Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Daniele 8


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Ariete con due corna; capro, che ha un solo corno, e dipoi ne ha quattro, e vince l'ariete; il primo dinota il re de' Medi, e de' Persiani, il secondo il re de' Greci. Profezia di un re impudente, e delle tirannie di lui, e delle sue frodi, e della sua superbia.

1L'anno terzo del regno di Baltassarre apparve a me Daniele una visione dopo quel, che aveva veduto a principio.2Vidi la mia visione trovandomi nel castello di Susa, che è nel paese di Elam: e nella visione parvemi di essere sopra la porta di Ulai.3E alzai gli occhi miei, e osservai: ed ecco un ariete stava dinanzi alla palude, ed aveva altissime corna, e uno più alto dell'altro, e che andava crescendo. Indi4Vidi l'ariete dare de' colpi colle sue corna contro l'occidente, e contro il settentrione, e contro il mezzodì, e tutte le bestie non potevan resistergli, né liberarsi dalla sua possanza, e fece quello, che volle, e si fece grande.5Ed io stava in attenzione, ed eccoti un capro dall'occidente scorreva tutta la superficie della terra, e non toccava la terra. Or il capro avea un insigne corno trai due occhi.6E si mosse contro quell'ariete ben armato di corna, cui io avea veduto stare vicino alla porta, e corse sopra di lui con tutto l'impeto della sua forza:7E avvicinatosi all'ariete, lo attaccò furiosamente, e lo percosse, e gli ruppe due corna, e l'ariete non potea resistergli, ed egli avendolo gettato per terra, lo calpestò, è nissuno potea liberare l'ariete dal suo potere.8E il capro divenne grande formisura, e, cresciuto ch'ei fu, il suo gran corno si ruppe, e nacquero quattro corna in luogo di esso volte ai quattro venti del cielo.9E da uno di questi scappò fuori un piccol corno, e s'ingrandì verso il mezzo giorno, e verso l'oriente, e verso la terra forte;10E s'innalzò anche contro la milizia del cielo: e gettò a terra dei forti, e delle stelle, e le conculcò.11E s'innalzò fin contro il principe dei forti, e tolse a lui il sacrifizio perenne, e avvilì il suo luogo santo.12E fu a lui data possanza contro il sacrifizio perenne a motivo de' peccati: e la verità sarà abbattuta sopra la terra: ed egli intraprenderà, e sarà prosperato:13E udii uno de' santi, che parlava: e un santo disse all'altro non conosciuto da me, che parlava: Quanto tempo avrà luogo la visione intorno al sagrifizio perenne, e intorno al peccato, causa della desolazione, e alla conculcazione del santuario, e della terra forte?14E quei gli rispose: Per due mila trecento giorni da sera a mattina: e poi sarà mondato il santuario.15E mentre io Daniele aveva questa visione, e cercava d'intenderla, ecco che mi fu davanti come una figura di uomo.16E udii la voce di un uomo dentro l'Ulai, il quale sclamò, e disse: Spiegagli, o Gabriel, la visione.17E questi venne, e si stette dove io mi stava: e arrivato ch'ei fu, io caddi boccone per il timore, ed ei mi disse: Comprendi, o figliuolo dell'uomo, come nel tempo definito la visione sarà adempiuta.18E mentre ei mi parlava, io caddi boccone per terra: ed ei toccommi, e fè rizzarmi su' miei piedi;19E mi disse: lo ti dimostrerò le cose, che avverranno nell'ultimo della maledizione; perocché questo tempo ha il suo fine.20L'ariete, che tu hai veduto, che avea le corna, egli è il re de' Medi, e de' Persiani.21Il capro poi egli è il re de' Greci, e il corno grande, che egli ha trai due occhi, questi è il primo re.22Que' quattro corni, i quali, rotto quello, sono spuntati in sua vece, sono quattro regi, i quali s'innalzeranno dalla sua nazione, ma non avranno la fortezza di lui.23E dopo il regno di questi quando saran cresciute le iniquità, si leverà su un re impudente, e intelligente di enimmi:24E la possanza di lui si fortificherà, ma non pelle sue forze. E oltre ogni credenza, devasterà tutte le cose, e otterrà il suo intento, e sarà intraprendente: e ucciderà i valorosi, e il popolo de' santi.25Conforme a lui piacerà, ed egli sarà orditore d'inganni, e si gonfiera in cuor suo, e nella abbondanza di tutte le cose darà morte a moltissimi, e s'inalbererà contro il principe de' principi, e non per opera d'uomo sarà annichilato.26E la visione della sera, e del mattino, che è stata esposta, è verità. Tu adunque sigilla la visione: perocché ella avrà luogo dopo molti giorni.27Ed io Daniele mi stetti languente, e ammalato per dei giorni. E risanato trattava gli affari del re; ed era stupefatto della visione, e non era chi la interpretasse.

Note:

8,2:Nel castello di Susa, che è nel paese di Elam. Susa era nella provincia detta Elam, ovvero Elimaide. Ivi i re Caldei aveano un famoso palazzo.
Sopra la porta d'Ulai. È conosciuto da' geograti il fiume Euleo, che scorreva nell'Elimaide, onde si può credere che una porta di Susa portasse il nome di Ulai, perchè guardava verso l'Euleo. Sopra quella porta fu trasportato in ispirito il Profeta, quando ebbe la visione, che egli ndesso descrive.

8,3:Dinanzi alla palude. Qualche marazzo, che era presso a quel fiume.
Un ariete ... ed avea altissime corna. Questo ariete egli è il re dei Persiani, e de' Medi, cioè Ciro, fondatore dell'impero riunito de' Medi, e de' Persiani. Le due corna possono significare o i due regni, de' quali il Persiano era il più grande, ovvero le due famiglie, che possedettero quell'impero; perocchè dopo la morte di Cambise figliuolo di Ciro, regnò Dario figliuolo di Histaspe, che era di un'altra famiglia, ed egli, e i suoi successori crebber molto in possanza, e tra questi fu potentissimo quel Dario detto Codomano, a cui fece guerra Alessandro.

8,4:Vidi l'ariete dare de' colpi ... contro l'occidente, e contro il settentrione, ec. I successori di Ciro fecer guerra dalle parti d'occidente contro i Greci, da settentrione contro gli Sciti, da mezzogiorno contro l'Egitto, e l'Etiopia.

8,5:Un capro dall'occidente scorreva ec. Da un paese occidentale, rispetto alla Persia, e all'Asia, veniva questo capro, la cui celerità è mirabilmente dipinta dal Profeta col dire, ch'ei non toccava terra. Quest' è Alessandro il grande. Egli in età di venti anni eletto capo de' Greci per far guerra a' re di Persia, in meno di quattro anni scorse, e conquistò tutto quel vastissimo impero, e dopo la morte di Dario portò la guerra sino all'Indo. E noto, che questo principe volle farsi credere figliuolo di Giove Ammone, il quale dio era figurato in un capro, onde egli pur si faceva dipingere colle corna di capro. Così se Daniele fosse vissuto a' tempi stessi di Alessandro, e lo avesse conosciuto personalmente, non avrebbe potuto dipingerlo più al naturale di quello, che ha fatto tanto tempo prima, come si vede in tutto questo capitolo.
Or il capro avea un insigne corno tra' due occhi. Questo corno unico può indicare, che Alessandro non ebbe successore di sua famiglia, e di quelli, che si divisero il suo impero, nissuno lo agguagliò in felicità, e in possanza. Ovvero questo corno posto tra' due occhi può significare la vigilanza, e la sagacità di questo conquistatore.

8,6-7:E si mosse contro quell'ariete ... e corse ec. Si mosse, anzi andò correndo in cerca di Dario; lo vinse a Isso, indi a Gaugamela, dove furon rotte da lui le due corna dell'ariete, cioè fu vinto, e superato l'impero riunito de' Persiani, e de' Medi.

8,8:Divenne grande fuormisura. E col nome di grande è conosciuto nella storia. Il suo gran corno si ruppe. Morì Alessandro dopo soli dodici anni di regno nel fior dell'età. Ecco un brevissimo compendio delle azioni di questo principe. Il primo anno del suo regno egli domò l'Il lirico, la Tracia e la Grecia. Il secondo anno vinse presso il Granico i capitani di Dario. Il terzo anno messe in rotta lo stesso Dario a Isso. Il quarto anno soggettò la Fenicia, espugnò Tiro, e scorse l'Egitto, dove fondò Alessandria, ed entrò nella Giudea, e giunto a Gerusalemme trattò con somma umanità e rispetto il Pontefice Jaddo, fece offerir sacrifizio nel tempio, e furono a lui mostrate queste profezie di Daniele, nelle quali egli lesse i decreti della providenza divina, riguardo a lui e alle sue conquiste, rivelati al Profeta più di due secoli innanzi. Vedi Giuseppe A. XII. 8.
L'anno sesto vinse per la seconda volta Dario, e questo re essendo stato ucciso da' suoi, Alessandro diventò l'unico sovrano della Persia e dell'Asia. Negli altri sei anni di sua vita soggiogò molte nazioni, penetrando fino al Gange, e fino al mare lndo. Vedi Giustino, Curzio, Diodoro ec.
Nacquero quattro corna in luogo di esso. Quattro dei suoi capitani si divisero l'impero, e Tolomeo ebbe l'Egitto, Antigono l'Asia, Seleuco la Babilonia, e poi la Siria, Antipatro la Grecia. Vedi cap. VII. 6.

8,9:E da uno di questi scappò fuori un piccol corno, ec. Questo piccol corno è figura di Antioco Epifane figliuolo di Antioco detto il Grande, e uno de' successori di Seleuco re della Siria, come si è detto. Forse è detto piccol corno, perchè era secondogenito del grande Antioco. Egli fu famoso pelle guerre, che ebbe contro Tolomeo Filometore re d'Egitto, che è verso il mezzodì riguardo a Susa, dove scrivea Daniele, e contro Artaxia re dell'Armenia, che può dirsi orientale riguardo a Susa.
E verso la terra forte. Ovvero contro la fortezza. La Giudea difesa dalla protezione di Dio, e de' suoi Angeli, è qui indicata con questo nome di fortezza, cioè di terra forte, contro la quale nissuno potea prevalere, quando era fedele al suo Dio.

8,10:E' s' innalzò anche contro la milizia del cielo: ec. Contro Dio, contro il popol di Dio, contro i Giudei, che aveano per re, e condottiere il Dio del cielo, prese la guerra Antioco Epifane, e gli riuscì di abbattere colla violenza molti de' forti di quel popolo, anzi di arrivar fino a conculcare delle stelle del cielo. In tal guisa accenna il Profeta que'Giudei illustri per nobiltà, per riputazione di pietà, per la distinzione del grado sacerdotale, i quali per non soffrire, i tormenti, violarono la legge, e obbedirono agli empi comandi del tiranno. Vedi I. Ma chab. 1. 48. 55. ec., II. Machab. IV. 14. ec.

8,11:Contro il principe de' forti. Pugnò addirittura contro Dio, da cui viene ogni fortezza, e ogni potenza; pugnò contro di lui, profanando il suo tempio, e l'altare, interrompendo i sacrifizi, introducendo l'idolatria, ec.

8,12:E la verità sarà abbattuta sopra la terra. La vera religione sarà oppressa dall'empio. Convien leggere i due libri de' Maccabei, particolarmente ne' luoghi indicati, per vedere il pieno, e puntuale avveramento della profezia. Noterò solamente come per quella parola verità si può intendere la giustizia, come l'intesero i LXX; e veramente dalla Storia apparisce, come quello fu un tempo, in cui parve, che sparisse dal mondo la sincerita, la fedeltà nelle promesse, e ogni giustizia.

8,14:Per due mila trecento giorni da sera a mattina. Ovvero: Fino alla sera, e al mattino: vale a dire fino a quel giorno (che vien formato dalla sera, e dal mattino), in cui finirà la desolazione di Antioco. Io però preferisco la prima versione più semplice, parendomi, che voglia il Profeta indicare, ch'ei parla di giorni comuni compo sti delle due loro parti, la notte e il giorno. I due mila trecento giorni fanno sei anni, e mezzo lunari, e si con tano da vari Interpreti dall'anno 143 de' Greci, quando Antioco invase Gerusalemme fino all'anno 149, in cui egli si morì. Vedi I. Machab. I. 21. VI. 16. Ho detto anni lunari, benchè non sia certo, che tali fossero gli anni de' Caldei, secondo i quali è probabile, che calcoli il nostro Profeta i suoi anni: altrimenti i 2300 giorni fa rebbero sei anni solari, tre mesi, e diciotto giorni.

8,16:Dentro l'Utai. Dentro la porta detta Ulai. Quegli, che ordina all'Angelo Gabriele di spiegare la visione al Profeta, secondo Teodoreto ed altri, egli è il Figliuolo di Dio. S. Girolamo però, e gli Ebrei credon, che ei fosse s. Michele Arcangelo, specialissimo protettore della Sinagoga, e di poi della Chiesa di Cristo.

8,19:Nell'ultimo della maledizione. Ovvero, come ha l'Ebreo: nell'estremo dell'ira, cioè quando l'ira di Dio offeso scoppierà in severa e atroce vendetta contro il suo popolo, e di poi contro i persecutori dello stesso popolo.

8,23:E dopo il regno di questi, ec. Ognuno di questi corni indica la successione di que're. Antioco Epifane fu l'ottavo re della Siria. Quanto al titolo di impudente, che è dato a lui dal Profeta, noi sappiamo dagli Storici profani che veramente egli lo meritò, e che di lui può dirsi, che non avea rispetto nè a Dio, nè agli uomini avendo egli avvilita in ogni maniera la maestà di re, di cui era rivestito, benchè indegnamente, e sappiamo ancora, che in vece di Epifane, i suoi sudditi presero a chiamarlo Epimane, cioè pazzo furioso.
E intelligente di enimmi. Furbo e malizioso, e pieno delle sottigliezze, e de' raggiri di una indegna politica. Tale si dimostrò egli sempre con tutti, e in tutte le oc casioni dal principio del suo regno fino alla fine. Vedi Livio lib. 44. 45. Questo è il secondo carattere di questo empio re.

8,24:E la possanza di lui si fortificherà, ma non pelle sue forze. Se egli salirà sul trono, se invaderà l'Egitto, se si farà padrone di Gerusalemme, tutto questo sarà effetto non del suo valore, nè de' suoi consigli, ma sola mente di una combinazione di circostanze, le quali lo condurranno a divenir grande e potente, perchè di lui Dio vuol servirsi a punire i peccati del popol suo.

8,25:Contro il principe de' principi. Contro Dio, Re de' regi, e Signore de' dominanti.
E non per opera d'uomo sarà annichilato. La mano di Dio sarà quella, che lo percuoterà, come egli stesso riconoscerà. Vedi I. Machab. VI. 10. II. 12,

8,26:E la visione della sera, e del mattino .... è verità. La visione, che si adempirà tralla sera e il mattino del giorno ultimo de' due mila trecento (come a te è stato dimostrato), questa visione è verissima, ed indubitata. Vedi vers. 14. Tu adunque sigilla la visione; ec. Scrivi e sigilla questa visione, perocchè ella non è da pubblicarsi adesso, come quelle, che riguardano avvenimenti vicini; questa che è di cose assai rimote, non potrà essere intesa, prima che venga ad effettuarsi. Vedi s. Girolamo.

8,27:E ammalato per de' giorni. Vale a dire: per molti giorni, come sta ne' LXX.
Trattava gli affari del re. Si vede, che sotto il regno di Baltassar egli avea tuttora gl'impieghi datigli da Nabuchodonosor. Vedi capo II. 49.
E non era chi la interpretasse. Anche dopo la generale interpretazione data dall'Angelo, restava tuttora molta oscurità in quella visione intorno a molte circostanze. L'Ebreo, e i LXX pare piuttosto, che vogliano significa re, che nissuno era informato di questa visione, avendola Daniele tenuta a tutti nascosta.