Scrutatio

Lunedi, 6 maggio 2024 - San Pietro Nolasco ( Letture di oggi)

Giudici 11


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA TINTORI
1 - In quel tempo viveva Jefte Galaadita, uomo di gran forza e guerriero, figlio di una meretrice e generato da Galaad.1 Viveva in quel tempo Iefte Galaadita, uomo valorosissimo e guerriero, nato da una donna di mala vita e da Galaad.
2 Galaad aveva avuto una moglie dalla quale ebbe vari figliuoli. Costoro, cresciuti che furono, cacciarono Jefte, dicendo: «Tu non potrai essere erede nella casa del nostro padre, essendo nato da una madre diversa».2 Or avendo avuto Galaad una moglie che gli aveva dato molti figli, questi, cresciuti in età, cacciarono Iefte dicendogli: « Tu non puoi essere erede nella casa di nostro padre, perchè sei nato da un'altra madre ».
3 Perciò egli se ne fuggì e li evitò, andando ad abitare nella terra di Tob e si riunirono attorno a lui dei miserabili e dei ladri, che lo seguivano come loro duce.3 Ed egli, fuggito per star da loro lontano, abitò nella terra di Tob. Presso di lui si radunarono degli uomini miserabili e predoni che lo seguivano come loro capo.
4 In quei giorni i figli di Ammon combattevano contro Israele4 Or siccome in quei giorni i figli d'Ammon combattevano contro Israele
5 e poichè essi lo stringevano da vicino, i maggiorenti di Galaad andarono per prendere in loro soccorso Jefte della terra di Tob5 e gli stavano addosso gli anziani di Galaad andarono nella terra di Tob a prendere Iefte in loro aiuto,
6 e gli dissero: «Vieni e sii nostro capo, e combatti contro i figli di Ammon»;6 e gli dissero: « Vieni ad esser nostro capo e a combattere contro i figli d'Ammon ».
7 e avendo egli risposto: «Non siete voi quelli che mi avete avuto in odio e mi scacciaste dalla casa del padre mio, ed ora ricorrete a me costretti dalla necessità?».7 Ma egli rispose loro: « Non siete quelli che mi hanno odiato e scacciato dalla casa di mio padre, voi che ora venite da me costretti dal bisogno? »
8 I principi di Galaad dissero a Jefte: «Appunto per questo noi siamo venuti ora da te, affinchè tu venga con noi e combatta contro i figli di Ammon e sii condottiero di tutti coloro che abitano in Galaad».8 E i principi di Galaad a lui: « Ma ora siam venuti da te, affinchè tu venga con noi a combattere contro i figli d'Ammon e ad essere capo di tutti coloro che abitano in Galaad».
9 Jefte soggiunse: «Se siete venuti veramente a me perchè io combatta per voi contro i figli di Ammon, qualora il Signore me li dia nelle mani, sarò io davvero vostro principe?».9 E Iefte disse loro; « Voi è vero, siete venuti da me, affinchè io per voi combatta contro i figli d'Ammon, ma dato che il Signore li dia nelle mie mani, sarò il vostro capo? »
10 Ed essi risposero: «Il Signore che ascolta queste parole sia nostro garante e testimonio che manterremo le nostre promesse».10 Gli risposero: « Il Signore, che ascolta queste cose, egli stesso è mediatore e testimone che noi adempiremo le nostre promesse ».
11 Andò pertanto Jefte cogli anziani di Galaad e il popolo lo costituì suo capo e Jefte ripetè innanzi al Signore in Masfa tutte le sue parole.11 Allora Iefte andò coi principi di Galaad, e tutto il popolo lo creò suo capo. Ripetute tutte queste parole dinanzi al Signore in Masfa,
12 Mandò quindi dei messi al re dei figli di Ammon perchè in suo nome gli dicessero: «Che vi ha tra me e te da venirmi incontro per devastare il mio territorio?».12 Iefte mandò al re dei figli d'Ammon ambasciatori che gli dissero da parte sua: « Che vi è fra me e te che mi sei venuto contro a devastare il mio paese? »
13 E avendo egli risposto a loro: «Quando Israele salì dall'Egitto s'impadronì del mio paese dai confini dell'Arnon fino al Jaboc e al Giordano; ora dunque rendimelo con le buone».13 Il re rispose loro: « Perchè Israele quando salì dall'Egitto, prese il mio territorio dai confini dell'Arnon fino al Iaboc e al Giordano. Or dunque rendimelo in pace ».
14 Jefte mandò di nuovo de' messi, comandando loro di dire al re di Ammon:14 Iefte mandò di nuovo gli stessi ambasciatori coll'incarico di dire al re di Ammon:
15 «Questo dice Jefte: - Israele non tolse la terra di Moab nè la terra dei figliuoli di Ammon,15 « Queste cose dice Iefte: Israele non prese la terra di Moab, nè la terra dei figli d'Ammon;
16 ma quando salì dall'Egitto, camminò pel deserto fino al Mar Rosso e giunse a Cades.16 perchè, quando uscì dall'Egitto, camminò pel deserto fino al Mar Rosso, e, giunto a Cades,
17 Inviò poi dei messi al re di Edom dicendogli: "Permettimi di passare attraverso al tuo territorio"; ma Edom non volle accondiscendere alle sue preghiere. Mandò anche [dei messi] al re di Moab, il quale pure si rifiutò di concedere il transito. Rimase allora in Cades17 mandò ambasciatori al re di Edom, dicendo: Lasciami passare per la tua terra. Ma egli non volle accondiscendere a queste preghiere. Mandò pure ambasciatori al re di Moab, che rifiutò sdegnosamente il passaggio. Per questo Israele dimorò in Cades,
18 e aggirò di fianco la terra di Edom e la terra di Moab, venendo nella regione orientale del territorio di Moab e accampandosi al di là dell'Arnon senza penetrare entro i confini dei Moabiti. L'Arnon infatti serve di confine alla terra di Moab.18 e poi, girando attorno alla terra di Edom e a quella di Moab, arrivò ad oriente della terra di Moab, e pose il campo di là dell'Arnon, senza volere entrare nel territorio di Moab, di cui l'Arnon è il confine,
19 Israele mandò altresì dei messi a Seon re degli Amorrei, il quale abitava in Esebon e gli disse: "Permettimi di passare attraverso il tuo territorio per arrivare al fiume".19 Israele poi mandò ambasciatori a Sehon, re degli Amorrei, che abitava in Esebon e gli fece dire: Lasciami passare pel tuo paese fino al fiume.
20 Ma anch'egli sprezzò le parole d'Israele, e si rifiutò di lasciarlo passare entro i suoi confini; anzi, radunata una moltitudine innumerevole, mosse contro di lui in Iasa per opporgli forte resistenza.20 Ma anche lui, disprezzando le parole d'Israele, non lo lasciò passare pel suo territorio, anzi, radunata innumerevole moltitudine, si mosse contro di lui a Iasa e gli resistè tenacemente.
21 Ma il Signore lo abbandonò nelle mani di Israele insieme al suo esercito che fu sbaragliato. Così Israele possedette tutto il territorio degli Amorrei, che abitavano quella regione,21 Ma il Signore diede lui e tutto il suo esercito nelle mani d'Israele, che lo sconfìsse e conquistò tutta la terra dell'Amorreo che abitava in quella regione,
22 e tutti i loro confini dall'Arnon fino al Jaboc e dal deserto fino al Giordano.22 e tutti i suoi confini: dall0Arnon al Iaboc; dal deserto al Giordano.
23 Adunque il Signore Dio d'Israele debellò gli Amorrei quando gli Israeliti, il popolo di Dio, dovettero combattere contro di lui. Ed ora tu ne vuoi possedere il territorio?23 Fu dunque il Signore Dio d'Israele colui che abbattè gli Amorrei contro dei quali combattè Israele suo popolo; e tu vuoi ora posseder la loro terra?
24 Non ti son forse dovute a pieno diritto quelle terre che appartengono al tuo dio Camos? Ebbene anche i territori conquistati dal Signore Dio nostro come vincitore diventeranno nostro possedimento;24 Ciò che possiede il tuo dio Camos non ti appartiene forse legittimamente? Così ciò che il Signore nostro Dio ottenne colla vittoria apparterrà a noi;
25 a meno che io non debba considerarti più forte di Balac, figlio di Sefor, re di Moab, oppure sii in grado di mostrarmi che egli si querelò contro Israele e combattè contro di lui25 a meno che tu non sia qualche cosa di più di Balac, figlio di Sefor, re di Moab, o tu possa dimostrar che egli mosse querela contro Israele e lo attaccò,
26 quando questi abitò in Esebon e in tutti i suoi villaggi, come pure in Aroer e in tutte le sue ville e le sue città fino al Giordano per lo spazio di trecent'anni. Perchè in un lasso di tempo così grande non hai fatto nessun tentativo per reclamarle?26 quando Israele abitò in Esebon e nei suoi borghi, in Aroer e nei suoi borghi, e in tutte le città presso il Giordano, per trecento anni. Perchè in tanto tempo non tentaste alcun reclamo?
27 Non io pertanto compio un'ingiustizia verso di te, ma tu agisci male verso di me, dichiarando a me una guerra non giusta. Il Signore, da giusto arbitro, decida oggi tra Israele e i figli di Ammon-».27 Non son dunque io che ti fo torto, ma sei tu che agisci male contro di me, intimandomi una guerra ingiusta. Il Signore, arbitro di questo giorno, giudichi lui tra Israele e i figli di Ammon ».
28 Il re dei figli di Ammon non si lasciò persuadere dalle parole, che Jefte gli aveva fatto dire per mezzo dei suoi messi.28 Ma il re dei figli d'Ammon non volle accondiscendere alle parole che Iefte gli aveva mandato a dire per mezzo degli ambasciatori.
29 Jefte allora, investito dallo spirito del Signore, si diede a percorrere Galaad, Manasse, Masfa di Galaad e poi andando alla volta dei figli di Ammon29 Lo spirito del Signore fu sopra Iefte, che, percorso Galaad, Manasse e anche Masfa di Galaad, di là si avanzò contro i figli d'Ammon.
30 fece al Signore un voto di questa natura: «Se mi darai nelle mani i figli di Ammon,30 Egli fece un voto al Signore dicendo: « Se darai nelle mie mani i figli d'Ammon,
31 il primo che uscirà e mi verrà incontro alle porte della mia casa, allorquando io ritornerò vincitore dei figli di Ammon, l'offrirò in olocausto al Signore».31 il primo che uscirà dalle porte di casa mia e mi verrà incontro quando tornerò in pace dai figli d'Ammon, chiunque sia, l'offrirò in olocausto al Signore ».
32 Andato Jefte contro i figli di Ammon per combatterli, il Signore glieli diede nelle mani.32 Avanzatosi poi contro i figli d'Ammon, per combattere contro di loro, il Signore li diede nelle sue mani.
33 Ed egli inflisse loro una grandissima sconfitta da Aroer fino a Mennit, e fino ad Abel, che è piantata di vigne, [prendendo loro] venti città, e così i figli di Ammon furono umiliati dinanzi ai figli d'Israele.33 Egli li percosse da Aroer sino a Menni, venti città, e fino ad Abel che è tra le vigne: diede loro una grande sconfitta, e così i figli di Ammon furono umiliati dai figli d'Israele.
34 Ritornatosene poi Jefte in Masfa verso la sua casa, gli mosse incontro con cembali e danze l'unica figlia, giacchè egli non avea altri figliuoli.34 Or mentre Iefte ritornava a casa sua in Masfa, ecco l'unica sua figlia (non aveva altri figli) venirgli incontro con timpani e danze.
35 Al vederla si stracciò le vesti e disse: «Ahimè, figlia mia, tu mi hai ingannato e ti sei ingannata anche tu: ho parlato al Signore e non mi è possibile mancar di parola!».35 Appena l'ebbe veduta, esclamò, stracciandosi le vesti: « Ah! mia figlia, tu mi hai ingannato e ti sei ingannata, perchè io ho aperto la mia bocca al Signore e non potrò fare altrimenti ».
36 Essa gli rispose: «Padre mio, se tu hai parlato col Signore fa' tutto ciò che hai promesso, poichè egli ti ha concesso di vendicarti de' tuoi nemici e di averne vittoria».36 La figlia rispose: « Padre mio, se tu hai aperta la tua bocca al Signore, fammi quanto hai promesso, giacché la vendetta e la vittoria dei tuoi nemici ti è stata accordata».
37 Poi disse al padre: «Concedimi questa sola cosa di cui ti prego: lasciami andar vagando per due mesi sui monti a piangere colle mie compagne la mia verginità».37 Poi aggiunse: «Mi sia accordata soltanto questa grazia: permetti che per due mesi io vada girando pei monti, a piangere la mia verginità colle mie compagne! »
38 Le rispose: «Va' pure», e la lasciò [andare] per due mesi. Andatesene colle sue amiche e compagne, piangeva fra le montagne la sua verginità38 E il padre le rispose: « Va pure ». E la lasciò andare per due mesi. Ed essa, partita colle sue compagne e amiche, andò a piangere la sua verginità su per i monti.
39 e passati i due mesi tornò da suo padre, il quale fece sopra di lei, che non avea ancora conosciuto uomo, quanto avea promesso. Da quel tempo invalse in Israele e venne poi perpetuandosi il costume39 Passati poi due mesi, se ne tornò al padre suo, che le fece secondo il voto da lui emesso. Essa non aveva conosciuto uomo. Di qui venne in Israele quest'usanza ancora conservata:
40 di riunirsi ogni anno le figlie d'Israele a piangere per quattro giorni la figlia di Jefte Galaadita.40 ogni anno le figlie d'Israele si radunano a piangere per quattro giorni la figlia di Iefte Galaadita.