
15 Ponendo mente, che nissuno manchi alla grazia di Dio: che nissuna amara radice spuntando fuora, non rechi danno, e per essa molti restino infetti.15 vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati;
16 Che non (siavi) alcuno fornicatore, o profano, come Esaù, il quale per una pietanza vendè la sua primogenitura:16 non vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in cambio di una sola pietanza vendette la sua primogenitura.
17 Imperocché sapete, come ancor poi bramando di essere erede della benedizione, fu rigettato; conciossiaché non trovò luogo a penitenza, quantunque con lagrime la ricercasse.17 E voi ben sapete che in seguito, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, perché non trovò possibilità che il padre mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse con lacrime.

18 Imperocché non vi siete appressati al monte palpabile, e al fuoco ardente, e al turbine, e alla caligine, e alla bufera,18 Voi infatti non vi siete accostati a un luogo tangibile e a un fuoco ardente, né a oscurità, tenebra e tempesta,
19 E al suon della tromba, e al rimbombo delle parole, per cui que', che l'udirono, domandarono, che non fosse fatta lor più parola.19 né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano che Dio non rivolgesse più a loro la parola;
20 Imperocché non reggevano a quella intimazione: se anche una bestia toccherà il monte, sarà lapidata.20 non potevano infatti sopportare l'intimazione: 'Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata'.
21 E tanto era terribile quel, che vedeasi, che Mosé disse: sono spaurito, e tremante.21 Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse: 'Ho paura' e tremo.
22 Ma vi siete appressati al monte di Sion, e alla citta di Dio vivo, alla Gerusalemme celeste, e alla moltitudine di molte migliaja di Angeli,22 Voi vi siete invece accostati al monte di Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli, all'adunanza festosa
23 E alla Chiesa de' primogeniti, i quali sono registrati nel cielo, e a Dio giudice di tutti, e agli spiriti de' giusti perfetti,23 e all'assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla perfezione,
24 E al mediatore della nuova alleanza Gesù, e all'aspersione di quel sangue, che parla meglio, che Abele.24 al Mediatore della Nuova Alleanza e al sangue dell'aspersione dalla voce più eloquente di quello di Abele.
25 Badate di non rifiutare colui, che parla. Imperocché se per aver rifiutato colui, che loro parlava sopra la trini, quelli non ebbero scampo: molto più noi, volgendo le spalle a lui, che ci parla dal cielo:25 Guardatevi perciò di non rifiutare Colui che parla; perché se quelli non trovarono scampo per aver rifiutato colui che promulgava decreti sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se volteremo le spalle a Colui che parla dai cieli.
26 La voce del quale scosse allora la terra: e adesso fa promessa, dicendo i ancora una volta; e io sommoverò non solo la terra, ma anche il cielo.26 La sua voce infatti un giorno scosse la terra; adesso invece ha fatto questa promessa: 'Ancora una volta io scuoterò' non solo 'la terra', ma anche 'il cielo'.
27 Or dacché egli dice: ancor una volta: dichiara la traslazione delle cose instabili come fattizie, affinchè quelle rimangano, che sono immobili.27 La parola 'ancora una volta' sta a indicare che le cose che possono essere scosse son destinate a passare, in quanto cose create, perché rimangano quelle che sono incrollabili.
28 Per la qual cosa attenendoci al regno immobile, abbiamo la grazia, per la quale accetti a Dio lo serviamo con timore, e riverenza.28 Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo un culto gradito a Dio, con riverenza e timore;
29 Imperocché il nostro Dio è un fuoco divoratore.29 perché il nostro 'Dio è un fuoco divoratore'.