Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Daniele 14


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1E Daniele era un di que', che mangiavano alla tavola del re, e onorato sopra tutti gli amici di lui.2E i Babilonesi aveano un idolo chi amato Bel, e si consumavan per lui ogni dì dodici artabe di fior di farina, e quaranta pecore, e sei anfore di vino.3Il re stesso gli rendeva culto, e andava ogni di ad adorarlo. Ma Daniele adorava il suo Dio. E il re gli disse: perchè non adori tu Bel?4Ed egli rispose a lui: perché io non rendo onore agli idoli manofatti, ma a Dio vivo, che creò il cielo, e la terra, ed è Signore di tutti gli animali.5E il re disse a lui: Non sembra a te, che Bel sia un Dio vivo? Non vedi tu quanto egli mangia, e beve ogni giorno?6E disse sorridendo Daniele: Non ingannarti, o re, imperocché egli al di dentro è di fango, e al di fuora è di bronzo, e non mangia mai.7E il re montò in collera, e chiamò i sacerdoti di Bel, e disse loro: Se voi non mi dite chi mangi tutto quello, ch'io spendo, voi morrete.8Se poi farete vedere, che queste cose se le mangi Bel, morrà Daniele per aver bestemmiato contro Bel. E Daniele disse al re: Sia fatto secondo la tua parola.9Or i sacerdoti di Bel erano settanta senza le mogli, e i figliuoli. E il re si portò con Daniele al tempio di Bel.10E dissero i sacerdoti di Bel: Ecco che noi andiam via: e tu, o re, poni le vivande, e mesci il vino: e chiudi la porta, e ponvi sigillo col tuo anello:11E quando tu entrerai domattina, se non vedrai, che Bel abbia mangiate ogni cosa, noi morremo; altrimenti morrà Daniele, che ha detto il falso contro di noi.12Or ei si burlavano, perché aveano fatto sotto la mensa un apertura segreta, e per questa entravano sempre e mangiavano quella roba.13Usciti adunque coloro, il re pose dinanzi a Bel le vivande. Ma Daniele diede ordine a' suoi servi, che gli portassero della cenere, e la sparse col vaglio per tutto il tempio alla presenza del re: e se n' andarono, e chiuser la porta, sigillandola coll'anello del re.14Or i sacerdoti andarono di nottetempo secondo il loro costume eglino, e le mogli, e i loro figliuoli, e mangiaron tutto, e bevvero.15E ai levò il re al primo albóre, e Daniele con esso.16E il re disse: Son eglino intatti o Daniele? Ed ei rispose: intatti, o re.17E subitamente aperta la porta, il re veduta la mensa, con voce grande esclamò: Tu se' grande, o Bel, e in casa tua non è frode alcuna.18E Daniele sorrìse, e trattenne il re, che non entrasse dentro, e disse: Ecco il pavimento, osserva di chi siano queste pedate.19E il re disse: Veggo pedate di uomini, di donne, di ragazzi. E il re si adirò.20Allora fece pigliare i sacerdoti, e le mogli, e i figliuoli loro: ed eglino fecero vedere a lui le piccole porte, per le quali entravano, e consumavan quel, che si trovava sulla mensa.21E il re li fece morire, e diede Belin poter di Daniele, il quale lo distrusse in un col suo tempio.22Ed era in quel luogo un dragone grande e i Babilonesi lo adoravano.23E disse il re a Daniele: Ecco tu non puoi dire, che questo non sia un dio vivo: tu adunque adoralo.24E Daniele disse: Io adoro il Signore Dio mio, perché eg|i è il Dio vivo, ma questo non è il Dio vivo.25Ma tu o re, dammene la permissione, ed io senza spada, e bastone ammazzerò il dragone: o il re disse: Te la do.26Prese adunque Daniele della pece, e del grassume, e de' peli, e cosse ogni cosa insieme, e ne fece bocconi, e li gettò in bocca al dragone, e il dragone crepò: e disse: ecco quello, che voi adoravate.27La qual cosa udita avendo i Babilonesi, ne presero grandissimo sdegno, e adunatisi contro del re dissero: il re è diventato Giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il dragone, e messi a morte i sacerdoti.28E andati a trovar il re, dissero: Da nelle nostre mani Daniele, altrimenti uccideremo te, e la tua famiglia.29Vide adunque il re, che lo assalivano con impeto, e forzato dalla necessità, diede loro Daniele.30Ed ei lo gettarono nella fossa de1 leoni, e vi stette sei giorni.31Ed erano nella fossa sette leoni, e davansi ad essi ogni dì due cadaveri, e due pecore: ed allora non furono date loro, affinchè divorasser Daniele.32Or il profeta Habacuc stava nella Giudea, ed egli avea cotta una polenda, e fatte delle schiacciate in una teglia, e andava al campo per portarle ai mietitori.33E l'Angelo del Signore disse ad Habacuc: Porta il desinare, che hai, in Babilonia a Daniele, che è nella fossa de' leoni.34E Habacuc disse: Signore, non ho veduta Babilonia, e non ho notizia della fossa.35E l'Angelo del Signore lo prese alla cima del suo capo, e pe' capelli della sua testa, e portollo colla celerità del suo spirito, e posollo in Babilonia sopra la fossa.36E Habacuc alzò la voce, e disse: Daniele servo di Dio, prendi il desinare, che Dio ti ha mandato.37E Daniele disse: tu ti se' ricordato di me, o Signore, e non hai abbandonato color, che ti amano.38E si alzò Daniele, e mangiò: e l'Angelo del Signore restituì tosto Habucuc al suo luogo.39Venne adunque nel settimo giorno il re per piangere Daniele, e arrivò alla fossa, e gettò dentro gli occhi: e vide Daniele a sedere in mezzo ai leoni.40E gridò ad alta voce il re dicendo: Grande se' tu, o Signore Dio di Daniele. E lo trasse fuori della fossa de' leoni.41E quelli, che erano stati causa di sua perdizione, li fece gettar nella fossa, in un momento furono divorati alla sua presenza.42Allora il re disse: Tutti gli abitanti di tutta quanta la terra temano il Dio di Daniele: perocché egli è Salvatore, e fa segni, e prodigi sulla terra, ha liberato Daniele dalla fossa de leoni.

Note:

14,2:Un idolo chiamato Bel: ec. Bel era stato un antico re di Babilonia onorato dopo la morte da' suoi sudditi come dio, cui era stato eretto nella stessa città un famosissimo tempio. Ciro benchè, come persiano, avesse diffe rente idolatria, contuttociò si vede, che adorava anche Bel secondo il sistema comune de' Gentili, che si adattavano a render culto alle esterne divinità.Vers. 3
Dodici artabe di fior di farina. L'artaba è misura Persiana contenente sessanta due sestari, o sia dodici congi romani, cioè circa cento venti libbre romane.
E sei anfore di vino. L'anfora romana conteneva otto libbre di vino.

14,22:Ed era in quel luogo un dragone grande, ec. Un grosso serpente. Il demonio, che si era nascosto in un serpente per ingannare la prima donna, fece sì, che i Gentili ebbero sempre un gran rispetto a questa sorta di animali, arrivando fino a credere, che il serpente fosse di natura immortale e divina, e alzandogli altari e templi senza numero. Vedi Eliano storia degli animali XI. 2. 16.17 XII. 39,

14,27:Il re è diventato Giudeo. Ovvero: un Giudeo è diventato re; e questa seconda traduzione sta meglio col greco, e fa un ottimo senso: un Giudeo la fa qui da re.

14,30:Lo gettarono nella fossa de' leoni. Come vi era stato gettato altra volta VI. 18., ma allora vi stette sol una notte,

14,32:Il profeta Habacuc stava ec. Si disputa tragli Interpreti, se questo sia lo stesso Habacuc, di cui si hanno le profezie, e così credette s. Girolamo, e s. Epifanio, e molti altri, e non veggo come possa rigettarsi tanto francamente questa opinione, quando si dica, che a questi tempi egli era già in età avanzatissima. Ottimamente a questo passo s. Cipriano de Orat. Dom.: Conciossiachè di Dio sono tutte le cose, nissuna ne mancherà a chi ha Dio, ove egli a Dio non manchi. Cosi a Daniele rinchiuso per comando del re nella fossa de' lioni è mandato da Dio onde cibarsi, e l'uomo di Dio è pasciuto tralle fiere, che patiscono la fame, e non l'offendono.