Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Cantico 6


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La sposa si dona allo sposo —

1Il mio diletto è disceso nel suo giardino, all'aiòla degli aromi, a pascersi tra i giardini e coglier gigli.2Io son del mio diletto, e il mio diletto è mio, egli che si pasce tra i gigli.

Lo sposo celebra la sua sposa —

3Tu sei bella, o mia diletta, soave e maestosa come Gerusalemme, terribile come esercito schierato a battaglia.4Toglimi gli occhi d'addosso, perchè essi mi han rapito fuori di me. La tua chioma è come gregge di capre che spuntano da Galaad.5I tuoi denti sono come gregge di pecorelle che tornan dal lavarsi, tutte han gemelli e non v'è n'è una infeconda.6Le tue guance sono come scorza di melagrana, senza ciò che in te si nasconde.7Sessanta son le regine, ottanta le altre mogli, e le fanciulle son senza numero:8ma una sola è la mia colomba, la mia perfetta, è unica di sua madre, l'eletta della sua genitrice. Al vederla le donzelle la chiamaron beatissima, le regine e le altre spose la celebrarono.9Chi è costei che s'avanza come aurora che sorge, bella come la luna, splendida come il sole, terribile come esercito schierato a battaglia?10Ero discesa nel giardino delle noci, per osservare i frutti delle valli, per vedere se la vigna fosse fiorita, se avessero germogliato i melagrani.11Non lo sapevo; l'anima mia m'ha conturbata a motivo delle quadrighe d'Aminadab. —12Torna, torna, o Sulamite, torna, torna, chè ti possiamo mirare.