Scrutatio

Lunedi, 6 maggio 2024 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Daniele 6


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 1974
1 Piacque a Dario di deputare pel governo del regno cento venti satrapi, che stessero in ogni parte del suo regno:1 Volle Dario costituire nel suo regno centoventi sàtrapi e ripartirli per tutte le province.
2 E tre principi, che soprintendessero a quegli, e uno di questi era Daniele, affinchè a questi rendessero conto i satrapi, e il re non fosse inquietato.2 A capo dei sàtrapi mise tre governatori, di cui uno fu Daniele, ai quali i sàtrapi dovevano render conto perché nessun danno ne
3 Daniele adunque andava avanti a tutti i principi, e satrapi: perchè in lui più spiccava lo spirito di Dio.3 soffrisse il re. Ora Daniele era superiore agli altri governatori e ai sàtrapi, perché possedeva uno spirito eccezionale, tanto che il re pensava di metterlo a capo di tutto il suo regno.
4 Or il re pensava di dare a lui l'autorità sopra tutto il regno: per la qualcosa i principi, e i satrapi cercavano occasion di tendere insidie a Daniele presso del re: e non poterono trovar cagione, né sospetto; perocché egli era fedele, ed era lontano da ogni defitto, e sospizione.4 Perciò tanto i governatori che i sàtrapi cercavano il modo di trovar qualche pretesto contro Daniele nell'amministrazione del regno.
5 Dissero adunque coloro: Noi non troveremo onde accusar questo Daniele, se non forse riguardo alla legge del suo Dio.5 Ma non potendo trovare nessun motivo di accusa né colpa, perché egli era fedele e non aveva niente da farsi rimproverare,
6 Allora i principi, e i satrapi ordirono inganno al re, e gli parlaron cosi Dario re, vivi eternamente.6 quegli uomini allora pensarono: "Non possiamo trovare altro pretesto per accusare Daniele, se non nella legge del suo Dio".
7 Tutti i principi del tuo regno, e magistrati, e i satrapi, e i senatori, e i giudici son di parere, che esca un decreto, e un editto imperiale; che chiunque domanderà qualche cosa a qualunque Dio, od uomo per trenta giorni, fuori che a te, o re, sia gittato nella fossa de' leoni.7 Perciò quei governatori e i sàtrapi si radunarono presso il re e gli dissero: "Re Dario, vivi per sempre!
8 Or adunque, o re, conferma questo parere, e scrivi l'editto, che sia immutabile, come firmato dai Medi, e da' Persiani, né sia lecito ad alcuno di trasgredirlo.8 Tutti i governatori del regno, i magistrati, i sàtrapi, i consiglieri e i capi sono del parere che venga pubblicato un severo decreto del re secondo il quale chiunque, da ora a trenta giorni, rivolga supplica alcuna a qualsiasi dio o uomo all'infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni.
9 E il re Dario pubblicò, e firmò l'editto.9 Ora, o re, emana il decreto e fallo mettere per iscritto, perché sia irrevocabile, come sono le leggi di Media e di Persia, che non si possono mutare".
10 La qual cosa avendo saputa Daniele, viene a dire, come era stata fatta tal legge, se n'andò a casa sua: e aperte le finestre della sua camera, che guardavan verso Gerusalemme, tre volte al dì piegate le sue ginocchia faceva adorazione, e rendeva grazie al suo Dio, come era solito di fare pell' avanti.10 Allora il re Dario fece scrivere il decreto.

11 Ma coloro, che stavano attenti a tutto, trovaron Daniele, che orava, e supplicava il suo Dio.11 Daniele, quando venne a sapere del decreto del re, si ritirò in casa. Le finestre della sua stanza si aprivano verso Gerusalemme e tre volte al giorno si metteva in ginocchio a pregare e lodava il suo Dio, come era solito fare anche prima.
12 E andati dal re gli rammentaron l'editto, dicendo: Non hai tu ordinato, o re, che qualunque persona, che per trenta giorni facesse preghiera ad alcuni degli dei, o degli uomini, fuori che a te o re, fosse gettato nella fossa de' leoni? A' quali rispose il re, e disse: Questo è vero secondo l'editto de' Medi , e de' Persiani, il quale non è lecito, che sia violato.12 Allora quegli uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio.
13 Allora quegli risposero, e dissero al te: Daniele de' figliuoli esuli di Giuda non ha fatto caso della tua legge, né dell'editto firmato da te, ma tre volte al di fa sua orazione.13 Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al divieto del re: "Non hai tu scritto un decreto che chiunque, da ora a trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo, all'infuori di te, re, sia gettato nella fossa dei leoni?". Il re rispose: "Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani".
14 Ciò udito il re ne rimase molto afflitto, e per amor di Daniele ebbe desiderio di liberarlo, e fino al tramontar del sole si adoperava per trarlo di pericolo.14 "Ebbene - replicarono al re - Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere".
15 Ma coloro avendo compreso l'animo del re, gli dissero: Sappi, o re, che è legge de' Persi, e de' Medi, che Qualunque decreto fatto dal re sia immutabile.15 Il re, all'udir queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo.
16 Allora il re diede l'ordine, e condusser Daniele, e lo gittarono nella fossa de' leoni: e il re disse a Daniele: Il tuo Dio, cui tu sempre adori, egli ti salverà.16 Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: "Sappi, re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto firmato dal re è irrevocabile".

17 E fu recata una pietra, e fu posta sull'apertura della fossa, e il re la sigillò col suo anello, e coll'anello de' suoi cortigiani, affinchè non si facesse nulla contro Daniele.17 Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: "Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!".
18 E il re se ne tornò a sua casa, e andò a dormire senza aver cenato, e non fu portata vivanda dinanzi a lui, e di più non potè prender sonno.18 Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con l'anello dei suoi grandi, perché niente fosse mutato sulla sorte di Daniele.
19 Quindi alla prima punta del dì il re alzatosi andò in fretta alla fossa de' leoni:19 Quindi il re ritornò alla reggia, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta alcuna donna e anche il sonno lo abbandonò.
20 E appressandosi alla fossa con voce lagrimevole chiamò Daniele, e gli parlò, e disse: Daniele servo di Dio vivo, il Dio tuo, cui tu servi sempre, ha egli potuto liberarti da' leoni?20 La mattina dopo il re si alzò di buon'ora e sullo spuntar del giorno andò in fretta alla fossa dei leoni.
21 E Daniele rispose al re, e disse: Vivi, o re, in eterno.21 Quando fu vicino, chiamò: "Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?".
22 Il mio Dio ha mandato il suo Angelo, e questi ha chiuse le bocche de' leoni, e non mi hanno fatto male; perocchè; dinanzi a lui è stata trovata giustizia in me: ma anche inverso di te, o re, io non ho commesso delitto.22 Daniele rispose: "Re, vivi per sempre.
23 Allora il re grandemente si rallegrò per amore di lui, e ordinò, che Daniele fosse tratto fuori della fossa, e funne tratto Daniele, e non si vide lesione alcuna in lui, perchè ebbe fede nel suo Dio:23 Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male"

24 E per comando del re furon condotti coloro, che aveano accusato Daniele, e furon gettati nella fossa de' leoni eglino, e i figli, e le mogli loro, e non arrivarono sino al piano della fossa, che furon presi da' leoni, da' quali furon fatte in briccioli tutte le loro ossa.24 Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva confidato nel suo Dio.
25 Allora Dario scrisse a tutti i popoli, tribù, e lingue, quanti ne abitano per tutta la terra: Sia a voi abbondanza di pace.25 Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancor giunti al fondo della fossa, che i leoni furono loro addosso e stritolarono tutte le loro ossa.

26 E stato decretato da me, che in tutto quanto il mio regno sia temuto, e riverito il Dio di Daniele: imperocché egli è il Dio vivo, ed eterno pe' secoli e il regno di lui non sarà disciolto: la possanza di lui è in eterno.26 Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: "Pace e prosperità.
27 Egli Liberatore, e Salvatore, che fa segni, e prodigi in cielo, e in terra, egli, che ha liberato Daniele dalla fossa de' leoni.27 Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l'impero a me soggetto si onori e si tema il Dio di Daniele,

perché egli è il Dio vivente,
che dura in eterno;
il suo regno è tale che non sarà mai distrutto
e il suo dominio non conosce fine.
28 Or Daniele fu sempre in onore pel tempo del regno di Dario, e nel regno di Ciro Persiano.28 Egli salva e libera,
fa prodigi e miracoli in cielo e in terra:
egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni".

29 Questo Daniele prosperò durante il regno di Dario e il regno di Ciro il Persiano.