Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Daniele 7


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Visione di quattro bestie, figura di quattro monarchie. Dell'antico dei giorni. Potestà eterna del Figliuolo dell'uomo. Della quarta bestia, e delle sue corna.

1L'anno primo di Baltassar re di Babilonia, Daniele ebbe visione in sogno, e la visione la ebbe essendo nel suo letto, e scrisse, e registrò in brevi note questo sogno, e compendiosamente riferendolo, disse:2Io ebbi una notte questa visione: i quattro venti dell'aria combattevano nel gran mare;3E quattro grandi bestie uscivan dal mare tra lor diverse.4La prima come una lionessa, e aveva le ali di aquila. Io la riguardava, ed ecco che le furon svelte le ali: ed ella fu alzata da terra, e su pie' suoi si stette come un uomo, e le fu dato un cuore di uomo.5Ed ecco un'altra bestia le stette al lato simile ad un orso, e avea nella sua bocca tre palchi di denti, e dicevano a lei così; Sorgi, mangia delle carni in abbondanza.6Dopo di ciò io guardava, ed eccone un'altra come un leopardo, e avea nella parte sua superiore quattro ali come di uccello, e la bestia aveva quattro capi, e fu data a lei la possanza.7Dopo tali cose io stava osservando nella notturna visione, ed ecco una quarta bestia, terribile, e prodigiosa, e forte straordinariamente: ella aveva grandi denti di ferro, mangiava, e sbranava, e quel, che restava, lo calpestava co' piedi: ma ella era dissimile dalle altre bestie, che lo avea vedute prima di questa, e avea dieci corna.8Io considerava le corna, quand' ecco che un altro piccolo corno spuntò in mezzo a queste, e tre delle prime corna le furono svelte all'apparire di questo, ed ecco che in questo corno erano occhi quasi occhi di uomo, e una bocca, che spacciava cose grandi.9Io mi stava osservando fino a tanto che furono alzati dei troni, e l'antico de' giorni si assise: le sue vestimenta candide come neve, e i capelli della sua testa come lana lavata. Il trono di lui fiamme infuocate: le ruote del trono erano vivo fuoco.10Rapido fiume di fuoco usciva dalla sua faccia: i suoi ministri erano migliaia di migliaia, e i suoi assistenti dieci mila volte cento mila. S'assise il giudizio, e i libri furono aperti.11Io stava osservando a motivo del rumore di quelle grandi cose, che quel corno spacciava: ma vidi, che questa bestia era stata uccisa, ed era perito il corpo di lei, ed era stato gettato ad ardere nel fuoco;12Come anche alle altre bestie era stato tolto il potere, e fissato lo spazio della lor vita per un tempo, ed un tempo.13Io stava adunque osservando nella visione notturna, ed ecco colle nubi del cielo venire come il Figliuolo dell'uomo, ed ei si avanzò fino all'antico de' giorni: e lo presentarono al cospetto di lui.14Ed ei gli diede potestà, onore, e regno; e tutti i popoli, tribù, e lingue a lui serviranno: la potestà di lui è potestà eterna, che non gli sarà tolta, e il regno di lui è incorruttibile.15L'orrore mi prese: io Daniele rimasi atterrito per tali cose, e le mie visioni mi conturbarono.16Mi appressai ad uno degli assistenti, e a lui domandava la verità di tutte queste cose: e questi mi diede la spiegazione delle cose, e m' istruì:17Queste quattro bestie grandi son quattro reami, che si alzeranno dalla terra.18Poi riceveranno il regno i santi di Dio altissimo, e regneranno sino al fine del secolo, e pe' secoli de' secoli.19Io bramai dipoi di essere informato minutamente della quarta bestia, che era molto dissimile da tutte le altre, e fuor di modo terribile: i denti suoi, e le unghie di ferro: mangiava, e sbranava, e quel, che restava, lo calpe stava co' piedi suoi:20E di esser informato intorno alle dieci corna, che ella avea sulla testa, e all'altro, che era spuntato, all'apparir del quale erano cadute tre corna, e come quel corno avesse occhi, e bocca spacciarne cose grandi, e fosse maggiore di tutti gli altri.21Io stava osservando, ed ecco che quel corno facea guerra contro de' santi, e li superava:22Fino a tanto che venne l'antico de' giorni, e sentenziò in favore de'santi dell'Altissimo, e venne il tempo, in cui i santi ottennero il regno.23E quegli così mi disse: La quarta bestia sarà il quarto regno sopra la terra, il quale sarà maggiore di tutti i regni, e ingoierà tutta la terra, e la calpesterà, e la stritolerà.24E i dieci corni dello stesso regno saran dieci re; e un altro si alzerà dopo di essi, che sarà più possente de' primi, e umilierà tre regi.25Ed ei parlerà male contro l'Altissimo, e calpesterà i santi dell'Altissimo, e si crederà di poter cangiare i tempi, e le leggi, e saranno poste in mano a lui tutte le cose per un tempo, due tempi, e per la metà d'un tempo.26E il giudizio sarà assiso, affinchè si tolga a lui la potenza, ed ei sia distrutto, e per sempre perisca.27E il regno, e la potestà, e la magnificenza del regno, quanta è sotto tutto il cielo, sia data al popolo de' santi dell'Altissimo, il regno di cui è regno sempiterno, e i regi tutti a lui serviranno, e lo ubbidiranno.28Qui egli finì di parlare. Io Daniele era conturbato forte ne' miei pensieri, e il mio volto si cangiò: e nel cuor mio feci conserva di quelle parole.

Note:

7,1:L'anno primo di Baltassar ec. Cominciano qui le grandi profezie di Daniele.

7,2:I quattro venti dell'aria combattevano nel gran mare. Pel mare è significata la terra, e pe' venti è significato lo sconvolgimento, che dovea succedere nel mondo al tempo, in cui si doveano fondare le nonarchie, delle quali parlerà il Profeta.

7,4:La prima come una lionessa, e avea le ali di aquila. ec. Queste bestie erano mostruose; perocchè sendo tutte bestie terrestri aveano insieme del genere de' volatili essendo armate di ali. La prima di esse è una lionessa, e per essa viene indicato l'impero de' Caldei: la lionessa dicesi ancor più feroce del lione, ed ella ben rappresenta il carattere di Nabuchodonosor, dal quale fu ingrandito formisura l'impero Caldaico. Le ali di aquila significano la rapidità delle conquiste di quel sovrano; per la qual cosa troviam qui riuniti ambedue i simboli, sotto de' quali abbiam veduto rappresentarsi lo stesso re da Isaia e da Geremia: perocchè col nome di lione, e con quello di aquila lo hanno caratterizzato più volte que' due profeti, e anche Ezechiele. Furono svelte le ali a questo lione, allorchè Dio umiliò Nabuchodonosor, e lo ridusse alla condizione di bestia; ma dipoi egli si rialzò, e tornò ad essere uomo, e non ebbe più il cuor di lione, ma cuore di uomo, e di uomo che avea conosciuta la miseria, e la infermità umana. Lo stesso Baltassar, in cui ebbe fine la monarchia de' Caldei, nel tempo, in cui insultava al Dio di Israele profanando i vasi del suo tempio, atterrito alla vista della mano, che scriveva il ferale annunzio di sua rovina, si può ben dire, che perdè il cuore di lione; ed ebbe cuore di uomo, umiliato altamente, e finalmente ucciso nella sua reggia.

7,5:Un'altra bestia le stette allato simile ad un orso. Dopo l'impero de' Caldei vede il Profeta venire l'impero de' Persiani, di cui è simbolo l'orso, bestia feroce, e crudele, e tali furono i Persiani, le leggi de' quali furono oltremodo barbare riguardo a' gastighi de' rei, come osservò Teodoreto, e come può vedersi presso il Brissonio. S'arroge, che l'orso patisce con gran costanza la fatica, e la fa me, e laboriosi, temperanti, e pazienti al sommo furono gli antichi Persiani per testimonianza di Senofonte.
Avea nella sua bocca tre palchi di denti. Tale credo essere il senso della Volgata. Nella versione di Teodozione si legge: tre costole, e cosi ancora nel testo originale. Ambedue le lezioni vanno allo stesso senso, e dinotano la voracita della bestia, e il numero di tre si riferisce ai tre regni riuniti in uno, cioè de' Caldei, de' Persiani, e de' Medi: la voracita istessa è espressa con quelle parole, mangia delle carni in abbondanza. Ciro, e i suoi successori portarono la desolazione, e la strage in una gran parte della terra, ed è celebre il fatto di Tomiri regina degli Sciti, la quale, ucciso Ciro, e troncatagli la testa, la fece mettere in un otre pieno di umano sangue, dicendo, saziati del sangue, di cui avesti tanta sete.

7,6:Eccone un' altra come un leopardo, ec. Il pardo più piccolo del leone non è da men del leone quanto alla forza, ed ha per suo proprio attributo di correre con estrema celerità; ma il Profeta a questo suo pardo aggiunge ancor quattro ale, onde questa bestia non corre solo, ma vola. Per le quali cose si riconosce agevolmente in questo pardo il carattere del grande Alessandro vincitore di Dario, e de' Persiani, il quale in brevissimo tempo, con piccole forze conquistò quel vastissimo impero, e si avanzò colle sue vittorie fino all'Indo. La varietà delle macchie nella pelle del liopardo posson significare la varia condizione dello spirito di questo re, il quale con non piccoli vizi offuscò le molte sue, e grandi virtù.
Avea quattro capi. L'impero di Alessandro fu diviso dopo la sua morte in quattro parti; perocchè Tolomeo ebbe l'Egitto, Seleuco la Siria, Antigono l'Asia, e Antipatro la Macedonia. Possono forse ancora per queste quattro teste intendersi i quattro imperi riuniti in uno sotto Alessandro, il Caldeo, il Persiano, quello della Media, e quello della Grecia: ma la prima sposizione è più comune.

7,7-8:Ed ecco una quarta bestia, terribile, e prodigiosa, ec. La massima parte degli antichi, e de' moderni interpreti per questa bestia terribile, prodigiosa ec. intendono l'impero Romano, e ciò (per quanto a me sembra) con molta ragione; perocchè nella successione degl'imperi, i quali ebbero relazione col popolo Ebreo, non è credibile, che il Profeta non dovesse parlare de' Romani, i quali dovean soggiogare lo stesso popolo, e final mente, secondo i decreti di Dio, sterminarlo, e dispergerlo. Veramente non pochi moderni scrittori, e ancora qualche antico spositore in vece dell'impero Romano sup posero, che il Profeta parlasse de' re, che succedettero ad Alessandro; ma non appartengono forse questi re alla terza monarchia de' Greci? Come adunque nuovamente trovansi nella quarta? E come sarà egli vero quello, che dice l'Angelo (vers. 17.) le quattro grandi bestie, sono quattro regni? Certamente Daniele distinse molto chiaramente ciascuna delle quattro bestie, dicendo che erano tra lor diverse (vers. 3) e di questa quarta bestia aggiun se, ch'ella era dissimile all'altre. Aggiungerò ancora, che i caratteri assegnati dal Profeta a questa bestia, ch'ei chiama terribile, prodigiosa, straordinariamente forte; e il regno significato per essa, di cui si dice, ch'ei sarà il maggiore di tutti i regni, e ingoierà tutta quanta la terra, e la calpesterà, e la stritolerà, tutti questi caratteri quanto sono adatti a dipingere l'impero Romano, altrettanto mal si convengono a' regni di Seleuco nella Siria, e di Tolomeo nell'Egitto, e de' lor successori; e fa maraviglia il considerare come uomini di molta dottrina, e dell'antica storia peritissimi abbian potuto contro le chiare, ed espresse parole del Profeta, contro tutta la tradizione degli antichi maestri, contro la fede della storia, sostituire al Romano impero i regni de' Lagidi, e de' Seleucidi, i quali regni il piu, che ebbero di mirabile, si fu il continuo ostinato impegno di consumarsi, e divorarsi l'un l'altro. Il Profeta non espresse di quale specie fosse questa bestia, nè quali fosse il suo nome, perchè il governo di Roma fu nuovo, e vario, e quasi un composto di monarchia, aristocrazia, e democrazia, ed ebbe per capi prima i re, indi i consoli, poscia i decemviri, indi nuovamente i consoli, e i dittatori, e finalmente gli Imperadori; e non un solo impero, ma tutti gl'imperi, e i regni della terra abbracciò Roma, onde fu detta da s. Cipriano un mondo in compendio, Ep. 45. Del rimanente siccome una stessa cosa è significata nella visione delle quattro bestie, e nel sogno, o visione della celebre statua composta di differenti metalli, così è da vedersi quello, che abbiam detto nella sposizione del capo. II.
E avea dieci corna ....un altro piccolo corno spuntò ec. Queste dieci corna sono dieci re come si dice vers. 24, e il piccolo corno, il quale in appresso diventa più potente di tutti i precedenti, egli è parimente un altro re. Tanto i dieci re, come anche l'undecimo sorgeranno a regnare nel mondo occupato già dalla quarta bestia. Ma in qual tempo dobbiam noi credere, che avessero a venir fuora questi dieci re, e l'undecimo re? Ciò non è detto espressamente da Daniele, ma considerando attentamente quello, che qui si dice dal nostro Profeta intorno al regno del figliuolo dell'uomo, vers. 9. 14., e intorno al regno de' santi, vers. 22. 27., noi verremo a comprendere per qual motivo tutti gli scrittori Ecclesiastici (come notò san Girolamo) insegnarono, che questi re dovranno essere alla fine del mondo, e dipoi si leverà su l'undecimo re, il quale vincerà tre di que' regi, uccisi i quali anche gli altri piegheranno il collo. E questo re, secondo gli stessi scrittori, egli è l'Anticristo, il quale da piccoli principii crescerà in isterminata possanza, gli occhi del quale sono occhi di uomo, ma la bocca spaccia cose gran di, perchè l'Anticristo (dice s. Gregorio) sarà non un diavolo, ma un uomo, ma colle sue parole s'inalzerà sopra tutto quello, che dicesi Dio, o si adora, come in segna l'Apostolo, 2. Thessal. II. 4.

7,9:Furono alzati de' troni, e l'antico de' giorni si assise: ec. Il trono di Dio significa la maestà eterna, l'assoluto dominio, la potestà di giudicare, e la immutabilità dello stesso Dio: l'antico de' giorni, egli è qui Dio Padre Creatore di tutte le cose, il quale fu avanti a tutte le cose, e prima di tutti i tempi. Egli siede sul suo trono per giudicare la causa di Cristo contro il nimico di lui, e della sua Chiesa, contro il persecutore dei santi. La pittura sì del trono, come dell'altissimo personaggio, cui serve di residenza, e di tribùnale, è degna della maestà delle Scritture, e di qui venne, che la Chiesa non istimò, che fosse improprio il dipingere co' colori colui, che si era dipinto egli stesso in tal guisa colle parole, benchè ella con tutti i suoi figli sappia benissimo, com' egli nè co' colori, nè colle parole può rappresentarsi qual è, nè da umana intelligenza comprendersi.

7,11-12:Io stava osservando a motivo del rumore di quelle grandi cose, che quel corno spacciava: ec. Il Profeta, che avea già veduta cogli occhi della sua mente la guerra fatta da quel corno, cioè dall'Anticristo al Figliuolo dell'uomo, e alla sua chiesa; il Profeta, che avea udito eziandio le empietà, e le bestemmie vomitate da questo terribil persecutore de' santi, vede adesso come questa bestia, e questo nemico rappresentato da quel corno era ucciso, e gettato ad ardere nel fuoco eterno, essendo stata distrutta, e annichilata la possanza di lei come era stata annichilata la possanza delle altre quattro bestie, ognuna delle quali avea avuto regno, e vita solamente per un tempo, ed un tempo, vale a dire per quel periodo di tempo, che le era stato fissato da Dio.

7,13-14:Ed ecco colle nubi del cielo venire come il Figliuolo dell'uomo, ec. Vale a dire un personaggio simile al Figliuolo dell'uomo, cioè a Cristo, personaggio non ignoto al Profeta, come quello, che egli avea veduto rappresentato per la mistica pietra, di cui parlò nel capo II. Egli vede questo Fgliuolo del Padre divenuto nella sua incarnazione Figliuolo dell'uomo, cioè vero uomo, lo vede sulle nubi del cielo presentarsi corteggiato dagli Angeli dinanzi al Padre, il quale dà a lui potestà, onore, e regno, potestà eterna, regno, e onore immortale, regno, che da lui non passerà ad un altro, nè mai sarà a lui tolto. Cristo e per propria natura come Dio, e per con cessione del Padre come uomo ebbe fin dalla sua incarnazione assoluta potesta sopra tutte le cose, come si legge, Luc. X. 22.: tutte le cose a me sono state date dal Padre mio: questa potestà fu nuovamente confermata a lui dopo la risurrezione, allorchè egli disse: è stata da ta a me tutta potesta nel cielo, e nella terra, Matth. XXVIII. 18., e come dice l'Apostolo: è necessario, che egli regni fino a tanto che (Dio) gli abbia posti sotto de' pie di tutti i nemici. Ed ora è confermata a lui dal Padre la stessa potestà, si perchè egli dee far giudizio di tutti i vivi e i morti, sì perchè egli soggettati, e posti gia sotto i piedi di lui i nemici, e i ribelli, che nol vollero per loro re, avrà adesso pacifico possesso di quel regno, nel quale non sarà più avversario, che a lui si opponga.

7,15:L'orrore mi prese: ec. Questa prodigiosa visione cagionò in me orrore e terror grande.

7,16:Domandava la verità di tutte queste cose. Pregai uno degli Angeli, che stavano attorno al trono, che mi svelasse il vero significato di tutte queste figure.

7,17:Quattro reami, che si alzeranno dalla terra. De' quattro uno era già principiato, quello cioè de' Caldei: ma il Profeta parla in futuro relativamente a' tre, che do vean sorgere dopo di quello, e l'un dopo l'altro.

7,18:Poi riceveranno il regno i santi ec. I santi, che verranno con Cristo al giudizio, e giudicheranno con lui le nazioni, prenderanno insieme con lui il possesso pieno e perfetto del suo regno, allorchè lo stesso Cristo dirà ad essi: entrate in possesso del regno preparato a voi dalla fondazione del mondo.

7,19-22:Io bramai dipoi di essere informato minutamente della quarta bestia, ec. Il Profeta brama di sapere e quello che sia la quarta terribilissima bestia, e quello che sieno le dieci corna, e il piccolo corno; ed è a lui fatto vedere come il piccolo corno, cioè l'Anticristo dopo aver vinti tre de' dieci re, e soggiogati gli altri sette facea guerra a' Santi, e alla Chiesa di Cristo; e li superava, perchè e co' terrori, e colle lusinghe, e co' falsi prodigi l'Anticristo vincerà moltissimi de' fedeli, e gli alienerà da Cristo; ed egli continuerà la terribil guerra sino a tanto, che l'antico de' giorni sentenziando in favore de' santi non solo li tragga salvi dalla persecuzione, ma dia ad essi il regno promesso.

7,25:Ed ei parlerà male contro l'Altissimo, ec. Questo figliuolo di perdizione bestemmierà il Signore, farà guerra atrocissima a' santi, cioè al popol fedele, e molti ne vincerà, e li calpesterà, e si crederà di potere alterare le costumanze sacre riguardanti i tempi, e i giorni destinati più specialmente al culto divino, si crederà di poter mutare tutte le leggi, ed egli avrà gran possanza, possanza quasi assoluta, ma ristretta dentro il periodo di tre anni e mezzo, dopo de' quali il regno dell'empietà avrà fine. La voce tempo è qui posta in vece di anno, onde un tempo, due tempi e la metà di un tempo, vuol dire un anno, due anni, e un mezz' anno. La stessa durazione è assegnata alla persecuzione dell'Anticristo da s. Giovanni Apocal. XXII. 4. 6. XIII. 5.

7,26-27:E il giudizio sarà assiso, ec. Indi si terrà giudizio da Dio, nel qual giudizio sarà determinato di togliere a quell'empio ogni potere, e di condannarlo a perire in eterno; e allora al popolo de' santi, cioè alla chiesa di Cristo sarà dato il regno di tutta quanta la terra, perchè tutta la terra, che è sotto del cielo, con tutti i regi si riunirà nella fede, e nell'amore di Cristo, onde e dei Giudei convertiti, e delle genti tutte si farà un solo ovile sotto un solo pastore, e questo regno cominciato sopra la terra durerà eternamente ne' cieli.

7,28:Qui egli fini di parlare. S' intende l'Angelo che m'istruiva. Si potrebbe ancora tradurre; e qui ebbe fine la cosa; cioè la Visione, e la spiegazione, che mi diede l'Angelo delle cose vedute da me.