Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 11


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BIBBIA MARTINIBIBBIA RICCIOTTI
1 Ma poco dopo Lisia aio del re, e suo parente, che avea il maneggio degli affari, non potendo digerire le botte, che avean ricevute,1 - Ma poco tempo dopo, Lisia, tutore del re, suo parente, e preposto a' suoi negozi, furibondo per quel che era accaduto,
2 Messi insieme ottanta mila uomini, e tutta la cavalleria, si mosse contro i Giudei colla intenzione di prendere la città, e darla ad abitare ai Gentili,2 radunati ottomila uomini e tutta la cavalleria, veniva contro a' Giudei, pensandosi di prender la città e farne l’abitazione dei Gentili ;
3 E di fare un buon guadagno sul tempio, come sopra gli altri templi pagani, e sopra il sacerdozio vendendolo ogni anno,3 di servirsi del tempio come fonte di guadagno al pari degli altri templi pagani, e di metter a prezzo ogni anno il sommo sacerdozio.
4 Non riflettendo niente alla possanza di Dio, ma senza prudenza fidandosi nella moltitudine de' fanti, e nelle migliaia di cavalli, e in ottanta elefanti.4 E niente pensando alla potenza di Dio, trasportato dall’orgoglio, fidava nella moltitudine de' suoi fanti, nelle migliaia di cavalieri, e negli ottanta elefanti.
5 Ed entrò nella Giudea, e avvicinatosi a Bethsura, che era in un sito angusto, lontana cinque stadj da Gerusalemme, assalì quella fortezza.5 Entrato dunque in Giudea, e giunto davanti a Betsura, posta in angusto luogo a cinque stadil di distanza da Gerusalemme, espugnò quella fortezza.
6 Maccabeo però, e la sua gente subito che intesero come faceasi l'assedio delle fortezze, con sospiri, e lagrime pregavano il Signore insieme con tutto il popolo, che mandasse un buon Angelo a salvare Israele.6 Quando il Maccabeo ed i suoi seppero che venivano espugnate fortezze, còn gemiti e lacrime pregavano lì Signore, essi e tutto il popolo, che mandasse un buon angelo a salvare Israele.
7 E lo stesso Maccabeo prese egli il primo le armi, esortò tutti di altri ad esporsi seco al pericolo, e dar soccorsa a' lor fratelli.7 Ed egli stesso, il Maccabeo, per primo, prese le armi, esortava gli altri ad esporsi con lui al cimento, e portar aiuto ai loro fratelli.
8 E nel mentre che tutti insieme con animo risoluto uscivano di Gerusalemme, appari innanzi a loro un cavaliere vestito di bianco, con armi di oro, il quale vibrava sua lancia.8 Or mentre con animo risoluto avanzavano da Gerusalemme, apparve loro un cavaliere che li precedeva, in candida sopravveste, con armi d’oro, brandendo la lancia.
9 Allora tutti insieme benedissero il Signore misericordioso, e preser nuovo coraggio, pronti ad assalire non solò gli uomini, ma anche le bestie più feroci, è di trapassar muraglie di ferro.9 Allora, tutti ad una voce benedissero il misericordioso Signore, e s’inanimirono, pronti a superare non solo gli uomini ma anche le bestie più feroci, e delle mura di ferro.
10 Andavan pertanto volonterosamente, avendo il Signore, che gli aiutava dal cielo, e avea di essi pietà.10 Andavano dunque con slancio, avendo dal cielo un aiuto, per la misericordia di Dio verso di loro.
11 E scagliatisi impetuosamente a guisa di leoni sopra il nimico, trucidarono undici mila fanti, e mille secentò cavalieri:11 Con impeto da leoni irrompendo contro i nemici, ne abbatterono undicimila fanti e milleseicento cavalieri;
12 E messero in fuga il rimanente; dei quali molti scapparon feriti, e ignudi: e lo stesso Lisia con vergognosa fuga si mise in salvo.12 tutti gli altri, poi, li misero in fuga; molti di loro feriti, gettate le armi, fuggirono; ed anche lo stesso Lisia non scampò che con un’ignobile fuga.
13 E perché egli non era senza discernimento, considerando dentro di sé il danno sofferto, e conoscendo, che i Giudei appoggiati al soccorso dell'Onnipotente erano invincibili, mandò a trattare con essi:13 Allora, siccome egli non era uno stolto, ripensando fra sè all’umiliazione subita, e comprendendo che gli Ebrei erano invincibili perchè sorretti dall’aiuto dell’onnipotente Dio, mandò a loro,
14 E promise di condiscendere a tutto quello che fosse giusto, e che averebbe fatto in guisa, che il re diventasse loro amico.14 promettendo che accorderebbe loro tutto quello che è giusto, e sospingerebbe il re ad esser loro amico.
15 E Maccabeo si prestò alle richieste di Lisia, badando sempre a quello che era utile; e tutto quello, che Maccabeo chiese per iscritto a Lisia in prò de' Giudei, il re lo concesse.15 Acconsentì il Maccabeo alla preghiera di Lisia, provvedendo a comune vantaggio; e tutto quello che egli chiese pel Giudei scrivendo a Lisia, il re lo concesse.
16 Imperocché questo era il tenore della lettera scritta a' Giudei da Lisia: Lisia al popolo de' Giudei, salute.16 La lettera scritta a' Giudei da Lisia diceva così: « Lisia, al popolo de' Giudei, salute.
17 Giovanni, e Abesalom mandati da voi avendo rimessa la scrittura hanno domandato, che io mettessi ad effetto le cose, sopra le quali eran venuti a parlarmi.17 Giovanni ed Abesalom, mandati da voi a portarmi le vostre lettere, chiedevano,che lo facessi ciò che per loro mezzo mi fu esposto.
18 Io adunque ho esposto al re tutto quello, che poteva a lui rappresentarsi, ed egli ha conceduto quello, che permettevano le circostanze degli affari.18 Pertanto, tutto quello che al re si poteva riferire, l'esposi; ed egli ha conceduto quello che le circostanze consentivano.
19 Se adunque voi conserverete negli affari la fede, io anche in appresso procurerò di farvi del bene.19 Se dunque negli affari vi manterrete fedeli, io cercherò di esservi favorevole anche per l’avvenire.
20 Quanto poi alle altre cose ho data commissione e a questi, e a quelli mandati da me, che di ciascheduna trattino a bocca con voi.20 Dell’altre cose poi, ho dato commissione a loro ed a’ legati miei, di parlarne una per una a voce con voi.
21 State sani. L'anno cento quarantotto al ventiquattro del mese di Dioscuro.21 Statevi bene. L’anno centoquarantotto, a dì ventiquattro del mese di Dloscoro ».
22 La lettera poi del re diceva così: Il re Antioco a Lisia fratello, salute.22 La lettera vpoi del re diceva così: «Il re Antioco, a Lisia fratello, salute.
23 Dopo che il padre nostro fu trasferito tra gli dei, bramando noi, che i nostri sudditi vivano tranquilli, e attendano ai loro affari.23 Trasferito fra gli dèi il padre nostro, volendo noi che i nostri sudditi stiano tranquilli, cd attendano con cura alle loro faccende,
24 Abbiam saputo come i Giudei non si piegarono al desiderio del padre mio, il quale volea far loro abbracciare i riti de' Greci, ma vogliono ritenere le lor costumanze, e perciò chiedono a noi, che sia lor conceduto di vivere secondo le loro leggi.24 abbiamo saputo che i Giudei non si son piegati alla volontà del padre mio che passassero ai riti dei Greci, ma vogliono conservare le proprie istituzioni, e perciò domandano che concediamo loro di vivere secondo le loro leggi.
25 Noi pertanto volendo, che anche questa nazione abbia pace, abbiam determinato, e stabilito, che sia loro restituito il tempio, affinchè osservino i riti de' lor maggiori.25 Volendo pertanto che anche questa nazione stia in pace, abbiamo giudicato e stabilito che sia loro restituito il tempio, acciò si governino secondo le consuetudini degli avi loro.
26 Sarà adunque ben fatto, che tu mandi a fare alleanza con essi, affinchè conosciuta la nostra volontà stiano di buon animo, e provveggano ai loro vantaggi.26 Farai dunque bene mandando legati a portar loro la pace, affinchè, conosciuto il nostro volere, siano contenti, e s’applichino al proprio bene ».
27 La lettera poi del re a' Giudei era di tal tenore: Il re Antioco al senato de' Giudei, e a tutti gli altri Giudei, salute.27 Ai Giudei poi il re scrisse così: « Il re Antioco, al senato dei Giudei, ed agli altri Giudei, salute.
28 Se voi state sani, questo è quello che noi bramiamo; e noi pure stiamo sani.28 Se state bene, è quel che vogliamo, ed anche noi stiamo bene.
29 E venuto da noi Menelao per dirci, che voi volete venire a trovare i vostri che sono presso di noi.29 È venuto a noi Menelao, a dirci che vorreste venire a visitare i vostri connazionali che sono con noi.
30 Noi adunque diamo parola di sicurezza a quelli, che faranno il viaggio per fino al di trenta del mese di Xantico,30 A quelli dunque che saranno in viaggio, sino ai trenta del mese di Xantico, diamo libertà di sicurezza.
31 E sia permesso a' Giudei di usare i loro cibi, e le loro leggi, come per l'avanti; e nissuno di essi sia molestata per ragion delle cose, che sono avvenute per ignoranza.31 Che i Giudei usino del cibi e delle leggi loro come per l'innanzi, e che nessuno di loro in verun modo riceva molestie per ciò che inavvertitamente avessero fatto.
32 Abbiam parimente mandato Menelao, il quale la discorrerà con voi.32 Abbiamo mandato anche Menelao, a parlarvi.
33 State sani. L'anno cento quarantotto, ai quindici del mese di Xantico.33 Statevi bene. L'anno centoquarantotto, ai quindici del mese di Xantico ».
34 I Romani ancora scrissero una lettera in questi termini: Quinto Memmio, e Tito Manilio legati de' Romani, al popolo de' Giudei, salute.34 Anche i Romani mandarono una lettera del seguente tenore: « Quinto Memmio e Tito Manilio, legati de' Romani, al popolo del Giudei, salute.
35 Le cose concedute a voi da Lisia, parente del re, noi pure le concediamo.35 Di ciò che Lisia parente del re v’ ha conceduto, conveniamo anche noi.
36 Quanto poi a quelle, sopra le quali egli ha stimato di farne parola col re, spedite subito qualcheduno dopo aver discussa la cosa tra voi, affinchè noi risolviamo come meglio conviene a voi: perocché noi andiamo verso Antiochia.36 Di quelle cose poi delle quali giudicò dover riferire al re, conferitene fra voi maturamente, e mandateci subito qualcuno, acciò risolviamo quel che a voi conviene; perchè noi stiamo per andar in Antiochia.
37 E perciò rispondete subito, affinchè noi pure sappiamo qual è il vostro desiderio.37 Affrettatevi dunque a riscriverci affinchè sappiamo anche noi quali sono i vostri desiderii.
38 State sani. L'anno centesimo quadragesimo ottavo ai quindici del mese di Xantico.38 Statevi bene. L'anno centoquarantotto, ai quindici del mese di Xantico ».