Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Lettera di Giacomo 3


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1Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che riceveremo un giudizio più severo:2tutti infatti pecchiamo in molte cose. Se uno non pecca nel parlare, costui è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo.3Se mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo.4Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota.5Così anche la lingua: è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta!6Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geènna.7Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dall’uomo,8ma la lingua nessuno la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale.9Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio.10Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei!11La sorgente può forse far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara?12Può forse, miei fratelli, un albero di fichi produrre olive o una vite produrre fichi? Così una sorgente salata non può produrre acqua dolce.
13Chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza.14Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità.15Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica;16perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni.17Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera.18Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.

Note:

Gc 3,1:vi fate maestri: chi per ambizione briga per avere questa carica (Mt 23,8; At 13,1; 1Cor 12,28+) deve pesare la responsabilità che gli incombe. Tutto il c 3 sembra rivolto a loro. - noi riceveremo: volg. legge «voi riceverete».

Gc 3,3-21:I diversi paragoni fanno capire che il controllo della lingua rivela un totale dominio di sé . Il tema era classico presso i moralisti greci e nei libri sapienziali.

Gc 3,3:Quando: una variante ha: «ecco» (cf. v 4).

Gc 3,6:incendia il corso della vita: lett. «incendia il ciclo della creazione». Espressione che molto probabilmente proviene dai misteri orfici ed indica il mondo creato. Volg. legge: inflammat rotam nativitatis nostrae (cf. gr. geneseos).

Gc 3,9:il Signore: volg. legge: «Dio».

Gc 3,10:benedizione e maledizione: la formula antitetica «benedire-maledire» è frequente nell'AT (Gen 12,3; Gen 27,29 , Nm 23,11; Nm 24,9; Gs 8,34). Ma il cristiano è incapace di maledire (cf. Lc 6,28; Rm 12,14; 1Pt 3,9).

Gc 3,13:saggio e accorto: nella comunità forse la domanda riguardava in primo luogo coloro che insegnano (Gc 3,1). La sapienza si riconosce dai suoi effetti (cf. Gc 1,22-25; Gc 2,14-26).

Gc 3,17:arrendevole: volg. aggiunge: «acconsentendo a ciò che è bene».