Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Daniele 6


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Daniele è fatto superiore a tutti i satrapi del regno, ma essendo stato accusato di aver fatta orazione al Dio del cielo, e gittato nella fossa de' lioni, donde esce salvo, e illeso, e son puniti gli accusatori. Il re comanda, che sia rispettato il Dio di Daniele.

1Piacque a Dario di deputare pel governo del regno cento venti satrapi, che stessero in ogni parte del suo regno:2E tre principi, che soprintendessero a quegli, e uno di questi era Daniele, affinchè a questi rendessero conto i satrapi, e il re non fosse inquietato.3Daniele adunque andava avanti a tutti i principi, e satrapi: perchè in lui più spiccava lo spirito di Dio.4Or il re pensava di dare a lui l'autorità sopra tutto il regno: per la qualcosa i principi, e i satrapi cercavano occasion di tendere insidie a Daniele presso del re: e non poterono trovar cagione, né sospetto; perocché egli era fedele, ed era lontano da ogni defitto, e sospizione.5Dissero adunque coloro: Noi non troveremo onde accusar questo Daniele, se non forse riguardo alla legge del suo Dio.6Allora i principi, e i satrapi ordirono inganno al re, e gli parlaron cosi Dario re, vivi eternamente.7Tutti i principi del tuo regno, e magistrati, e i satrapi, e i senatori, e i giudici son di parere, che esca un decreto, e un editto imperiale; che chiunque domanderà qualche cosa a qualunque Dio, od uomo per trenta giorni, fuori che a te, o re, sia gittato nella fossa de' leoni.8Or adunque, o re, conferma questo parere, e scrivi l'editto, che sia immutabile, come firmato dai Medi, e da' Persiani, né sia lecito ad alcuno di trasgredirlo.9E il re Dario pubblicò, e firmò l'editto.10La qual cosa avendo saputa Daniele, viene a dire, come era stata fatta tal legge, se n'andò a casa sua: e aperte le finestre della sua camera, che guardavan verso Gerusalemme, tre volte al dì piegate le sue ginocchia faceva adorazione, e rendeva grazie al suo Dio, come era solito di fare pell' avanti.11Ma coloro, che stavano attenti a tutto, trovaron Daniele, che orava, e supplicava il suo Dio.12E andati dal re gli rammentaron l'editto, dicendo: Non hai tu ordinato, o re, che qualunque persona, che per trenta giorni facesse preghiera ad alcuni degli dei, o degli uomini, fuori che a te o re, fosse gettato nella fossa de' leoni? A' quali rispose il re, e disse: Questo è vero secondo l'editto de' Medi , e de' Persiani, il quale non è lecito, che sia violato.13Allora quegli risposero, e dissero al te: Daniele de' figliuoli esuli di Giuda non ha fatto caso della tua legge, né dell'editto firmato da te, ma tre volte al di fa sua orazione.14Ciò udito il re ne rimase molto afflitto, e per amor di Daniele ebbe desiderio di liberarlo, e fino al tramontar del sole si adoperava per trarlo di pericolo.15Ma coloro avendo compreso l'animo del re, gli dissero: Sappi, o re, che è legge de' Persi, e de' Medi, che Qualunque decreto fatto dal re sia immutabile.16Allora il re diede l'ordine, e condusser Daniele, e lo gittarono nella fossa de' leoni: e il re disse a Daniele: Il tuo Dio, cui tu sempre adori, egli ti salverà.17E fu recata una pietra, e fu posta sull'apertura della fossa, e il re la sigillò col suo anello, e coll'anello de' suoi cortigiani, affinchè non si facesse nulla contro Daniele.18E il re se ne tornò a sua casa, e andò a dormire senza aver cenato, e non fu portata vivanda dinanzi a lui, e di più non potè prender sonno.19Quindi alla prima punta del dì il re alzatosi andò in fretta alla fossa de' leoni:20E appressandosi alla fossa con voce lagrimevole chiamò Daniele, e gli parlò, e disse: Daniele servo di Dio vivo, il Dio tuo, cui tu servi sempre, ha egli potuto liberarti da' leoni?21E Daniele rispose al re, e disse: Vivi, o re, in eterno.22Il mio Dio ha mandato il suo Angelo, e questi ha chiuse le bocche de' leoni, e non mi hanno fatto male; perocchè; dinanzi a lui è stata trovata giustizia in me: ma anche inverso di te, o re, io non ho commesso delitto.23Allora il re grandemente si rallegrò per amore di lui, e ordinò, che Daniele fosse tratto fuori della fossa, e funne tratto Daniele, e non si vide lesione alcuna in lui, perchè ebbe fede nel suo Dio:24E per comando del re furon condotti coloro, che aveano accusato Daniele, e furon gettati nella fossa de' leoni eglino, e i figli, e le mogli loro, e non arrivarono sino al piano della fossa, che furon presi da' leoni, da' quali furon fatte in briccioli tutte le loro ossa.25Allora Dario scrisse a tutti i popoli, tribù, e lingue, quanti ne abitano per tutta la terra: Sia a voi abbondanza di pace.26E stato decretato da me, che in tutto quanto il mio regno sia temuto, e riverito il Dio di Daniele: imperocché egli è il Dio vivo, ed eterno pe' secoli e il regno di lui non sarà disciolto: la possanza di lui è in eterno.27Egli Liberatore, e Salvatore, che fa segni, e prodigi in cielo, e in terra, egli, che ha liberato Daniele dalla fossa de' leoni.28Or Daniele fu sempre in onore pel tempo del regno di Dario, e nel regno di Ciro Persiano.

Note:

6,1:Piacque a Dario di deputare pel governo ec. S. Girolamo e Giuseppe Ebreo dicono, che Dario, presa Balbilonia, se ne tornò nella Media con Daniele, e ivi suppongono avvenute le cose, che qui si narrano. I centoventi satrapi corrispondevano al numero delle provincie di quell'impero.

6,7:Che chiunque domanderà qualche cosa a qualunque dio, ec. Per arrivare al loro fine di far perdere a Daniele la grazia del re, e l'autorità, di cui egli godeva, mostrano di voler fare allo stesso re un onore, che in sostanza veniva ad agguagliarlo a un dio, anzi a metterlo al di sopra degli altri dei. Ed è molto verisimile, che Da rio, e altri de' re Gentili, i quali ambirono gli onori divini, avessero per principio di buona politica il far ricrescere anche per tal mezzo nello spirito de' popoli la loro maestà.

6,10:Che guardavan verso Gerusalemme, ec. Di questa costumanza degli Ebrei di fare orazione rivolti verso il tempio di Dio, quando si trovavano in terra straniera, si è parlato altre volte. Vedi Ezech. VIII. 16.; 3. Reg. VIII.48.49.
Tre volte al dì. Alle ore di terza, di sesta, e di nona, che erano ore di orazione per la sinagoga, e furono, e sono ancora per la Chiesa Cristiana. Vedi Atti II. 15. III. 1, X, 9.

6,17:Affinchè non si facesse nulla contro Daniele. Il re avea speranza, che Daniele sarebbe salvato dal suo Dio; ma conosceva il cattivo animo di quelli, che aveano strappato a lui l'ordine di gettarlo in quella fossa, e dovea temere, che se i leoni lo lasciassero illeso, i suoi cortigiani stessi non lo uccidessero.

6,24:Furon gettati nella fossa de' leoni eglino, e i figli, e le mogli loro. Simil rigore di giustizia era secondo le leggi de' Persiani, dove (come dice Ammiano Marcellino lib. XXIII.) per la colpa di uno si facea morire tutta la parentela. Ognun vede, che la sentenza di Dario per quel che riguarda i figliuoli, e le mogli degli accusatori di Da niele sarebbe stata ingiusta, tolto che e i figliuoli, e le mogli avessero avuto parte alla colpa de' padri, e de' mariti.