Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Daniele 4


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Sogno di Nabuchodonosor interpretato da Daniele. Il re cacciato dal regno sta per sette anni colle bestie; indi riconosce la mano di Dio, e risale sul trono.

1Io Nabuchodonosor vivea in pace nella mia casa, e felice nella mia reggia:2Vidi un sogno, che mi spavento, e i miei pensieri, e le visioni, che mi passarono per la testa nel mio letto, mi diedero turbamento.3E fu fatto da me un decreto, che fosser condotti dinanzi a me tutti i sapienti di Babilonia, affinchè mi desser la spiegazione del mio sogno.4Allora furon introdotti gl'indovini, i magi, i Caldei, e gli aruspici, ed io esposi il mio sogno dinanzi ad essi; ed ei non me ne diedero la spiegazione:5Fino a tanto, che il collega Daniele (che si dice Baltassar dal nome del mio Dio, il quale ha in se lo spirito degli dei santi) venne al mio cospetto, e davanti a lui io esposi il mio sogno.6Baltassar, principe degl'indovini, perchè io so, che lo spirito degli dei santi abita in te, e nissun arcano è impenetrabile a te, sponimi le visioni, che io ho vedute ne' miei sogni, ed il loro significato:7Ecco la visione, che io ebbi in testa nel mio letto: Io vedeva repentinamente un albero di eccedente grandezza nel mezzo della terra,8Un albero grande, e robusto, l'altezza del quale toccava il cielo, e faceasi vedere sino ai confini di tutta la terra.9Le sue foglie eran bellissime, e senza numero i suoi frutti, ed eravi da mangiare per tutti: sotto di esso abitavano animali, e fiere, e sui rami di lui facean nido gli uccelli dell'aria: ed ogni animal vivente da esso avea il suo cibo.10Questa visione la ebbi in testa nel mio letto: ed ecco il Vigilante, ed il Santo scese dal cielo;11E gridò ad alta voce, e disse così: Troncate l'albero, e recidete i suoi rami, e gettate giù le foglie, e spergete i suoi frutti: fuggan le bestie, che vi stanno all'ombra, e gli uccelli da' rami di esso.12Lasciate però nella terra una punta di sue radici: sia legato con catene di ferro, e di bronzo tralle erbe all'aperto, e sia bagnato dalla rugiada del cielo, e colle bestie abbia comune l'erba de' campi.13Cangisi a lui il cuore di uomo, e se gli dia un cuore di fiera; e sette tempi passino (così) per lui.14Per sentenza dei vigilanti è stabilito così, e giusta le parole, e la petizione de' santi, fino a tanto che i viventi conoscano, che l'Altissimo ha dominio sopra il regno degli uomini, e darallo a chi gli parrà; e sopra di esso porrà l'uomo più abbietto.15Questo vidi in sogno io re Nabuchodonosor. Tu adunque, o Baltassar, dimmi tosto la sua interpretazione; perocché i sapienti tutti del mio regno non posson dirmene la spiegazione: ma tu il puoi, perchè lo spinto degli dei santi è in te.16Allora Daniele, che diceasi Baltassar, stette sopra di se pensoso, e in silenzio quasi per un'ora, e i suoi pensieri lo conturbavano. Ma il re riprese, e disse: Baltassarre, non faccia pena a te il sogno, e la sua significazione. Rispose Baltassarre, e disse: Signor mio, questo sogno cada sopra quegli, che a te voglion male, e la sua interpretazione sopra de' tuoi nemici.17L'albero, che tu hai veduto sublime, e robusto, l'altezza del quale tocca il cielo, e il quale è visibile per tutta la terra,18I rami di cui sono bellissimi, e senza numero i frutti, e da cui tutti hanno loro cibo, e sotto di esso abitano le bestie del campo, e su' rami suoi fan nido gli uccelli dell'aria,19Tu se' (l'albero,) o re, che se' divenuto grande, e robusto, e la tua grandezza è cresciuta, e si è alzata fino al cielo, e la tua possanza fino alle estremità di tutta la terra.20Quanto a quello poi, che il re ha veduto il vigilante, ed il santo scendere dal cielo, e dire: Troncate l'albero, e fatelo in pezzi: ma lasciate però in terra una punta di sue radici: ed ei sia legato con ferro, e bronzo, e stia all'aperto sull'erba, e sia asperso dalla rugiada del cielo, e colle fiere abbia comune il pascolo, fino a tanto che sette tempi passino per lui così,21Questa è l'interpretazione della sentenza dell'Altissimo pronunziata contro il re mio signore:22Ti cacceranno dalla compagnia degli uomini, e colle bestie, e colle nere avrai comune l'albergo, e qual bue mangerai del fieno, e dalla rugiada del cielo sarai asperso: e sette tempi passeranno così per te, fino a tanto che tu conosca, come l'Altissimo ha dominio sopra il regno degli uomini, e lo dà a chi gli pare.23Quanto poi all'ordine dato di lasciare una punta delle radici dell'albero, il tuo regno resterà a te, dopo che avrai conosciuto, che una potestà è in cielo.24Per la qual cosa, o re, sia accetto a te il mio consiglio, e riscatta colle limosine i tuoi peccati, e le tue iniquità col far misericordia co' poveri: forse che egli perdonerà i tuoi peccati.25Tutte queste cose avvennero a Nabuchodonosor re.26Dodici mesi dappoi passeggiava egli pel palazzo di Babilonia.27E il re prese a dire: Non è ella questa la gran Babilonia, che io ho edificata per sede del regno colla robusta fortezza mia, e collo splendore della mia gloria?28E il re non avea finito di dir questo, quando venne repentina voce dal cielo: A te si dice, o re Nabuchodonosor: Il tuo regno non sarà più tuo;29E ti discacceranno dalla compagnia degli uomini, e abiterai tralle bestie, e tralle fiere, e qual bue mangerai del fieno, e sette tempi passeranno cosi per te, fino a tanto, che tu conosca, che l'Altissimo ha dominio sopra il regno degli uomini, e lo dà a chi gli pare.30Nello stesso punto si adempiè sopra Nabuchodonosor questa parola, fu cacciato dalla compagnia degli uomini, e mangiò fieno qual bue, e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, talmente che crebbero a lui i capelli come penne di un'aquila, e le unghie come gli ugnelli de' volatili.31Ma finiti que' giorni, io Nabuchodonosor alzai al cielo gli occhi miei, e mi fu renduta la mia mente, e benedissi l'Altissimo, e lodai, e glorificai colui, che vive in sempiterno; perocché la possanza di lui è eterna, e il regno di lui per tutte le generazioni;32E tutti gli abitatori della terra sono stimati davanti a lui un niente; perocché secondo il voler suo egli dispone tanto delle virtù del cielo, come degli abitatori della terra, e non è chi alla mano di lui resista, e dica a lui: Per qual motivo hai tu fatto questo?33In quello stesso punto ritornò in me la mia mente, e rientrai nell'onore, e nella magnificenza del mio regno, e tornò a me la mia prima figura, e i miei magnati, e i magistrati cercaron di me, e fui rimesso nel mio regno, e la mia grandezza si accrebbe.34Or adunque io Nabuchodonosor lodo, e celebro, e glorifico il Re del cielo, perchè le opere di lui sono rette, e le sue vie sono giustizia, ed egli può umiliare i superbi.

Note:

4,1:E' felice nella mia reggia. Egli conquistata la Siria, la Fenicia, la Giudea, l'Egitto, l'Arabia ec. tornato a Babilonia godeva tranquillamente il frutto di sue vittorie, sendo rispettato, e temuto da tutta la terra.

4,5:Il collega Daniele. Questa parola collega può riferirsi o a' Sapienti, Magi, Caldei, de' quali dicasi collega Daniele, ovvero allo stesso re, il quale dia al Profeta il titolo di collega per averlo in certo modo associato al regno dandogli il governo della provincia di Babilonia. La somiglianza tra due voci greche, delle quali una significa, il compagno, l'amico, il collega, e l'altra significa un altro, ha dato luogo alla diversa lezione, che trovasi presso Teodoreto, il quale lesse: Fino a tanto, che fu introdotto dinanzi a me un altro, Daniele ec. Vale adire, un altro indovino, un altro sapiente; e a questo senso, che è conforme al Caldeo, si riduce la nostra Volgatariferendo la voce collega agli altri sapienti, come si è detto. Balthasar dal nome del mio Dio, Vedi cap. 1.7
Ha in se lo spirito degli dei santi. È stato osservato da molti, che il Caldeo potrebbe ugualmente tradursi: Ha in se lo spirito di Dio santo; così pure nel V. seguente. Questo spirito è lo spirito di profezia.

4,8:E faceasi vedere fino ai confini di tutta la terra. Si faceva vedere, cioè si stendeva per tutta la terra coll'ampiezza de' suoi rami.

4,10:Il Vigilante, ed il Santo scese dal cielo. Il Vigilante egli è l'Angelo, e colla voce Angelo è tradotta la voce Caldea Hir ne' LXX; dalla qual voce Caldea notò s. Girolamo, che i Gentili trassero la loro dea Iride portatrice delle ambasciate de' loro dei. Questa parola vigilante viene a indicare la natura incorporea degli Angeli, i quali sendo puri spiriti mai non dormono, e la loro sollecitudine nell'eseguire i comandi di Dio, vegliando essi in cessantemente all'opra di lui, onde soggiunge s. Girolamo, che i monaci passando sovente le notti nell'orazione imitavano la vigilanza, e la sollecitudine degli Angeli.

4,12:Sia legato con catene di ferro, ec. Vale a dire, l'uomo di cui è figura quest'albero sia legato, e si lasci fuora all'aperta campagna esposto alle ingiurie dell'aria, a pascer l'erba colle bestie.

4,13:Cangisi a lui il cuore di uomo, e se gli dia un cuore di fiera. Il cuore è posto per gli affetti, le inclinazioni, la maniera di pensare.
E sette tempi passino (cosi) per lui. In tale stato viva egli per sette anni. Cosi l'intesero i LXX, e comunemente tutti gl'interpreti. Vedi Dan. VII. 25. ec. Intorno a questa famosa trasformazione di Nabuchodonosor dirò, primo, che secondo la più semplice, e più probabil sentenza tenuta da s. Girolamo, da Teodoreto, da s. Tom maso, e da moltissimi Interpreti, il re per giusto gastigo di Dio, che volle punita la sua superbia, diventò maniaco, e per effetto di guasta immaginazione cominciò a credersi non più uomo, ma bestia; secondo, in un certo senso potè veramente dirsi, ch'ei non fosse più uomo, ma bestia, perchè e il cuor di lui, e anche il temperamento fu cangiato in tal guisa, che divenne simile a bestia, e si credette un bue, e come bue andava carpone valendosi delle mani come di piedi, e pasceva l'erba, e intieriva col corno e cercava la campagna, e lasciava crescere i capelli, e le unghie. In tale stato veggendolo ridotto i suoi lo legarono, come è detto dal nostro Profeta; ma egli si fuggi, e andò a vivere lungi dagli uomini all'aria aperta, soffrendo per sette anni il freddo, e il caldo, e tutte le ingiurie delle stagioni. Di questo grande avvenimento un barlume, ed un cenno si trova in un passo di Vlegastene storico della Caldea, il qual passo è riferito da Alfeo presso Eusebio Praepar. Evang. IX. Un dotto medico Inglese moderno riferisce, che un contadino dei contorni di Padova caduto in simil malattia s'immaginò di esser lupo, e assalì, e trucidò molti nella campagna, e finalmente sendo stato preso sosteneva costantemente sè essere lupo vero colla sola differenza della pelle co' peli a rovescio. Ricardo Mead. Medica sacra. E di simili esempi ne ha molti la storia della medicina. Ma quello, che in molti altri uomini potè succedere per effetto di natural malattia, avvenne repentinamente in questo re per manifesto volere di Dio, il quale, quando a lui piacque, tolse in un momento a questo principe il cuore d'uomo, e gli diè un cuore di bestia, e quando a lui piacque il sanò, rendendogli il cuore di uomo, e richiamandolo dal viver ferino, alla conversazione degli uomini, e al vitto umano: in quel punto, in cui si fa sentire la voce del cielo, Nabuchodonosor (secondo la predizione di Da niele) alterata, e sconvolta la sua immaginazione, senza cessare di esser uomo prende le inclinazioni di bestia, e come bestia fugge il consorzio degli uomini, e colle bestie va a viver pe' campi, e in questo stato si rimane per quel determinato spazio di tempo, che dallo stesso Profeta era stato predetto.

4,14:Per sentenza de' Vigilanti è stabilito cosi, ec. Una stessa cosa significano qui le due voci, vigilanti e santi, vale a dire gli Angeli deputati da Dio al governodegli uomini, e degli imperi.

4,16:E i suoi pensieri lo conturbavano. Pel dolor, che sentiva di dover annunziare a un re benevolo, e amico si strane cose.

4,23:Il tuo regno resterà a te, ec. Tu sarai rimesso sul trono passato il tempo di sette anni.

4,26-27:Dodici mesi dappoi ec. Dio differì per un anno l'esecuzione della sentenza; e s. Girolamo crede, che veramente il re atterrito dalla predizione, e mosso ancora da' consigli di Daniele cominciò a fare il bene, e ad esercitare le opere di carità; ma lasciatosi trasportare dalla superbia perdè a cagione di questa il bene della misericordia, e allora si adempiè tutto quello che era stato predetto. Quanto alla magnificenza di Babilonia grandissime cose sono state scritte da molti storici. Vedi Giuseppe, Antiq. X. II., e Cont. Appian. I. Euseb. Praepar. IX. ult. ec.

4,31:Alzai al cielo gli occhi miei, ec. Da tutto quello, che leggesi in questo, e ne' seguenti versetti credettero parecchi dotti interpreti di poterne inferire, che Nabuchodonosor realmente si convertì, e abbracciò la vera religione. Ma tutto quello, che egli dice, sebben dimostri, che egli avea conceputa una grande idea del Dio degli Ebrei, non pare certamente, che serva a dimostrare, che egli rinunziasse assolutamente al culto degl'idoli per adorar solo quel Dio, di cui egli riconosciuta avea la sovrana potenza in tutto quello, che gli era avvenuto. Anzi in questo stesso capitolo, in cui egli descrive la sua mutazione non egli dà a Bel il titolo di suo Dio? vers. 5. Ciò vuol dire, che egli tenne il Dio degli Ebrei per un Dio supremo, più grande di tutti gli altri, senza rinunziare per questo agli altri suoi dei. Quindi è, che quegli stessi scrittori, i quali hanno parlato più favorevolmente della penitenza di questo re, sono costretti a confessare, che la sua conversione è almeno incerta ed incerta la sua salute.

4,32:Delle virtù del cielo. Le virtù del cielo sono gli Angeli, i quali non meno che gli uomini sono soggetti al supremo dominio del Signore, e Creatore del cielo, e della terra.