Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Tobia 3


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BIBBIA MARTINIBIBBIA RICCIOTTI
1 Allora Tobia sospirò, e cominciò a far orazione con lacrime,1 - Allora Tobia gemendo e piangendo si mise a pregare,
2 E disse: Giusto se tu, o Signore, e sono giusti tutti i giudizi tuoi, e tutte le tue vie sono misericordia, e verità, e giustizia.2 e disse: « Tu sei giusto, o Signore, e giusti sono tutti i tuoi giudizi, e tutte le tue vie sono misericordia, verità e giustizia.
3 Ed ora o Signore, ricordati di me, e non far vendetta de' miei peccati,e non aver in memoria i miei delitti, nè quelli de' miei genitori.3 Ora, Signore, rammentati di me; non far vendetta dei mìei peccati, e non ricordare i peccati miei nè de' miei genitori.
4 Perchè noi non obbedimmo a tuoi comandamenti per questo siamo stati depredati, menati schiavi, e uccisi, divenuti favola, e obbrobrio per tutte le nazioni, tralle quali tu ci hai dispersi.4 Siccome non obbedimmo a' tuoi comandamenti, ecco che siamo stati spogliati, fatti prigionieri, messi a morte, e divenuti la favola ed il ludibrio di tutt'i popoli tra' quali tu ci hai dispersi.
5 E adesso, o Signore, i giudizi tuoi sono grandi, perchè noi non ponemmo in opera i tuoi precetti, e non camminammo con sincerità dinanzi a te.5 Grande è, Signore, la tua giustizia, perchè non abbiamo agito in conformità dei tuoi precetti, e non abbiamo camminato rettamente dinanzi a te.
6 Ed ora, o Signore, fa di me quel, che ti piace, e comanda, che sia ricevuto in pace il mio spirito; perocchè è meglio per me il morire, che il vivere.6 Ed ora, Signore, fa' di me secondo la tua volontà, e comanda che l'anima mia passi in pace; perchè per me è meglio morire che vivere ».
7 Nello stesso tempo egli avvenne, che Sara figliuola di Raguele dimorante in Rages città de' Medi si sentì oltraggiare da una delle serve del padre suo:7 Ora in quel medesimo giorno accadde che Sara figlia di Raguele in Rages città de' Medi, udì anch'essa dirsi improperio da una schiava del padre suo.
8 Perocché ella era stata sposata a sette mariti, i quali appena accostatisi a lei erano stati uccisi dal demonio chiamato Asmodeo.8 Era Sara stata sposa di sette mariti, ed un demonio di nome Asmodeo li aveva fatti morire appena le si erano accostati.
9 Or avendo ella sgridata la serva per qualche suo fallo, le rispose questa, e disse: Non si vegga giammai da noi sulla terra figliuolo, o figliuola nata da te, uccisora de tuoi mariti.9 Adunque avendo essa per una certa sua colpa sgridata l'ancella, questa le rispose dicendo: « Che mal abbiamo a vedere un figliuolo o una figliuola tua sulla terra, o assassina de' tuoi mariti.
10 Vuoi tu forse far morire anche me, come uccidesti sette uomini? A queste voci se n'andò ella alla stanza più alta della sua casa, e per tre dì, e tre notti non mangio, e non bevve:10 Vuoi forse uccidere anche me, come già hai ucciso sette mariti? ». Ciò udito, Sara salì nella camera alta di casa sua, e per tre giorni e tre notti non mangiò nè bevve,
11 Ma perseverando nell'orazione, con lacrime pregava Dio, che la liberasse da questo obbrobrio.11 ma in continua orazione pregava il Signore con lacrime acciò la liberasse da questa maledizione.
12 Or avvene il terzo giorno, che avendo terminato la sua orazione, benedicendo il Signore,12 Al terzo giorno poi, terminando la sua preghiera e benedicendo il Signore,
13 Disse: Benedetto egli e il nome tuo, o Dio de padri nostri, il quale dopo esserti sdegnato fai misericordia, e nel tempo della tribolazione perdoni i peccati a quei, che ti invocano.13 disse: « Benedetto è il tuo nome, o Dio de' padri nostri, che dopo esserti sdegnato usi misericordia, e nel tempo della tribolazione perdoni i peccati a quelli che t'invocano.
14 A te, o Signore, rivolgo la mia faccia,in te fisso gli occhi miei.14 A te, Signore, rivolgo la mia faccia; in te fisso i miei occhi.
15 Io ti prego,o Signore, che tu mi sciolga dal laccio di questa ignominia, o almeno mi levi dalla terra.15 Prego, Signore, che tu mi sciolga dalla catena di questa maledizione, o che senz'altro tu mi cavi di questo mondo.
16 Tu sai, o Signore, che io giammai ho desiderato alcun uomo, e ho serbata pura l'anima mia da ogni concupiscenza.16 Tu sai, o Signore, che non ho mai desiderato uomo disordinatamente, ed ho serbata inonda da ogni concupiscenza l'anima mia.
17 Io non mi sono mai addimesticata con quelli, che aman gli scherzi; nè ho avuta amistà con quei che trattano con leggerezza,17 Non mi son mai mescolata con quelli che scherzano, nè ho preso parte con quelli che operano alla leggiera.
18 ? io acconsentii a prender marito nel tuo timore, non per effetto di passione.18 Consentii a prender marito, non per mia concupiscenza, ma nel timor tuo.
19 E io fui indegna di loro, o forse quelli non eran degni di me, perchè tu ad altro marito forse m'hai riserbata.19 Ma, o to ero indegna di loro, od essi forse non erano degni di me, perchè tu forse mi riserbavi ad un altr'uomo.
20 Perocchè nulla può l'uomo contro de tuoi consigli.20 I tuoi consigli infatti non sono in nostre mani.
21 Ma questo è tenuto per certo da chiunque ti onora, che se la sua vita sarà messa alla prova, ci sarà cononato; e s'ei farà in tribolazione, sarà liberato; e se sarà sotto la verga, potrà pervenire alla tua misericordia.21 Questo però tiene per certo chiunque ti onora: che se nella sua vita sarà messo alla prova, sarà poi coronato; se si troverà nella tribolazione, ne verrà liberato: e se tu lo castigherai gli sarà dato di conseguire la tua misericordia.
22 Perocchè tu della perdizione mostra non hai diletto, e dopo la tempesta fai la bonaccia, e dopo le lacrime, e i sospiri infondi il giubilo.22 Tu infatti non ti compiaci della nostra perdizione; dopo la tempesta fai tornare la tranquillità; e dopo le lacrime ed i pianti sai infondere il gaudio.
23 Sia il nome tuo, o Dio d'Israele, benedetto pe' secoli.23 Sia benedetto ne' secoli il nome tuo, o Dio d'Israele!».
24 Nello stesso tempo furono esaudite le orazioni dell'uno e dell'altra nel cospetto della Maestà del sommo Iddio:24 Quel giorno, le preghiere di ambedue furono esaudite nel cospetto della gloria del sommo Iddio,
25 E fu spedito il santo Angelo del Signore Raphaele a liberare l'uno, e l'altra, essendo state le orazioni loro presentate a un tempo al cospetto del Signore.25 e l'angelo santo del Signore, Raffaele, fu mandato a consolare quel due, le cui preghiere in un medesimo tempo erano state pronunziate dinanzi al Signore.